Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

martedì 24 agosto 2010

A Malta l'ufficio europeo di sostegno per l'asilo

Il Consiglio ed il Parlamento europeo hanno istituito, con Regolamento 439/2010, l’Ufficio Europeo di sostegno per l’asilo. L’ufficio, con sede a Malta, nasce con l’obiettivo di contribuiree a una migliore attuazione del sistema europeo comune di asilo (“il CEAS”), rafforzare la cooperazione pratica in materia di asilo fra gli Stati membri e fornire o coordinare il sostegno operativo agli Stati membri i cui sistemi di asilo e accoglienza sono sottoposti a una pressione particolare, In quest’ultimo caso, ad esempio, la nuova istituzione si farà carico di raccogliere informazioni sulle strutture di accoglienza e individuare le eventuali misure di urgenza da adottare.

Di cosa si occuperà, nello specifico, l’ufficio di sostegno?


- promuovere e coordinare attività che consentano lo scambio di informazioni e l’individuazione e la condivisione delle migliori prassi tra gli Stati membri in materia d’asilo;


- raccogliere informazioni pertinenti, affidabili, accurate e aggiornate sui Paesi di origine delle persone che fanno domanda di protezione internazionale;


- sostenere gli scambi di informazioni e altre attività connesse alla ricollocazione all’interno dell’Unione dei beneficiari di protezione internazionale;


- organizzare e sviluppare la formazione destinata ai membri di tutte le amministrazioni e di tutti gli organismi giurisdizionali nazionali, e a qualsiasi tipo di servizio nazionale responsabile in materia di asilo negli Stati membri.
 
Fonte: Newsletter centrostudi.migrazioni@comune.palermo.it
 

giovedì 19 agosto 2010

On-line il nuovo numero della rivista Lingua Nostra e Oltre: numero monografico sulla Letteratura Migrante

Editoriale di Maria G. Lo Duca

Questo numero monografico della rivista, interamente dedicato al tema della letteratura migrante in Italia, ha due obiettivi prioritari.

Il primo è quello di contribuire a chiarire le nostre e le vostre idee su un universo tanto vasto quanto, ai più, sconosciuto, raccogliendo materiali e diffondendo tra i nostri lettori conoscenze relative al mondo dell’immigrazione. Più precisamente, questa volta il nostro interesse si è concentrato sui risvolti diciamo così più ‘culturali’ di questo straordinario incontro di popoli che si è realizzato nel nostro paese negli ultimi due decenni, e che diventerà sempre più, a dispetto di qualunque governo e di qualunque provvedimento legislativo, la realtà italiana: una realtà multietnica, quindi multiculturale. Di questo incontro – che, ahimé, talvolta diventa scontro aperto, intollerante, xenofobo – noi non abbiamo paura. E non abbiamo paura perché proviamo a conoscere e capire le ragioni di chi, per i motivi più diversi ma certo sempre dolorosi, ha deciso di stabilirsi nel nostro paese, temporaneamente o stabilmente, e prova a vivere e lavorare dignitosamente, arrivando perfino a cimentarsi con la scrittura in lingua italiana, e in lingua italiana racconta storie, sogni, emozioni. Noi abbiamo letto queste storie, i nostri giovani corsisti del Master le hanno analizzate, ne hanno tratto notizie e informazioni preziose, ma non solo. I testi degli scrittori migranti, sia che si vendano in libreria sia che ci vengano offerti agli angoli delle strade, hanno rivelato altre facce, altri aspetti del popolo migrante, che ce lo hanno fatto sentire più vicino, perché, guarda caso, impastato della stessa ‘materia’ nostra, degli stessi nostri ‘umori’. Questo numero della rivista vuole dunque dire, prima di tutto, che a questa umanità noi riconosciamo la stessa dignità che riconosciamo a ciascun essere umano, e che con questa umanità noi abbiamo voglia di continuare a dialogare.


Il secondo obiettivo può apparire più modesto rispetto al primo, ma solo apparentemente. Ho già detto che gli autori (ma in realtà si tratta di autrici) dei diversi pezzi sono giovani corsisti del Master, che hanno deciso di svolgere la loro tesi di fine corso su questo tema, guidati e sorretti dalla docente di Comunicazione Interculturale, prof.ssa Paola Ellero. Come si vedrà, gli interventi affrontano il tema da angolature diverse, senza mai dimenticare però che il percorso di studio seguito mira a costruire un profilo professionale preciso: che non è quello dell’operatore interculturale, ma quello dell’insegnante di lingua italiana, seconda o straniera, operante in Italia o all’estero, e questo obiettivo finale non è mai stato dimenticato. Anche in questo caso opera una forte convinzione: che non c’è incontro di culture senza incontro di lingue. E come si potrebbe dialogare senza una lingua in comune? I gesti, le posture, le tonalità – che pure hanno tanta parte nei nostri scambi quotidiani – hanno comunque una portata semantica elementare, e sono per lo più insufficienti a veicolare i contenuti più ‘fini’. Da qui l’attenzione costante per il risvolto didattico del tema, e il tentativo di trasformare questi materiali in occasioni motivanti di insegnamento/apprendimento dell’italiano, in unità didattiche, attività, esercizi. Noi vogliamo, infatti, che i nostri giovani escano dal Master non solo con le idee chiare in fatto di intercultura, ma anche con un bagaglio tecnico preciso – fatto di conoscenze disciplinari e competenze operative – adeguato alle nuove sfide. Questo secondo obiettivo è dunque, come si vede, non meno ambizioso del primo.


Infine: questo numero della rivista, ideato e curato da una corsista del Master, la dott.ssa Alessandra Bruno, vuole essere anche un esperimento didattico. È, infatti, la sua tesi di fine corso, il lavoro conclusivo che ogni corsista deve compilare sotto la supervisione di un docente, nel caso specifico la prof.ssa Paola Ellero, e che poi deve discutere con una commissione di docenti. A me pare un esperimento riuscito. Con l’aggiunta che in questo caso particolare a giudicare saranno non solo i docenti chiamati a far parte della commissione, ma anche gli sconosciuti lettori che avranno voglia di leggere e condividere con noi questa esperienza.

Indice

Saggi

PAOLA ELLERO, Letteratura migrante in Italia


ALESSANDRA BRUNO, Banca Dati Basili. Un archivio della letteratura migrante


ALESSANDRA BRUNO, Intervista al professor Armando Gnisci ideatore della Banca Dati Basili


ALESSANDRA BRUNO, Letteratura migrante: concorsi per scrittori emergenti


Percorsi nella letteratura migrante

PAOLA ELLERO, Introduzione


LAURA BRUNET, Laboratorio interculturale di scrittura autobiografica attraverso la letteratura migrante


BARBARA ANDREOTTI, Nuovi italiani: il contributo delle seconde generazioni


CHIARA GOBBER, Mondo ex e tempo del dopo: un progetto interculturale sui Balcani


CECILIA MAGNANI, Perdersi e ritrovarsi in Italiano L2


MARTA DANIELE, Contaminazioni artistiche dai Balcani. Per conoscere volti e figure della migrazione attraverso interviste radiofoniche


DANIELA GOLFETTO, Scrittura migrante, scrittura creativa. La voce femminile della letteratura migrante in Italia


IRENE MORETTO, I nuovi orizzonti della letteratura della migrazione: scrittori italiani in Germania e scrittori stranieri in Italia


Attività didattiche

ALESSANDRA BRUNO, Proposte didattiche attraverso la letteratura migrante


SARA CRIPPA, Facilitare l’integrazione


BARBARA ANDREOTTI, La letteratura della migrazione e le seconde generazioni


ALESSANDRA BRUNO, Note migranti. Uno sguardo all’ambito musicale e una proposta di attività didattica


CECILIA MAGNANI, Perdersi e ritrovarsi in italiano L2: una riflessione metalinguistica


IRENE MORETTO, Utilizzo di racconti di autori immigrati durante un laboratorio di italiano L2: proposte di attività


DANIELA GOLFETTO, Didattizzazione di un brano di letteratura migrante


Recensioni

PAOLA ELLERO, rec. a: M. TRAVERSO, M. OGNISANTI (a cura di), Letterature migranti e identità urbane. I centri interculturali e la promozione di spazi pubblici di espressione, narrazione e ricomposizione identitaria, Milano, Franco Angeli, 2008


ALESSANDRA BRUNO, rec. a: G. CALICETI, Italiani per esempio. L’Italia vista dai bambini immigrati, Milano, Feltrinelli, 2009


Iconografia

GIOVANNI LA SCALA, Un viaggiatore “umanitario”


ALESSANDRA BRUNO, Immagini e odori


La rivista è consultabile on-line e può essere scaricata qui

Fonte: www.maldura.unipd.it/masters/italianoL2/Lingua_nostra_e_oltre/N3_2010Home.htm


mercoledì 18 agosto 2010

8 settembre, Palermo: scadenza per la presentazione della domanda per ottenere il Bonus Bebé

Settore Servizi Socio-Assistenziali “Ufficio Assistenza Sociale”

Presso gli uffici di cittadinanza ubicati presso le sedi del servizio sociale di comunità sarà possibile a partire da mercoledì 11 agosto e sino al giorno 08.09.2010 presentare le istanze per l’erogazione del bonus di 1000 euro in favore dei bambini nati o adottati dal 01 gennaio 2010 sino al 30 giugno 2010.

Possono presentare istanza per la concessione del Bonus, un genitore o, in caso di impedimento legale di quest’ultimo, uno dei soggetti esercenti la potestà parentale, in possesso dei seguenti requisiti:

• Cittadinanza italiana o comunitaria ovvero, in caso di soggetto extracomunitario, titolarità di permesso di soggiorno;

• Residenza nel territorio della Regione Siciliana al momento del parto o dell’adozione; i soggetti in possesso di permesso di soggiorno devono essere residenti nel territorio della Regione Siciliana da almeno dodici mesi al momento del parto;

• Nascita del bambino nel territorio della Regione Siciliana;

• Indicatore I.S.E.E. del nucleo familiare del richiedente non superiore ad euro 5.000,00. Alla determinazione dello stesso indicatore concorrono tutti i componenti del nucleo familiare ai sensi delle disposizioni vigenti in materia.

http://www.comune.palermo.it/


martedì 10 agosto 2010

Progetto "Palermo multietnica": Corso gratuito per Mediatore linguistico e culturale



Aperte le iscrizioni al corso gratuito
per Mediatore Culturale

Nella società moderna dove l’intreccio tra culture ed etnie è sempre più forte, la presenza di operatori professionisti i n grado di agevolare la mediazione linguistica e culturale è la strategia efficace per sostenere politiche sociali d’integrazione nel territorio.

Il progetto Palermo Multietnica, cofinanziato dalla Provincia Regionale di Palermo promuove un percorso formativo nell’ambito della mediazione multiculturale volto alla formazione permanente degli operatori del Sociale.

L’ intervento formativo è rivolta a 20 soggetti residenti nella Provincia di Palermo in possesso del Diploma di Scuola Media Superiore che intendano acquisire specifiche skills e competenze nell’ambito della mediazione multiculturale.

Gli interessati potranno rivolgere richiesta di partecipazione secondo il modello disponibile presso la sede di

ASTERISCO
Via Marchese di Villabianca, 70
90143 Palermo

o scaricare il bando e la domanda di iscrizione dal sito
http://www.asterisco.sicilia.it/

Per Informazioni:
Telefono +39 091.6268334
info@asterisco.sicilia.it

Il presente progetto è realizzato da Asterisco
grazie al cofinanziamento della
PROVINCIA REGIONALE DI PALERMO
Assessorato Politiche del Lavoro Formazione Professionale

domenica 8 agosto 2010

1 settembre, Palermo: Verso il Clandestino Day del 24 settembre 2010


A Palermo, riunione organizzativa

Mercoledì 1 settembre
alle ore 18.00

presso l'associazione culturale Arci Malaussène
Piazzetta di Resuttano n. 4
(dando le spalle all'Antica Focacceria San Francesco bisogna percorrere 50 metri a destra rispetto alla Basilica di San Francesco d'Assisi lungo via Maletto).

Il Collettivo Malaussène e il Forum Antirazzista di Palermo aderiscono al CLANDESTINO DAY, iniziativa promossa dal settimanale CARTA per il 24 settembre 2010, e stanno avviando l’organizzazione del ClanDestino Day anche a Palermo.

Tutte le realtà cittadine (e non solo) che si battono contro tutti i razzismi, che sono impegnate nella difesa della Scuola e dell’Università, pubbliche e di qualità, e che sono interessate a partecipare attivamente all'organizzazione dell'evento, ci contattino all’indirizzo forumantirazzistapalermo@gmail.com  e partecipino alla riunione organizzativa dell'1 settembre al Malaussène.


______________________________

24 Settembre - Clandestino Day 2010

Nel settembre 2009 in 60 città 500 organizzazioni diedero vita al Clandestino Day proposto da Carta.

I motivi e le modalità che spinsero alla riuscita di quella giornata sono ogni giorno più validi e ci spingono a proporre il Clandestino Day anche per il 2010.

Le leggi razziste del governo hanno prodotto un imbarbarimento delle relazioni sociali e delle condizioni di vita dei migranti che vivono in Italia o che provano ad arrivarci. Reato di clandestinità, prolungamento della detenzione nei Cie, respingimenti in mare, violazione del diritto d’asilo, sanatoria-truffa, permesso di soggiorno a punti, tetto scolastico, sono tutti tasselli di questo nuovo razzismo, istituzionale e popolare, a cui vogliamo opporci. Come risposta a questo clima insopportabile cresce, spesso invisibile agli occhi dell’informazione ufficiale, una società aperta, accogliente, solidale e sempre più meticcia, fatta di scuole di italiano, sostegno legale, occupazioni di case, assistenza sanitaria, scambio culturale.

La rivolta di Rosarno e le ribellioni sempre più frequenti nei Centri di detenzione per migranti ci parlano di un’emergenza sempre più pressante per cambiare le leggi italiane. I movimenti italiani contro il razzismo sono in profonda trasformazione, hanno saputo parlarsi e trovare momenti comuni molto importanti, come la grande manifestazione del 17 ottobre 2009 e come la giornata del primo marzo 2010. Nella differenza queste due giornate ci segnalano un nuovo protagonismo dei migranti e la capacità di reinventare il lessico dell’antirazzismo. Il Clandestino Day vuole essere una giornata a disposizione di tutti, per intrecciare e allargare reti, per dare visibilità a tutti e a ognuno con le proprie forme e i propri linguaggi.

Quest’anno abbiamo pensato di suggerire un tema e un luogo sui quali concentrare l’immaginazione del Clandestino Day: la formazione e la scuola. Migliaia di insegnanti, dalle materne alle superiori, fanno ogni giorno un lavoro prezioso per far crescere e vivere insieme la prima generazione italiana compiutamente meticcia. Questo lavoro è sempre più minacciato dalle campagne mediatiche e dalle riforme che propone il ministro Mariastella Gelmini, dai tagli alla scuola di ogni ordine e grado all’istituzione del tetto per i figli dell’immigrazione. Per questo pensiamo che oggi sia fondamentale difendere la scuola come luogo decisivo, dove costruire un altro modo di vivere insieme.

Per il 24 settembre 2010 proponiamo quindi di organizzare una giornata nazionale in cui promuovere le più diverse e creative forme di protesta e di stare insieme. Un giorno nel quale ognuno di noi si dichiara clandestino. Cene, proiezioni, concerti, partite di pallone, lezioni all’aperto, manifestazioni, presidi, presentazioni di libri, azioni, mostre fotografiche, assemblee, feste, spettacoli teatrali… Il tema è libero, chi vuole porterà il Clandestino Day a scuola.

Ognuno è clandestino, nessuno è clandestino.

Le adesioni e le informazioni su tutti gli appuntamenti promossi vanno inviati a carta@carta.org

Fonte: Carta

lunedì 2 agosto 2010

Il governo taglia il numero verde stop al telefono salva-prostitute

Chiuse le 14 postazioni territoriali: tagli al bilancio. In dieci anni assistite 14mila donne costrette a prostituirsi. La protesta delle associazioni.

di VLADIMIRO POLCHI

ROMA - Ionela si è salvata. Il marciapiede l'ha visto solo una sera. Nessun cliente è riuscito ad avvicinarla. Le è bastata una telefonata. La sera stessa, davanti alla questura di Torino, gli assistenti del Gruppo Abele l'hanno portata in comunità.

Ionela, romena, pensava di dover lavorare in un ristorante, non sapeva che il marito l'aveva venduta ai suoi sfruttatori. A salvarla un numero di telefono o, meglio, una delle 14 postazioni locali del numero verde antitratta, che dalla mezzanotte di questa sera chiuderanno i battenti.

Il governo infatti ha deciso di sopprimere dal primo agosto tutti i 14 uffici territoriali, per sostituirli con un'unica postazione centrale e ridurre i costi: "Un regalo alle organizzazioni criminali" denunciano gli enti pubblici e le associazioni impegnate nell'assistenza alle vittime di tratta (tra i quali i Comuni di Venezia, Ravenna, Firenze, Perugia e Napoli, e la Regione Emilia-Romagna).

Eppure la tratta di esseri umani, stando alla relazione del Copasir del 29 aprile 2009, "alimenta un mercato illegale che rende diversi miliardi di dollari l'anno, una cifra inferiore soltanto al traffico di stupefacenti e di armi". Le vittime vengono sfruttate nella prostituzione, nell'accattonaggio e nel lavoro nero. "Tra marzo 2000 e maggio 2008 - scrive il Copasir - sono stati realizzati 13.517 programmi di sostegno a vittime di tratta, dei quali 938 in favore di minori". E ancora: dal 2004 al 2009 le persone indagate per reati di tratta sono state 8.913. Un sistema, questo, che rischia ora di crollare.

"Le postazioni locali del numero antitratta - spiegano gli enti coinvolti - non si limitano a una funzione di ascolto, ma sono in grado di attivare una risposta immediata, 24 ore su 24, alle richieste di aiuto, proprio perché sono integrate in un sistema territoriale, che ha permesso in dieci anni di assistere oltre 14mila persone". Insomma se fino a oggi una vittima poteva essere facilmente raggiunta da una delle 14 postazioni attive sul territorio, da domani a rispondere sarà solo una postazione centrale nazionale, con sede a Venezia, "incapace di garantire interventi tempestivi".

Gli enti e le associazioni impegnate contro la tratta lamentano anche il modo in cui si è arrivati a questa decisione: "Una comunicazione è stata inviata appena 10 giorni prima della scadenza delle convenzioni, non permettendo l'attivazione di una soluzione alternativa e facendo perdere il posto di lavoro a 80 operatori specializzati".

Denunciano, inoltre, una più generale "volontà di smantellamento di un sistema di intervento che è considerato un modello di eccellenza", vista anche "la decisione di ridurre di 800mila euro i fondi destinati ai progetti di inserimento sociale a favore delle vittime". Per tutto questo, l'Anci chiede un incontro urgente al ministro per le Pari Opportunità.

(31 luglio 2010)

Fonte: La Repubblica