Mercoledì 1 febbraio, ore 18.30
Bar Libreria Garibaldi (via A. Paternostro, 46)
Enzo Guarrasi e Salvo Vaccaro discuteranno del libro
Enzo Guarrasi e Salvo Vaccaro discuteranno del libro
con la curatrice Ambra Pirri
Coordinerà Giulia de Spuches
L’obiettivo del libro è aprire una riflessione sulle forme di
insubordinazione che si stanno estendendo nel mondo contro il saccheggio
neoliberista: iniziato negli anni Settanta in America Latina, oggi ha
portato l’intero globo all’interno della logica occidentale della
finanziarizzazione; ancora una volta le ex colonie sono state un
laboratorio di processi politici più avanzati rispetto alle ex metropoli
(Miguel Mellino, Ambra Pirri). È in questa ottica postcoloniale che
appare rilevante guardare agli effetti che i rivolgimenti nel Maghreb e
nel Mashreq cominciano ad avere sul regime europeo e dei «confini
esterni» dell’Unione, ricostruendone i caratteri che si sono fondati
sull’attivo coinvolgimento di regimi come quello libico di Gheddafi e
quello tunisino di Ben Ali (Sandro Mezzadra). Alla luce dei cambiamenti
sociopolitici che si stanno verificando nell’area libica si guarda anche
alle ripercussioni sulla lotta al traffico di esseri umani (Oria
Gargano con Francesca De Masi, Carla Quinto e Francesca Esposito). Viene
analizzato in particolare il ruolo dell’isola di Lampedusa, spartiacque
di un Mediterraneo che rischia di diventare un’area di insediamento di
istituzioni di reclusione (Alessandra Sciurba). Anche questi
stravolgimenti sono alla base dei processi rivoluzionari in corso,
insieme all’enorme asimmetria che continua a dividere le due sponde del
mare nostrum. Queste ribellioni si possono definire decisamente
post-islamiche in Nord Africa e postmoderne in Occidente, anche grazie
alla significativa presenza femminile (Renata Pepicelli, Anna Curcio) e
giovanile e per il ruolo giocato da Internet, da Twitter e dalla rete
tutta in un paese in cui i giovani rappresentano il 60-70% della
popolazione (Giuliana Serra). Le rivolte nordafricane hanno rotto
l’equilibrio su cui, fino a pochi mesi fa, si fondava l’ingiusto ordine
mondiale, e rappresentano una sfida, raccolta dall’Occidente, al
processo di integrazione europea (Annamaria Rivera) ma soprattutto al
neoliberismo e alla finanziarizzazione del globo (Mellino, Pirri).
Fonte: La città cosmopolita