In cinque anni i giornalisti uccisi sono aumentati del 244 per cento e ogni anno sono circa novanta quelli che chiedono asilo in Francia dove esiste una “casa dei giornalisti” a Parigi che ogni anno ospita circa trenta operatori della informazione costretti a fuggire dal proprio Paese.
La struttura finanziata soprattutto dal “Fondo Europeo per i Rifugiati”, dai media francesi e dall’amministrazione comunale di Parigi, dal 2002 ha accolto centosessantatre esiliati tutti professionisti provenienti da 47 Nazioni ( dalla Cina al Congo, da Haiti alla Birmania, da Cuba al Pakistan).
L’emigrazione salva in molti casi la vita, ma obbliga questi protagonisti forzati ad abbandonare in fretta e furia affetti, un ruolo sociale e un mestiere. Prima di ottenere il “visto” viene accertato che si tratti realmente di persone con professione giornalistica e che siano vittime di repressione nell’esercizio della loro attività.
Per sei mesi sono accolti nella “Casa dei giornalisti” parigina, in attesa dello status di “rifugiato” e per iniziare una nuova vita. Nel centro di accoglienza, trovano ospitalità, frequentano un corso di francese; trovano un ambiente di lavoro dotato di computer e biblioteca.
Fonte primaria: GIORNALISTI, periodico dell’Ordine nazionale dei Giornalisti
Fonte secondaria: Centro Studi e Documentazione sulle Migrazioni,
Osservatorio giuridico-legislativo
centrostudi.migrazioni@comune.palermo.it
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