Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

sabato 21 marzo 2009

Emilia-Romagna: progetto "Lingue e Culture"

(17/02/09)
Offrire agli alunni stranieri la capacità di leggere e interpretare la società attraverso la padronanza della lingua italiana, ma senza togliere nulla alla lingua d’origine. È quanto si propone il progetto “Lingue e Culture”, approvato ieri dalla Giunta regionale.
L’iniziativa è realizzata in partenariato tra la Regione Emilia-Romagna, l’Ufficio scolastico regionale e l’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica.
La Regione mette a disposizione 100 mila euro per la prima annualità 2008/2009, circa 30 mila l’Ufficio Scolastico Regionale, risorse che potranno essere successivamente integrate anche da parte delle Province. Un gruppo di ricerca regionale avrà il compito di elaborare modelli di didattica plurilingue, indagando sulla consapevolezza linguistica dello studente, sulle metodologie di insegnamento delle lingue comunitarie, su interlingua e analisi dell’errore linguistico e sulle modalità di certificazione e valutazione delle competenze linguistiche. L’obiettivo è quello di elaborare metodi e materiali utili ad insegnare a bambini e ragazzi stranieri l’italiano, non attraverso la soppressione della loro lingua madre, ma mettendoli in grado di usare sia l’italiano che la lingua d’origine.
Le direttive europee prevedono infatti l’apprendimento di almeno due lingue comunitarie oltre a quella materna durante il curricolo scolastico, dalla scuola dell’infanzia all’università. E l’educazione alle lingue non è più rivolta al solo inglese, ma si configura fin dalla più tenera età come educazione plurilingue.
Nelle scuole dell’Emilia-Romagna si sono già realizzate numerose iniziative per colmare i deficit linguistici dei giovani immigrati e per consentire l’utilizzo di altre lingue comunitarie. Questo progetto intende valorizzare tutte le esperienze già avviate, inquadrandole in un’azione comune e ottimizzando le risorse. Un comitato tecnico scientifico inter-istituzionale opererà a livello regionale per supervisionare l’andamento del progetto, e in ogni provincia dell’Emilia-Romagna sarà formato un gruppo di insegnanti di scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, che dovranno non solo alfabetizzare ma insegnare, attraverso l’apprendimento della lingua, anche le capacità di critica e di pensiero. Un’azione utile soprattutto per i bambini e i ragazzi che hanno ancora una forma mentis legata alla lingua del paese d’origine, perché possano imparare l’italiano come lingua d’uso.
Una volta formati gli insegnanti, spetterà poi alle singole scuole scegliere in che forma organizzare le unità di lavoro. Tutto il materiale frutto della sperimentazione sarà messo on line, a disposizione degli insegnanti che vogliano seguire il modello.

Fonte: http://www.form-azione.it/form-azione/news_304.htm