Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

giovedì 21 giugno 2007

'Intercultura nei media: solo così si demolisce l'immagine stereotipata dell'immigrazione'

Anna Meli (Cospe): ''L'informazione multiculturale nasce dall'insoddisfazione e talvolta dalla rabbia provocata dalla rappresentazione parziale e distorta che giornali e tv danno degli stranieri''

ROMA – Crescono i media multiculturali in Italia e chiedono di contare di più nel panorama dell’informazione nazionale. Sarà questo il tema al centro del terzo meeting “Media, diversità, pluralismo”, che si svolgerà domani e sabato a Roma, organizzato da Cospe, in collaborazione con il Dipartimento per i diritti e le pari opportunità.

Nei percorsi per una cittadinanza attiva dei migranti e nella lotta a ogni tipo di discriminazione – ha detto Anna Meli del Cospe durante la presentazione del meeting - l’informazione e i media rivestono un ruolo di particolare importanza: i media multiculturali nascono spesso dall’insoddisfazione e talvolta dalla rabbia che provoca nei cittadini immigrati la rappresentazione parziale e spesso distorta che i mass media fanno dell’immigrazione e dei paesi di origine e diventano dei veri e propri laboratori identitari, dei canali di espressione e di partecipazione alla vita sociale e culturale italiana”.

Attraverso i loro organi di informazione – ha ribadito l’assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Roma e giornalista Jean Leonard Touadi - gli immigrati vogliono entrare nel dibattito politico e sociale su di loro da interlocutori e non solo come oggetti silenziosi di discussione”. Dello stesso parere la giornalista Paula Baudet Vivanco, rappresentante della Piattaforma italiana per i media multiculturali, nata proprio in occasione del primo meeting nazionale a Firenze nel 2005: “Attraverso nuovi organismi di rappresentanza, come ad esempio la Piattaforma, i giornalisti di origine straniera chiedono a gran voce una vera ‘par condicio’ democratica anche sul fronte dell’informazione. E’ tempo che la classe politica a livello nazionale e locale e il mondo dell’informazione attuino delle misure efficaci per garantire uno spazio di visibilità alle istanze sociali, politiche e culturali dei cittadini immigrati. Non si tratta di una gentile concessione paternalistica, ma di valutare la reale misura della democraticità di un paese”.

Ma è anche sul piano politico e legislativo che il convegno vuole incidere. Lanciando proposte concrete. Ha infatti concluso Anna Meli: “Come Cospe dal dibattito di Roma speriamo che vengano indicazioni concrete per una revisione della legge sull’editoria, che riconosca il valore culturale e di servizio dei media multiculturali, anche alla luce della ratifica da parte dell’Italia dell’importante Convenzione Unesco sulla protezione e promozione delle diversità delle espressioni culturali”. Alla presentazione ha preso parte anche la sottosegretaria per i Diritti e le Pari Opportunità, Donatella Linguiti. Al meeting, domani e sabato, si confronteranno Maria De Lourdes Jesus, giornalista Rai - Archivio Immigrazione; Vittoria Franco, presidente Commissione cultura del Senato, Paolo Peluffo, del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della presidenza del Consiglio dei Ministri; Danilo Giorni, responsabile del Dipartimento Editoria Rifondazione Comunista e coordinatore del Gruppo di lavoro sull’editoria sociale; Inger Etzler, di Sveriges Tv; Sue Caro, della Bbc; Carlo Romeo, Segretariato sociale Rai; Paolo Serventi Longhi, Segretario Generale Fnsi.

Il Cospe da tempo lavora al progetto Mediam’rad, che ha realizzato molte iniziative tra cui la ricerca sull’offerta multiculturale nella stampa, radio e tv italiana; l’archivio dei media multiculturali: database elettronico che raccoglie schede informative su tutte le iniziative editoriali consultabile su www.mmc2000.net; la piattaforma degli operatori dei media multiculturali che esprime la comune volontà dei cittadini immigrati impegnati nei media multiculturali di autorappresentarsi e di sviluppare canali informativi propri. In modo particolare i promotori della Piattaforma chiedono un riconoscimento formale del contributo sostanziale che i media multiculturali danno alla crescita civile e allo sviluppo di una società più inclusiva in Italia; il sito web www.mediamrad.it e la newsletter mensile; il dossier sull’accesso alla professione giornalistica per i cittadini non comunitari. Sempre nell’ambito del progetto sono state realizzate due edizioni del Premio Mostafà Souhir per la multiculturalità in Italia. Il Premio – primo nel suo genere in Italia - mira a valorizzare le professionalità dei cittadini immigrati si sono affermate in ambito mediatico e a far emergere le potenzialità di un settore estremamente vivace.

La Piattaforma chiede l’accesso alle frequenze, ai finanziamenti e alle opportunità di qualificazione professionale, di riconoscere la necessità di competenze interculturali in tutte le redazioni, di operare per un maggiore coinvolgimento dei giornalisti stranieri nella vita dei giornali delle radio e tv in cui operano al fine di garantire un pluralismo culturale nell’informazione e nei media, di operare un’ampia riflessione sul linguaggio utilizzato nelle notizie sull’immigrazione e i paesi di origine dell’immigrazione di ricorrere maggiormente ad esperti di origine immigrata per l’approfondimento di questioni specifiche inerenti l’immigrazione e i paesi di origine dell’immigrazione e promuovere così il cambiamento dell’immagine stereotipata degli immigrati in Italia, di rimuovere le barriere all’accesso alla professione giornalistica per i cittadini immigrati; di rimuovere il requisito della nazionalità italiana per l’assunzione della carica di direttore responsabile di testata.


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