RETE PRIMO MARZO –
SCIOPERO DEGLI STRANIERI
18 GIUGNO 2011
COMUNICATO STAMPA
KYENGE KASHETU: “SUI
MIGRANTI GOVERNO HA APPROCCIO REPRESSIVO”
Cécile Kyenge Kashetu,
portavoce nazionale della Rete Primo Marzo
che organizza lo
sciopero degli stranieri, in merito
al provvedimento del
Governo Berlusconi, che estende
la permanenza nei CIE
dei migranti a 18 mesi.
“Ciò che sta
succedendo in Italia sulle politiche dell'immigrazione è vergognoso
e da condannare, in quanto lede fortemente i diritti
fondamentali della persona. Di fronte al fallimento della
politica migratoria del centrodestra, gli ultimi provvedimenti
confermano le difficoltà del governo a individuare soluzioni per
l’accoglienza dei migranti. Perseverano con l'approccio repressivo,
nel tentativo disperato di riconquistare il proprio elettorato”.
“L'ultimo provvedimento
del governo di trattenere i migranti nei CIE fino a 18 mesi,
approvato prima dell'appuntamento della Lega Nord a Pontida, ci
conferma che sono i migranti a pagare per i giochi di potere della
destra. La vita dei migranti è diventata merce di scambio: si
alimenta la guerra tra poveri, in un clima di crescente precarietà,
invece di ristabilire le condizioni basilari di una vera convivenza
civile”.
“I CIE, come tutte
le strutture che ledono i diritti fondamentali della persona,
andrebbero chiusi. Così hanno chiesto e chiedono milioni di
cittadini da decine di stati, richiesta contenuta nella “Carta
Mondiale dei Migranti”, elaborata a Gorée nel mese di febbraio
2011”.
“Sulla base delle
situazioni vissute dai migranti nel mondo, la nostra ambizione è di
far valere il diritto per tutti di circolare e stabilire
liberamente la propria residenza sul nostro pianeta e contribuire
a costruire un mondo senza muri”.
“Sulla base di principi
contenuti appunto nella “Carta Mondiale dei Migranti”, sosteniamo
le iniziative sul territorio che promuovono i nuovi diritti,
nell’ottica di costruire un’ampia alleanza tra migranti e
autoctoni, e denunciando ogni forma di discriminazione e in
particolar modo il razzismo istituzionalizzato (come tutti gli ultimi
provvedimenti del governo che rendono ricattabili i migranti,
indebolendo la cittadinanza di tutti e tutte)”.