l'Unità, 09-06-2012
In un'Europa che arresta, rinchiude ed espelle, i migranti e i senza documenti hanno deciso di marciare, attraversando frontiere, verso il Parlamento europeo di Strasburgo. Per chiedere la libertà di circolazione, la regolarizzazione di tutti "sans-papiers", l'esercizio totale dei diritti dei migranti e la protezione dei richiedenti asilo.
Partita lo scorso 2 giugno da Bruxelles, tre giorni fa ha fatto tappa a Schengen, luogo simbolico di un Trattato che ha tradito la sua missione emancipatrice. Il 2 luglio prossimo, la Marcia dei diritti avrà come tappa finale la sede delle istituzioni europee, il Parlamento europeo di Strasburgo. La Coalizione Internazionale dei Sans-papiers e migranti (CISPM), porterà ai deputati un "Quaderno di proposte" – una specie di "Cahier de doléances" del Terzo Stato della rivoluzione francese – per superare le leggi discriminatorie e fare proposte concrete su diritti e cittadinanza, scaturite da lotte storiche, come quella dei Sans Papiers in Francia con l'occupazione della chiesa St-Bernard di Parigi o la lotta italiana nata in memoria di Jerry Essan Masslo e quelle di molti altri paesi.
Itinerante e transfrontaliera, la Marcia attraverserà nove frontiere e farà tappa in cinque paesi europei tra cui l'Italia, per affermare il diritto a migrare e ribellarsi e leggi repressive, arbitrarie e sempre più xenofobe: arresti etnicamente selettivi, espulsioni illegali, violenze di Frontex e detenzioni arbitrarie in centri di detenzione per solo migranti (nessun reato oltre a quello di essere in posizione irregolare). Una "criminalizzazione" normativa e politica crescente che ha per risultato di negare al migrante suoi diritti sulla base di chi è: origine geografica, colore della pelle, "straniero". Si sta oggi costruendo in Europa, una specie di "minorità migrante", amalgamata come "clandestina", con qualificazione ideologica di una "differenza", fino a farne una sorta di neo-razza (come dimostra lucidamente Clelia Bartoli nel suo ultimo libro "Razzisti per legge", 2012 Laterza).
La Marcia dei migranti ha anche lo scopo di rammentare ai Paesi europei, che hanno rimosso la propria memoria, la storia della colonizzazione. Quei migranti irregolari, oggi emarginati ed esclusi, hanno per nonni i soldati e operai dell'inizio secolo, che hanno sudato nelle mine o morirono per le potenze occidentali nelle trincee della prima e seconda guerra mondiale, gettando le basi della libertà sulla quale si è costruita l'Europa. Sono i figli degli ex colonizzati. Non ci dimentichiamo.
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Cécile Kyenge Kashetu
....." Je fais le rêve que mes jeunes enfants vivront un jour dans une nation où ils ne seront pas jugés par la couleur de leur peau, mais par le contenu de leur personne. Je fais ce rêve aujourd'hui ! "....M.L.King
In un'Europa che arresta, rinchiude ed espelle, i migranti e i senza documenti hanno deciso di marciare, attraversando frontiere, verso il Parlamento europeo di Strasburgo. Per chiedere la libertà di circolazione, la regolarizzazione di tutti "sans-papiers", l'esercizio totale dei diritti dei migranti e la protezione dei richiedenti asilo.
Partita lo scorso 2 giugno da Bruxelles, tre giorni fa ha fatto tappa a Schengen, luogo simbolico di un Trattato che ha tradito la sua missione emancipatrice. Il 2 luglio prossimo, la Marcia dei diritti avrà come tappa finale la sede delle istituzioni europee, il Parlamento europeo di Strasburgo. La Coalizione Internazionale dei Sans-papiers e migranti (CISPM), porterà ai deputati un "Quaderno di proposte" – una specie di "Cahier de doléances" del Terzo Stato della rivoluzione francese – per superare le leggi discriminatorie e fare proposte concrete su diritti e cittadinanza, scaturite da lotte storiche, come quella dei Sans Papiers in Francia con l'occupazione della chiesa St-Bernard di Parigi o la lotta italiana nata in memoria di Jerry Essan Masslo e quelle di molti altri paesi.
Itinerante e transfrontaliera, la Marcia attraverserà nove frontiere e farà tappa in cinque paesi europei tra cui l'Italia, per affermare il diritto a migrare e ribellarsi e leggi repressive, arbitrarie e sempre più xenofobe: arresti etnicamente selettivi, espulsioni illegali, violenze di Frontex e detenzioni arbitrarie in centri di detenzione per solo migranti (nessun reato oltre a quello di essere in posizione irregolare). Una "criminalizzazione" normativa e politica crescente che ha per risultato di negare al migrante suoi diritti sulla base di chi è: origine geografica, colore della pelle, "straniero". Si sta oggi costruendo in Europa, una specie di "minorità migrante", amalgamata come "clandestina", con qualificazione ideologica di una "differenza", fino a farne una sorta di neo-razza (come dimostra lucidamente Clelia Bartoli nel suo ultimo libro "Razzisti per legge", 2012 Laterza).
La Marcia dei migranti ha anche lo scopo di rammentare ai Paesi europei, che hanno rimosso la propria memoria, la storia della colonizzazione. Quei migranti irregolari, oggi emarginati ed esclusi, hanno per nonni i soldati e operai dell'inizio secolo, che hanno sudato nelle mine o morirono per le potenze occidentali nelle trincee della prima e seconda guerra mondiale, gettando le basi della libertà sulla quale si è costruita l'Europa. Sono i figli degli ex colonizzati. Non ci dimentichiamo.
Cécile Kyenge Kashetu
....." Je fais le rêve que mes jeunes enfants vivront un jour dans une nation où ils ne seront pas jugés par la couleur de leur peau, mais par le contenu de leur personne. Je fais ce rêve aujourd'hui ! "....M.L.King