Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

martedì 30 ottobre 2007

Gli immigrati italiani sono ''politicamante orfani''

Dossier Caritas-Migrantes. Otto Bitjoka, camerunese, imprenditore a Milano dove vive da oltre 30 anni: ''Alla politica conviene vendere la paura perché produce consensi''
ROMA - E´ toccato quest´anno ad Otto Bitjoka, camerunese, imprenditore a Milano dove vive da oltre trenta anni, raccontare la propria esperienza migratoria alla presentazione nazionale del 17° Dossier Immigrazione Caritas Migrantes che si è svolta questa mattina a Roma . "Quello sulla condivisione delle regole - ha esordito Bitjoka dal palco del Teatro Orione - è un falso dibattito: i cittadini stranieri che vivono stabilmente in Italia hanno da tempo accettato i principi contenuti nella Carta fondamentale dei valori della cittadinanza". "Al corpo politico conviene vendere la paura perché come incasso questa produce consensi: se da destra si tende a demonizzare la nostra presenza nella società italiana, la sinistra ci strumentalizza", denuncia Bitjoka, definendo gli immigrati politicamente "orfani", "schiacciati" tra queste due opposte modalità di interpretare e governare i fenomeni connessi all´immigrazione da parte della classe politica italiana.Tra i principali promotori degli Stati Generali dell´Immigrazione dello scorso anno, Bitjoka è tra l´altro autore di Ci siamo. Il futuro dell´immigrazione in Italia, un libro intervista condotto dalla giornalista Marina Gersony in cui l´imprenditore si racconta avanzando anche concrete proposte di politica sociale ed economica volte a favorire l´integrazione delle componenti straniere nella società italiana (edizioni Sperling & Kupfer). E soffermandosi proprio sul contributo offerto dalla popolazione straniera alla produzione della ricchezza del paese (pari a poco meno del 7 per cento del Pil, secondo lo stesso Dossier) Bitjoka si chiede "come è possibile che i detentori di una fetta tanto cospicua delle azioni del Paese non partecipino in nessun modo alla sua gestione". Di qui il richiamo al "coinvolgimento ed alla partecipazione" degli immigrati per la costruzione di un "comune progetto" di crescita e di sviluppo per l´Italia. Esaltando poi la vivacità e il dinamismo dimostrato dall´imprenditoria straniera (cresciuta nell´ultimo anno dell´8 per cento) l´imprenditore "afro-padano" – come si è ironicamente definito - ha descritto questa categoria emergente di lavoratori come uno dei "vettori per l´internazionalizzazione dell´economia italiana, ambasciatori di un made in Italy che, per quanto conosciuto, rimane tutt´oggi assente in molti mercati internazionali"."Dobbiamo esserci ed assumerci le nostre responsabilità – ha concluso Bitjoka rivolgendosi a tutte le comunità di immigrati – acquisire autonomia e protagonismo per promuovere la nostra accettazione sociale". Bitjoka ha chiesto infine alla Caritas di impegnarsi affinché nel Dossier del prossimo anno si possano inserire anche richieste specifiche di sostegno all'imprenditorialità immigrata. "Su questo – ha concluso Bitjoka – non esiste ancora una legge”. (Ilaria Costantini)
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