Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

lunedì 8 novembre 2010

Dalla gru di Brescia alla torre di Milano: Protesta dei migranti contro la Santoria truffa

Da una settimana siamo sulla gru per i nostri diritti, per il permesso di soggiorno dopo essere stati truffati dallo Stato e da padroni senza scrupoli. Sono stati giorni molto difficili a 30 metri di altezza in condizioni precarie sfidando il freddo, la pioggia e le minacce razziste delle istituzioni. Solo la solidarietà e il sostegno dei nostri fratelli e degli antirazzisti ci hanno consentito di resistere in questa lotta che riguarda non solo i truffati dalla sanatoria del 2009. Riguarda tutti i migranti che lottano contro la precarietà delle loro condizioni di lavoro e di vita. L’occupazione della torre in via Imbonati a Milano ci dà ulteriore forza e speranza, non solo a noi ma a tutti i migranti che non accettano di essere confinati nella clandestinità e nell’invisibilità. Di essere rinchiusi in un CIE perché non hanno la libertà di circolare.

Siamo con voi. Ora non siamo solo sulla gru a Brescia ma siamo insieme a voi anche sulla torre a Milano.

Basta truffa !

Basta pagare !

Abbiamo la forza ? Sì.

Presidio migranti sopra e sotto la gru – Via S. Faustino, Brescia

Associazione Diritti per tutti - Brescia





La lotta per la dignità è contagiosa. Dalla gru di Brescia alla torre di Milano

Assemblea pubblica sabato 6 novembre alle ore 10.30 in via Imbonati 49 in solidarietà con gli immigrati che hanno occupato la torre in protesta per il permesso di soggiorno.

Portate coperte, acqua, tende, cibo e la vostra solidarietà al presidio permanente



Gli immigrati salgono su una torre per protesta

Oggi 5 novembre 2010 siamo saliti sulla torre di via Imbonati anzitutto per manifestare la nostra solidarietà ai nostri compagni immigrati di Brescia, che da sabato scorso sfidano il freddo e le intemperie in un gesto estremo di protesta contro la condizione cui siamo costretti a vivere. La protesta di noi immigrati nasce infatti dalle profonde ingiustizie cui ci condanna lo Stato italiano, che attraverso la legge Bossi Fini non permette a chi lo desidera di regolarizzarsi e condanna molti di noi, che lavorano, alla condizione di clandestini, ora divenuta anche reato.

La sanatoria del 2009 poteva aiutare alcuni di noi, ma è stata studiata e gestita non per permetterci di uscire dalla forzata clandestinità, ma per far trarre il massimo beneficio alle casse dello Stato (attraverso i contributi versati a fondo perduto e alla gabella dovuta per presentare la domanda di sanatoria, ovviamente non rimborsabile in caso di rifiuto) e a quegli imbroglioni, soprattutto italiani, che in cambio di molto denaro avevano garantito di sbrigare le pratiche e assicurarci il permesso di soggiorno. Così siamo stati truffati due volte: dallo Stato, e dai parassiti che in un paese come questo traggono dall'alto l'ispirazione per i loro loschi comportamenti, sicuri della propria impunità.

Inoltre, alla truffa si sta aggiungendo la presa in giro: molti di noi hanno visto rifiutarsi il permesso di soggiorno perché erano stati precedentemente trovati senza documenti e dunque macchiati del reato di "clandestinità", oppure perché alla data di presentazione della domanda, più di un anno fa, avevano un contratto a tempo determinato (cosa che ci accomuna alla stragrande maggiornaza degli italiani che trovano lavoro in questi anni di precarietà diffusa) che ora, grazie alle lungaggini delle questure, sta per scadere e dunque non viene considerato "valido" per ottenere il permesso.

Noi però ci siamo stufati di essere trattati come bestie, sfruttati nei luoghi di lavoro per salari più bassi di quelli dei nostri colleghi, addetti ai lavori più duri e dequalificati anche se abbiamo lauree e professionalità alte, guardati sempre male se camminiamo per la strada o chiacchieriamo nelle piazze come sse fossimo tutti delinquenti, e in più spremuti quando serve fare cassa da uno Stato che in cambio non ci dà nulla, nemmeno la dignità di essere riconosciuti come persone e non come "stranieri".

Per questo ora diciamo basta, chiediamo il rispetto che si deve a persone che lavorano, pagano le tasse, contribuiscono alla ricchezza del paese e al benessere di questa Italia.

Chiediamo che venga concesso il permesso di soggiorno a tutti coloro che hanno partecipato alla sanatoria, che in quanto tale deve "sanare" tutte le irregolarità precedenti, compresa la posizione di chi ha il reato di "clandestinità"; che venga allungata la durata del permesso di soggiorno, visto che le questure ci impiegano dai 9 e più, mesi ogni volta per rinnovarlo e che venga esteso a chi perde il lavoro e ne sta cercando un altro, tanto più in questi tempi di crisi.

Comitato Immigrati in Italia - Milano

per contatti: 3200118441 - 3392328678



per contatti con gli occupanti della torre: 347-0672632