Un Brasile diverso
La letteratura urbana
di Caio Fernando Abreu (1948-1996)
Libreria Broadway
Venerdì 14 ottobre
2011
Ore 17,30
Presentazione della raccolta di racconti “I draghi non
conoscono il paradiso” (Ediz. Quarup)
e del romanzo “Dov’è finita Dulce Veiga”
(Ediz. La Nuova Frontiera)
Relatori:
Domenico Conoscenti, scrittore
Bruno Persico, traduttore
Lettura di testi a
cura di Alessandra Frabetti
Caio Fernando Abreu (1948-1996) nasce a Santiago do
Boqueirão, nel Rio Grande do Sul (Brasile), al confine con l’Argentina. Scrive
i primi testi già all’età di 6 anni, e a 18 il primo romanzo, Limite Branco.
Scrivere è per lui “un atto naturale, quasi un difetto di fabbricazione –
l’impossibilità di vivere la vita senza inventarvi storie a margine”. Dopo aver
abbandonato gli studi di lettere e arti drammatiche, nel 1968 si trasferisce a
São Paulo e inizia a lavorare come reporter della rivista Veja.
L’attività del giornalista si affiancherà sempre a quella dello scrittore, e
gli permetterà di guadagnarsi da vivere. Dal 1971 passa a Rio de Janeiro. I
suoi libri ricevono intanto premi e menzioni speciali nei concorsi letterari.
Nel 1973 vive tra Stoccolma e Londra, e l’anno seguente torna in Brasile dove
collabora nella stampa alternativa che si sottrae alla censura del regime. Nel
1982 pubblica Morangos Mofados, il libro che lo rese noto al grande
pubblico, anche grazie all’omonima pièce teatrale. Negli anni seguenti vive tra
Rio e São Paulo, collabora a quotidiani e riviste e scrive per il cinema e il
teatro. E’ del 1988 la raccolta
di racconti I draghi non conoscono il paradiso, insignita del premio
Jabuti, che ne afferma l’indiscusso talento letterario. Due anni più tardi
uscirà il secondo e ultimo romanzo, Dov’è finita Dulce Veiga?, un
viaggio allucinato nella São Paulo underground alla ricerca di una misteriosa
cantante scomparsa.
La vita di Abreu conosce una svolta nel 1994, quando inizia
a manifestare i primi sintomi dell’Aids. Sceglie di non fare mistero della
malattia, scrivendo articoli e rilasciando interviste sul tema. La malattia, il
progressivo indebolimento e la percezione di essere prossimo alla fine
determinano in lui un’ansia frenetica di scrittura, di riorganizzazione della
propria opera e di riconciliazione con il passato: ritorna nella terra di
origine, a Porto Alegre (che nelle lettere agli amici chiamerà con ironia Gay Port), rimette mano ad alcuni suoi
libri, pubblica racconti inediti, partecipa a incontri e a mostre letterarie,
conservando fino all’ultimo l’ironia e la dignità che lo avevano
contraddistinto. Muore il 25 febbraio del 1996.
Abreu è lo scrittore
che più di ogni altro suo conterraneo ha saputo interpretare e tradurre in
letteratura le contraddizioni e le inquietudini di un paese moderno come il
Brasile. Una realtà complessa e post-moderna, urbana e irredenta, i cui
protagonisti, come i loro simili in Europa o nelle metropoli americane, vivono
sulla propria pelle le fatiche della modernità. Le sue sono storie di incontri
e disincontri, di solitudini, di illusioni infrante, di momenti epifanici, di
emozioni colte nel nascere con uno stupore quasi devozionale, nelle quali l’uso
di una prosa attenta alle armonie e alla musicalità si sposa con una dimensione
ipertestuale che spazia dal cinema alla filosofia, dall’astrologia agli echi
musicali, dallo spiritualismo di origine africana a un omoerotismo più allusivo
che esplicito. Sono storie che racchiudono la testimonianza di un’intera
generazione che dapprima ha conosciuto la rivoluzione sessuale e la repressione
degli anni 70, e in seguito si è liberata dalle costrizioni sociali e morali
per dare pieno sfogo alla propria immaginazione e individualità.
Della
vasta produzione di Abreu sono stati pubblicati in Italia il romanzo “Dov’è
finita Dulce Veiga?” (Ediz. La Nuova
Frontiera, 2011, traduzione di Adelina Aletti), la raccolta
di racconti “Molto lontano da Marienbad” (Ediz. Zanzibar, 1995,
traduzione di Bruno Persico), e la raccolta di racconti I draghi non conoscono il paradiso (Edizioni Quarup, 2008,
traduzione di Bruno Persico). Altri racconti, articoli e interviste inedite di
Abreu sono pubblicati sui seguenti siti internet: www.sagarana.net (archivio: n. 3 2001) e www.musibrasil.net (numeri precedenti: n.
1 10/2001; n. 2 11/2001; n. 3 12/2001)