Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

giovedì 30 aprile 2009

Coro dell'Università di Mosca

Concerto del coro dell’Università di Mosca

avrà luogo al Palazzo Steri

(piazza Marina)

domenica 3 maggio 2009

alle ore 17.45

Ingresso libero

Концерт хора Московского университета

Corsi estivi di lingua e cultura italiana per stranieri a Palermo



Si terranno a Palermo nei seguenti periodi: 6 - 31 luglio e 3-28 agosto 2009 i corsi estivi di lingua e cultura italiana organizzati dalla Summer School della Scuola di Lingua Italiana per Stranieri dell'Università di Palermo, Dipartimento di Scienze filologiche e linguistiche, Facoltà di Lettere e Filosofia.

Ogni corso, della durata di quattro settimane, sarà articolato in 80 ore di lezioni frontali (4 ore al giorno dal lunedì al venerdì) e 20 ore di tutoraggio e laboratori (5 ore settimanali).

Una delle caratteristiche principali dei corsi è il numero ristretto di studenti che formano le classi: in media 12 persone e di varie nazionalità. Ciò permette all'insegnante di dedicare cura ed attenzione ad ogni singolo partecipante in un ambiente rilassato e stimolante.

All’inizio del corso, tramite apposito test di livello, viene definito il livello di competenza in italiano di ogni studente. I livelli previsti sono sei, secondo le indicazioni del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue del Consiglio d'Europa.

Tutti i docenti della Scuola hanno conseguito una specializzazione in Didattica dell’italiano come lingua seconda ed hanno inoltre una lunga esperienza di insegnamento.

Borse di studio
L’Università degli Studi di Palermo mette a disposizione borse di studio per il vitto e l’alloggio, che saranno assegnate, ad esaurimento, secondo l’ordine di iscrizione.

Per conoscere programmi e attività della Summer School 2007 e 2008, seguire questi link:


Summer School 2007
Summer School 2008

Modalità di iscrizione

Grazie a tutti coloro che vorranno aiutarci a diffondere l'iniziativa sia in Italia che all'estero.

Scuola di Lingua Italiana per Stranieri dell'Università di Palermo




domenica 26 aprile 2009

8-10 maggio: Cinesicilia festival 1° edizione, lo sguardo clandestino




1° edizione

CINESICILIA FILM FESTIVAL



LO SGUARDO CLANDESTINO




Concorso Corti e Sceneggiature


PALERMO - 8-9-10 maggio 2009


dalle ore 10 alle ore 23


Cantieri culturali alla Zisa


Via Paolo Gili 4




INGRESSO LIBERO






Ci può essere pace in ognuno di noi: il video del discorso tenuto da Prem Rawat ad Agrigento lo scorso 3 febbraio

"You need peace ... the peace that begins from the hearth, the peace that is innate to every human being, the peace that can be admired, that can be felt, not a concept, not a definition that says the end of duality is peace, but a peace that already is shining in the hearth of every single person on the face of this earth. People say to me: Do you for a minute consider that there can be peace on this earth? All I know is that there can be peace in you. [...] If you understand what I'm saying, foundamentally understand what I'm saying, simply, that peace is inside of you, you have taken the biggest step. [...] The source of the pain is very simple: it is the lack of your true identity. [...] Understand the opportunity to have peace in your life."


"C'è bisogno di pace [...] la pace che nasce dal cuore, che è innata in ogni essere umano, una pace che si può ammirare, che si può sentire; non un concetto, né una definizione secondo cui pace significa la fine di ogni dualità, ma la pace che splende già nel cuore di ogni essere umano su questa terra. La gente mi chiede: Consideri anche solo per un momento che la pace sia veramente possibile sulla terra? Quello che so di certo è che ci può essere pace in ognuno di noi. [...] Se riuscite veramente a capire quello che dico, molto semplicemente, che la pace è dentro di voi, avete già fatto il passo più grande. [...] E' facile capire da cosa nasce la sofferenza: non sappiamo qual è la nostra vera identità. [...] Dobbiamo capire che la possibilità di ottenere la pace nella nostra vita esiste veramente."


Brano estratto dal discorso tenuto da Prem Rawat al Teatro Pirandello di Agrigento il 3 febbraio 2009


Link al video (in inglese)



Palermo: coppie miste, nuove famiglie tra sogni e pregiudizi



Il numero dei matrimoni fra stranieri e palermitani come dimostrano i dati in possesso del Comune è certamente in crescita: nel 2007 sono stati 148, mentre fra il 2008 e il 2009 sono già arrivati a oltre 230. Ma a sentire i protagonisti sono ancora tanti gli ostacoli da superare sia a livello sociale che dal punto di vista dell´iter burocratico. Ecco le loro storie

Janani e Giuseppe Marfella

È la prima donna della comunità tamil a sfidare la tradizione e la cultura del Paese di origine pur di sposare un ragazzo occidentale. Janani Thavarajasingam lavora come interprete e mediatrice culturale, e quando quattro anni fa ha conosciuto Giuseppe Marfella sul traghetto che da Messina porta a Villa San Giovanni, è stato un colpo di fulmine.
Si sposeranno a giugno con un doppio rito perché lei è di religione induista e lui è cattolico. E hanno già trovato una casa in viale Strasburgo. «La donna nella comunità tamil - dice Thavarajasingam - è ancora una figura sottomessa all´uomo. Io sono qui da venticinque anni, guido la macchina e ho aperto anche un pub in città. Cose impensabili per molte ragazze tamil della mia età. Da noi esistono ancora i matrimoni combinati, mentre io ho scelto di condividere la mia vita con Giuseppe. Palermo nella sostanza non mi sembra una città multiculturale. Anche se passeggiamo in via Principe di Belmonte mi sento osservata». Giuseppe Marfella che lavora alla capitaneria di porto di Messina e viaggia ogni fine settimana per raggiungere Janani si è adeguato ad alcune regole della comunità tamil: niente abbracci, baci ed effusioni in pubblico. «La sua cultura mi affascina molto - dice Marfella - mi piace ascoltare i suoi racconti. Le ho promesso che un giorno andremo insieme nello Sri Lanka. I nostri figli avranno un grande bagaglio culturale. E mi auguro che cresceranno in una società lontana da pregiudizi razziali».
Il numero dei matrimoni fra stranieri e palermitani come dimostrano i dati in possesso del Comune è certamente in crescita: nel 2007 sono stati 148, mentre fra il 2008 e il 2009 sono già arrivati a oltre 230. Ma a sentire le storie dei protagonisti sono ancora tanti gli ostacoli da superare sia a livello sociale che dal punto di vista dell´iter burocratico.
Quando Graziella Biundo ha scelto di costruire una famiglia con quel ragazzo straniero conosciuto dietro al bancone di un pub, non immaginava di dovere fare i conti con lo scetticismo della gente. E ora che c´è anche la piccola Zaira qualcuno azzarda: «Ma anche lui l´ha riconosciuta? E se un giorno te la porta via? Per fortuna che la bambina è bianca!». Graziella Biundo ha ventinove anni, lavora come commessa anche se ha conseguito una laurea in lingue e convive da quattro anni con Birba Moussa, trentunenne originario della Costa D´Avorio, arrivato Palermo nel 2000. Lui ha cambiato tanti lavori e adesso si è formato come mediatore culturale. Vivono in una casetta a Partanna di Trapani, ma lavorano a Palermo, dove non sono riusciti ancora trovare un appartamento in affitto perché si imbattono in annunci come "affittasi tranne a stranieri", oppure "affittasi solo a stranieri". La famiglia di Moussa non ha mai visto Zaira. Per andare in Costa D´Avorio, infatti, ci vogliono troppi soldi. «Se non riesco a trovare un lavoro - dice il ragazzo - andremo via da qui. Questa città sembra così multiculturale, e apparentemente lo è, ma in fondo la società non è pronta ad accogliere le coppie miste. C´è una preoccupazione diffusa. E ci sono molte difficoltà anche dal punto di vista burocratico».
Ne sa qualcosa anche Cesare Di Maria che ha conosciuto la donna diventata sua moglie nel 2000, più di sedici anni fa: «Se adesso - dice Di Maria - sposare una donna straniera è una cosa abbastanza condivisa, quando ho scelto di farlo io non lo era affatto. Ricordo ancora che in seguito a un tamponamento uno scese dalla macchina e insultò Marie dicendole di tornarsene al suo Paese. E anche i miei genitori mi hanno fatto dei problemi all´inizio». La famiglia, invece, fra una perplessità e l´altra è cresciuta: Cesare e Marie Christine Lavaz hanno tre figli e lei è molto amata dalle clienti dell´atelier di abiti da sposa che la famiglia Di Maria ha in via Bandiera. Lui condivide così profondamente il mondo di Marie da coltivare il sogno di trasferirsi per sempre nelle isole Mauritius. Marie, invece, che ha sofferto molto la povertà e ha affrontato mille sacrifici per arrivare in Italia non vuole saperne: «La cosa a cui tengo di più - dice - è che i miei figli abbiamo la possibilità di studiare. Io non ho potuto farlo.

Fonte: palermo.repubblica.it; leggi l'articolo qui

29 aprile: inaugurazione Centro di Documentazione 'Francesca Paola Buzzola' del CISS





Mercoledì 29 aprile 2009, a partire dalle ore 18.30, vi invitiamo ad un aperitivo per festeggiare il completamento della nuova catalogazione del patrimonio del Centro di documentazione del CISS - Cooperazione Internazionale Sud Sud e la definitiva riapertura al pubblico in Cortile d’Abbene n. 8 - Palermo (traversa di via Giorgio Gemmellaro).

Indirizzo e-mail per contatti
cedoc@cissong.org

Recapito telefonico per contatti
091.6262004

Il Centro di documentazione riaprirà osservando in una fase iniziale (fino a settembre 2009, quando l’orario di apertura sarà incrementato) il seguente orario: lunedì, mercoledì, venerdì pomeriggio dalle ore 15.30 alle ore 18.30.

Grazie alla nuova catalogazione, il patrimonio documentario sui Paesi in Via di Sviluppo raccolto dal CISS in quasi 25 anni di attività (più di 4.000 titoli, tra libri, riviste, articoli, dvd, vhs, mostre, letteratura grigia sulla cooperazione internazionale, sui problemi dello sviluppo nel Sud del mondo e sulle interdipendenze fra centro e periferia) torna finalmente interamente fruibile: sarà possibile effettuare ricerche per aree tematiche e parole chiave, compilare biblio e videografie, visionare dvd e documentari direttamente in sede.

Nella nuova sede di Cortile d'Abbene n. 8 a Palermo, dotata di una sala lettura con 10 posti, sarà attivo anche un servizio prestito.

Il Centro di documentazione è intitolato alla memoria di Francesca Paola Buzzola, socia e collaboratrice del CISS che lo ha fortemente voluto e allestito. Un modo per ricordare un lavoro prezioso e paziente, che ha regalato valore alle fonti di informazione e al patrimonio culturale della città.

Vi aspettiamo!

scarica la
mappa stradale per raggiungere il Centro di Documentazione

CENTRO DI DOCUMENTAZIONE

Cortile d’Abbene n. 8 - Palermo (traversa di via Giorgio Gemmellaro)

tel. 091.7846499e-mail:
cedoc@cissong.org

14 maggio 2009: conferenza I cibi delle feste






I cibi delle feste

Conferenza di Marcella Croce

Villa Niscemi Palermo

giovedì 14 maggio ore 18


Ogni cibo ha la sua festa e ogni festa ha il suo cibo: nel binomio inscindibile di CIBO e FESTA si racchiude l’essenza stessa della cultura siciliana.
Per i siciliani il cibo ha massima importanza: in una riunione informale fra amici come in un pranzo ufficiale, l’argomento non manca di eccitare gli animi, di rompere ogni tipo di ghiaccio, di sconfiggere ogni inibizione. Mangiare è sempre un atto culturale, dando alla parola cultura quel senso lato che molti le hanno negato. Non una singola isola, ma un agglomerato di isole, quasi un subcontinente, è la Sicilia, dove la geografia e l’aspra natura del terreno hanno per millenni rappresentato una barriera naturale alla circolazione di merci e di idee. Leonardo Sciascia afferma che in Sicilia la festa è il giorno della esplosione esistenziale, dell’es collettivo. Per moltissime comunità piccole e grandi di Sicilia è il momento in cui il siciliano esce dalla condizione di uomo solo per ritrovarsi parte di un ceto, di una classe. Per coloro che ormai risiedono altrove da una o più generazioni, è l’unico modo, in un mondo sempre più globalizzato, per cercare faticosamente di riallacciare le proprie radici. Nel campo culinario molto è sconosciuto anche agli stessi abitanti dell’isola: in Sicilia c’è tutto un universo sommerso di cibi che sono conosciuti solo in una zona, a volte addirittura solo in un quartiere, o che si possono comprare in una singola pasticceria o panificio. Piparelli, ‘nzuddi, pietrafennula, ’nfasciatieddi, ’nfigghiulate, e molto altro ancora: vere e proprie reliquie da conoscere e da preservare.
Ogni siciliano, specie se di una certa età, conserva alcuni di questi misconosciuti brandelli di cultura legati ai propri ricordi d’infanzia o all’esperienza ancora viva del quotidiano. È importante riunire il maggior numero possibile di queste informazioni, per un atto di conoscenza collettiva, e per una speranza di futura memoria.




Marcella Croce ha conseguito il dottorato in letteratura italiana presso la University of Wisconsin-Madison (USA). Ha tenuto conferenze negli Stati Uniti, Giappone e Israele. È giornalista e collabora con il quotidiano “La Repubblica”. Per conto del Ministero degli Esteri ha insegnato italiano all’Università di Isfahan (Iran) e di Kyoto (Giappone). Ha pubblicato vari libri sulle tradizioni popolari siciliane tra cui “Le stagioni del sacro – Almanacco delle feste popolari siciliane”. Con ‘Oltre il chador - Iran in bianco e nero’ (Medusa Milano) ha vinto il 1° Premio di scrittura femminile “Il paese delle Donne”, Roma 2007. Le sue ultime pubblicazioni sono “Eat smart in Sicily” (Ginkgo Press Madison Wi. USA) e “Guida ai sapori perduti” (Kalòs ed. Palermo) che sono stati presentati negli Istituti Italiani di Cultura di Washington, San Francisco e Vancouver.

Laboratorio Zeta, Palermo: ingiunzione di sgombero

E' stata comunicata al Laboratorio Zeta una ingiunzione di sgombero.

Lo IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) proprietario dell’immobile, nel 2002, mentre era in corso una vertenza da parte del Laboratorio Zeta (poi interrotta dallo stesso Istituto) emana un bando per l’assegnazione dei locali. Il bando viene vinto da tale Associazione Aspasia che, venendo a conoscenza dello stato di occupazione di via Boito 7, denuncia alla magistratura lo IACP. Pochi giorni fa è arrivato un provvedimento di condanna dello IACP, e l'ingiunzione di sgombero. Le operazioni si sono concluse con la presa d'atto dell'impossibilità a procedere. Lo IACP si è impegnato a convocare un tavolo con tutte le parti coinvolte. Lo sgombero è stato rinviato al 22 giugno.

A partire da tale atto il civico di via Boito 7 è sotto sfratto.

Quella di Zeta è una storia collettiva, che sta dentro i percorsi di democrazia partecipata e di difesa dei diritti sociali che hanno segnato la nostra città negli ultimi dieci anni. La storia del Laboratorio Zeta è la storia di quanti in questi anni hanno condiviso, sostenuto e accompagnato questo percorso politico, per un tratto breve o lungo, per una sera o per anni interi contribuendo alla sua trasformazione.
Dal 20 marzo 2001, quello che era uno stabile abbandonato è stato trasformato in uno spazio pubblico, divenendo laboratorio di sperimentazione culturale e di partecipazione sociale e politica in prima linea nelle lotte per il diritto alla casa, la difesa dei beni comuni, i diritti dei migranti, la denuncia del sistema di potere affaristico-politico-mafioso che governa la città.
In questi 8 anni abbiamo prodotto e ospitato laboratori e spettacoli teatrali, presentazioni di libri e di video, concerti, rassegne cinematografiche, seminari, dibattiti, mostre fotografiche e pittoriche, corsi di informatica, corsi di italiano per stranieri, ecc... E' attiva una biblioteca con più di 2000 volumi.
Dal marzo 2003 ha preso vita un'esperienza di cogestione abitativa. Questa esperienza nasce dall’incontro con un gruppo di richiedenti asilo sudanesi, insieme ai quali è stato intrapreso un percorso di rivendicazione dei diritti dei migranti.
Lo Zeta è così diventato un punto di riferimento, stabile o di passaggio, per centinaia di migranti di ogni nazionalità che hanno collaborato alla trasformazione e alla gestione degli spazi, sperimentando una forma di accoglienza lontana da logiche paternalistiche ed assistenziali. In quest’ottica nel 2006 abbiamo lanciato una campagna di solidarietà, che grazie ad una sottoscrizione popolare, ha consentito l’autorecupero e la ristrutturazione degli spazi abitativi (bagni, lavanderia, cucina).
Nell’assenza totale di politiche di accoglienza da parte dell’Amministrazione, lo Zeta è l’unico spazio di accoglienza laico della città, ruolo ipocritamente legittimato dalle stesse istituzioni che, pur non riconoscendolo ufficialmente, lo hanno inserito nell’elenco dei servizi agli immigrati presenti sul territorio.
Gli attacchi susseguitisi nell'ultimo anno ad esponenti del movimento e al comitato di lotta per la casa sono segnali che vanno nella stessa direzione, quella del tentativo di azzeramento dei conflitti sociali e della normalizzazione di una città che è tutt'altro che normale.
Sono tutte questioni non tecnico-giuridiche, ma politiche e sociali.
Ciò che è in gioco non è la destinazione d'uso di un posto, ma la quota di democrazia di una città.

Zetalab non si tocca

Laboratorio Zeta - Palermo - 21/4/2009

Il Laboratorio Zeta è anche la nostra storia.
Tutti noi al suo interno abbiamo presentato i nostri libri, proiettato i nostri video, abbiamo organizzato dibattiti e vi abbiamo assistito; tutti noi abbiamo partecipato a incontri, cene, concerti, seminari; abbiamo provato i nostri spettacoli e suonato la nostra musica; abbiamo fatto crescere la biblioteca di quartiere.Abbiamo soprattutto sperimentato e sviluppato forme reali di partecipazione politica e socialità non mediata. Tutti noi abbiamo vissuto il Laboratorio Zeta.
Lo abbiamo attraversato ed ha attraversato le nostre vite.
Con lo Zetalab abbiamo contribuito alle battaglie per la libertà ed i diritti degli esclusi, promuovendo centinaia di iniziative che nel tempo hanno coinvolto migliaia di persone in difesa del diritto alla casa, alla libera circolazione delle persone, al rispetto dei beni comuni.
In otto anni di storia lo Zeta ha restituito uno spazio pubblico nel quale la dimensione locale e le dinamiche globali sono state raccontate ed intrecciate in un unico vissuto. La presenza dello Zeta in città ci ha permesso di vivere meglio una Palermo in cui la cultura, gli spazi di socialità e scambio sono sempre più ristetti e relegati alla sfera del privato. La cogestione degli spazi con la comunità sudanese, la scuola di italiano per stranieri, hanno rappresentato un modo diverso di vivere le trasformazioni del nostro territorio, nella prospettiva della valorizzazione delle differenze e della lotta alle disuguaglianze.
Il Laboratorio Zeta è un'altra idea di Palermo, di Italia e di Mediterraneo; è un luogo da cui continuare a muoversi per interpretare il nostro presente e per inventarci il nostro futuro.
Lo Zeta è anche la nostra storia. E deve continuare ad esserla.

Per sottoscrivere l'appello e inviare comunicati:
laboratoriozeta@yahoo.it

Oppure su:
www.kom-pa.net

giovedì 16 aprile 2009

18 & 19 aprile, Piana degli Albanesi: mostra d'arte di un'artista scozzese che vive a Palermo




Domenica 19 aprile, manifestazione interculturale: Africa in Festa


L'ASSOCIAZIONE ASANTESANA ONLUS

in collaborazione con

AMREF PALERMO
ASSOCIAZIONE SIMPOSIO
LAICI COMBONIANI PALERMO
LEFT
RADIO AUT POLIZZI GENEROSA
MARCIA MONDIALE PER LA PACE E LA NON VIOLENZA

ORGANIZZA LA MANIFESTAZIONE INTERCULTURALE

AFRICA IN FESTA

DOMENICA 19 APRILE

PRESSO "VILLA GARIBALDI"

A PIAZZA MARINA DALLE ORE 17,00

INGRESSO LIBERO

LA MANIFESTAZIONE PREVEDE L'ALLESTIMENTO DI STAND ESPOSITIVI CON MATERIALE INFORMATIVO ED ARTIGIANATO AFRICANO PROVENIENTE DALLA TANZANIA E DAL MADAGASCAR.

LE COMUNITA' PARTECIPANTI DARANNO UN CONTRIBUTO CULINARIO CON LA POSSIBILITA' DI GUSTARE PIATTI TIPICI DI CAPO VERDE - BURKINA FASO - COSTA D'AVORIO - GHANA - ISOLE MAURITIUS - SENEGAL - SOMALIA - E SI ESIBIRANNO CON DANZE E CANTI TRADIZIONALI.

L'EVENTO E' SPONSORIZZATO DALLA COOP.

PER QUALSIASI INFORMAZIONE
CONTATTARE IL NUMERO 328/1364427
OPPURE VIA E MAIL
asantesana2002@gmail.com

Seminario di Studi: Il fenomeno migratorio

Consulta Provinciale degli Studenti di Palermo

Via Praga 29 tel. 091/6708214 fax 091/6708308

MIUR - UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE DI PALERMO
Servizio educazione alla salute


OGGETTO: Seminario di studi della Commissione Politiche sociali e Lavoro sul tema dell’immigrazione

La commissione Politiche sociali e Lavoro ha organizzato, come concordato con l’Assemblea della Consulta studentesca e coerentemente alle linee di indirizzo del MIUR, una conferenza sul tema “Il fenomeno migratorio”, tema attuale, fondamentale per la nostra città.

Tale evento avrà luogo durante la mattinata del 16 Aprile p.v., dalle ore 9:30 alle ore 13:00 presso il Centro Educativo Ignaziano (via Piersanti Mattarella 38/42).

Interverranno:

Dr. Rosario Leone, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Palermo

Dott. Mario Affronti, Unità Operativa di Medicina delle Migrazioni dell'Azienda Policlinico "P. Giaccone" di Palermo; presidente eletto della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni

Nadege Candeh, mediatrice culturale e presidentessa dell’associazione EXTRA: donne immigrate

Prof. Carmelo Galioto, docente del C.E.I. che approfondirà il tema del rapporto tra scuola e immigrazione

Giovanni Zinna, operatore presso il Centro Astalli Palermo

Rappresentanti della Lega Missionaria Studenti, volontari che operano presso il Campo Rom di Palermo

I Dirigenti, I Docenti e gli Studenti sono calorosamente invitati a partecipare con puntualità alla conferenza che sarà seguita da un dibattito.

Il presidente della Commissione Politiche Sociali e Lavoro, f.to Maria Carolina Nuzzo

Associazione Sicilia-Russia: formazione di un coro lirico amatoriale

Associazione culturale “Sicilia – Russia”
e-mail:
info@sicilia-russia.it

Progetto dell’Associazione è diffondere il ricchissimo patrimonio musicale russo e italiano e in particolare il repertorio vocale lirico e popolare attraverso lo strumento divulgativo originario che è la voce, veicolo principe per la comunicazione tra i popoli.

L’associazione supera le barriere linguistiche e agevola l’apprendimento della lingua promovendo la nuova formazione del CORO LIRICO AMATORIALE.

Sono indette AUDIZIONI, selezioni vocali per

Soprani
Mezzosoprani
Contralti
Tenori
Baritoni
Bassi

L’Associazione promuove

- incontri settimanali di lettura ed esercitazione corale
- corso di canto per principianti, di respirazione e tecnica vocale
- concerti e spettacoli a fine corso.

Docenti dei corsi:

Pia Tramontana
Soprano, laureata in Discipline Arte Musica e Spettacolo (DAMS, Artista del coro del Teatro Massimo, studiosa del repertorio operistico italiano. Diplomata all’Accademia Lirica e corale di Osimo (An), ha seguito numerosi corsi di perfezionamento e arte scenica.
Indirizzo
p.tramontana@alice.it tel. 392 8497366

Irina Nicotra
Maestra del coro da Sankt Pietroburgo

Tutti gli iscritti ai corsi saranno associati (quota iscrizione 30 euro annuali).

Contributo per i corsi collettivi e le attività corali 20 euro mensili.

Eventuali lezioni di canto singole 60 euro mensili.

La prima audizione avrà luogo lunedì 20 aprile alle ore 20.15 in via Nunzio Morello, 3

Associazione Sicilia-Russia
info@sicilia-russia.it


mercoledì 15 aprile 2009

Liberati sei bambini dalle catene della schiavitù. Sventata una tratta di minori extracomunitari ad Agrigento

Una stanza con pannelli insonorizzati era la loro prigione. La schiavitù o il ritorno alla libertà dietro riscatto, il loro destino. Ad Agrigento, dietro ai grandi viaggi della speranza si consumava la tratta di piccoli extracomunitari. Almeno fino a oggi. Per sei di loro la salvezza infatti non è arrivata dietro ad un riscatto ma grazie al blitz della polizia.Un’operazione che si è resa possibile solo attraverso l’ennesima dimostrazione di coraggio di due ragazzini egiziani riusciti a sfuggire dal controllo dei sequestratori.
Hanno percorso un paio di chilometri tra il Villaggio Mosé e la località balneare di San Leone. Qui si sono rivolti ad un vigile urbano che li ha accompagnati in questura. Momenti concitati nei quali i piccoli fuggiaschi hanno potuto raccontare la loro storia con l'ausilio di un interprete.Immediato il blitz. Al loro arrivo gli agenti hanno trovato altri quattro minori, anche loro egiziani, e tre connazionali adulti, tra i 30 e i 35 anni.
I due piccoli testimoni hanno detto che si trovavano in una comunità alloggio a Palma di Montechiaro, nell'Agrigentino. Un paio di giorni fa sono usciti e ad attenderli fuori c'erano i loro sequestratori, che in macchina li avrebbero portati fino ad Agrigento. La polizia, per individuare l'alloggio, ha percorso a ritroso, insieme ai due bambini, la strada da San Leone a Villaggio Mosé.
Le pareti dell'appartamento dove erano rinchiusi i ragazzini erano state ricoperte da materiale che serviva da isolante acustico. I tre egiziani sono attualmente in questura per essere interrogati.Secondo i primi accertamenti ad Agrigento l'organizzazione avrebbe aiutato i minori a scappare dalle comunità alloggio, dove venivano portati dopo il loro approdo a Lampedusa, e successivamente li destinava alla schiavitù o li rilasciava dietro il pagamento di un riscatto da parte di parenti che vivono in Italia.

Fonte: SiciliaInformazioni.it, 14 aprile 2009


martedì 14 aprile 2009

L'isola in me: in viaggio con Vincenzo Consolo



INVITO CONFERENZA STAMPA
MERCOLEDÌ 15 APRILE ORE 10.30
FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA
VIA MAQUEDA, 172 - PALERMO
un film di Ludovica Tortora de Falco

prodotto da ARAPÀNCINEMADOCUMENTARIO
con il sostegno dell'Assesorato Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione della Regione Siciliana e della Sicilia Film Commission, nell'ambito del progetto Sensi Contemporanei

INTERVERRANN
Vincenzo Consolo
Ludovica Tortora de Falco (regista)
Giuseppe Schillaci (produttore esecutivo)
Antonello Antinoro (Assessore dei Beni Culturali della Regione Siciliana)
Romeo Palma (Dirigente generale Dipartimento Beni Culturali della Regione Siciliana)
Alessandro Rais (Direttore Sicilia Film Commission)
Enrico Colajanni (Presidente Libero Futuro)
un rappresentante di Addiopizzo.

Nel corso dell'incontro verrà proiettato un estratto del film e sarà presentato il progetto ai docenti delle Scuole e delle Univerità di Palermo e provincia che intendono aderire all'iniziativa.

sabato 11 aprile 2009

Genocidio nello Sri Lanka: i Tamil protestano davanti alla Rai di Palermo


La comunità Tamil in Sicilia torna a farsi sentire dopo le manifestazioni dello scorso febbraio contro la guerra civile che da trent'anni affligge le popolazioni dello Sri Lanka. Secondo i Tamil, l'esercito governativo cingalese sta sterminando migliaia di civili innocenti, nel Nordest del paese. Dopo le proteste dei giorni scorsi davanti la presidenza della Regione Sicilia, in piazza Indipendenza a Palermo, oggi i manifestanti hanno organizzato un sit-in, dalle 10 alle 14, davanti la sede Rai del capoluogo siciliano, in viale Strasburgo, per sensibilizzare l'attenzione dei media su un conflitto che tende troppo spesso ad essere ignorato.

I Tamil hanno scritto anche una lettera al governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, che, nei mesi scorsi, aveva espresso parole di solidarietà nei confronti della comunità di minoranza nello Sri Lanka.

Negli ultimi giorni – si legge nella lettera inviata a Lombardo - sono state assassinate con bombardamenti a gas chimici più di mille civili Tamil in Sri Lanka, grazie al progetto di sterminio messo in atto dal Governo. La maggioranza cingalese al potere si è ritirata unilateralmente dal cessate il fuoco; ha espulso tutte le organizzazioni umanitarie, imponendo severe restrizioni sull’invio degli aiuti umanitari ai civili; inoltre, continua ad usare armamenti proibiti come le bombe a frammentazione (Cluster Bombs), colpendo spesso campi profughi ed infrastrutture come scuole, ospedali, templi e chiese”. “Le chiediamo – concludono i Tamil - di pressare il Governo italiano a persuadere il Governo dello Sri Lanka ad accettare un cessate il fuoco immediato per evitare un'ulteriore carneficina di vite umane, permettendo agli operatori umanitari di soccorrere i civili Tamil”.

di Giulio Giallombardo
10 aprile 2009 01:51

Fonte: SiciliaInformazioni


Articolo correlato

Giovani donne immigrate in Europa e lavoro: newsletter del CE.S.I.E.








Cari amici,

siamo lieti di presentarvi il numero di marzo della Newsletter on Young Migrants Women in Europe (YoMiWoE).

Questo è il primo numero di una serie di tre newsletters sulle giovani donne immigrante in Europa, all'interno di un progetto realizzato con il sostegno della European Youth Foundation.

Gli approfondimenti trattati in questo numero riguardano temi e questioni inerenti al lavoro.



Per maggiori informazioni sul progetto, potete contattarci a questa e-mail
marie.marzloff@cesie.it

Cordiali saluti,

CE.S.I.E Onlus - Centro Studi ed Iniziative Europeo

Office: Via Gorizia n. 22 – 90133 Palermo, Italy
CF - 97171570829
Tel: +39 091 6164224 - Fax: +39 091 6230849
www.cesie.org

Libertà di informazione a Lampedusa

In questi mesi a Lampedusa stanno succedendo cose gravissime, che i mezzi di informazione non riferiscono. Oltre ai drammi dell'immigrazione, con altri morti che nessuno considera, si assiste alla negazione quotidiana dei diritti dei lampedusani e dei migranti. Si vorrebbe mettere a tacere le poche persone che vogliono raccontare ancora quello che succede sull'isola, senza paura e con il solo interesse di informare, abbattendo quel muro di omertà che si è alzato nelle coscienze di molti isolani, anche a seguito di minacce e compromessi.

Lampedusaonline "LIBERAESPRESSIONE" è il canale di you tube che si occupa dei problemi dell'isola di Lampedusa e non solo, e che senza scopo di lucro, con molti sacrifici, Antonino Maggiore con alcuni collaboratori portano avanti da mesi. Da quando la protesta a Lampedusa è stata fatta rientrare Antonino ha ricevuto molte pressioni e qualche velata minaccia per far scomparire dal suo canale alcuni video ritenuti dannosi per l'immagine dell'isola e altri video che sarebbero compromettenti per alcuni isolani. Continuare a documentare il fenomeno migratorio da Lampedusa da' fastidio a chi vorrebbe che di questo non si parlasse più. Come sta avvenendo nei grandi mezzi di informazione a livello nazionale.

Chiediamo la solidarietà di tutti coloro che producono informazione, al mondo culturale, e a tutte le persone che non abbassano la testa di fronte ad un sistema che vorrebbe controllare tutto e tutti.

Giacomo Sferlazzo
Antonino Maggiore
Lampedusa

Silenzi e tragedie nascoste a Lampedusa

Il silenzio della stampa e delle autorità politiche ed amministrative sta cancellando dalle coscienze degli italiani i drammi quotidiani che si verificano nell’isola di Lampedusa, ormai trasformata in un unico grande centro di identificazione ed espulsione, ed in altri CIE italiani nei quali, a piccoli gruppi, quasi nella clandestinità, vengono trasferiti alcuni migranti arrivati nei mesi scorsi nell’isola.

Quello che sta succedendo a Lampedusa è emblematico di come si possa utilizzare il business dell’accoglienza “dietro le sbarre” per legittimare leggi cattive e prassi violente. Il governo con la complicità di qualche lampedusano è riuscito ad abbassare i toni e la partecipazione della protesta della popolazione, sfruttando il bisogno di lavoro e forse anche la convenienza di qualche operatore turistico che si è ritrovato l’albergo pieno di forze dell’ordine in bassa stagione. La militarizzazione dell’isola, oltre mille poliziotti presenti stabilmente per mantenere l’ordine pubblico, oltre che per sorvegliare i migranti rinchiusi nei centri di detenzione ha comportato non solo il riempimento degli alberghi ma anche assunzioni di lavoratori da impiegare al centro di Contrada Imbriacola, e solo il blocco temporaneo dei lavori, per la mancanza delle necessarie autorizzazioni di compatibilità ambientale, ha bloccato il sub appalto di alcuni lavori per il nuovo centro a capo Ponente (ex base Loran).

Grazie alla militarizzazione dell’isola si è creato in sostanza un indotto molto appetitoso, per chi d'inverno era abituato a lavorare poco e niente.Sarebbe opportuno a questo punto che i lampedusani facessero una riflessione profonda sul loro futuro che è il futuro dell’isola :isola militarizzata, avamposto della “guerra contro l’immigrazione clandestina”, che offre servizi alle forze dell'ordine e che offre prospettive di lavoro gli isolani nelle carceri per migranti, o lo sviluppo del turismo e il rilancio della pesca, valorizzando l'ambiente e la cultura, senza disperdere un patrimonio ambientale unico al mondo.

E’ comunque opportuno sottolineare alcune conseguenze dell'ipotesi “isola militarizzata” che già Lampedusa sta vivendo in queste settimane.A Lampedusa da anni vengono negati i diritti fondamentali, dalla scuola alla sanità dai trasporti alla tutela del paesaggio. Nel clima che è stato creato dai decreti Maroni ad oggi, con la trasformazione della struttura di accoglienza in una struttura di detenzione amministrativa, ne ha approfittato chi ha speculato sul territorio facendo caserme e centri di detenzione e trasformando una economia turistica in una economia basata sulla detenzione e sulla negazione dei diritti fondamentali delle persone, di tutte le persone, lampedusani e migranti.

Il CIE rischia di compromettere i sacrifici di un intera popolazione che, da sola e con enormi sacrifici, è riuscita a far diventare Lampedusa una meta turistica tra le più importanti d'Italia. Malgrado gli “sbarchi” degli anni precedenti il turismo non aveva subito flessioni perché gli immigrati venivano trasferiti in altri luoghi nel più breve tempo possibile. Quest’anno, dopo le decisioni del governo che ha istituito a gennaio un centro di detenzione provvisorio, trasformando il centro di Contrada Imbriacola in un CIE, le prenotazioni turistiche sono in calo del 35 per cento.

La completa militarizzazione ha portato un clima cupo ed un aria pesante, ed ha aggravato i disservizi che già affliggevano la popolazione locale. Alcuni lampedusani tra l'altro rimangono a terra all'aeroporto di Palermo perche l'aereo di linea è sempre carico di militari che vanno e vengono dall'isola. Un cittadino lampedusano malato di tumore, che fa chemioterapia in Sicilia, è stato lasciato a terra all'aeroporto di Catania dopo che la moglie aveva chiesto ai poliziotti se potevano lasciare un posto per il marito. Gli è stato risposto che non potevano, perche dovevano prendere immediatamente servizio sull'isola. Questo è successo per due volte alla stessa persona, tra l'altro subito dopo le cure, ed è successo anche ad una ragazza incinta di cinque mesi, che è rimasta bloccata all'aeroporto di Palermo, e continua a succedere a molti altri abitanti di Lampedusa.Non si comprende neppure quale sia l’effettivo impiego di tutte queste forze di polizia. Da settimane gli immigrati riescono ad allontanarsi dal centro di detenzione e entrano nelle abitazioni private in cerca di cibo e vestiti, o per nascondersi. Talvolta sembrerebbe che abbiano preso anche dei soldi, e ci sono stati parecchi casi di furti di auto e motorini. Tutto nel tentativo disperato di fuggire dall’isola prigione. Quale sicurezza è garantita adesso agli abitanti di Lampedusa, un isola nella quale si dormiva con le porte aperte. Oggi quel clima di serenità, che attraeva anche tanti turisti sembra un lontano ricordo. Ancora più tragica la situazione che c'è dentro il centro per i "clandestini". Nei giorni scorsi un immigrato è stato portato al pronto soccorso perche si era tagliato in tutto il corpo e aveva inghiottito una lametta.

Molti immigrati sono stati rinchiusi, prima di arrivare a Lampedusa, nei centri di detenzione o nelle carceri libiche, o tunisine, dove hanno vissuto situazioni disumane, ed è lì che sono stati imbottiti di psicofarmaci. Adesso, anche a Lampedusa cominciano a tagliarsi. Poi chiedono dei tranquillanti minacciando di farsi del male e dicendo che ormai non possono farne a meno, perché in Libia li hanno abituati cosi. Quando arriveranno altre persone, con i prossimi sbarchi che nessuno riuscirà a fermare, e tantomeno le sei motovedette regalate dall’Italia alla Libia, dentro il centro di detenzione di Lampedusa succederanno sicuramente altre tragedie. I migranti trattenuti nei centri chiusi dell’isola vivono da molto, troppo tempo, una situazione di detenzione, di alienazione, di violenza, tale da fare esplodere una grande rabbia repressa e lo stesso succederebbe anche ad italiani costretti nella stessa situazione di totale negazione dei più elementari diritti.

La popolazione di Lampedusa è stanca e delusa, le scuole dove vanno i ragazzi sono fatiscenti e pericolose, da anni si era chiesto a tutte le istituzioni un intervento che garantisse i diritti di cittadinanza e sociali, ma le risposte sono state evidenti: la costruzione, non di scuole ma di carceri e caserme.

Qualcuno è giunto persino a pentirsi delle proteste dei primi giorni, dopo l’ istituzione dei centri di detenzione ed oggi afferma :"Sarebbe stato meglio non opporci e prendere in cambio il portofranco". Qualcuno dunque pensa oggi che sarebbe accettabile l’esenzione totale dalle tasse, come risarcimento dei danni arrecati dal “blocco” e dalla detenzione prolungata degli immigrati giunti nell’isola, promessa fatta nei mesi scorsi da alcuni esponenti della maggioranza di governo. Come se le promesse del politicante di turno potessero realizzare le aspettative deluse da anni, nel campo dei collegamenti, della scuola e dell’assistenza sanitaria, aspettative di crescita civile che adesso la popolazione di Lampedusa vede sfumare definitivamente dopo la militarizzazione dell’isola.

Ma Lampedusa ed i lampedusani non sono in vendita e le soluzioni promesse da chi sta militarizzando l’isola produrranno un enorme disastro, ambientale e sociale, che si ritorcerà contro tutti coloro che oggi le stanno sostenendo, o comunque permettendo, con il loro silenzio.

Agli abitanti di Lampedusa liberi, che non vogliono vedere il loro futuro condizionato dalle scelte del governo, o di gruppi di imprenditori economici che le sponsorizzano, rimane il diritto dovere della opposizione e della protesta, per ricostruire un isola di pace, aperta all’accoglienza ed al turismo, con quel clima di serenità che da sempre la caratterizza, unica prospettiva per loro e per i loro figli.

Giacomo Sferlazzo - Lampedusa
Fulvio Vassallo Paleologo - Palermo

domenica 5 aprile 2009

Nuovo programma di Lingua italiana per stranieri della Scuola di Lingua Italiana per Stranieri dell'Università di Palermo







"MIGLIORA E CERTIFICA IL TUO ITALIANO" nuovo programma di Lingua italiana per stranieri della Scuola di Lingua Italiana per Stranieri dell'Università di Palermo - II SEMESTRE 2008-09


La Scuola di Lingua Italiana per Stranieri dell'Università di Palermo informa che il 4 giugno 2009 avrà luogo una sessione di esami CILS per il conseguimento della Certificazione di Italiano come Lingua Straniera dell’Università per Stranieri di Siena.

Agli studenti della Scuola viene offerta la possibilità di partecipare e di prepararsi all’esame frequentando un Corso di lingua e cultura italiana standard ad un prezzo speciale.

DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA

Obiettivi

Sviluppo e certificazione delle competenze linguistico-comunicative relative a ciascun livello

Contenuti
Lingua e cultura, 2 test di valutazione delle competenze linguistico-comunicative relative a ciascun livello, esame di Certificazione CILS (4 giugno 2009)

Livelli
A (elementare) B (intermedio) C (superiore)

Durata
35 ore (livello A) – 40 ore (livello B e C)

Frequenza
2 lezioni a settimana (3 ore o 3 ½ ore a lezione) per 5 o 6 settimane, di mattina o pomeriggio

Costo
Include il corso di lingua e cultura, 2 test di valutazione e la tassa d’esame CILS

Sede
Piazza Sant’Antonino 1, Palermo – tel. 09123869601
www.itastra.unipa.it scuolaitalianostranieri@unipa.it

Note
Chiusura per festività nazionali
lunedì 13 aprile (Pasquetta) venerdì 1 maggio (Festa del lavoro)

Gli interessati possono richiedere informazioni, verificare il proprio livello in italiano ed effettuare la pre-iscrizione nei seguenti giorni:

Lunedì ore 10.00- 15.00
Mercoledì ore 10.00-17.00
Giovedì ore 15.30-18.30
Venerdì ore 10.00-13.30


oppure scrivere a: scuolaitalianostranieri@unipa.it

IL NUMERO MINIMO DI ISCRITTI PER OGNI CORSO/LIVELLO
E’ DI 6 STUDENTI
LA QUOTA DI PRE-ISCRIZIONE E' DI € 45,00
PER TUTTI I CORSI/LIVELLI



LA CERTIFICAZIONE CILS


La Certificazione CILS è titolo ufficiale di competenza in italiano come lingua straniera (legge 17/02/1992 n. 204 e Art. 11 dello Statuto dell’Università per Stranieri di Siena) riconosciuto dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana.
Si articola in 6 livelli, secondo le indicazioni del QCER (Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue) del Consiglio d’Europa.

Elementare - CILS A1
Elementare - CILS A2
Base - CILS UNO B1
Intermedio - CILS DUE B2
Superiore - CILS TRE C1
Avanzato - CILS QUATTRO C2

LINK LIVELLI - CONSIGLIO D'EUROPA

L’esame prevede cinque prove: ascolto, lettura, produzione scritta, produzione orale, analisi delle strutture di comunicazione.
Ogni candidato può prepararsi agli esami anche in modo autonomo.
Bisogna ottenere un punteggio minimo in tutte le cinque prove; se non si superano una o più prove, si può ripetere l’esame solo per le prove non superate nelle due sessioni di esame successive (giugno e dicembre) pagando solo le tasse relative a ciascuna prova da sostenere.
La CILS può essere utilizzata per motivi di lavoro, di studio, personali o per qualsiasi altro motivo per il quale sia richiesta una dichiarazione ufficiale e garantita di competenza linguistica. Molte aziende italiane o straniere richiedono la CILS in base alle funzioni lavorative che i dipendenti devono svolgere.
Di seguito alcuni esempi di corrispondenza fra i livelli CILS e alcune figure professionali e di studio (documento del Ministero degli Affari Esteri, Sistema Coordinato delle Certificazioni dell’italiano per Stranieri, Roma 1998):

Corso di formazione professionale regionale, CILS UNO B1
Assistenti sociali, CILS DUE B2
Immigrati inseriti in corsi per la licenza media, CILS DUE B2
Accesso al sistema universitario italiano, CILS DUE B2
Mediatore linguistico, CILS TRE C1
Funzionari presso Amministrazione italiana, CILS TRE C1
Assistenti legali, CILS TRE C1
Docenti di discipline scientifiche e tecniche
presso scuole italiane legalmente riconosciute
, CILS TRE C1 o CILS QUATTRO C2
Interpreti presso rete diplomatico–consolare, CILS QUATTRO C2
Traduttori giurati presso rete diplomatico–consolare, CILS QUATTRO C2
Laurea breve per insegnanti di italiano a stranieri, CILS QUATTRO C2


7 aprile, facoltà di Scienze della Formazione: assemblea antirazzista

Martedì 7 aprile 2009, ore 16, Via Pascoli 6
Facoltà di Scienze della Formazione

Aula Magna


Il 30 marzo 2009 la zona adiacente il campo Rom è stata tappezzata da manifesti razzisti, a firma di Forza Nuova, nei confronti dei Rom del campo nomadi della Favorita di Palermo. I manifesti sono stati affissi a seguito dell’episodio di violenza e rapina perpetrato da tre giovani Rom a danno di due quindicenni che attendevano l’autobus alla fermata vicina il campo nomadi. Il fatto di cronaca è certamente deplorevole, ma è da rimarcare come le stesse famiglie dei giovani Rom hanno consegnato alle forze dell’ordine i responsabili.

La Scuola “De Gasperi”, che accoglie da 15 anni i bambini Rom, ha inteso dare una risposta di accoglienza, serenità e umanità al tentativo di diffondere paura, terrore e conseguente avversione nei confronti della comunità Rom e di tutti gli immigrati, promuovendo, venerdì 3 aprile scorso un sit-in di solidarietà nella zona verde adiacente il campo.

Come Facoltà di Scienze della Formazione intendiamo unirci al coro di voci che dissentono da questi tentativi di marginalizzazione, organizzando un’assemblea aperta, martedì 7 aprile p.v., dalle ore 16 in poi nell’Aula Magna di via Pascoli 6, in cui interverranno il Preside, i Presidenti dei corsi di classe, i docenti e gli studenti della Facoltà, il Dirigente scolastico e gli insegnanti della Scuola “De Gasperi”, i rappresentanti Rom, gli educatori, i volontari e tutti coloro che intendono condividere questo momento di incontro, per manifestare una presa di posizione ufficiale.

I Docenti proponenti:
Elisabetta Di Giovanni
Gioacchino Lavanco
Elena Mignosi
Viviana SegretoSalvo Vaccaro

Lingua Nostra, e Oltre: rivista online del Master in Didattica dell'Italiano come L2, Università di Padova

Anno II - Numero 1 - 2009

Editoriale di Maria G. Lo Duca

E’ bene che i lettori di questa rivista siano informati dell’esistenza di un documento redatto dalla Società Italiana di Glottologia (SIG), dalla Società di Linguistica Italiana (SLI), dall’Associazione Italiana di Linguistica Applicata (AItLA), dal Gruppo di Intervento e Studio nel Campo dell’Educazione Linguistica (GISCEL). Il documento, successivamente firmato anche da altre associazioni e accolto anche dall’Accademia della Crusca, si configura come un commento, meglio una ‘Nota tecnica’, alla cosiddetta ‘Mozione Cota ed altri n. 1-00033’, pubblicata alle pp. 133-137 degli Atti Parlamentari – Camera dei Deputati, n. 64, XVI Legislatura, Allegato A ai Resoconti relativi alla seduta del 9 ottobre 2008. La Mozione affronta il problema della “elevata presenza di alunni stranieri nelle singole classi scolastiche della scuola dell'obbligo”, dove “il diverso grado di alfabetizzazione linguistica” si rivelerebbe come “un ostacolo” sia “per gli studenti stranieri che devono affrontare lo studio e gli insegnamenti previsti nei programmi scolastici”, sia “per gli alunni italiani che assistono a una «penalizzante riduzione dell'offerta didattica» a causa dei rallentamenti degli insegnamenti”, addebitati, questi ultimi “alle specifiche esigenze di apprendimento degli studenti stranieri”. Per porre rimedio a questa situazione e garantire “pari opportunità in materia di accesso alla scuola, nonché di riuscita scolastica e di orientamento” i firmatari della Mozione propongono che la scuola italiana adotti “una politica di «discriminazione transitoria positiva», a favore dei minori immigrati, avente come obiettivo la riduzione dei rischi di esclusione”.

Per leggere la rivista on-line

L'immigrato fa il master e scatta l'okay al lavoro



Fonte: Il Sole24ore, marzo 2009

Vucciria: repliche al Lubich



V U C C I R I A

di Markus Lenz Film

3, 4 e 5 aprile 2009 - ore 22.40

6, 7, 8 e 9 aprile 2009 - ore 20.40

Cinema Lubitsch
Via Guido Rossa 5, Palermo
tel. +39 091 447164
Ingresso intero: 5 €
Ingresso ridotto con tesserino Goethe-Institut: 3 €
Info: Goethe-Institut Palermo
tel. +39 091 6528680
programma@palermo.goethe.org
tesseramento gratuito presso il Goethe-Institut
lun-ven 10.00-13.00 e 16.00-19.00
(chiusura per le festività di Pasqua dal 9 al 14 aprile 2009)

Per soddisfare le numerose richieste di repliche giunte in seguito alla presentazione del 26 marzo 2009 in prima assoluta, il documentario “Vucciria”, girato nel 2008 dal regista tedesco Markus Lenz tra i vicoli del quartiere e del mercato storico di Palermo, viene nuovamente programmato al Cinema Lubitsch.

V U C C I R I A

Regia, fotografia, montaggio: Markus Lenz
Coproduzione: Goethe-Institut Palermo, ZMK Leipzig Germania, 2009
67 min.

Prodotto dal Goethe-Institut Palermo insieme al giovane cineasta tedesco Markus Lenz, racconta il cuore ferito, ma ancora pulsante, di un quartiere che sta morendo.
Pippo Basile, che da cinquant’anni prepara “pani c’a meusa”, Claudio Di Giovanni, che di giorno vende il polpo bollito in piazza e la sera fa l’animatore in discoteca, sono due dei protagonisti di “Vucciria”, del regista tedesco Markus Lenz.

Vucciria” presenta, attraverso le voci di chi ancora ci vive e lavora, la storia e la situazione attuale di uno dei quartieri più antichi del capoluogo siciliano. Un luogo che ha perso le voci, i colori, il fermento di un tempo (documentati nel film dal famoso quadro di Guttuso e dalle vecchie foto dei protagonisti), per diventare negli anni un triste esempio di degrado edilizio, igienico e sociale. Case, ormai pericolanti e abbandonate, i rifiuti ammassati nei vicoli deserti, dimenticati dall’amministrazione comunale. E tuttavia la Vucciria continua a parlare: ricorda quando la gente, proveniente persino dalle zone più lontane della città, si accalcava davanti alle bancarelle per acquistare i prodotti freschi. Parla degli anni del boom edilizio e del sacco di Palermo, quando il quartiere fu svuotato e i suoi abitanti trasferiti in periferia. Parla delle responsabilità e delle irresponsabilità che hanno prodotto il degrado. La Vucciria che ci appare attraverso l’occhio di Markus Lenz è tutt’altro che immobile e cristallizzata. Attraverso le voci di chi la vive, diviene un riflesso di tutti quei processi di cambiamento che continuano ad interessare l’intera città, di cui essa rimane il cuore, ferito sì, ma ancora flebilmente pulsante.
www.vucciria.de

Vucciria” rientra nel progetto triennale del Goethe-Institut Omniapolis (
http://www.goethe.de/ins/it/lp/ges/mol/omn/it3130036.htm), dove la città come simbolo e luogo di mutamenti epocali è il filo conduttore di numerose iniziative, occasioni di dibattito e confronto sulle forme del vivere presente e sulle prospettive della convivenza futura. Scopo del progetto è quello di capire quali siano le forme espressive che le città concedono ai propri cittadini, dando voce a coloro che attraverso diverse forme e tecniche artistiche riconquistano gli spazi (e i non-spazi) pubblici, da tempo ormai scomparsi.

Markus Lenz è nato nel 1979 a Salzgitter (Bassa Sassonia) e vive a Berlino, dove lavora come regista. Ha studiato Scienze Culturali, Romanistica e Scienze della Comunicazione presso l’Università di Lipsia, dove nel 2007 ha conseguito il titolo di Magister Artium. Nel corso degli studi ha frequentato per sei mesi l’Università di Palermo e ha svolto diversi tirocini a Palermo e Cefalù. Già durante gli studi, Lenz lavorava a diversi progetti audiovisivi.Nel 2004 è uscito Boarderline Syndrom, un documentario sullo skateboarding e la cultura punk a Lipsia, che è stato premiato con il 2° premio del pubblico al Festival di cortometraggi Kurzsüchtig e con il 1° premio per la categoria dei documentari al Congress of Media di Lipsia.Nel 2006 Lenz ha iniziato la sua ricerca sul tema Cambiamenti strutturali della Vucciria di Palermo – Processi di regressione e idee per il recupero e per il suo documentario Vucciria, realizzato in coproduzione con il Goethe-Institut Palermo e con il sostegno dello ZMK di Lipsia.

I dati di Unioncamere: in crescita l'imprenditoria immigrata

PALERMO, 25 marzo 2009
Tra gli immigrati presenti in Sicilia, oltre tredicimila sono titolari d'impresa e resistono alla crisi. Il bilancio del 2008 conferma una vitalità dell'imprenditoria immigrata, che continua a crescere, malgrado la tendenza alla diminuzione complessiva delle micro-aziende condotte da cittadini italiani. Nonostante l'apporto positivo dell'imprenditoria immigrata, infatti, il bilancio demografico complessivo delle piccole aziende negli ultimi dodici mesi è stato deficitario in Sicilia di 6.305 unità. Di contro quelle con titolare non Ue sono aumentate di quasi 600 unità. Questi, i dati più significativi diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta sul Registro delle Imprese da InfoCamere - la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane. ''Esiste una forza lavoro e una capacità imprenditoriale tra gli immigrati - commenta il Presidente di Unioncamere Sicilia, Giuseppe Pace - che mostra tenacia e resistenza. Chi produce nel nostro Paese, nella nostra isola, è una risorsa che va valorizzata e difesa, perchè contribuisce in modo efficace alla tenuta del sistema economico e produttivo. Ciò che si chiede agli immigrati, così come indifferentemente a tutti i cittadini italiani e stranieri che operano sul territorio, è il pieno rispetto delle regole e delle norme vigenti''. Nel dettaglio, si nota come in tutte le province si sia registrata una crescita del numero di imprese individuali non Ue, tranne ad Enna, il cui dato rimane invariato, mentre nelle stesse realtà territoriali il numero complessivo ha avuto una generale diminuzione. La percentuale più elevata di aziende di immigrati rispetto al totale, è a Palermo (5,6%, 3.410 imprese); segue Ragusa, staccando, anche se in minima misura, la provincia di Messina, in cui si erano concentrate più imprese nel 2007. La maggioranza dei titolari di aziende gestite da immigrati ancora una volta è del Marocco (erano, nel 2007, 3.464, ora 3.618), aumenta il numero dei piccoli imprenditori cinesi (erano 1.608, sono ora 1.757) mentre quelle del Senegal sono in lieve diminuzione (otto hanno chiuso i battenti).

Fonte: stranieriinitalia.it