Agenti della squadra mobile di Trapani hanno arrestato un imprenditore agricolo, Giuseppe Angileri, per truffa aggravata e falsificazione di documenti finalizzati al rilascio del permesso di soggiorno. L'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata emessa dal gip di Marsala, Sergio Gulotta.
Secondo gli investigatori l'uomo in cambio di soldi prometteva a migranti regolari un lavoro per i propri congiunti che così avrebbero potuto ottenere il permesso di soggiorno per vivere in Italia. Dalle vittime l'imprenditore si sarebbe fatto consegnare tra 2.500 e 5 mila euro, rilasciando documenti falsi. La truffa è emersa quando i migranti hanno inviato i documenti ai propri parenti che a loro volta li consegnavano alle rappresentanze diplomatiche italiane nei rispettivi Paesi d'origine per ottenere il nulla osta necessario al successivo rilascio del permesso di soggiorno da parte della Questura di Trapani.
Le ambasciate e le sedi consolari inviavano i nulla osta allo sportello unico dell'ufficio provinciale per il lavoro di Trapani dove i funzionari avrebbero dovuto istruire la pratica, scoprendo invece che i documenti erano falsi. All'imprenditore vengono contestati una decina di casi di contraffazione e di truffa a carico di altrettanti extracomunitari, per lo più maghrebini, che avrebbero versato circa 25.000 euro.
La polizia ha scoperto che i documenti venivano rilasciati utilizzando moduli fuori corso dell'ufficio provinciale del lavoro di Trapani, a firma di un funzionario in quiescenza da anni. All'imprenditore è stato sequestrato un computer contenente i files mediante i quali venivano contraffatti i documenti di lavoro. L'indagine è coordinata dal pm Anna Sessa.
Fonte: Siciliainformazioni
Secondo gli investigatori l'uomo in cambio di soldi prometteva a migranti regolari un lavoro per i propri congiunti che così avrebbero potuto ottenere il permesso di soggiorno per vivere in Italia. Dalle vittime l'imprenditore si sarebbe fatto consegnare tra 2.500 e 5 mila euro, rilasciando documenti falsi. La truffa è emersa quando i migranti hanno inviato i documenti ai propri parenti che a loro volta li consegnavano alle rappresentanze diplomatiche italiane nei rispettivi Paesi d'origine per ottenere il nulla osta necessario al successivo rilascio del permesso di soggiorno da parte della Questura di Trapani.
Le ambasciate e le sedi consolari inviavano i nulla osta allo sportello unico dell'ufficio provinciale per il lavoro di Trapani dove i funzionari avrebbero dovuto istruire la pratica, scoprendo invece che i documenti erano falsi. All'imprenditore vengono contestati una decina di casi di contraffazione e di truffa a carico di altrettanti extracomunitari, per lo più maghrebini, che avrebbero versato circa 25.000 euro.
La polizia ha scoperto che i documenti venivano rilasciati utilizzando moduli fuori corso dell'ufficio provinciale del lavoro di Trapani, a firma di un funzionario in quiescenza da anni. All'imprenditore è stato sequestrato un computer contenente i files mediante i quali venivano contraffatti i documenti di lavoro. L'indagine è coordinata dal pm Anna Sessa.
Fonte: Siciliainformazioni