Come può protestare per il lavoro chi il lavoro non ce l'ha?
Il 2 febbraio 1956 Danilo Dolci rispose a questa domanda organizzando il primo "sciopero alla rovescia", passato alla storia come lo sciopero "della trazzera" perchè decine di persone quel giorno lavorarono per rimettere a posto la vecchia stradina fangosa che da Partinico portava i braccianti nei campi.
Domenica 31 gennaio dalle 10.00 il Laboratorio Zeta promuove insieme a tante associazioni cittadine, (Comitato Spazio Pubblico, Circolo L’erbavoglio, Comitato per il centro storico e altri) uno “sciopero alla rovescia” per pulire e abbellire via Boito insieme agli abitanti del quartiere che in tanti in questi giorni hanno sostenuto i giovani dello Zlab e i rifugiati sudanesi.
<> dice Loriana Cavaleri. Domenica si lavorerà insieme per ripulire la strada, sistemare i giardinetti, ci saranno giornali da leggere e tavoli per giocare a carte, giochi per i bambini.
Lunedì 1 febbraio alle ore 17.00 Padre Gianni Notari ufficerà al Laboratorio Zeta una messa interculturale aperta alla partecipazione di tutta la cittadinanza.
<> Danilo Dolci
Sabato 30 gennaio alle ore 11.00 in Via Boito 7, conferenza stampa per informare la cittadinanza sull’interrogazione parlamentare in corso e la lettera al prefetto sulla situazione del laboratorio
Il 2 febbraio 1956 Danilo Dolci rispose a questa domanda organizzando il primo "sciopero alla rovescia", passato alla storia come lo sciopero "della trazzera" perchè decine di persone quel giorno lavorarono per rimettere a posto la vecchia stradina fangosa che da Partinico portava i braccianti nei campi.
Domenica 31 gennaio dalle 10.00 il Laboratorio Zeta promuove insieme a tante associazioni cittadine, (Comitato Spazio Pubblico, Circolo L’erbavoglio, Comitato per il centro storico e altri) uno “sciopero alla rovescia” per pulire e abbellire via Boito insieme agli abitanti del quartiere che in tanti in questi giorni hanno sostenuto i giovani dello Zlab e i rifugiati sudanesi.
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