February 21, 2012
Questa
mattina la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza
(Ecri), un organo di monitoraggio indipendente istituito dal Consiglio
d’Europa, ha diffuso un allarmante rapporto sull’Italia. Il rapporto
concentra la sua attenzione sul persistere di razzismo e xenofobia, ma
non dimentica le discriminazioni per orientamento sessuale, e rileva una
crescita del “ricorso a discorsi di stampo razzista in politica” e
della diffusione di pregiudizi. E’ un paese che boccheggia tra “pene
meno severe per i reati di incitamento all’odio” e “scarsità di
denunce”.
Ecri ricorda
l’attenzione delle istituzioni europee alla lotta a ogni
discriminazione, anche per orientamento sessuale, e alla promozione dei
diritti di tutti. Gli stessi diritti che difende il nostro dettato
Costituzionale “che implica la rimozione di fatto delle limitazioni
all’uguaglianza ed il perseguimento dell’obiettivo ultimo della “piena”
autodeterminazione dell’individuo”.
Arcigay, richiamandosi proprio alla
Costituzione, rivendica l’approvazione di leggi contro discriminazioni e
omofobia e per la promozione dei diritti-doveri delle famiglie composte
da persone dello stesso sesso, unisce idealmente la sua voce a quella
che emerge dalle raccomandazioni dell’ente.
Tra queste, quelle urgenti come
“valutare l’efficacia delle attuali disposizioni penali in materia di
incitamento all’odio e di rafforzarle” anche a riguardo della tutela
della comunità omosessuale e trans e la richiesta al Governo di
“accrescere il ruolo dell’UNAR, in particolare estendendone formalmente i
poteri, in modo che la legislazione pertinente copra chiaramente non
solo la discriminazione basata sull’origine etnica e la razza, ma anche
quella fondata sul colore, la lingua, la religione, la nazionalità e
l’origine nazionale” e orientamento sessuale.
Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay
Fonte: laltrapagina