Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

sabato 6 marzo 2010

Contro il razzismo - Forum Antirazzista di Palermo

Volantino del Forum Antirazzista Palermitano in occasione del
Primo Marzo 2010 -Sciopero degli Stranieri a Palermo


Il clima di insicurezza, generato anche dalla crisi economica in atto, e la deriva razzista che crescono di giorno in giorno in Italia stanno provocando un inasprimento delle relazioni tra le persone, diffondendo sentimenti di diffidenza e paura dello straniero, alimentando pregiudizi. I provvedimenti sull’immigrazione previsti dal cosiddetto “pacchetto sicurezza”, approvato dal governo la scorsa estate e che introduce il reato di clandestinità, incoraggiano questo clima di paura e producono effetti devastanti, tra i quali la carcerazione di persone talvolta residenti da molti anni nel nostro paese, solo per avere perso il lavoro e con esso il permesso di soggiorno.

D’altronde non potrebbero essere diversi gli effetti di un provvedimento razzista, frutto di una cultura repressiva e persecutoria, che distrugge il principio dell'universalità dei diritti.

Aggressione e intolleranza contro i lavoratori migranti
La repressione violenta della protesta dei lavoratori migranti di Rosarno, impiegati stagionalmente durante la raccolta delle arance e ribellatisi allo sfruttamento schiavistico dei loro datori di lavoro, conferma che è in atto una persecuzione sistematica nei confronti del cittadini immigrati. Palermo e l’intera Sicilia non sono immuni da questo clima. Anche in Sicilia si sono registrati episodi di intolleranza nei confronti dei lavoratori stagionali schiavizzati durante le raccolte agricole a Cassibile (SR) o ad Alcamo (TP), mentre a Palermo si sono verificate manifestazioni persecutorie che devono destare seria preoccupazione in tutti noi.

La caccia allo straniero
Tra i più recenti episodi di intolleranza si registrano gli inseguimenti e i blitz delle ultime settimane nella zona del teatro Massimo e in altre, con una vergognosa “caccia allo straniero” perpetrata dai vigili urbani nei confronti dei venditori ambulanti, che ha portato al sequestro della merce anche ai lavoratori in regola, all’accompagnamento in questura di alcuni cittadini stranieri e al rischio di espulsione come pericolosi delinquenti.

Intimidazioni nei mercati
Da qualche tempo, inoltre, nei mercati storici della città, in cui gli immigrati hanno cominciato a sostituirsi ai commercianti locali, non sono pochi i casi di intimidazione, di vessazione e di richiesta di pizzo da parte della mafia locale, che non vuole perdere il controllo del territorio e soprattutto il dominio economico sulla città. In una città allo sbando, dove l’illegalità diffusa è regola, dove i problemi sono tanti e diversi: dalla drammatica carenza abitativa alle disastrose condizioni igieniche, l’Amministrazione Comunale considera prioritario emanare un’ordinanza sindacale che dà mandato alla polizia municipale di reprimere ogni ambulante o posteggiatore abusivo immigrato. Una risposta che salvaguarda con ipocrisia le apparenze, togliendo gli immigrati dai luoghi in cui sono più visibili, in nome di un presunto “decoro” della città, come se la sola presenza e visibilità degli immigrati sia motivo di indecenza.

L’Immigrazione arricchisce
Si dimentica spesso che le persone che emigrano hanno scelto - o sono state costrette - a lasciare il proprio paese per vivere e lavorare nel nostro e che qui contribuiscono, con il proprio reddito e con il proprio essere, alla crescita non solo economica ma anche culturale e sociale dell’Italia. Sembra non ci si voglia rendere conto che i processi migratori sono storicamente inarrestabili a causa degli enormi squilibri dell’economia mondiale. E’ stato anche il nostro turno: sono oggi 20 milioni gli emigrati di origine italiana. Non si accetta il fatto che l’immigrazione modifica arricchendo sostanzialmente il volto delle nostre comunità. E arricchendo economicamente il nostro paese: gli immigrati costituiscono oggi il 6% della popolazione, ma contribuiscono con il 9% al PIL, cioè alla ricchezza nazionale. Sono circa 20.000 gli immigrati che hanno deciso di vivere stabilmente a Palermo. Bisogna pretendere che dalle istituzioni arrivino risposte che incidano sui problemi strutturali, e che aiutino ad affrontare la questione nella sua globalità e non attraverso risposte emergenziali. Piuttosto che criminalizzare i lavoratori stranieri, considerati portatori di problemi e causa di tutti i mali, bisogna intervenire effettivamente anche sulle cause di un disagio che va sempre più crescendo e non solo nel nostro paese.

No al razzismo
Vogliamo interrogarci sul consenso che incontrano i provvedimenti razzisti, sia a livello locale che nazionale. Vogliamo capire per quali meccanismi tali provvedimenti incidano così a fondo su valori democratici condivisi e sul senso comune del Paese. Vogliamo ribadire il nostro NO al razzismo. Vogliamo che sempre più cittadini sappiano che le misure contenute nel “pacchetto sicurezza” relative alle politiche migratorie sono antidemocratiche, limitano anche la libertà degli italiani e provocano effetti di devastazione sociale e culturale. Vogliamo opporci con forza a una deriva che oltrepassa la paura dello straniero e ricade anche su quelle persone ed esperienze che non possono o non vogliono conformarsi ai modelli sociali e culturali imperanti. In questa deriva trova pieno spazio il tentativo di sgombero violento del Laboratorio Zeta - centro sociale attivo in città da dieci anni con iniziative culturali riconosciute a livello nazionale - e lo sfratto dei rifugiati sudanesi, in fuga da una guerra feroce, che in questo luogo avevano trovato una casa e contribuito alla costruzione di una comunità.

28/02/2010
Forum Antirazzista Palermo
forumantirazzistapalermo@gmail.it


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