Gli immigrati irregolari
hanno diritto a sposarsi con un cittadino italiano. Lo ha stabilito la Corte
Costituzionale che ha dichiarato parzialmente illegittimo l’articolo 116 del
codice civile. La questione era stata sollevata dal tribunale di Catania a cui
si era rivolto un cittadino marocchino irregolare al quale era stato negato il
diritto di contrarre matrimonio perché privo di un “documento attestante la
regolarità del permesso di soggiorno”, così come previsto dall’art. 116 del
codice. Civile”.
La Corte Costituzionale, presieduta da Alfonso Quaranta, ha quindi dichiarato “l’illegittimità costituzionale dell’articolo 116, primo comma, del codice civile, come modificato dall’art. 1, comma 15, della legge 15 luglio 2009, n. 94 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica), limitatamente alle parole ‘nonché un documento attestante la regolarità del soggiorno nel territorio italiano’”.
La Corte Costituzionale, presieduta da Alfonso Quaranta, ha quindi dichiarato “l’illegittimità costituzionale dell’articolo 116, primo comma, del codice civile, come modificato dall’art. 1, comma 15, della legge 15 luglio 2009, n. 94 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica), limitatamente alle parole ‘nonché un documento attestante la regolarità del soggiorno nel territorio italiano’”.