Dall'Egitto, dalla Turchia a Palermo per migliorare la conoscenza della
lingua e della cultura italiana
Un gruppo di giovani e
adulti dei Paesi del Mediterraneo ed anche provenienti dal Vietnam, Cina,
Uruguay, Stati Uniti stanno frequentano i corsi della Summer school
organizzati dalla scuola di lingua italiana per stranieri dell'ateneo di
Palermo. Alcuni di loro, hanno partecipato ieri ad un laboratorio dedicato
alla storia dell'arte intorno alla figura dell'artista Carlo Scarpa,
nell'ambito del Sole luna festival che e' in corso a Palermo fino a
venerdì.
Nourhan El Abrashi,
laureanda in lingua e letteratura italiana proviene da Il Cairo. “Mi piacerebbe lavorare
come traduttrice ed interprete di lingua italiana oppure nel settore
turismo - afferma la giovane egiziana - il mio Paese sta attraversando un periodo molto
delicato e sono preoccupata per il
futuro lavorativo.
Ritengo - aggiunge - che siamo tutti egiziani e che la religione
non deve interferire negli affari dello Stato altrimenti si prospetteranno nuove
ribellioni. In un Paese civile e democratico bisogna avere libertà di scelta.
Io, ad esempio, porto il velo
a differenza di altre
colleghe. Ma sento di essere una ragazza normale e moderna”.
Le fa eco Norhan Abdel
Haziz, anche lei egiziana e laureanda in lingua italiana: “Palermo mi
ricorda Alessandria d'Egitto, mi trovo a mio agio in questa città. Spero
proprio che l'Egitto non diventi un altro Iran”. “Noi egiziani di
religione cristiana - aggiunge Nevine Guirgis - temiamo di essere schiacciati ed
estromessi dal Governo. Sarebbe un grave errore perchè costituiamo il 20%
della popolazione egiziana”. Per
Yousra Gonie, studentessa di Economia, musulmana, “I cristiani
hanno un importante ruolo nell'economia dell'Egitto. Nel settore della
borsa, ad esempio, molti investitori sono cristiani ed anche nella
telefonia. In questi anni, hanno prodotto ricchezza e posti di lavoro per
i giovani”.
Altri studenti arrivano
dalla Turchia per partecipare al progetto Erasmus in facoltà di Medicina.
Oltre al tirocinio in ospedale frequentano la Summer school della scuola
per stranieri. Ahmet Cifci, 24 anni, dopo la laurea desidererebbe
specializzarsi in pediatria. “Palermo è una città economica, ricca di
storia e di arte. C'e' anche un bel mare e la gente è ospitale per questo
ho scelto di studiare in Sicilia”. “Rimarremo nell'Isola tre mesi - aggiungono Fatih Saglam
e Suleyman Gumus dell'università turca di Gaziantep - stiamo bene a Palermo peccato che
la città sia un po' sporca. Inoltre, pochi siciliani conoscono le lingue
straniere”. La Turchia in Europa? “Non siamo d’accordo - affermano i due
giovani - in questo momento l'Europa è debole economicamente pertanto non
si potrebbe ricavare alcun vantaggio”.