Sabato 26 giugno 2010 ore 21.00
Biblioteca delle Balate, Via delle Balate 4
Quartiere Albergheria, Palermo
In occasione delle Giornate per l'inclusione sociale Teatro Atlante ha scelto di presentare lo spettacolo "Deserto d'acqua" presso la Biblioteca delle Balate, nel quartiere Albergheria a Palermo. La scelta del luogo non è casuale, l'Albergheria è tutt'ora un luogo in cui l'esclusione sociale è sotto gli occhi di tutti. La biblioteca delle Balate è un isola felice, che offre tramite i suoi volontari servizi culturali rviolti alla popolazione del quartiere. Teatro Atlante partecipa attivamente alle attività della biblioteca realizzando Laboratori e spettacoli teatrali.
Note sullo spettacolo:
Il progetto dello spettacolo nasce dalla necessità di indagare il tema delle migrazioni da un punto divista inusuale: quello di chi oggi sta da questa parte del mare, la nostra.
In un luogo e un tempo indefinito, i personaggi che appaiono sulla scena vestono davanti agli occhi dello spettatore i loro panni. Forse guardie di confine, forse altro, con una divisa addosso aspettano davanti al mare: una frontiera d’acqua sempre deserta. Eppure capita a volte che qualcuno attraverso l’acqua arrivi. L’Altro, colui che arriverà dal confine imperscrutabile, potrebbe essere chiunque.
Così dalle parole e dalle azioni dei protagonisti emergono, frammentate, le storie di chi è già arrivato e quelle di chi non arriverà mai.
“Deserto d’Acqua” vuole parlare di storie reali senza essere cronaca, con la convinzione che il tema dell’accoglienza del diverso non riguarda semplicemente un fenomeno transitorio, ma interroga qualcosa di più profondo che coinvolge la stessa natura umana. Quella che viene raccontata è una storia ispirata al romanzo di Buzzati “Il deserto dei Tartari”, dove l’attesa del nemico in un luogo di frontiera diventa specchio di un’intera esistenza. Lo spettacolo racconta anche un viaggio, non solo quello che compiono gli stranieri per attraversare il confine ma anche quello dei tre personaggi che li attendono, indagando in questo modo la particolare condizione di quegli uomini che si trovano- per ruolo, scelta o necessità- ad accogliere altri uomini.
Biblioteca delle Balate, Via delle Balate 4
Quartiere Albergheria, Palermo
Deserto d'acqua
Produzione: Teatro Atlante
di: Emilio Ajovalasit
Con: Emilio Ajovalasit, Clara Burgio, Preziosa Salatino
Ingresso: Libero
Info: 333 6273406 - http://www.teatroatlante.com/
In occasione delle Giornate per l'inclusione sociale Teatro Atlante ha scelto di presentare lo spettacolo "Deserto d'acqua" presso la Biblioteca delle Balate, nel quartiere Albergheria a Palermo. La scelta del luogo non è casuale, l'Albergheria è tutt'ora un luogo in cui l'esclusione sociale è sotto gli occhi di tutti. La biblioteca delle Balate è un isola felice, che offre tramite i suoi volontari servizi culturali rviolti alla popolazione del quartiere. Teatro Atlante partecipa attivamente alle attività della biblioteca realizzando Laboratori e spettacoli teatrali.
Note sullo spettacolo:
Il progetto dello spettacolo nasce dalla necessità di indagare il tema delle migrazioni da un punto divista inusuale: quello di chi oggi sta da questa parte del mare, la nostra.
In un luogo e un tempo indefinito, i personaggi che appaiono sulla scena vestono davanti agli occhi dello spettatore i loro panni. Forse guardie di confine, forse altro, con una divisa addosso aspettano davanti al mare: una frontiera d’acqua sempre deserta. Eppure capita a volte che qualcuno attraverso l’acqua arrivi. L’Altro, colui che arriverà dal confine imperscrutabile, potrebbe essere chiunque.
Così dalle parole e dalle azioni dei protagonisti emergono, frammentate, le storie di chi è già arrivato e quelle di chi non arriverà mai.
“Deserto d’Acqua” vuole parlare di storie reali senza essere cronaca, con la convinzione che il tema dell’accoglienza del diverso non riguarda semplicemente un fenomeno transitorio, ma interroga qualcosa di più profondo che coinvolge la stessa natura umana. Quella che viene raccontata è una storia ispirata al romanzo di Buzzati “Il deserto dei Tartari”, dove l’attesa del nemico in un luogo di frontiera diventa specchio di un’intera esistenza. Lo spettacolo racconta anche un viaggio, non solo quello che compiono gli stranieri per attraversare il confine ma anche quello dei tre personaggi che li attendono, indagando in questo modo la particolare condizione di quegli uomini che si trovano- per ruolo, scelta o necessità- ad accogliere altri uomini.