Diecimila persone in piazza a Roma, ventimila a Milano e Napoli. Mille a Trieste e Bari, cinquemila a Bologna. Complessivamente, sono circa 300mila le persone che hanno partecipato a Primo Marzo 2010, colorando le piazze e le strade di giallo. A Brescia, a Padova e in tante altre città, dove alcune sigle sindacali hanno dato copertura all'iniziativa, i lavoratori immigrati hanno incrociato le braccia. Diverse fabbriche hanno dovuto arrestare la produzione.
Anche nel Mezzogiorno, dove la realtà è più complessa e meno strutturata rispetto ad altre zone del Nord, l'adesione alle iniziative promosse dai comitati locali di Primo Marzo è stata notevole. Essere riusciti a sollecitare e coinvolgere le periferie d'Italia è stato un'ulteriore motivo di gioia.
Un risultato insperato che non sarebbe stato possibile raggiungere senza il grande impegno dei Comitati locali, delle associazioni dei migranti e di tutti coloro che hanno lavorato in maniera intensa e coesa per settimane.
La giornata del primo marzo 2010 lascia un'eredità impegnativa e il lavoro di costruzione di un movimento che abbia una base politica solida comincia subito.
Questo comitato si propone, quali prossimi obiettivi, un'assemblea nazionale di tutti i comitati e un percorso, già cominciato, per arrivare all'elaborazione di una piattaforma politica precisa da presentare alla società civile e ai suoi rappresentanti, utilizzando gli strumenti del confronto e della messa in gioco di differenze e punti comuni, già utilizzati per la buona riuscita di questa giornata.
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