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Il Presidente Monti in Libia: appello di ZaLab per rivedere gli accordi sull'immigrazione.
Per la prima volta le testimonianze dei migranti respinti nel 2009-2010 in un nuovo documentario in uscita a marzo 2012: MARE CHIUSO di S.Liberti e A.Segre.
In vista dell’imminente incontro tra il Governo italiano e quello
libico, ci rivolgiamo al presidente del consiglio, Prof. Mario Monti,
con l’auspicio che già in occasione di tale incontro venga dato un
chiaro e inequivocabile segnale di discontinuità rispetto alle politiche
finora adottate dall’Italia in materia di immigrazione.
Come è noto, gli accordi firmati con la Libia, a partire da quello
sui pattugliamenti congiunti fino al “Trattato di amicizia, partenariato
e cooperazione”, hanno dato avvio alla pratica dei “respingimenti in
mare”. A partire dal maggio 2009, tutti i barconi intercettati nel
Canale di Sicilia sono stati ricondotti in Libia. Questa pratica è stata
condannata dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati,
dal Consiglio d’Europa ed è attualmente oggetto di un processo
intentato alla Corte europea per i diritti umani di Strasburgo contro il
governo italiano da 24 cittadini somali ed eritrei, riportati in Libia
il 7 maggio 2009.
Molti dei migranti respinti (circa 2000 nelle varie operazioni
condotte) erano richiedenti asilo che, sebbene bisognosi di protezione,
sono stati invece riconsegnati alle autorità libiche, chiusi in carcere e
condannati a subire varie forme di torture e abusi. Durante le
operazioni di respingimento, i migranti sono stati ingannati dai
militari italiani: è stato loro detto che stavano per essere portati in
Italia e, al momento dello sbarco, sono stati consegnati manu militari
ai libici. In ripetute occasioni, i militari italiani sono ricorsi
all’uso della forza.
Le testimonianze dirette di alcuni di questi respinti sono raccolte nel documentario Mare chiuso di Stefano Liberti e Andrea Segre, prodotto da ZaLab con il supporto di Open Society Foundations, in uscita il prossimo marzo e di cui da oggi rendiamo pubblico il trailer. (Il documentario sarà in distribuzione da fine marzo 2012. Per info: distribuzione@zalab.org)
Qualunque sia l'imminente decisione della corte di Strasburgo, in occasione del suo viaggio a Tripoli chiediamo al professor Monti di annunciare chiaramente e solennemente che l’Italia cesserà ogni pratica di respingimento in mare.
Auspichiamo pertanto che questo primo incontro con le autorità
libiche sia un primo e decisivo passo per chiudere con un passato
vergognoso e avviare un nuovo modo di affrontare le migrazioni nel pieno
rispetto degli obblighi internazionali e dei diritti umani.
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Leggete anche la lettera di Amnesty International al Presidente Monti
cliccando qui
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Prime Minister Monti in Libya: Zalab urges the Italian government to review immigration deals.
For the first time accounts of migrants “pushed back” to Libya
in 2009-2010 by the Italian navy in a new documentary film, available
from March 2012: MARE CHIUSO by S.Liberti and A.Segre
As an official Italian governmental delegation, headed by Prime
Minister prof. Mario Monti, is going to Libya, we urge M. Monti to mark a
clear turning point on the bilateral policy regarding immigration
control.
The different deals signed with Libya in the past few years, from
the one on the joint patrols to the “Treaty of friendship, partenership
and cooperation”, have paved the way for the so-called “push back
operations” in high seas. From May 2009, all the boats intercepted in
the Mediterranean Sea between Libya and Sicily have been stopped and
brought back to Libya. This policy has been condamned by the United
Nations High Commissioner for Refugees (Unhcr) and the Council of
Europe. Moreover, the Italian government has been brought to justice at
the European Court of Human Rights by 24 Somali and Eritrean nationals,
who were “pushed back” to Libya on the 7th of May 2009.
Many of the “pushed back” migrants (a total of about 2000 people)
were asylum seekers. While they were looking for international
protection, they were instead taken back to Libya, put in jail and
exposed to different forms of tortures and abuses. During the “push back
operations”, the migrants were cheated by the Italian soldiers, who
told them they were heading to Italy. As they arrived in Libya, they
were forcibly handed over to the Libya policemen, often in a violent
manner.
First-hand accounts from some of these “pushed back” migrants are part of the documentary film Mare chiuso (Closed sea), by Stefano Liberti and Andrea Segre, produced by ZaLab with the support of the Open Society Foundations. The movie will be released in March 2012. Today we show a trailer, available at this link. (The documentary will be available for screening at the end of March 2012.
To organize a screening please contact us at distribuzione@zalab.org).
Regardless to the forthcoming final verdict of the European Court of Human Rights, we urge prof. Mario Monti to
announce solemny and clearly during his official visit in Libya that
Italy is not going to make “push back operations” in high seas any more.
We hope this first meeting with the new Libyan Authorities will be a
first step to turn over a shameful past and to start a new way to cope
with migration in full compliance with international obligations and
human rights.