Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

giovedì 31 maggio 2007

Roma a Tuttomondo: presentata la prima guida multietnica della capitale


Roma a Tuttomondo
La città eterna ''ri-visitata'' e ''ri-definita'' attraverso gli occhi degli immigrati

Presentata la prima guida multietnica della capitale; in 150 pagine sei passeggiate in bianco e nero attraverso i quartieri capitolini con la più alta concentrazione di immigrati, guidate da sei di loro

ROMA – La città eterna “ri-visitata” e “ri-definita” attraverso gli occhi degli immigrati che l’hanno scelta come loro casa e le hanno regalato un nuovo volto. “Roma a tuttoMondo – Guida al mondo che vive in città”, questo il titolo della prima guida multietnica della capitale, presentata oggi in Campidoglio, che è stata scritta da Sarah Klingeberg e Giorgia Rocca, a cura della casa editrice Sinnos, in collaborazione con l’ufficio della Delegata del sindaco per la Multietnicità, Franca Coen. Centocinquanta pagine: sei passeggiate in bianco e nero attraverso i quartieri capitolini Esquilino, Castro Pretorio e Pigneto, quelli con la più alta concentrazione di immigrati, guidate da sei di loro; ma anche una guida dei principali eventi culturali annuali, dei luoghi di culto, dei mercati settimanali. Con lo scopo primario, hanno spiegato le autrici, di “far conoscere a tutti, anche alla gente comune, non solo agli addetti ai lavori, quanta integrazione sia già presente sul territorio, quanto molti immigrati siano già cittadini attivi. Ed anche un modo per dare parola a coloro che vengono solo raccontati e rilegati nelle pagine di cronaca nera, collegati solo a questioni relative alla sicurezza. Per dare loro la possibilità di raccontarsi, spiegare come vivono questi quartieri e li hanno cambiati e ri-significati”.
Le sei passeggiate attraverso i negozi, i ristoranti, i luoghi di culto, i locali notturni e gli spazi d’incontro - concentrate nei primi tre capitoli - sono raccontate dai rappresentanti delle sei comunità straniere più presenti sul territorio, provenienti da Nigeria, India, Cina, Somalia, Etiopia-Eritrea e Senegal. I sei percorsi fotografici sono accompagnati da box di approfondimento sulla situazione dei migranti in Italia, sulla storia dei paesi di origine, su curiosità e tradizioni. Gli altri tre capitoli riguardano i principali eventi culturali annuali, i luoghi di culto, i mercati settimanali. In chiusura l’elenco dei più grandi centri sociali e dei principali giornali e riviste interculturali. La guida sarà in libreria da metà del prossimo mese, in contemporanea con la festosa e più ampia presentazione che si terrà a San Lorenzo il 14 giugno.
Nella guida vengono esaminati molti aspetti dell’immigrazione - ha sottolineato la Coen. Stiamo andando nella direzione in cui Roma vuole andare, dalla tolleranza verso lo straniero alla scoperta del talento che rappresenta, ed è eccezionale che il percorso sia in evoluzione, guai a ciò che è statico”. Secondo la Coen, “la distruzione della Torre di Babele è sempre stata vista come una punizione del Signore per gli uomini che volevano elevarsi al cielo. Invece ha dato loro la possibilità di evolversi orizzontalmente: la città che si evolve verso l’alto, ed usa lo stesso linguaggio, per forza sarà distrutta, perché la gente, pur parlando la stessa lingua, non si comprende. Nella società orizzontale, invece, in cui si usano diverse lingue, bisogna fare lo sforzo di comprendersi”. La guida, a suo parere, “sarà molto importante per compiere una ricerca sull’ubicazione degli stranieri e pianificare la città in maniera oculata, evitando il sorgere di piazze monoetniche, in particolare servirà al Comune per decidere dove intervenire per la costruzione dei luoghi di culto”.
A questo proposito, la consigliera comunale, ha citato una ricerca a livello europeo condotta da parte Istituto Psicanalitico di Ricerche Sociali, i cui risultati devono ancora essere resi noti, ed in cui due quartieri di Londra sono stati paragonati all’Esquilino e al Pigneto. Dalle prime proiezioni sembrerebbe che in questo secondo quartiere l’integrazione sia stata resa più facile proprio dalla presenza di costruzioni estese più in orizzontale che in verticale e dal fatto che qui la gente non vi lavora solo, ma vi abita. La sua speranza è inoltre che presto, con l’approvazione della nuova legge sulla cittadinanza, i figli degli immigrati nati in Italia non siano più considerati stranieri
Sono contenta di questa guida – ha dichiarato Osman Nul, la somala vicepresidente della Consulta per gli stranieri, nonché la proprietaria del negozio che ha fatto da guida attraverso il quartiere di Castro Pretorio - , che rappresenta le figure degli immigrati a Roma e mostra quanto essi siano delle risorse per la città, quanto reddito rechino al governo italiano. Sbagliano gli italiani quando dicono che noi gli portiamo via il lavoro, noi svolgiamo i lavori che essi hanno abbandonato”. Gli stessi negozi dell’Esquilino, ha voluto sottolineare, “non sono stati dati agli immigrati gratuitamente, bensì sono stati venduti profumatamente, li abbiamo comprati grazie alla nostra intelligenza e praticità nel business”. “I miei figli sono nati qui – ha dichiarato da parte sua Nancy Milador, un medico indiano, che ha studiato la medicina tradizionale in Italia e quella ayurvedica nel suo paese di origine, e che è anche proprietaria di un negozio di spezie a piazza Vittorio e di un ristorante - , per loro poteva esserci il problema dell’integrazione, invece uno è rappresentante di classe. Tra i bambini non esiste il razzismo, siamo noi grandi che lo creiamo, dobbiamo stare attenti quando parliamo davanti a loro”.
La speranza - ha concluso Della Passarelli, presidente della casa editrice edizioni Sinnosè che la guida sia comprata dai romani, che possano così “ri-conoscere” la loro città, ma anche dai turisti, che potranno scoprire un volto nuovo di Roma. Mi piacerebbe che venga utilizzata anche nelle scuole e che gli studenti vengano portati a visitare questi quartieri, secondo lo spirito che ci contraddistingue sin dall’inizio che la conoscenza abbatte barriere e pregiudizi”.

(Vanessa Postacchini) 31 maggio 2007

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