1 marzo 2011
sciopero nazionale dei migranti
Stringi la mano ad un altro amico
sciopero nazionale dei migranti
Stringi la mano ad un altro amico
“No al razzismo! non chiediamo niente di speciale, ma solo gli stessi diritti di un qualsiasi cittadino italiano. No ai pregiudizi. No alla legge Bossi-Fini sull’immigrazione. No allo sfruttamento dell’immigrazione. Nessuno è clandestino: siamo tutti Noureddine!”
Erano questi gli slogan e i messaggi lanciati ieri durante lo sciopero dei migranti a Palermo dal titolo “24 ore senza di noi”. Uno sciopero nazionale che unisce autoctoni e immigrati, che da voce a chi si ritiene estraneo dal clima razzista presente oggi in Italia ed è impegnato nella promozione dei diritti dei migranti. La forma dello sciopero è stata scelta per provocare blocchi e disagi in modo da far percepire maggiormente alla popolazione l’importanza dei migranti per la società.
Quello dell’1 marzo è un movimento apartitico, non violento e laico che è già alla seconda edizione, con la numerosa partecipazione di tutte le associazioni della società civile che ogni giorno lavorano per la difesa e il rispetto dei diritti umani.
Il corteo, che simbolicamente ha raggiunto il centro della città partendo dal mare, si proponeva di diffondere informazioni sui diritti umani e le libertà fondamentali dei migranti. L’obiettivo principale della manifestazione è stato quello di sottolineare il contributo che milioni di lavoratori stranieri danno alle economie e ai benesseri dei paesi ospitanti e di origine, la lotta contro la discriminazione e il razzismo (in particolare in questa edizione contro il razzismo istituzionale), la promozione della convivenza, del rispetto delle regole, delle pari opportunità e del dialogo.
Lo sciopero è stato dedicato a Noureddine Adnane, il ragazzo marocchino di 27 anni che da diversi anni viveva e lavorava a Palermo legalmente e che si è dato fuoco in segno di protesta a causa delle continue pressioni da parte della Polizia Municipale. Un gesto che deve sicuramente essere ricordato e deve soprattutto tormentare le coscienze di chi si accanisce contro questa gente innocente abusando del proprio potere.
Non potevano mancare le associazioni universitarie e degli studenti (Al Janub, HYRO, CSF e AINRAM) che ogni giorno cercano di sensibilizzare i loro coetanei verso questi temi, dando esempio di lotta contro l’intolleranza e la xenofobia.
C’ero anch’io per YOUnipa ed ho avuto modo di intervistare Valentina Ricciardo, presidente dell’associazione Al Janub, e Bou Sufi, un ragazzo palermitano figlio di genitori tunisini che cura il blog L’angolo del patriota.
Intervista a Valentina Ricciardo, Presidente di Al Janub
Intervista a Bou Sufi