L'associazione: "Vari i ricorsi presentati contro i rigetti dai datori di lavoro e ancora in attesa del giudizio del Tar del Friuli Venezia Giulia"
MILANO - Sono 1.315 le firme raccolte dalla petizione "Sanatoria - per una scelta di equità e giustizia" lanciata dal comitato Primo Marzo di Trieste che domani, sabato 5 giugno, tornerà in piazza per protestare contro la "Sanatoria truffa": il giro di vite sulla regolarizzazione di colf badanti impresso dalla circolare del capo della polizia Antonio Manganelli in base alla quale devono essere rigettate le domande presentate da quei lavoratori che hanno avuto una condanna per inottemperanza al provvedimento di espulsione. "In città abbiamo visto diversi tentativi di espulsione, quasi tutti falliti, assolutamente arbitrari - denunciano i rappresentanti dell'associazione-. Tentativi arbitrari perché attualmente sono vari i ricorsi presentati contro i rigetti dai datori di lavoro e ancora in attesa del giudizio del Tar del Friuli Venezia Giulia".
Dopo gli arresti e i momenti di difficoltà degli scorsi mesi (vedi lancio del 19 aprile) la situazione sembra essersi tranquillizzata. "Siamo in una situazione di attesa. Ci sono alcuni ricorsi pendenti davanti al Tar regionale e sembra che ci sia maggiore disponibilità delle amministrazioni ad attendere l'esito di questi ricorsi -spiega Gianfranco Schiavone, di Asgi-. La giurisprudenza, del resto, sta riconoscendo l'infondatezza dell'interpretazione data da Manganelli". Come dimostrano le sentenze del Tar della Toscana e dell'Emilia Romagna.
Appuntamento in piazza Ponterosso alle 18.30, per "mantenere la pressione su Prefetura, Questura e ministero", si legge nel comunicato diffuso dall'associazione che, contestualmente, chiede la concessione del permesso di soggiorno a chi ha perso il lavoro, la conversione automatica del permesso di soggiorno al compimento del 18mo anno d'età, la chiusura dei Cie e la cancellazione del reato di clandestinità. (is)
© Copyright Redattore Sociale
MILANO - Sono 1.315 le firme raccolte dalla petizione "Sanatoria - per una scelta di equità e giustizia" lanciata dal comitato Primo Marzo di Trieste che domani, sabato 5 giugno, tornerà in piazza per protestare contro la "Sanatoria truffa": il giro di vite sulla regolarizzazione di colf badanti impresso dalla circolare del capo della polizia Antonio Manganelli in base alla quale devono essere rigettate le domande presentate da quei lavoratori che hanno avuto una condanna per inottemperanza al provvedimento di espulsione. "In città abbiamo visto diversi tentativi di espulsione, quasi tutti falliti, assolutamente arbitrari - denunciano i rappresentanti dell'associazione-. Tentativi arbitrari perché attualmente sono vari i ricorsi presentati contro i rigetti dai datori di lavoro e ancora in attesa del giudizio del Tar del Friuli Venezia Giulia".
Dopo gli arresti e i momenti di difficoltà degli scorsi mesi (vedi lancio del 19 aprile) la situazione sembra essersi tranquillizzata. "Siamo in una situazione di attesa. Ci sono alcuni ricorsi pendenti davanti al Tar regionale e sembra che ci sia maggiore disponibilità delle amministrazioni ad attendere l'esito di questi ricorsi -spiega Gianfranco Schiavone, di Asgi-. La giurisprudenza, del resto, sta riconoscendo l'infondatezza dell'interpretazione data da Manganelli". Come dimostrano le sentenze del Tar della Toscana e dell'Emilia Romagna.
Appuntamento in piazza Ponterosso alle 18.30, per "mantenere la pressione su Prefetura, Questura e ministero", si legge nel comunicato diffuso dall'associazione che, contestualmente, chiede la concessione del permesso di soggiorno a chi ha perso il lavoro, la conversione automatica del permesso di soggiorno al compimento del 18mo anno d'età, la chiusura dei Cie e la cancellazione del reato di clandestinità. (is)
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