I provvedimenti sulla sicurezza varati dal governo negli ultimi mesi, e le prassi di polizia che ne hanno anticipato i contenuti, stanno colpendo gravemente le garanzie democratiche sulle quali si fonda lo stato di diritto, con un grave attacco alla libertà di manifestazione, ai diritti di rappresentanza politica, all’autonomia della magistratura.
E’ sotto attacco anche la libertà di informazione con i nuovi limiti alle attività dei giornalisti e alle comunicazioni via internet, non solo con la minaccia di ritorsioni legali, ma anche con strumenti di controllo occulto sempre più penetranti.
In un momento in cui i provvedimenti e i tagli di fondi varati dal governo nazionale colpiscono intere categorie di lavoratori e studenti, compromettendo qualsiasi prospettiva di parità di diritti tra ricchi e poveri, tra cittadini ed immigrati, le occasioni di protesta sociale diventano sempre più numerose, e sono sempre più frequenti gli interventi repressivi da parte delle forze di polizia. Si è giunti al punto che un prefetto può imporre ai partecipanti ad un sit in regolarmente organizzato, di non attraversare una strada, di non sostare su un lato della strada, di non appendere cartelloni sul cancello di cinta di un edificio pubblico. A Roma si è giunti al sequestro di striscioni nel corso di una manifestazione pubblica regolarmente autorizzata.
Non si tratta solo dei writers e dei senza tetto, nuovi obiettivi privilegiati delle politiche di controllo e di criminalizzazione praticate dal governo, o dei migranti irregolari, soggetti ormai considerati tradizionalmente come “nemici interni”. Soprattutto dopo l’approvazione dei provvedimenti in materia di sicurezza, ma anche rispolverando vecchie norme del periodo fascista, come è avvenuto a Palermo con l’ ”avviso orale” consegnato a Pietro Milazzo, sono innumerevoli i casi di cittadini che potrebbero essere destinatari di misure di polizia solo per avere partecipato ad iniziative di protesta sociale: così rischiamo tutti di essere dichiarati “socialmente pericolosi”.
Di fronte a questi gravi rischi, occorre accrescere gli strumenti di autodifesa civica, di difesa legale e di controinformazione con la costituzione di un COMITATO che si batta per una radicale modifica dei paradigmi e delle pratiche amministrative sui quali si fonda l’attuale concetto di SICUREZZA, proponendo di allargare e non comprimere le attuali sfere dei diritti e delle libertà, individuali e collettive, di battersi per i diritti fondamentali di tutte e di tutti, contro l’impostazione sicuritaria e di controllo sociale che sembra dilagare in questo momento. Siete tutti invitati a promuovere e sostenere la nascita e le iniziative di questo Comitato, sostanzialmente ad adesione individuale perché vuole riunire sensibilità politiche, sociali e culturali diverse.
Il prossimo incontro del Comitato per la sicurezza civica, a Palermo, si svolgerà giovedì 19 febbraio 2009 alle ore 16 presso il Dipartimento studi su politica, diritto e società, a Piazza Bologni 7, piano terra.
Fulvio Vassallo Paleologo
E’ sotto attacco anche la libertà di informazione con i nuovi limiti alle attività dei giornalisti e alle comunicazioni via internet, non solo con la minaccia di ritorsioni legali, ma anche con strumenti di controllo occulto sempre più penetranti.
In un momento in cui i provvedimenti e i tagli di fondi varati dal governo nazionale colpiscono intere categorie di lavoratori e studenti, compromettendo qualsiasi prospettiva di parità di diritti tra ricchi e poveri, tra cittadini ed immigrati, le occasioni di protesta sociale diventano sempre più numerose, e sono sempre più frequenti gli interventi repressivi da parte delle forze di polizia. Si è giunti al punto che un prefetto può imporre ai partecipanti ad un sit in regolarmente organizzato, di non attraversare una strada, di non sostare su un lato della strada, di non appendere cartelloni sul cancello di cinta di un edificio pubblico. A Roma si è giunti al sequestro di striscioni nel corso di una manifestazione pubblica regolarmente autorizzata.
Non si tratta solo dei writers e dei senza tetto, nuovi obiettivi privilegiati delle politiche di controllo e di criminalizzazione praticate dal governo, o dei migranti irregolari, soggetti ormai considerati tradizionalmente come “nemici interni”. Soprattutto dopo l’approvazione dei provvedimenti in materia di sicurezza, ma anche rispolverando vecchie norme del periodo fascista, come è avvenuto a Palermo con l’ ”avviso orale” consegnato a Pietro Milazzo, sono innumerevoli i casi di cittadini che potrebbero essere destinatari di misure di polizia solo per avere partecipato ad iniziative di protesta sociale: così rischiamo tutti di essere dichiarati “socialmente pericolosi”.
Di fronte a questi gravi rischi, occorre accrescere gli strumenti di autodifesa civica, di difesa legale e di controinformazione con la costituzione di un COMITATO che si batta per una radicale modifica dei paradigmi e delle pratiche amministrative sui quali si fonda l’attuale concetto di SICUREZZA, proponendo di allargare e non comprimere le attuali sfere dei diritti e delle libertà, individuali e collettive, di battersi per i diritti fondamentali di tutte e di tutti, contro l’impostazione sicuritaria e di controllo sociale che sembra dilagare in questo momento. Siete tutti invitati a promuovere e sostenere la nascita e le iniziative di questo Comitato, sostanzialmente ad adesione individuale perché vuole riunire sensibilità politiche, sociali e culturali diverse.
Il prossimo incontro del Comitato per la sicurezza civica, a Palermo, si svolgerà giovedì 19 febbraio 2009 alle ore 16 presso il Dipartimento studi su politica, diritto e società, a Piazza Bologni 7, piano terra.
Fulvio Vassallo Paleologo