Non sarà una giornata come le altre. Il nostro paese infatti è travolto da un’emergenza. Non per gli
sbarchi, non per il numero dei migranti approdato sulle nostre coste. Si tratta invece di una emergenza democratica, una emergenza
accoglienza, un’emergenza dignità e giustizia, creata da questo Governo
con le sue scelte scellerate, ancora una volta, per giocare sulla pelle
dei migranti la sua partita.
Hanno istituito CIE
temporanei in cui le condizioni di vita sono invivibili. Stanno
trattenendo illegalmente i migranti senza il rispetto dei principi
costituzionali, senza garanzie di difesa, fuori da ogni protocollo, in
deroga all’ordinamento giuridico nazionale ed alle direttive europee.
Hanno oscurato agli occhi del Paese ciò che avviene all’interno dei CIE e
dei CARA. Hanno costruito tendopoli disumane. Intorno all’emergenza
finta hanno costruito anche l’accoglienza finta, mettendo all’angolo i
circuiti del sistema SPRAR per dare corpo ad un sistema di distribuzione
dei migranti che non prevede diritti e garanzie abbandonando i
cosiddetti “profughi” ad un destino senza prospettive. Intanto le
Commissioni tardano a procedere con l’esame delle domande. Hanno
abbandonato ancora una volta l’Isola di Lampedusa creando lì e altrove
tante piccole e grandi situazioni di ingiustizia e di conflitto, per
alimentare la retorica dell’invasione. Alcune Regioni hanno scatenato un
dibattito infuocato contro l’accoglienza pur avendo sottoscritto il
Piano del Governo. Non esiste nessuna garanzia di ospitalità per i
migranti tunisini titolari del permesso umanitario nonostante il Piano
del governo lo preveda. Hanno rimpatriato e respinto, pattugliato e
stretto accordi ed intanto nel mare che ci separa dall’altra sponda del
Mediterraneo si muore. Negli ultimi 4 mesi un numero di morti senza
precedenti nel mare più frequentato del mondo a causa della guerra
contro Gheddafi.
Le rivolte ed i conflitti del
Nordafrica si sono trasformati nell’ennesima occasione per ridisegnare
la mappa del confinamento dei migranti in un Paese che invece aveva
bisogno di nuove pratiche di accoglienza, di una spinta per la
costruzione di un vero diritto d’asilo europeo, di una nuova normativa
sull’immigrazione, di nuovi diritti di cittadinanza.
Per questo facciamo appello a tutti, perché il prossimo 20 giugno 2011 i
tanti luoghi del confinamento presenti in questo paese, le strade, le
piazze, siano attraversate da un vento diverso.
Per una giornata di mobilitazione contro il confinamento e per l’accoglienza degna.
RETE WELCOME
ARCI
BRIGATE DELLA SOLIDARIETA’ ATTIVA
RETE PER AUTORGANIZZAZIONE POPOLARE
RETE ANTIRAZZISTA CATANESE
per adesioni: redazione@meltingpot.org
--
Nicola Grigion
Progetto Melting Pot Europa
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