E’ promossa da 19 organizzazioni della società civile la campagna “L’Italia sono anch’io” (www.litaliasonoanchio.it), che nei prossimi sei mesi vedrà banchetti e volontari mobilitati in tutta Italia per raccogliere le firme necessarie a presentare in Parlamento due proposte di legge di iniziativa popolare: una che riformi la normativa sulla cittadinanza; l’altra per riconoscere il diritto di voto ai lavoratori stranieri regolarmente presenti sul nostro territorio. A Palermo, del comitato promotore della campagna fanno parte le associazioni aderenti al Forum delle Associazioni per l’Immigrazione, nato pochi mesi fa nel capoluogo siciliano, nel quale si trovano oltre venti rappresentanti e organizzazioni, enti e ordini professionali, tutti impegnati attivamente in questo settore.
Una bella notizia è che, condividendone lo spirito e le finalità, l’assessore regionale alla Famiglia e alle Politiche Sociali, Andrea Piraino, ha fatto idealmente propri i due testi, annunciando che é in via di definizione un disegno di legge che prevederà interventi a sostegno dei diritti degli immigrati, una specifica consulta e un osservatorio, ma soprattutto il diritto di voto alle elezioni amministrative.
Un percorso che potrebbe trovare compimento grazie anche al contributo del Forum, che ha fatto presente le istanze e richieste degli addetti ai lavori, primi tra tutti gli stressi stranieri.
“Quello che diciamo - spiega Pippo Cipriani, coordinatore nazionale dell’Istituto Italiano “Fernando Santi” - è che le politiche dell’immigrazione in Sicilia devono avere un coordinamento. Per questo è nato il Forum delle Associazioni per l’Immigrazione, che non vuole essere una struttura di rappresentanza. Ogni volta che ci riuniamo, infatti, chi parla, rappresentante di organizzazione o di ordine professionale, porta la propria storia, la propria esperienza. Con l’assessore Piraino abbiamo avviato l’iter per arrivare ad avere una legge regionale sull’immigrazione, disegno di legge che in parte anticiperà quello nazionale. Molto semplicemente, il testo prevede che chi nasce in Italia, con almeno uno dei genitori in regola con la legge, ha diritto di avere la cittadinanza. Il principio dello “ius solis” è, infatti, più rispondente ai canoni di una società, in cui la gente deve essere affezionata alla terra, al luogo in cui vive. La seconda proposta di legge, invece, chiede che le persone che vivono e lavorano regolarmente nel nostro Paese da almeno 5 anni possano avere il diritto di voto amministrativo, che è l’elemento della partecipazione alle scelte della comunità”.
A evidenziare, nell’ultima riunione del Forum, tenutasi recentemente all’Assemblea Regionale Siciliana, la gravità del fatto che la Sicilia, assieme alla Lombardia e al Molise, non ha ancora una legge sull’immigrazione, è stato il presidente nazionale dell’Istituto Italiano “Fernando Santi”, Luciano Luciani, facendo altresì notare come “a Palermo, al contrario di realtà come Mazara del Vallo, Marsala, Strasatti, Vittoria e Comiso, esistono decine di comunità che in gran parte non conoscono la legislazione che consentirebbe loro di inserirsi meglio nella società civile e nell’associazionismo”.
L’orientamento dell’assessore Piraino è volto a rivendicare la competenza esclusiva della Sicilia sulla legge elettorale, quindi, al di là di quello che intende fare il parlamento nazionale, avremmo l’opportunità di anticipare la riforma, ponendo la nostra regione al centro di un dibattito positivo, nell’ambito di un contesto mediterraneo di importanza non da poco.
Per esempio, due settimane fa la Camera ha concesso il diritto di voto passivo ai ragazzi di 18 anni. Prima ne occorrevano 25. “Non capisco veramente - si chiede l’onorevole Tonino Russo, componente la Commissione Cultura, Scienza e Istruzione alla Camera dei Deputati - perché chi da anni lavora in Italia e produce reddito, addirittura l’11% del Pil, non abbia almeno il diritto di voto alle amministrative. Io credo che il tempo per concederlo sia ormai maturo. Non so se è un’iniziativa demagogica del ministro Meloni, ma non è possibile pensare che a 18 anni si sia in grado di diventare parlamentari e a 40, per il semplice colore della pelle, non si possa votare. Un controsenso, un paradosso che spero possa essere superato molto presto”.
Nella legge sull’immigrazione passata, che non è mai giunta in porto, erano stati inseriti investimenti per strutture e interventi di carattere sociale, prevedendo elementi di coordinamento con la legislazione generale, la creazione di strutture peculiari nostre e anche un’attenzione per i rifugiati, per le categorie più fragili.
Oggi, tutto questo si coordina con l’elemento della concessione della libertà e della partecipazione, grazie anche alla costituzione di una consulta e di un osservatorio che siano veramente rappresentativi di questo mondo, sia dal punto di vista dell’associazionismo sia delle comunità di immigrati.
“L’impostazione che abbiamo dato - conclude Cipriani - è del lavoro in comune, della partecipazione, non certo della semplificazione della rappresentanza. Le forze che sono dentro il Forum sono anche espressione politica, ma sempre a titolo personale. Stiamo cercando di creare un fronte quanto più ampio possibile, ci interessa solo il risultato e cioè una legge regionale che consenta di avere strutture, risorse e strumenti per affrontare le emergenze e programmare una società migliore. Da questo punto di vista, il contributo di tutti è gradito”.
Banchetti a parte, che sono in via di organizzazione e si vedranno al più presto in città, la raccolta delle firme per ora si effettua nella sede dell’Istituto “Fernando Santi”, al civico 14 di via Nicolò Gallo, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30, mentre il martedì e giovedì dalle 15 alle 17.
Di Gilda Sciortino
Fonte: A Sud Europa