Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

martedì 4 ottobre 2011

Scuola: quasi 750mila gli studenti figli di stranieri. Le dieci parole per una scuola multiculturale

Quelli nati in Italia sono più della metà. Nelle scuole dell'infanzia raggiungono l'80%. Boom di iscrizioni negli istituti tecnici e professionali
 
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Quasi 750mila gli alunni stranieri nelle scuole italiane nell’anno 2011/12 (quasi l’8,5% del totale). E' la previsione di Vinicio Ongini, membro dell'ufficio integrazione alunni stranieri del ministero dell'Istruzione. La rilevazione ufficiale si terrà tra dicembre e gennaio. La loro crescita è però sempre minore. Se fino al 2007 gli alunni stranieri crescevano di 60-70mila ogni anno, dal 2008 l’aumento si aggira sui 35-40 mila. Il dato è riconducibile alla crisi economica che ha spinto diverse famiglie a far ritorno in patria.

A dimostrazione che la maggior parte di loro sono nati qui o sono in Italia sin da piccoli, il fatto che siano le scuole elementari quelle in cui è concentrato il maggior numero di studenti figli di stranieri. Quelli nati nel Bel Paese sono il 50% del totale, ma oltre l’80% nelle scuole dell’infanzia.

Aumentano anche gli alunni immigrati alle scuole secondarie superiori, soprattutto negli istituti tecnici e professionali, dove si trova l’80% degli scolari stranieri delle superiori. La nazionalità maggiormente presente è quella romena, seguita da quelle albanese, marocchina, cinese ed ecuadoregna, in linea con le comunità più rappresentate in Italia.

Intanto si apprende che sono circa 500 le classi italiane dove il tetto di alunni stranieri supera il 50%. Sono molte le aule quindi che non rispettano la circolare del ministro dell’Istruzione secondo cui ogni classe può contenere un tetto massimo di stranieri pari al 30%. Queste classi hanno comunque ottenuto la deroga e possono tranquillamente fare lezioni. Sul tema Ongini si spinge addirittura in una critica verso il suo ministero, sostenendo che “la politica ha proposto in modo secco il tetto del 30% di alunni stranieri”, una decisione che “non è stata accompagnata da azioni di formazione di insegnanti, dirigenti e famiglie”, un’azione che “ha contribuito a trasformare la presenza di stranieri in classe come un fattore ansiogeno”.
di Red (29 settembre 2011)

Le dieci parole per una scuola multiculturale

Dieci parole per spiegare perché la scuola multiculturale è più virtuosa. E' il decalogo voluto da Vinicio Ongini, che oltre che essere responsabile dell'ufficio integrazione alunni stranieri del ministero dell'Istruzione è stato maestro per vent'anni. 

‘Qualità’: “La presenza di alunni stranieri nelle scuole migliora il livello di istruzione”. 

‘Le chiavi di casa’: “Le famiglie degli immigrati e i loro figli portano nelle nostre classi idee diverse di infanzia”. 

‘Matematica’: “Gli studenti asiatici delle nostre scuole eccellono in matematica e nelle materie scientifiche”.   

‘Impegno’: “Gli alunni stranieri ci tengono di più alla scuola, si impegnano di più, per loro è ancora importante la scuola".

‘Le lingue’: "Gli studenti stranieri sono più predisposte a imparare le lingue. 

‘Lo scambio’: “Scambiando si impara”, è lo slogan delle scuole toscane che fanno periodicamente, da dieci anni, visite e scambi di studenti, presidi, professori, con lo Zhejiang, la regione della Cina da cui viene la gran parte dei cinesi in Italia. 

‘Internazionale’: “Nelle classifiche internazionali delle Università, la percentuale degli studenti stranieri sul totale degli iscritti è uno degli indicatori della qualità e del prestigio dell'Istituto”.

‘Il merito’: "Gli alunni stranieri, rispetto agli italiani, ricorrono meno alle raccomandazioni, un vizio nazionale figlio di un familismo ancora persistente, ostacolo, questo sì, per la conquista di una piena cittadinanza”.

‘L’evidenziatore’: “Gli studenti stranieri nelle nostre scuole sono un evidenziatore dei nostri modelli, delle nostre pratiche e dei nostri stili educativi". 

‘L’occasione’: “I sindaci di due piccoli comuni hanno riaperto la scuola che stava per chiudere perché sono arrivati nuovi alunni indiani nelle campagne lombarde”.


Fonte: MixaMag