Newsletter n.14 | 04-01-2012 |
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Ecco il testo della lettera aperta sottoscritta da Addiopizzo, Libero
Futuro e il Comitato Professionisti Liberi, inviata al Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, al Presidente del Consiglio e al Ministro
dell'Interno per invitarli a fornire il loro appoggio in questa
battaglia sulla qualità del consenso, in vista delle prossime elezioni
amministrative a Palermo.
“Il voto di scambio uccide le coscienze”. Lo scrisse su uno striscione Padre Puglisi. Soprattutto nelle periferie e nelle borgate, dove la fragilità della Cosa pubblica spalanca spazi d’azione a Cosa nostra, si perpetua ancora oggi questo diabolico patto tra esponenti della classe dirigente e mafiosi, per corrodere alla radice la coscienza degli uomini e dei cittadini, e poter così arrivare dentro le istituzioni repubblicane, usate come centri di potere al servizio di opachi affari, sodali, clientele e gruppi criminali. Noi ci appelliamo a tutti i cittadini e i partiti siciliani affinché affrontino senza indugio, in vista delle prossime amministrative palermitane, una seria riflessione, da condurre attraverso e con l’opinione pubblica.
Proponiamo un’azione articolata, di ampio respiro, che connetta e integri tre punti:
1. Dibattere in modo approfondito e diffuso sulla responsabilità sociale dei pubblici poteri, sviluppando e contestualizzando nella Sicilia di oggi il monito di Borsellino: “Vi sono, oltre ai giudizi dei giudici, anche i giudizi politici cioè le conseguenze che da certi fatti accertati trae o dovrebbe trarre il mondo politico”. È doveroso e improcrastinabile che tutti i partiti si misurino seriamente con questo principio, smettendola, una volta e per tutte, di celarsi ipocritamente dietro l’attesa dell’ultimo grado di giudizio.
2. Per rendere più difficile il controllo del voto, proponiamo che lo scrutinio sia centralizzato. La legge attuale prevede che lo scrutinio si effettui nei singoli seggi, dove di fatto votano in media meno di 700 elettori. Il trucco consiste nell’aumentare appositamente il numero dei candidati e delle liste, in modo tale che ogni candidato non prenderà più di 5 voti per seggio. Pertanto, sapendo in quale seggio voterà il potenziale “sostenitore” si potrà verificare facilmente se la promessa sia stata mantenuta.
3. Tutti i partiti e gli schieramenti diano la possibilità al proprio elettorato di riferimento di partecipare in modo attivo all’individuazione dei candidati. Un metodo partecipativo per scegliere le candidature del centro destra e del centro sinistra, come le primarie, indipendentemente da alleanza e accordi, permetterebbe di aprire già in questa fase un dibattito libero e aperto su temi vitali come la qualità del consenso e la responsabilità dei pubblici poteri, nonché sulla credibilità – finanziaria e non solo – dei programmi elettorali.
Con un’azione così articolata, ciascuno di noi sarebbe per tempo sensibilizzato sulla vitale importanza del voto libero e consapevole. Rendersi responsabili della scelta dei propri candidati, attraverso l’attuazione di questi tre punti, potrebbe rivelarsi una strepitosa azione collettiva contro il voto di scambio, che poi non è altro che l’altra faccia della medaglia dei discorsi fumosi sulla nostra Palermo.
Si discuta della responsabilità dei pubblici poteri; si cambino le modalità dello scrutinio; ciascun partito e/o schieramento decida tempestivamente di rendere partecipe il proprio elettorato di riferimento nell’individuazione e nella scelta dei propri candidati.
Subito, per il bene di tutti noi. Comitato Addiopizzo, Associazione LiberoFuturo e Comitato Professionisti Liberi
LA LETTERA A NAPOLITANO
Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
e p.c.
al Presidente del Consiglio Mario Monti
al Ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri
Oggetto: qualità del consenso tra voto di scambio e controllo del voto
Carissimo Presidente,
“Il voto di scambio uccide le coscienze”. Lo scrisse su uno striscione Padre Puglisi. Soprattutto nelle periferie e nelle borgate, dove la fragilità della Cosa pubblica spalanca spazi d’azione a Cosa nostra, si perpetua ancora oggi questo diabolico patto tra esponenti della classe dirigente e mafiosi, per corrodere alla radice la coscienza degli uomini e dei cittadini, e poter così arrivare dentro le istituzioni repubblicane, usate come centri di potere al servizio di opachi affari, sodali, clientele e gruppi criminali. Noi ci appelliamo a tutti i cittadini e i partiti siciliani affinché affrontino senza indugio, in vista delle prossime amministrative palermitane, una seria riflessione, da condurre attraverso e con l’opinione pubblica.
Proponiamo un’azione articolata, di ampio respiro, che connetta e integri tre punti:
1. Dibattere in modo approfondito e diffuso sulla responsabilità sociale dei pubblici poteri, sviluppando e contestualizzando nella Sicilia di oggi il monito di Borsellino: “Vi sono, oltre ai giudizi dei giudici, anche i giudizi politici cioè le conseguenze che da certi fatti accertati trae o dovrebbe trarre il mondo politico”. È doveroso e improcrastinabile che tutti i partiti si misurino seriamente con questo principio, smettendola, una volta e per tutte, di celarsi ipocritamente dietro l’attesa dell’ultimo grado di giudizio.
2. Per rendere più difficile il controllo del voto, proponiamo che lo scrutinio sia centralizzato. La legge attuale prevede che lo scrutinio si effettui nei singoli seggi, dove di fatto votano in media meno di 700 elettori. Il trucco consiste nell’aumentare appositamente il numero dei candidati e delle liste, in modo tale che ogni candidato non prenderà più di 5 voti per seggio. Pertanto, sapendo in quale seggio voterà il potenziale “sostenitore” si potrà verificare facilmente se la promessa sia stata mantenuta.
3. Tutti i partiti e gli schieramenti diano la possibilità al proprio elettorato di riferimento di partecipare in modo attivo all’individuazione dei candidati. Un metodo partecipativo per scegliere le candidature del centro destra e del centro sinistra, come le primarie, indipendentemente da alleanza e accordi, permetterebbe di aprire già in questa fase un dibattito libero e aperto su temi vitali come la qualità del consenso e la responsabilità dei pubblici poteri, nonché sulla credibilità – finanziaria e non solo – dei programmi elettorali.
Con un’azione così articolata, ciascuno di noi sarebbe per tempo sensibilizzato sulla vitale importanza del voto libero e consapevole. Rendersi responsabili della scelta dei propri candidati, attraverso l’attuazione di questi tre punti, potrebbe rivelarsi una strepitosa azione collettiva contro il voto di scambio, che poi non è altro che l’altra faccia della medaglia dei discorsi fumosi sulla nostra Palermo.
Si discuta della responsabilità dei pubblici poteri; si cambino le modalità dello scrutinio; ciascun partito e/o schieramento decida tempestivamente di rendere partecipe il proprio elettorato di riferimento nell’individuazione e nella scelta dei propri candidati.
Subito, per il bene di tutti noi. Comitato Addiopizzo, Associazione LiberoFuturo e Comitato Professionisti Liberi
LA LETTERA A NAPOLITANO
Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
e p.c.
al Presidente del Consiglio Mario Monti
al Ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri
Oggetto: qualità del consenso tra voto di scambio e controllo del voto
Carissimo Presidente,
Le
nostre associazioni sono attive da anni nella lotta alla Mafia con
azioni di assistenza alle vittime e con una strategia, talvolta
innovativa, che prevede il coinvolgimento concreto e diretto dei
cittadini consumatori e dei professionisti.
Il Consumo critico
Addiopizzo ha consentito ai consumatori di scegliere quotidianamente fra
chi paga il pizzo e chi no diventando protagonisti essi stessi della
lotta al racket.
Il Manifesto dei ProfessionistiLiberi ha consentito,
invece, ai professionisti più onesti e coraggiosi di esporsi
pubblicamente e di rompere il silenzio che avvolge la cosiddetta Zona
grigia.
Condurre questa battaglia dal basso non è semplice ed è reso
ancora più difficile dagli esempi negativi che provengono dall'alto ed
in particolare dalla politica. Convincere un imprenditore ad avere
fiducia nello Stato e a ritrovare coraggio e dignità per denunciare i
propri estorsori non è semplice quando i partiti candidano e proteggono i
condannati.
Per queste ragioni le nostre associazioni hanno deciso
di denunciare la scarsa qualità del consenso e la pratica del voto di
scambio inviando alla stampa la lettera aperta che alleghiamo.
In
particolare le segnaliamo la sistematica violazione della segretezza del
voto che consente a schiere di candidati senza scrupoli di ricattare
soprattutto gli elettori più deboli. Naturalmente anche Cosa nostra fa
un uso sapiente di queste pratiche ed i processi di Mafia lo
testimoniano ampiamente.
La nostra Costituzione all'articolo 1
afferma che la sovranità appartiene al popolo, per questo motivo
facciamo appello a Lei Signor Presidente, quale garante della
Costituzione, perché intervenga nei confronti del Governo affinché venga
assicurata la libertà e la segretezza del voto, con ogni strumento,
dall'accorpamento dei seggi allo spoglio centralizzato e al voto
elettronico.
Con stima, Addiopizzo, LiberoFuturo e ProfessionistiLiberi