CONVENZIONE SICILIANA DEGLI ENTI LOCALI E DEI CITTADINI EUROPEI SU BENI PUBBLICI E DIRITTI COLLETTIVI
PALERMO, 12 NOVEMBRE 2010, ORE 17
ISTITUTO DI FORMAZIONE POLITICA "PEDRO ARRUPE"
AULA MAGNA, VIA FRANZ LEHAR 6 - PALERMO
AULA MAGNA, VIA FRANZ LEHAR 6 - PALERMO
ASSOCIAZIONI PARTECIPANTI:
AUSER
CITTADINANZA ATTIVA
CISL
LEGAMBIENTE
MOVIMENTO EUROPEO PER LA GIUSTIZIA A TUTELA DEI DIRITTI DEI CITTADINI
MOVIMENTO PRIMO MARZO
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Comunicazione di Ruggero Del Vecchio, Responsabile dell’Ufficio Rapporti con la Società Civile del Centro Regionale Siciliano del M.F.E. (Movimento Federalista Europeo)
Si è tenuta a Roma nei giorni 4 e 5 giugno 2010 la
Convenzione dei Cittadini europei su
i Beni Pubblici e i Diritti Collettivi
organizzata dal MOVIMENTO FEDERALISTA EUROPEO con la collaborazione dell’Università di “ROMA TRE” e del CONSIGLIO ITALIANO DEL MOVIMENTO EUROPEO e la significativa partecipazione dell’AICCRE, di CITTADINANZA ATTIVA, dell’ARCI, di LEGAMBIENTE, dell’AUSER, del COMITATO PRIMO MARZO.
Tale Convenzione è stata dai promotori considerata come la prima sessione di un processo di consultazione della Società Civile, da attuarsi non solo a livello europeo e nazionale ma anche a livello regionale e cittadino.
Concepire anche nel contesto dell’Unione Europea l’esistenza di Beni Pubblici e Diritti Collettivi non è errato: l’entrata in vigore l’ 1/12/2009 dei Trattati di Lisbona segna la fine di un lungo processo di integrazione europea iniziato con i Trattati di Roma del 1957, ma, allo stesso tempo, crea un quadro politico-giuridico di notevole spessore, sia perché recepisce un molto consistente assetto normativo delineato con la Costituzione Europea (non entrata in vigore), sia perché conferisce alla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea valenza giuridica, sia infine perché rafforza il ruolo della cittadinanza europea, anche per il tramite dell’introduzione di strumenti di democrazia partecipativa.
L’individuazione dei Beni Pubblici e Diritti Collettivi a livello dell’Unione Europea è altresì giustificato da un concreto delinearsi di uno Spazio Pubblico Europeo: detto Spazio diviene sempre più percepibile nella misura in cui la crisi economica e finanziaria mondiale costringe l’Unione Europea e gli Stati che la compongono ad attuare comportamenti sempre più consoni ad una Unione politica.
Quando nel periodo estivo appena trascorso è esplosa la crisi che ha investito l’Euro “nel giro di una notte, essa risvegliò negli Europei la coscienza che nel frattempo era nata qualcosa come una politica interna europea”. “ Quando l’età pensionabile, i salari degli statali, le linee sindacali, la disciplina di bilancio, il debito pubblico d’un singolo diventa oggetto di disputa in altri Stati dell’Unione, quel che si crea è, anche se all’inizio distorto, Spazio Pubblico Europeo”. (Barbara Spinelli articolo sulla Stampa del 3/10/2010 che riporta anche un articolo del 13/8/2010 sulla Frankfurter Allgemeine dello storico Heinrich August Winkler).
In questo contesto di integrazione europea è indubbia la necessità di configurare i Beni Pubblici Europei che “ servono a soddisfare i bisogni pubblici che sono quelli avvertiti collettivamente ai vari livelli di governo” (Vincenzo F. Russo – I Beni Pubblici Europei – nel volume “Il Finanziamento dell’Europa” – Passigli Editore – Firenze 2010).
Bisogni come la pace, la democrazia (in tutte le varie sfaccettature), lo spazio di libertà-sicurezza e giustizia, la tutela dell’ambiente, l’inclusione sociale, la conoscenza e la ricerca, il sapere sono beni pubblici (materiali ed immateriali) che sicuramente soltanto a livello europeo trovano un più adeguato livello di soddisfacimento.
Dall’individuazione dei Beni Pubblici e dalla volontà politica di garantirli ai cittadini ne consegue il “pacchetto” dei Diritti Collettivi, individuati durante i lavori della Convenzione ma, attualmente, scarsamente garantiti a causa della crisi economica che, in misura diversa, colpisce tutti i Paesi dell’Unione Europea.
E’ necessario quindi concepire un Progetto politico di dimensione europea, necessario per evitare la disgregazione istituzionale e sociale in Europa e contrastare il riemergere dei nazionalismi, della xenofobia, del razzismo.
Quanto predetto presuppone un Governo dell’Unione (democraticamente costituito), che abbia una politica di bilancio e fiscale comune, idonea a guidare il risanamento dei conti pubblici nazionali (compito da affidare agli Stati nazionali) ed a promuovere il rilancio complessivo dell’economia europea(obiettivo raggiungibile in maniera più adeguata a livello dell’Unione).
Poiché riteniamo di estrema rilevanza i risultati conseguiti nella Convenzione di Roma, e valido l’invito rivolto dai promotori della stessa di estendere il dibattito ad ogni livello, proponiamo alle Organizzazioni esistenti in Sicilia, e specialmente a quelle partecipanti ai lavori svoltosi a Roma, una Convenzione siciliana da svolgersi a Palermo il 12 novembre, data nella quale l’animatore dell’iniziativa, Dott. Pier Virgilio Dastoli, sarà presente.
Ruggero Del Vecchio, Responsabile dell’Ufficio Rapporti con la Società Civile del Centro Regionale Siciliano del M.F.E. Movimento Federalista Europeo
Sito consultabile: http://www.diritticollettivi.eu/