LasciateCIEntrare
mobilitazione del 25
luglio
CIE (Centri di
Identificazione) e CARA (Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo), sono da
tempo OFF LIMITS per l’informazione,
luoghi interdetti alla società civile e in cui soltanto alcune organizzazioni umanitarie
arbitrariamente scelte riescono ad entrare. Una circolare del Ministro
dell’interno, la n. 1305 emanata il 1 aprile 2011, ha reso ancora più
inaccessibili tali luoghi, fino a data da destinarsi, in nome dell’emergenza
nordafricana. Giornalisti, sindacati, esponenti di associazionismo antirazzista
umanitario nazionale e internazionale, presenti nel territorio in cui sono
ubicati, sono considerati secondo detta circolare “un intralcio” all’operato
degli enti gestori e per questo tenuti fuori. Questo si traduce di fatto in una
sospensione del diritto-dovere di informazione che si va ad aggiungere alle
tante violazioni già riscontrate in questi centri. Non potendo entrare diviene
legittimo pensare che in essi si determinino condizioni di vita inaccettabili e
ripetute violazione dei diritti. Le poche fonti reperibili di notizie diventano
i video registrati da cellulari, dagli immigrati trattenuti nei centri, le
lettere che riescono a partire dall’interno, le telefonate e le testimonianze
rese da chi esce o fugge, e quanto arriva non è certo dimostrazione di
trattamento rispettoso dei diritti umani. Il prolungamento votato nei giorni
scorsi dal parlamento, che consente di trattenere le persone non identificate
nei Cie fino a 18 mesi, aumenta il disagio e la sofferenza in cui si ritrovano
persone che non hanno commesso alcun reato. Gravi lacune si registrano poi
nell’esercizio del diritto alla difesa.
A tale scopo chi opera nell’informazione ritiene fondamentale avere modo
di poter far conoscere alla pubblica opinione quanto in questi luoghi avviene,
le ragioni dei continui tentativi di fuga e rivolta, dell’aumento dei casi di
autolesionismo che spesso sfociano nel tentativo di suicidio. L’informazione
deve poterne parlare, la società ha il diritto di sapere. Così come migranti e
i cittadini stranieri hanno il diritto di essere informati ed assistiti dai
legali, dalle associazioni e dai sindacati.
Per questo il 25
luglio, parlamentari di numerose forze politiche, consiglieri regionali,
giornalisti, sindacalisti, associazioni e attivisti della società civile
saranno davanti ad alcuni CIE e CARA italiani per reclamare il diritto ad
accendere i riflettori su queste strutture e sulle persone che vi sono
trattenute.
Comitato
promotore:
FNSI, ORDINE DEI
GIORNALISTI, Art. 21, ASGI, PRIMO MARZO, OPEN SOCIETY FOUNDATION, EUROPEAN
ALTERNATIVES e i Parlamentari Jean Leonard Touadi, Rosa Villecco Calipari,
Savino Pezzotta , Livia Turco, Fabio Granata, Giuseppe Giulietti, Furio
Colombo, Francesco Pardi.
Adesioni fin qui ricevute:
ANSI, CGIL, ACLI,
ARCI, MIGREUROP, AMSI, COMAI, LIBERTA’ E GIUSTIZIA, FCEI, , FORUM IMMIGRAZIONE
PD NAZIONALE, CIR, TERRE DES HOMMES, Ass. Nazionale GIURISTI DEMOCRATICI,
LIBERAL, LIBERAZIONE, L‘UNITA’, IL MANIFESTO, LiBERACITTADINANZA, LOOKOUT.TV,
LEFT, AVVENIRE, MOVEON, POPOLO VIOLA, ANTIGONE LOMBARDIA, RIFONDAZIONE
COMUNISTA, Gruppo al Consiglio Regionale del Lazio della Federazione della
Sinistra, Gruppo al Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia di
Rifondazione Comunista, Rete Immigrati Autorganizzati Milano.
Parlamentari ad oggi confermati che parteciperanno
all’iniziativa:
Touadì (PD),
Villecco Calipari (PD), Turco (PD), Colombo (PD), Gozi (PD), Sarubbi (PD),
Pardi (IDV), Zampa (PD), Monai(IDV), Strizzolo (PD), Rossomando (PD), Marcenaro
(PD), Messina (IDV), Pezzotta (UDC), Fiano (PD), Pes (PD), Di Stanislao (IDV),
Formisano (UDC), Perduca (RADICALI) , Orlando (IDV), Luongo (PD), Giambrone
(IDV), Granata (FLI), Ginefra (PD).
Presso i centri dislocati in:
Roma, Bologna,
Modena, Gradisca, Torino, Milano, Bari, Cagliari, Santa Maria Capua Vetere,
Trapani, Catania, Lampedusa, Porto Empedocle.
Chiunque voglia
partecipare o richiedere ulteriori informazioni può mettersi in contatto con:
Gabriella Guido - Rete PRIMO MARZO - ggabrielle65@yahoo.it -
329.8113338
Renzo Santelli – FNSI - renzo.santelli@fnsi.it - 335.5325534
Roma, 20
luglio 2011