Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

venerdì 12 febbraio 2010

Con il cuore rivolto al primo marzo, un invito a tutti i Consigli d’Istituto

In questi giorni molti di noi, insegnanti e genitori, che fanno parte dei Consigli d’Istituto/Circolo sono convocati per la seduta relativa all’approvazione dei del programma annuale 2010.
Pensiamo possa essere una buona occasione per porre all’attenzione di tutti i componenti il problema generato dalla C.M. n° 2 dell’8 gennaio 2010 (Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana) relativa alla famigerata “quota del 30%”.
Anche e soprattutto in relazione al cammino che da qui ci deve portare alla data del primo marzo, vi chiediamo di attivarvi nel vostro Consiglio d’Istituto affinchè venga approvata una mozione che stigmatizzi la nostra contrarietà a questo provvedimento miope, prima ancora che razzista e xenofobo.
Vi proponiamo una bozza di testo (scaricabile anche qui) che potrebbe esservi utile come traccia della vostra delibera.
Per ribadire ancora una volta il nostro fermo rifiuto a qualsiasi norma, qualsiasi comportamento, qualsiasi disegno politico o ideale che divida le persone, a cominciare dai bambini, sulla base della loro origine etnica.
Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola Pubblica di Padova
TESTO DELLA BOZZA DI DELIBERA
In merito alla Circolare Ministeriale n°2 dell’8 gennaio 2010 (Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana), il Consiglio di Istituto esprime le seguenti considerazioni.
Si ritiene che la Circolare in oggetto contenga elementi formali e di sostanza che rendono illegittime e inapplicabili per l’Istituzione Scolastica le raccomandazioni in essa contenute.
La suddetta Circolare infatti:
1) Non indica i criteri da adottare per l’orientamento dei flussi delle iscrizioni, né per accettare o respingere le domande di iscrizione.
2) Non contiene riferimenti specifici circa le fonti di finanziamento.
3) Non indica cosa succederà nelle situazioni territoriali in cui la presenza di alunni senza cittadinanza italiana supera abbondantemente il limite proposto del 30%.
4) Laddove si specifica che eventuali deroghe al limite del 30% potranno essere concesse esclusivamente dall’Ufficio scolastico regionale, essa si pone in netto contrasto con la normativa sull’autonomia scolastica, secondo la quale i titolari della definizione dei criteri e delle proposte per la formazione delle classi sono, sulla base della normativa vigente, il Consiglio di Istituto ed il Collegio Docenti (art 7 e 10 del T.U. n. 247/94).
Infine, il Consiglio di Istituto evidenzia quanto segue: tanto la normativa vigente (art. 45 comma 3, Regolamento sull’Immigrazione 1999), quanto i successivi orientamenti ad essa conformi (linee guida del Ministero) non individuano mai nella pura e semplice presenza di alunni senza cittadinanza italiana un elemento diretto di problematicità da contrastare (ciò comporterebbe infatti una evidente lesione del diritto all’istruzione per tutti gli studenti). La presenza nelle scuole di alunni di diversa provenienza sociale, culturale ed etnica è stata anzi a più riprese considerata un fattore di arricchimento dell’offerta formativa complessiva, naturalmente se affrontato con l’opportuno intervento didattico e le necessarie indispensabili risorse.
Stante l’attuale quadro di riferimento normativo e in assenza di modifiche dello stesso, dunque, anche per l’anno scolastico 2010/2011 il Consiglio di Istituto si impegna a stabilire criteri e modalità di accoglienza e iscrizione degli alunni con cittadinanza non italiana in sola conformità al dettato stabilito in materia dalla normativa vigente e agli orientamenti ad essa conformi. Al contempo si auspica un reale e concreto impegno a finanziare progetti e interventi diretti all’integrazione degli studenti stranieri.
Pubblicato da comitatonogelmini su 9 febbraio 2010

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