Italiano chi nasce in Italia da un almeno un genitore con il permesso
di soggiorno da un anno, e possibilità di diventare italiano a 18 anni
per i bambini nati in Italia da genitori senza documenti o nati
all’estero ed entrati qui entro il decimo anno di età. Punta al
passaggio allo ius soli (si prende la cittadinanza del Paese in cui si
nasce) la proposta contenuta nell'iniziativa popolare “L’Italia sono
anch’io”, che è stata depositata in Cassazione per il controllo delle firme.
Attualmente la legge italiana non fa alcuna distinzione tra i minori non nati qui, ma che nel nostro Paese hanno passato gran parte della loro vita e che magari hanno frequentato le nostre scuole, e gli immigrati adulti. In sostanza sono stranieri punto e basta. Per stare in Italia devono avere il permesso di soggiorno e a 18 anni, se vogliono la cittadinanza, devono dimostrare 10 anni di residenza regolare ininterrotta, con lavoro o studio regolari, come tutti gli altri stranieri.
La proposta di legge di iniziativa popolare "L'Italia sono anch'io" finalmente distingue le due situazioni e riconosce un diritto per i minori che crescono e vivono qui: i bambini, nati in Italia da genitori senza documenti, o entrati in Italia entro i 10 anni di età, e che vi abbiano soggiornato legalmente, possono diventare italiani con la maggiore età se ne fanno richiesta entro due anni. Di più. Su richiesta dei genitori, diventano cittadini italiani i minori che hanno frequentato almeno un ciclo della nostra scuola.
E'previsto anche il dimezzamento dei tempi per ottenere la cittadinanza per gli stranieri: sarà sufficiente dimostrare una permanenza legale di 5 anni, e non più di 10 anni come previsto attualmente.
Un’altra importante novità è quella della competenza dei sindaci nella procedura di attribuzione della cittadinanza.
L'iniziativa "L'Italia sono anch'io" prevede anche il diritto di voto in città, province e regioni per gli stranieri in possesso di titolo di soggiorno da 5 anni.
Attualmente la legge italiana non fa alcuna distinzione tra i minori non nati qui, ma che nel nostro Paese hanno passato gran parte della loro vita e che magari hanno frequentato le nostre scuole, e gli immigrati adulti. In sostanza sono stranieri punto e basta. Per stare in Italia devono avere il permesso di soggiorno e a 18 anni, se vogliono la cittadinanza, devono dimostrare 10 anni di residenza regolare ininterrotta, con lavoro o studio regolari, come tutti gli altri stranieri.
La proposta di legge di iniziativa popolare "L'Italia sono anch'io" finalmente distingue le due situazioni e riconosce un diritto per i minori che crescono e vivono qui: i bambini, nati in Italia da genitori senza documenti, o entrati in Italia entro i 10 anni di età, e che vi abbiano soggiornato legalmente, possono diventare italiani con la maggiore età se ne fanno richiesta entro due anni. Di più. Su richiesta dei genitori, diventano cittadini italiani i minori che hanno frequentato almeno un ciclo della nostra scuola.
E'previsto anche il dimezzamento dei tempi per ottenere la cittadinanza per gli stranieri: sarà sufficiente dimostrare una permanenza legale di 5 anni, e non più di 10 anni come previsto attualmente.
Un’altra importante novità è quella della competenza dei sindaci nella procedura di attribuzione della cittadinanza.
L'iniziativa "L'Italia sono anch'io" prevede anche il diritto di voto in città, province e regioni per gli stranieri in possesso di titolo di soggiorno da 5 anni.
di Francesco Bianco (14 settembre 2011)
Fonte: MixaMag