CISS partecipa, aderisce all'appello e invita tutti ad unirsi.
Marcia per la pace Perugia/Assisi - 16 maggio 2010
Diffondiamo la cultura della pace e dei diritti umani, diciamo basta alla violenza e alla paura, costruiamo un’Italia migliore.
Domenica 16 maggio 2010 si svolgerà la prossima Marcia per la pace Perugia-Assisi. La Marcia sarà preceduta da un grande Forum della pace che si terrà a Perugia, venerdì 14 e sabato 15 maggio.
L’obiettivo di fondo. “Abbiamo bisogno di un’altra cultura!”. Con questo slogan la prossima Marcia per la pace Perugia-Assisi intende invitare tutti, cittadini e istituzioni, a promuovere una nuova scala di valori, sostituendo la cultura della violenza e della guerra con la cultura della pace, dei diritti umani e della nonviolenza, sostituendo l'esclusione con l'accoglienza, l’intolleranza con il dialogo, il razzismo con il riconoscimento dell’altro, l’egoismo con la solidarietà, l’illegalità con la legalità, la separazione con la condivisione, l'arricchimento con la giustizia sociale, la competizione selvaggia con la cooperazione.
La nuova Marcia Perugia-Assisi deve essere l’occasione per rinnovare ed estendere la cultura e l’impegno per la pace e i diritti umani del nostro paese. Protagonisti saranno i giovani, le scuole, i nuovi italiani, gli immigrati e le città della pace e dei diritti umani.
Il Forum prima della Marcia. Sarà una grande occasione di confronto e approfondimento su tutti i più scottanti problemi della pace. Una grande “Università della pace” aperta alla partecipazione di migliaia di persone, scuole, giovani, gruppi, associazioni, Enti Locali.
Durante il Forum si svolgeranno:
1. Il Meeting nazionale delle scuole per la pace
2. Il Meeting dei giovani per la pace
3. Conferenze, dibattiti, seminari e lezioni di pace.
1. Il Meeting nazionale delle scuole per la pace
2. Il Meeting dei giovani per la pace
3. Conferenze, dibattiti, seminari e lezioni di pace.
L’obiettivo del Forum è riscoprire insieme cosa vuol dire “fare pace” dalle nostre case, dalle strade, dal quartiere in cui viviamo fino all’Onu, riconoscendo le responsabilità di ciascuno, persone, gruppi e istituzioni. I partecipanti internazionali al Forum saranno selezionati e organizzati nell’ambito del progetto “Ospita una persona. Adotta un popolo”.
La preparazione della Marcia deve dunque partire da ciascuna delle città e dei luoghi in cui viviamo, dalle nostre case, dai nostri quartieri, dalle nostre scuole, dalle nostre parrocchie e chiese, dai nostri luoghi di lavoro, dalle nostre associazioni, da ogni Comune, Provincia e Regione.
Per adesioni, comunicazioni e informazioni:Tavola della Pace
via della viola 1 (06122) Perugia - Tel. 075/5736890 - fax 075/5739337
email: segreteria@perlapace.it - www.perlapace.it
Leggi l’appello di convocazione della prossima Marcia per la pace Perugia-Assisi. Se lo condividi, invia subito la tua adesione segreteria@perlapace.it e diffondilo più che puoi.
16 maggio 2010
Marcia per la pace Perugia-Assisi
Marcia per la pace Perugia-Assisi
Appello
C’è troppa violenza in giro! Nel mondo, in TV, contro gli immigrati, gli “altri”, i diversi, contro le donne e contro i bambini, nelle nostre città, nei rapporti tra le persone, nel mondo del lavoro, nella politica, nell’informazione, nel rapporto che abbiamo con la natura, gli animali, l’ambiente che ci circonda: la violenza sembra non conoscere limiti e confini. C’è troppa violenza e c’è troppa indifferenza. Che è la forma più alta di violenza. In nome della nostra “pace”, troppo spesso siamo pronti a condonare la violenza sugli altri. E davanti al loro dolore chiudiamo cuore, occhi e orecchi. Il prezzo di tanto cinismo è altissimo. E lo paghiamo tutti, indistintamente. Una società chiusa e insensibile non ha futuro.
E’ tempo di reagire! Non possiamo permettere che violenze, egoismo, razzismo, mafie, censure, paure e guerre di ogni genere abbiano il sopravvento! Ci può essere una vita e un’Italia migliore! Ci può essere un mondo migliore! Domenica 16 maggio, partecipa anche tu alla Marcia per la pace Perugia-Assisi.
“Qualsiasi propaganda a favore della guerra deve esser vietata dalla legge. Qualsiasi appello all'odio nazionale, razziale o religioso che costituisca incitamento alla discriminazione, all'ostilità o alla violenza deve esser vietato dalla legge.” Articolo 20 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici (ratificato dall’Italia nel 1977).
Dobbiamo ri-mettere al centro della nostra vita quei valori condivisi, scolpiti nella nostra bella Costituzione e nel Diritto internazionale dei diritti umani, che soli possono aiutarci a superare positivamente questa profonda crisi e accrescere la qualità civile della nostra società. Abbiamo bisogno di un’altra cultura. Dobbiamo sostituire l’io con il noi, la disoccupazione con il lavoro, l'esclusione con l'accoglienza, lo sfruttamento con la giustizia sociale, l’egoismo con la responsabilità, l'individualismo con l’apertura agli altri, l’intolleranza con il dialogo, il razzismo con il rispetto dei diritti umani, il cinismo con la solidarietà, la competizione selvaggia con la cooperazione, il consumismo con nuovi stili di vita, la distruzione della natura con la sua protezione, l’illegalità con il rispetto delle regole democratiche, la violenza con la nonviolenza, i pregiudizi con la ricerca della verità, l’orrore con la bellezza, i “miei interessi” con il bene comune, la paura con la speranza. Dobbiamo riscoprire il significato autentico di questi valori, approfondirne la conoscenza, rigenerarli in un grande progetto educativo, permettergli di sprigionare tutta l’energia positiva che contengono. Dobbiamo esigere che ad ogni valore, oggi ribadito anche nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea, corrispondano atti politici concreti e coerenti a partire dalle nostre città fino all’Europa e all’Onu. Per quanto possa apparire difficile, cambiare è possibile! E, in ogni caso, è indispensabile.
Non possiamo disinteressarci del mondo che ci circonda. Più ce ne disinteressiamo, più ci isoliamo, più saremo colpiti dai suoi drammi e meno riusciremo a cogliere le opportunità che ci offre. Ci sono grandi problemi che non rispettano i confini nazionali e che si aggravano di giorno in giorno. Se continueremo ad essere miopi ed egoisti ci distruggeranno. Siamo ormai parte di una comunità globale. Lottare contro la povertà nel mondo, farla finita con le tante guerre, fermare il cambiamento climatico e proteggere l’ambiente, promuovere tutti i diritti umani per tutti, ridurre le disuguaglianze, garantire pari opportunità, costruire un’economia sociale di giustizia, costruire l’Europa dei cittadini, rafforzare e democratizzare l’Onu ci conviene! Più di quanto riusciamo ad immaginare. Per questo è urgente che chi gestisce le nostre istituzioni e i nostri soldi, dai Comuni all’Unione Europea, ponga questi programmi al centro del proprio impegno quotidiano. Per questo dobbiamo darci una politica nuova e una nuova agenda politica fondata sui diritti umani.
Stiamo vivendo cambiamenti difficili e profondi, destinati a durare nel tempo. Dobbiamo decidere in quale società vogliamo vivere. Non ci sono abbastanza soldati, né muri abbastanza alti per difenderci dalla sciagurata illusione di poterci salvare da soli. Se davvero desideriamo la pace, per noi e per i nostri figli, non possiamo negarla agli altri. Se davvero vogliamo la pace dobbiamo imparare a riconoscere e gustare la pluralità umana nella dimensione dell’uguaglianza e della giustizia, della legalità e del rispetto dei diritti umani e della terra madre. Ciascuno faccia i conti con le proprie responsabilità.
Il 16 maggio, vieni anche tu! Rinnoviamo il nostro impegno civile lungo la strada della pace e della nonviolenza. Una società migliore costruirà un mondo migliore.
Tavola della pace, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani
Perugia, 20 gennaio 2010