Grandi differenze di bocciati e
promossi a seconda della regione in cui si svolge il test. Va molto
meglio nel Lazio dove è prevista anche una prova orale
Tutto come sempre nel Bel Paese. Esattamente come capita ad esempio
per l'esame di stato per diventare avvocato, anche il superamento del
test di italiano per ottenere la carta di soggiorno dipende molto dalla
città nella quale si vive. Così mentre a Roma sì viene quasi sempre
promossi, a Padova va male a più del 30%.
Introdotto a febbraio, l'esame è stato affrontato finora dal quasi 74mila stranieri. 4.227 i respinti, circa l'11%. La Regione dove è più complicato strappare la sufficienza è il Veneto, dove i bocciati sono uno su quattro, con punte del 24% a Padova. Va meglio a Milano, dove i respinti sono stati poco più del 14%. Regina dei promossi la capitale: a Roma passa il 96,5 per cento.
Esame più facile? Stranieri più preparati? Niente di tutto questo. A Roma si è scelto di affiancare anche una parte orale a quella scritta, usata in Lombardia e in Veneto. In più nel Lazio conta di più la parte di conversazione rispetto a quella di grammatica stretta. Il problema sta nel fatto che non esiste una regia precisa a livello nazionale del test come avviene in tutti gli altri Paesi dove è previsto. Quindi ognuno decide come crede.
Molti mediatori culturali e insegnanti lombardi pensano che la scelta romana sia molto più corretta rispetto alle altri. Anche perché diversi stranieri arrivano da Paesi che hanno anche un alfabeto diverso, come tutti quelli che arrivano dall'ex blocco sovietico (tra gli altri Russia, Ucraina e Moldavia), dalla Cina o dal Sud Est asiatico, o ancora dal mondo arabo.
Introdotto a febbraio, l'esame è stato affrontato finora dal quasi 74mila stranieri. 4.227 i respinti, circa l'11%. La Regione dove è più complicato strappare la sufficienza è il Veneto, dove i bocciati sono uno su quattro, con punte del 24% a Padova. Va meglio a Milano, dove i respinti sono stati poco più del 14%. Regina dei promossi la capitale: a Roma passa il 96,5 per cento.
Esame più facile? Stranieri più preparati? Niente di tutto questo. A Roma si è scelto di affiancare anche una parte orale a quella scritta, usata in Lombardia e in Veneto. In più nel Lazio conta di più la parte di conversazione rispetto a quella di grammatica stretta. Il problema sta nel fatto che non esiste una regia precisa a livello nazionale del test come avviene in tutti gli altri Paesi dove è previsto. Quindi ognuno decide come crede.
Molti mediatori culturali e insegnanti lombardi pensano che la scelta romana sia molto più corretta rispetto alle altri. Anche perché diversi stranieri arrivano da Paesi che hanno anche un alfabeto diverso, come tutti quelli che arrivano dall'ex blocco sovietico (tra gli altri Russia, Ucraina e Moldavia), dalla Cina o dal Sud Est asiatico, o ancora dal mondo arabo.
Fonte: MixaMag
di Francesco Bianco (14 luglio 2011)