Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

venerdì 4 marzo 2011

Test d’italiano, gli enti certificatori: “Disattese le nostre indicazioni” / Altre notizie sui test di italiano di livello A2 per richiedenti Permesso di soggiorno CE di lunga durata

Test d’italiano, gli enti certificatori: “Disattese le nostre indicazioni”

Tavola rotonda al convegno della Società Dante Alighieri. Critiche al decreto del ministero dell’Interno, che contro le linee guida proposte dà peso più alla forma (la grammatica) che alla sostanza (il contesto).

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A Bologna nasce la banca dati on-line dei corsi di italiano per stranieri

La Provincia ha creato una sezione all’interno del proprio sito web dedicata alla presentazione dei corsi di italiano L2 e alle informazioni sulla recente normativa ministeriale relativa ai test di italiano.

BOLOGNA – Dal 9 dicembre 2010 gli immigrati che richiedono il permesso di soggiorno prolungato Ce sono obbligati a sostenere il test di conoscenza della lingua italiana (livello A2). Per conoscere qual è l’offerta territoriale di corsi di italiano, la Provincia, pur non organizzando direttamente corsi per stranieri, sostiene chi lo fa sul territorio. In seguito alla collaborazione con il Centro territoriale permanente per l’istruzione e la formazione adulta Besta e il CD/Lei (Centro di documentazione laboratorio per un’educazione interculturale), Palazzo Malvezzi ha creato, all’interno del proprio sito web, una sezione dedicata proprio a questo servizio: presentazione dell’offerta territoriale di corsi di italiano L2 e informazioni sulla recente normativa ministeriale relativa ai test. Un modo per fare chiarezza e indicare concretamente agli interessati come muoversi tra le diverse possibilità.

L’area web comprende una banca-dati dei corsi organizzati in città e nel territorio provinciale con indicazione del luogo in cui si svolge, della durata e del costo, i contenuti del Piano territoriale provinciale di interventi finalizzati alla diffusione della lingua italiana per cittadini extracomunitari approvato il 19 ottobre 2010 e i riferimenti normativi per la certificazione L2. Inoltre è presente il vademecum ministeriale del 28 dicembre 2010 “Indicazioni tecnico-operative per la definizione dei contenuti delle prove che compongono il test, criteri di assegnazione del punteggio e durata del test”. La pagina contiene una sezione dedicata alle news e agli appuntamenti relativi alle iniziative di formazione e informazione di rilievo per i temi dell’italiano L2. Il sito Internet comprende gli interventi realizzati in questo campo in passato dal’Ufficio politiche dell’immigrazione da tempo impegnato nell’insegnamento della lingua ai cittadini stranieri (mdc)
 
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Test d’italiano. Malandrino: ''Puntiamo sull’effettiva integrazione''

Il prefetto ricorda l'interesse all’uniformità nella formazione e nell’insegnamento della lingua italiana. Gli enti certificatori: “Spiegare la differenza tra validazione e certificazione”.

ROMA - Come insegnare e come certificare la conoscenza della Lingua Italiana ai fini dell’ottenimento del permesso del giorno: è stato questo il tema al centro del dibattito che si è svolto oggi presso la Società Dante Alighieri di Roma. In ottemperanza, infatti, al Decreto 4 giugno 2010 del Ministero dell’Interno “Modalità di svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana”, decreto che attua la legge 94/2009 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica), è obbligatorio per lo straniero che richieda presso la prefettura competente il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, sapere la lingua italiana. Ovvero, ottenere un certificato in corrispondenza del livello A2 del Quadro Comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue approvato dal Consiglio d’Europa. Livello che chiede, appunto, di sapere scrivere, leggere, parlare e comprendere la lingua di studio. Il tutto attraverso un apposito test. Quattro, per decreto, gli enti ad oggi certificatori dei test: la Società Dante Alighieri di Roma, l’Università Roma Tre, l’Università per stranieri di Siena e l’Università per stranieri di Perugia.

“Il nostro intento – ha spiegato il prefetto Angelo Malandrino – è quello dell’effettiva integrazione. L’articolazione e la predisposizione di corsi va in questo senso. E’ con risorse dello Stato, poi, che forniremo ed amplieremo l’offerta formativa: l’accordo con i quattro Enti certificatori ha permesso uniformità di offerta”. Interesse analogo quello palesato dal Console D’Ambasciata, Riccardo Battisti. “Non entro nel merito della formazione agli stranieri in Italia, ma abbiamo interesse ad un’uniformità nella formazione e nell’insegnamento della lingua italiana. Si punta – ha dichiarato Battisti – ad una qualità spendibile in termini di certificazione della formazione”. “Un impegno – ha poi proseguito Stefania Congia del Ministero del Lavoro – su cui lavoriamo dal 2005: ammontano a 19 milioni di euro i fondi già stanziati da allora a oggi per la formazione. Tra il 2007 e il 2009, con i fondi impegnati, sono state 14mila le persone coinvolte nella formazione. Tra loro 10mila hanno finito il corso e 3mila hanno ottenuto il certificato. E’ l’Ocse a raccomandarsi sulla lingua come elemento di integrazione e inclusione sociale. Ad oggi, con questo decreto, l’avventura si sposta anche sui soggiornanti e serve uno sforzo congiunto per l’enormità dei numeri in gioco”.

Di difficoltà attuative e fondi hanno invece parlato gli enti certificatori. “E’ un progetto impegnativo per risorse umane e finanziarie, ma siamo in Europa – ha detto Massimo Ledovelli dell’Università di Siena – e lo studio di una lingua necessita nella sua formazione di certificazioni valide per tutti. Rigore e scientificità sono stati riconosciuti ai quattro enti certificatori, ma quali sono questi criteri internazionali? L’accoglienza è un valore fondante, nel bene e nel male”.

Costituiti in Ats (associazione temporanea di scopo), i quattro enti certificatori, insieme al ministero dell’Interno e al ministero dell’Istruzione, hanno strutturato una modalità tecnica, e nella formazione, e nell’esecuzione del test. Tra le difficoltà è emerso il mancato raccordo con altre strutture e la possibilità di ampliare l’accreditamento ad altri enti, ma anche l’assenza di politiche e di strumenti di supervisione e controllo. “Il mutuo riconoscimento dei titoli - ha infatti chiosato Alessandro Carducci Artenisio della Teca Consulting partecipando al dibattito sull’azione che l’Ats ha in termini di certificazione – è garanzia del prodotto”. Ad oggi infatti si avverte un po’ di preoccupazione, laddove ad esempio non viene spiegata la differenza tra validazione e certificazione, tra chi deve e chi non deve fare il test, tra il dove e il come. Elementi, questi, emersi nel corso della tavola rotonda. (vedi lanci successivi) (eb)

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A Imola un incontro per spiegare il test di italiano

La Consulta dei cittadini stranieri e apolidi di Imola organizza un incontro per spiegare il test di italiano agli immigrati. Vigna (assessore alle Politiche multiculturali): “Conoscere lingua e cultura è fondamentale per integrarsi”.

BOLOGNA – Un incontro per saperne di più sul test di italiano che è diventato necessario per la richiesta del permesso di soggiorno di lungo periodo. Lo organizza la Consulta comunale dei cittadini stranieri e apolidi di Imola, in collaborazione con il Comune: l’appuntamento è per sabato, alle 10, nella Sala delle stagioni. “L’incontro ha lo scopo di approfondire e illustrare l'importanza del decreto del 4 giugno 2010, entrato in vigore il 9 dicembre – spiega Ivan Vigna, assessore alle Politiche di integrazione multiculturale – che definisce le modalità di svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana da parte dei richiedenti il permesso di soggiorno Ce per richiedenti di lungo periodo”. La conoscenza della lingua “e della cultura civica italiana da parte dei cittadini stranieri è uno dei temi cruciali per le politiche dell’immigrazione”, aggiunge Vigna, ricordando il Tavolo interistituzionale ad hoc creato dalla Provincia di Bologna: “La scelta di rafforzare il coordinamento e la collaborazione fra i diversi soggetti che si occupano di erogare corsi di lingua e cultura civica agli stranieri ha come obiettivo – sottolinea l'assessore imolese – quello di incrementare significativamente il numero di coloro che acquisiscono la certificazione”. All’incontro di sabato, spiega la nota del Comune, parteciperanno anche la responsabile del Centro provinciale di istruzione per adulti, Anna Maria Morara, il presidente della Consulta degli stranieri, Nicolas Nsuka, insieme ad alcuni funzionari della Polizia di Stato che illustreranno le nuove norme sul permesso di soggiorno. (Dire)
 
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Emilia Romagna: dal Governo 569 mila euro per i corsi di italiano per stranieri

Fondi anche per le politiche abitative e l’educazione civica. Marzocchi (ass. Politiche sociali): “Da sempre portiamo avanti una politica di accoglienza e integrazione, ora anche il governo sembra aver cambiato rotta”.

BOLOGNA – Insegnamento della lingua italiana, mediazione, antidiscriminazione. Sono i punti cardine delle politiche per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri in Emilia-Romagna, su cui la Regione lavora da tempo e che verranno rafforzati. Lo ha annunciato l’assessore alle Politiche sociali e immigrazione Teresa Marzocchi. “Da sempre la Regione porta avanti una politica di accoglienza e integrazione dei cittadini immigrati. Il governo invece è andato in tutt’altra direzione, trattando l’immigrazione come un problema di sicurezza e facendo leva sulle paure della gente. Adesso – sottolinea l’assessore – con una serie di provvedimenti recentissimi, sembra aver cambiato rotta e aperto gli occhi sui bisogni e sulle necessità di quella che è già a tutti gli effetti una società multietnica”.

Alfabetizzazione. All’Emilia-Romagna andranno 569 mila euro per i corsi di italiano per immigrati. “Noi li facciamo da tempo – ribadisce l’assessore – : l’insegnamento della lingua è una delle tre linee di indirizzo del Programma triennale 2009-2011 per l’integrazione sociale dei cittadini stranieri, approvato dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna”.

Casa. Alle 4 regioni in cui vive il maggior numero di immigrati (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio) il governo destinerà risorse a supporto delle politiche regionali per facilitare l’accesso all’alloggio agli stranieri e promuovere la convivenza interetnica. All’Emilia-Romagna verranno destinati 900 mila euro. “Sono interventi – precisa l’assessore – riconducibili alla mediazione e al contrasto alla discriminazione: altri 2 punti già previsti dal nostro Programma triennale e in fase di attuazione sul territorio con diversi strumenti”. Educazione civica. In occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia il ministero dell’Interno ha incaricato la Regione Emilia-Romagna di elaborare un progetto multimediale di educazione civica e storia per i neo-arrivati (l’assegnazione ammonta a 350 mila euro).

“Tutto questo – conclude l’assessore – si colloca nel solco del nostro lavoro. Un lavoro importante, per dare risposte adeguate a una società che cambia ed è già cambiata, e che procede di pari passo con l’impegno culturale a superare preconcetti e stereotipi che purtroppo si manifestano ancora troppo spesso, anche nelle interrogazioni che ci vengono rivolte. Continueremo su questa strada: per noi però la lingua italiana è veicolo di integrazione e non banco di prova, l’accesso alla casa è un diritto per tutti e l’educazione civica un importante strumento di conoscenza”. (lp)
 
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Firenze, corsi d’italiano gratuiti per 120 immigrati

La provincia di Firenze organizza lezioni per “favorire un percorso istituzionale d’integrazione”. I corsi termineranno con un esame che, se superato, permetterà di evitare il test di lingua della Prefettura.

FIRENZE – Corsi di italiano gratuiti per 120 immigrati. Ad organizzarli è la provincia di Firenze con l’obiettivo di “favorire un percorso istituzionale di integrazione”. Al termine dei corsi gli immigrati potranno ottenere una certificazione linguistica di livello A2, riconosciuta a livello europeo. Seguirà un esame che, se superato, permetterà agli extracomunitari di non svolgere il test di lingua della Prefettura. I corsi, della durata di 60 ore ciascuno, partiranno tra febbraio e marzo, per concludersi a giugno 2011. Il bando per la selezione dei cittadini immigrati che intendono partecipare è aperto da lunedì 24 gennaio fino al 15 febbraio 2011, ed è scaricabile dal sito web della provincia di Firenze www.provincia.fi.it/formazione e reperibile presso i centri per l’impiego, dislocati su tutto il territorio provinciale. Contestualmente, sono previsti tirocini formativi di due mesi rivolti ai cittadini immigrati disoccupati, supportati da incentivi alla presenza (minima dell’80%, pari ad almeno 20 ore settimanali). I corsi e i tirocini fanno parte del progetto ‘Prov-Integra’, finanziato dal Fondo europeo per l’integrazione.