«Non siamo come i nostri genitori, non siamo come i nostri compagni. Siamo qualcosa di nuovo, inedito». Il punto di vista di una giovane quasi neo-italiana.
La parola “immigrazione” per noi ragazzi della seconda generazione (forse) non ha nessun significato, perché noi non ci sentiamo Immigrati o almeno IO non mi sento un’immigrata perché sono nata e cresciuta in mezzo ai “bianchi” e il fatto che io fossi un po’ più “abbronzata” di loro non faceva nessuna importanza, finché qualcuno non me l’ha fatto notare, prima di allora io ero una bambina come tutte le altre, ero Normale. Adesso non mi sento Immigrata (non solo perché possiedo dei documenti che lo dimostrano, ma anche perché io parlo l’italiano, “mangio” italiano e conosco persone italiane e mi trovo bene essendo questa la mia vera terra), però adesso mi sento Diversa. Io non voglio rinnegare la mia diversità dal punto di vista fisico e . . . psicologico (questo grazie alle imperterrite raccomandazioni da parte dei miei genitori).
So di avere Origini diverse, Molto diverse da quelle dei miei coetanei, ma questo non mi rende più “italiana” o più “mauriziana”. Io vorrei che questo messaggio lo ricevessero Tutti (e quando dico tutti intendo davvero tutti, è una semplice Voce in mezzo a tante altre che sto dando io, ma è anche una spiegazione da parte di chi condivide la mia idea), non solo i miei genitori devono capire questo mio disagio, ma anche tutti gli altri genitori che forse come i miei sono disposti ad ascoltare i propri figli.
Io oggi sono mauriziana (perché lo dice un “pezzo di carta”). Tra 8 mesi sarò italiana (sempre perché lo dice un pezzo di carta) e tra dieci o vent’anni sarò cinese… Chi lo sa?? La vita è imprevedibile, no? Quello che voglio dire io, è che noi ragazzi non siamo solo “Il Pezzo Di Carta”. Noi oggi, domani, dopo domani, tra un mese o un anno non potremmo dirvi chi siamo, perché non lo sappiamo o almeno alcuni di noi (tra cui io), non siamo né come voi (mamme e papà) né come loro (amici e compagni), perché noi siamo ancora un piccolo seme che deve germogliare e deve dare i suoi frutti, voi non potete dire: «è rosso è una rosa» oppure «è bianco è una margherita!». Perché noi siamo sì dei semi che avete accudito, ma non siamo nati nella vostra stessa terra, quindi vi dovete rendere conto che saremo sempre diversi da voi anche se le origini sono quelle. Voi dovreste essere fieri invece di rimproverarci come sempre, dovreste essere contenti perché i vostri figli sono dei fiori Rari, fiori Unici. Il mondo non sarà mai tutto nero o tutto bianco, siamo tutti diversi e questo lo si sa perché il mondo è bello perché Vario!
Selvany Chetty
Fonte: http://www.corriereimmigrazione.it/ci/2013/03/fiori-unici/