Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

venerdì 14 febbraio 2014

12 febbraio, Palermo: Ninna nanne da tutto il mondo contro la violenza sulle donne. Gli studenti stranieri di ItaStra aderiscono al progetto NOT(T)E D'ORO



Anche gli studenti della Scuola di Lingua italiana per Stranieri ItaStra hanno dato il loro contributo all’'iniziativa “Not(t)e d'oro”, nata per aiutare donne e bambini vittime di violenza in Madagascar.

Mercoledì pomeriggio 12 febbraio, circa 20 studenti stranieri, tra cui 2 tirocinanti straniere del CdL in Mediazione linguistica e Italiano L2, provenienti da Spagna, Francia, Giappone, Tailandia, Ucraina, Ungheria, Venezuela, Argentina, Estonia, Polonia e Brasile hanno incontrato il regista e psicoterapeuta Martino Lo Cascio per cantare e registrare ninna nanne tipiche dei loro paesi di provenienza.

Lo scopo dell'iniziativa “Not(t)e d'oro” - spiega Lo Cascio – non è solo quello di conservare un patrimonio culturale che rischia di essere perduto, ma anche sociale. Con le ninna nanne raccolte costruiremo un archivio e alcune verranno s reinterpretate da noti artisti siciliani e italiani. Verranno prodotti un cd, un libro illustrato e un concerto. Il ricavato servirà per aprire il primo centro di ascolto e intervento per bambini e donne vittime di abuso e di maltrattamenti in Madagascar”.

L’iniziativa di Lo Cascio si inserisce all’interno del progetto “Une chance contre la violence” promosso dalla Ong Co.P.E (Cooperazione Paesi Emergenti) di Catania in collaborazione con la ONG palermitana CE.S.I.E.


Il regista Lo Cascio ha apprezzato in particolare la ricchezza degli idiomi presenti in aula. Sono state infatti raccolte ninna nanne in più di 10 lingue: giapponese, tailandese, portoghese, spagnolo, francese, arabo, catalano, russo, polacco, ungherese, inglese ed estone. “Sono colpito dalla ricchezza linguistica e culturale che ho trovato oggi qui. Una ricchezza di cui è possibile fare esperienza soltanto in posti come questi. Ciò dovrebbe far riflettere anche sulla chiusura delle frontiere che molti auspicano.”


mercoledì 5 febbraio 2014

Palermo: Tratta, appello ai giornalisti: “Non basta raccontare i fatti di cronaca”


Il coordinamento antitratta di Palermo chiede alla stampa un sostegno per stimolare le procure e le altre istituzioni ad avviare un monitoraggio sul fenomeno e delle indagini capillari sullo sfruttamento delle ragazze straniere. 04 febbraio 2014

PALERMO – “Non basta il fatto di cronaca che racconta la retata o la morte di una ragazza vittima della tratta, occorre attivarsi per cercare di stimolare le istituzioni, in primis le procure ma anche gli altri enti pubblici, ad avviare indagini sulla criminalità internazionale che gira intorno alle ragazze straniere, prevalentemente nigeriane e romene, costrette a vendere il loro corpo”. E’ questo l’appello che il coordinamento antitratta di Palermo ha fatto questa mattina alla stampa, invitata ad intervenire sullo stato del fenomeno e su quali strumenti si possono mettere in campo per cercare di arginarlo. Nino Rocca, del Coordinamento antitratta, ha puntato il dito sul giro di profitti altissimi che gravitano attorno al mercato del sesso: “Sappiamo che esiste una criminalità internazionale, soprattutto che schiavizza romene e nigeriane, che è ben radicata sul nostro territorio e soprattutto ben collegata con la criminalità locale. Ci chiediamo perché nessuno ne parli, invitiamo voi giornalisti a fare da pungolo alle istituzioni perché indaghino su una realtà che è sotto gli occhi di tutti”.

Un altro grave neo sul tema è che non esiste nessuna mappatura del fenomeno perché non c’è un osservatorio specifico. Si presume, da quello che dicono tutte le associazioni impegnate nel coordinamento antitratta che, solo a Palermo, la prostituzione interessi circa 500 nigeriane, 200 romene e poi in numeri minori le moldave e le tunisine negli appartamenti.

Dal canto suo, quanto prima il Coordinamento chiederà di avere un incontro con il procuratore capo di Palermo e con il questore per cercare di indagare su chi sta dietro questo giro di ragazze, alcune minorenni, che popolano sempre più diverse strade cittadine.“Chiediamo la costituzione di un pool di esperti che segua le piste contro la tratta - incalza ancora Nino Rocca -. Ci rendiamo conto che il fenomeno è complesso e molto ramificato ma occorre attivarsi. Ai giornalisti chiediamo di non occuparsi soltanto di raccontare le retate oppure di intervenire quando muore qualcuna di loro ma di sostenerci in tutta questa nostra battaglia”.

“Senza avere avuto la possibilità di accertarlo siamo venuti a sapere che quando uno sfruttatore romeno deve sposare una figlia, per raccogliere la somma di denaro di cui ha bisogno intensifica il lavoro sulla strada delle sue ‘ragazze’ - racconta una mediatrice culturale -. Pensiamo che gli intrecci tra la criminalità locale e quella straniera siano forti e ben radicati”. Il coordinamento antitratta di Palermo oltre ad effettuare un giro notturno, alcuni giorni alla settimana, cerca anche, a vario livello, di sensibilizzare le scuole a parlare in maniera adeguata del fenomeno. “Ma ancora tutto questo non basta - continua Rocca - e la criminalità continua ad avere introiti economici enormi”. “Ai giornalisti chiediamo anche di avviare una riflessione sulle strategie di formazione e comunicazione culturale sociale sulla tratta - aggiunge don Enzo Volpe, direttore del centro Santa Chiara - proprio per le forti ripercussioni che ha sul territorio nostro e straniero. Aspettiamo intanto, finalmente, di potere celebrare il funerale di Bose (l’ultima ragazza trovata morta in provincia di Trapani nel dicembre scorso e il cui corpo si trova ancora presso l’ufficio di medicina legale di Trapani, ndr) a Santa Chiara dove i suoi bambini frequentavano la scuola. Quando parliamo di tratta non si deve, poi, relegare il fenomeno soltanto alle straniere perché è una realtà che interessa anche le italiane e dietro ci sono anche italiani”. (set)

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martedì 4 febbraio 2014

Febbraio, Palermo: Temporanea presenza dei consolati bengalese e consolato a Palermo

Comunicazione dell'Ufficio Nomadi e Immigrati

del Comune di Palermo


Il consolato bengalese sarà a Santa Chiara l'8 e il 9 Febbraio p.v. dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 18 l'8 febbraio, il 9 febbraio soltanto di mattina.La sede è il Centro S. Chiara di Piazza S.Chiara n°11.
Il consolato nigeriano sarà a Palermo venerdì 7 Febbraio presso l'associazione Pellegrino della Terra, Via Oreto n°206 e l'8 Febbraio al Centro Santa Chiara dalle 10 di mattina.

ufficio.nomadi.immigrati@comune.palermo.it