Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

venerdì 27 aprile 2012

A Palermo è nato il coordinamento Antitratta "Favour & Loveth"


di Serena Termini

A Palermo è nato il Coordinamento Antitratta “Favour & Loveth”
Vi aderiscono numerose associazioni che apportano forze e competenze diverse per lottare contro il fenomeno della tratta. Previste azioni di recupero delle donne schiavizzate, azioni di sensibilizzazione, lotta alle organizzazioni mafiose

PALERMO – Presentato ufficialmente questa mattina nella sede dell’associazione Pellegrino della Terra, il Coordinamento Antitratta “Favour & Loveth”. Raggruppa tutte quelle associazione che da anni lottano contro la tratta delle donne, italiane e straniere, costrette a prostituirsi a Palermo.

Ogni giorno, infatti, una moltitudine di giovani donne, molte delle quali minorenni, nigeriane, romene, etiopi e albanesi, sono costrette a battere i marciapiedi della città o del parco della Favorita per accontentare i loro clienti. Molte di queste giovani sono vittime di minacce, percosse, sevizie nel momento in cui manifestano la volontà di volere cambiare vita: più di 200 ragazze sono state uccise in Italia e a Palermo hanno perduto drammaticamente la vita le due ragazze nigeriane Favour e Loveth trovate morte per cause ancora da chiarire.

L’obiettivo del Coordinamento antitratta  è quello di lavorare al contrasto del fenomeno della tratta attraverso varie tipologie di interventi, analisi e studio della tratta per avviare percorsi di riflessione, confronto e prevenzione dello stesso; azioni di recupero delle donne schiavizzate; azioni di sensibilizzazione della cittadinanza; lotta alle organizzazioni mafiose.

Scopo di questi interventi è far emergere, studiare e contrastare il fenomeno della tratta legata allo sfruttamento sessuale, le cui cause sono investigate nei paesi di origine così come sul nostro territorio a partire dalle problematiche culturali, socio-economiche e politico-istituzionali del nostro territorio e in particolare del radicamento della criminalità organizzata.

Il coordinamento è composto da numerose associazioni ed enti rappresentanti diverse anime della società civile che opera sul territorio: ASGI, Associazione Amunì, Azione Cattolica, Centro Siciliano di Documentazione “Peppino Impastato”, CESIE, CISS, Comitato antirazzista migranti Cobas, Comunità Nigeriana di Palermo, DiARiA Palermo, Forum Antirazzista, Gruppo Teatro Totem, I.I.S.S. A. Volta, La Migration - Sportello migranti Lgbt - Arcigay Palermo, Laici Missionari Comboniani, Le Onde, Parrocchia Sant’Antonino, Pellegrino della Terra, Rete 1 Marzo - Giù le frontiere, Santa Chiara, Suore Missionarie Comboniane di Palermo,  UDIPALERMO.

“Sotto i nostri occhi, ogni giorno, si consumano centinaia di tragedie e di violenze – dice Vivian Wiwoloku, presidente dell’associazione Pellegrino della Terra, da 20 anni impegnato a livello nazionale nell’antitratta -. Abbiamo la ferma volontà di lavorare insieme  per aiutare tutte le donne che sono schiavizzate per la strada. Ogni associazione contribuirà in maniera diversa, a secondo delle sue competenze, per cercare di fronteggiare il fenomeno. C’è infatti chi è esperto nell’ascolto, chi nella prevenzione, chi nella ricerca e chi nel portare avanti vere e proprie campagne di sensibilizzazione. Contiamo anche di realizzare un vademecum per fare conoscere la condizione di queste donne e di attivare delle forme di collaborazione con alcuni paesi stranieri per prevenire il fenomeno”.

“Tutti insieme dobbiamo aiutare con tutti i mezzi possibili chi è vittima della strada – aggiunge Osas, una ragazza nigeriana -. Occorre soprattutto fare capire che vogliamo sostenerle nel loro bisogno di uscire dal giro della prostituzione anche trovando loro un lavoro”.

“Intendiamo altresì rivolgerci alle istituzioni e in modo particolare ai candidati sindaci perché recepiscano tra le loro priorità la lotta alle mafia locali e internazionali – sottolinea Nino Rocca del Cesie [CISS, ndr.] - attraverso iniziative significative e inserendo nel bilancio un capitolo di spesa specifico per la lotta alla tratta e per il recupero delle donne schiavizzate. Riteniamo che sia urgente un tale impegno contribuendo, con l'aiuto dell'associazionismo, ad aprire una casa famiglia per avviare le ragazze in difficoltà al lavoro”. “Solo mettendo insieme forze e competenze diverse – continua padre Giovanni D’Andrea, responsabile del centro Santa Chiara - cercheremo di ridurre il fenomeno che purtroppo cresce  a vista d’occhio”.

“Sono ragazze, spesso giovanissime che entrano violentemente in un giro spietato di sfruttamento e di possesso del loro corpo da parte dei clienti e del gruppo criminale che le tiene sotto torchio. Le ragazze ci raccontano che non vedono l’ora di uscirne – dice pure Giacinta Lilla, dell’Azione Cattolica -. Percepiamo pure tutta la loro paura e preoccupazione perché per uscire dal giro hanno bisogno di saldare un grosso debito che sappiamo sia di circa 60 mila euro”.

“Riteniamo urgente denunciare pubblicamente i diritti violati delle donne sottoposte a condizione di sfruttamento - afferma Sergio Cipolla del Ciss -, ponendo al centro la dignità della persona per costruire una rete di lavoro e studio che porti avanti percorsi di prevenzione e riflessione su questa forma di schiavitù e sfruttamento che è la tratta legata allo sfruttamento sessuale”. (set)

© Copyright Redattore Sociale