Cooperazione Internazionale Sud Sud
ti invita allo spettacolo
Anime Migranti
Domenica 20 febbraio 2011
ore 18.00, Centro Santa Chiara
La ricchezza e il viaggio delle “Anime Migranti” raccontati con una performance di Teatro Giornale *.
Seguiranno un momento di animazione teatrale con il libero coinvolgimento del pubblico e un aperitivo offerto da Francisca Assouan dalla Costa d’Avorio e Monouj da Mauritius e accompagnato dalla musica e danza del gruppo mauriziano ‘Clancy’.
Lo spettacolo è il prodotto finale del laboratorio teatrale "Anime Migranti", realizzato nell'ambito del progetto CISS "Il labirinto", il cui obiettivo è stato creare un gruppo che, attraverso lo strumento del teatro dell’oppresso*, potesse dialogare sull’esperienza del viaggio e della migrazione attraverso gli occhi e il quotidiano dei suoi partecipanti.
Il laboratorio "Anime Migranti", condotto da Sergio Di Vita presso il Centro Santa Chiara di Palermo, ha coinvolto ragazzi e ragazze italiani e stranieri che, incontrandosi settimanalmente, hanno deciso di mettersi in gioco attraverso una serie di giochi/esercizi e la sperimentazione di diverse tecniche di Teatro dell'Oppresso, come il Teatro Immagine, il Teatro Forum e il Teatro Giornale. Alla fine ne è nato uno spettacolo vario e ricco dove ognuno ha messo del proprio!
“Chi viaggia senza incontrare l'altro, non viaggia, si sposta”
Alexandra David-Néel
Per ulteriori informazioni:
Claudia Cassina
CISS – Cooperazione Internazionale Sud Sud
via G. Marconi 2/A - Palermo
e-mail: c.cassina@cissong.org
Tel 091 6262694
Iniziativa realizzata all’interno del progetto ‘Il labirinto’ finanziato dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali ai sensi della lett. d) o lett. f) della L.383/2000 – Direttiva annualità 2008”
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* Il Teatro dell'Oppresso è una metodologia sorta negli anni '60 in Brasile, ad opera di Augusto Boal, accanto al lavoro di alfabetizzazione-coscientizzazione di Paulo Freire. È uno strumento potente e versatile per l'analisi e la trasformazione della realtà, basato sull'osservazione e lo studio dell'oppressione in tutte le sue forme, interiori ed esteriori, relazionali, microsociali, macrosociali; e sulla convinzione sperimentata che tutto l'essere umano, quando è nella sua interezza, pensa e di conseguenza agisce meglio di quando pretende di pensare soltanto con una piccola parte di sé, cioè con l'emisfero sinistro del cervello, dimenticando l'altro emisfero, le gambe, il collo, l'emozione, lo sguardo, il movimento interiore che si traduce in movimento esteriore, e viceversa, l'attenzione completa all'altro da me, l'ascolto-osservazione, l'empatia che si trasforma in sim-patia, dunque sentire e pensare collettivamente etc.