Riprendiamo
le mobilitazioni
per i diritti dei migranti
per i diritti dei migranti
del megaCara di
Mineo
Da oltre un mese tutti sono stati in attesa del cambio gestione del
centro, visto che dall’1/9 settembre sarebbe dovuto subentrare il consorzio di
cooperative sociali, “Sisifo”, aderente alla Lega Coop, vincitore della gara d’appalto lo scorso
agosto. Ma solo da alcuni giorni sta iniziando il cambio gestione (finora il
costo giornaliero della cucina, di pessima qualità, ha fruttato alla Croce rossa
17.000 euro, quasi 10 euro per migrante ). Il potente consorzio
“rosso” può contare su fatturati multimilionari grazie all’offerta, fatta alla
Regione Sicilia e agli enti locali, di un ampio ventaglio di interventi
socio-assistenziali a favore di diversamente abili, minori, anziani,
tossicodipendenti. Speriamo che i migranti con questo cambio gestione non
finiscano dalla padella alla brace!
Intanto i drammatici problemi che da mesi
denunciamo sostanzialmente persistono e peggiorano:
- I richiedenti
asilo hanno diritto nello schema di capitolato per i Cara ad un contributo di 5
euro ogni 2 giorni più a schede telefoniche, collegamenti ad internet e
sigarette, invece nel megaCara di Mineo, sin dall’inizio, a marzo non è stato
mai dato alcunché. La condizione d’indigenza pertanto è cresciuta. Vedremo se
con la nuova gestione il problema verrà al più presto risolto, dando, come di
diritto ai migranti,anche i contributi economici arretrati. Sarebbe vergognoso
che, dopo che si dilapida allegramente denaro pubblico (vedi affitto alla SPA
Pizzarotti di Parma), ci si riduca a risparmiare proprio sulla pelle dei
migranti. Conosciamo inoltre casi di migranti, che non hanno potuto usufruire da
molte settimane del permesso di soggiorno accordato perché non hanno i 110 euro
richiesti.
- Il collegamento
con Mineo con bus navetta della ditta Simili per mesi costava ai migranti un
biglietto A/R di 2 euro, ma la maggioranza non avendo denaro è stata costretta a
raggiungere Mineo a piedi(20 Km). Per alcune settimane c’è stato disponibile
solo un bus di 50 posti, che ha costretto i migranti a lunghe file e la
stragrande maggioranza (a Mineo sono oltre 1800 i richiedenti asilo) rimaneva a
piedi; da 2 settimane anziché aumentare i collegamenti, anche l’unica corsa per
Mineo è stata sospesa.
- Le commissioni
esaminano le domande a rilento con un pessimo servizio d’interpretariato e con
sommari dinieghi; l’ordine cronologico di arrivo in Italia non è stato mai
rispettato e nelle scorse settimane alcune centinaia di richiedenti sono stati
trasferiti addirittura in
Lombardia
- Mentre inizia la
nuova gestione, pubblicizzata dal soggetto attuatore on. Castiglione come
esempio di efficienza e trasparenza, a Mineo è iniziato il freddo autunnale ed
ancora non si provvede al cambio d’indumenti più
adeguati.
Da mesi denunciamo
che questa scellerata esperienza del megaCara di Mineo, in attuazione delle
disumane politiche governative, nei fatti moltiplica, anziché prevenire, le
emergenze. Mentre da mesi si lascia i richiedenti asilo senza quel po’ di denaro
(previsto per legge), c’è chi tenta di cavalcare la protesta fra gli agricoltori
creando l’allarme sicurezza, che sta contagiando anche le amministrazioni
comunali circostanti. Il cerchio si chiude con l’indifferenza dei media nel
monitorare le quotidiane violazioni dei diritti umani dei migranti, senza
tentare di comunicare con loro e con le associazioni solidali. Sin da marzo
ininterrottamente abbiamo promosso numerose attività (sportello legale,
distribuzione di dizionari e vestiti, animazione musicale, incontri interetnici
e da luglio, grazie ai medici della Lila, assistenza sanitaria), ma l’attenzione
dei media è stata finora quasi inesistente.
Come Rete Antirazzista Catanese, insieme a varie realtà
solidali, sin dall’inizio di questa
dispendiosa e clientelare avventura
abbiamo proposto che la strada di una reale accoglienza (non certo quella in
atto con finanziamenti a pioggia a neonate associazioni locali, lottizzate in
maniera bipartisan) è diametralmente opposta a quella di un centro di
segregazione lontano dai centri abitati:
moltiplicando i progetti SPRAR nei paesi del calatino ed in tutta la
Sicilia, con costi molto più ridotti, si favorirebbe una reale inserimento
sociale dei migranti, così come da anni avviene a Riace ed in alcuni paesi della
Locride, ma il governo preferisce “favorire” acquiescenti associazioni pseudo
umanitarie, le cui truffe nel business della reclusione/”accoglienza” sono
sempre più evidenti. In questi mesi invece si sono scaricate sulla pelle dei migranti (di 37
nazionalità) l’incapacità e l’impossibilità di gestire un megaCara, esasperando
le tensioni per poi reprimerle militarizzando il calatino e dilapidando così
ingenti risorse pubbliche quando invece si tagliano le spese sociali
(scuola, sanità…).
SABATO 22
ottobre
dalle ore 17
nel piazzale di fronte al CARA di Mineo
INCONTRO
INTERETNICO
(sarà
presente un camper con i medici della LILA)