Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

giovedì 3 luglio 2008

Corleone: la città che ha portato la Pace nel cuore


Prem Rawat parla in piazza Falcone e Borsellino a Corleone il 2 luglio 2008

Fonte: Città nuove Corleone, il giornale on-line della zona corleonese, giovedì 3 luglio 2008

Nel pomeriggio di ieri 2 luglio Prem Rawat è stato a Corleone, dove alle ore 18.00 è stato ricevuto dal Consiglio Comunale per ricevere la cittadinanza onoraria. Alle 19.00 ha poi tenuto la sua conferenza in piazza Falcone e Borsellino. Per questa particolare occasione sono giunti i messaggi del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e del presidente del Senato, Renato Schifani. Ha scritto il Presidente Giorgio Napolitano: «Ho appreso con sincero compiacimento che la manifestazione "Pace un messaggio senza confini" ha suscitato interesse in Sicilia. Merita vivo apprezzamento la sensibilità mostrata dalla Ammininistrazione Comunale per una iniziativa volta a promuovere la sensibilità e l'impegno di ogni persona verso il grande tema della pace, e favorire un coerente impegno verso i valori della libertà e della dignità dell'uomo. Rivolgo pertanto il sincero augurio di un nuovo e meritato successo».
Ha scritto Schifani: «Mi preme esprimere tutto il mio apprezzamento per la vostra iniziativa. Consapevole di quando sia importante porre l'attenzione di tutti noi sui temi della pace, della solidarietà e del dialogo tra i popoli, e per aver dato vita all'associazione Percorsi, con l'obiettivo di promuovere la cultura della pace attraverso momenti di approfondimento e confronto in varie città Italiane. Rammaricandomi di non poter essere presente, auguro pieno successo all'iniziativa e invio a tutti gli intervenuti i miei più cordiali saluti.
Prem Rawat, conosciuto anche con il titolo onorifico di Maharaji, ha detto: «È necessario che la pace si manifesti nella vita di ogni persona. Fra tutte le cose che abbiamo provato in questo mondo, ce n'è una alla quale non abbiamo mai dato alcuna possibilità, ed è la pace. Se davvero vogliamo sperare in qualcosa, allora, nel nostro cuore, magari possiamo sperare che nella nostra vita ci sia pace. La pace che stiamo cercando è dentro di noi. È nel cuore, sta aspettando solo di essere sentita. Non è il mondo che ha bisogno di pace, ma le persone».
Prem Rawat ha presentato il suo messaggio a più di 9 milioni di persone, in oltre 250 città di 50 nazioni nel mondo.
Ha costituito la Fondazione che porta il suo nome, promuovendo numerosissime attività a favore della pace e delle azioni umanitarie, intervenendo, tra l’altro, in India, Filippine, Indonesia, Africa, Pakistan e per aiutare le vittime dello Tsunami.
“Percorsi” è un’associazione italiana senza scopo di lucro, costituita nel 2004 da parlamentari, ex parlamentari, rappresentanti delle istituzioni, della società civile e della cultura con l’intento di portare l’attenzione sul tema della pace e della dignità umana nelle sedi istituzionali e culturali del paese. Pace vista non soltanto come condizione politica tra le nazioni ma anche e soprattutto come bisogno e responsabilità individuali.
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Diario di viaggio: Palermo-Corleone, 2 luglio 2008
di Tindara Ignazzitto
ore 17.30
Arrivo da Palermo sull'autobus numero 8 partito da piazza Politeama intorno alle 16 insieme ad altri nove noleggiati per l'occasione.
Mi fa piacere fare il viaggio in autobus, nonostante il mio amico Paolo mi abbia invitata ad andarci in macchina insieme a lui e al suo amico Giovanni. Voglio vivermi il viaggio come tutti gli altri, venuti da altre regioni d'Italia e del mondo, come se fosse un vero viaggio, con una partenza e una méta da raggiungere con trepidazione e curiosità.
Il viaggio è piacevole. Accanto a me alcuni amici con cui chiacchiero e scatto foto di un paesaggio incredibilmente bello che vedo per la prima volta.

Non ricordo di esserci mai stata prima a Corleone. Forse l'ho attraversata in fretta solo una volta; in compenso, i miei studenti stranieri - a cui insegno la lingua italiana - me ne parlano sempre. Loro ci vanno perché ne hanno sentito parlare: Corleone è un mito, un mito forse al contrario, ma pur sempre un luogo mitico che evoca strani pensieri e strane storie, oltre che curiosità.
Oggi, però, a Corleone si respira un aria festosa. Arrivati a destinazione, la piazza Falcone e Borsellino è già pronta per la conferenza che Prem Rawat terrà alle 19.



Prem Rawat riceverà oggi dal sindaco di questa piccola cittadina dell'entroterra siciliano, Nino Jannazzo, la cittadinanza onoraria. Per me, siciliana di nascita ma cittadina del mondo, è una sensazione particolarissima: conosco
Prem Rawat e i suoi insegnamenti da 15 anni e mi sono sempre spostata io da qualche parte nel mondo per sentirlo parlare di persona. Oggi è lui qui, nella terra in cui sono nata, ed è una cosa che stento a credere: evidentemente, la Sicilia - e Prem Rawat - hanno ancora la capacità di stupirmi! Forse ho anch'io una piccola parte in tutto questo: forse lo stupore di oggi dipende in buona parte anche da me, che sono ancora capace di stupirmi.

ore 18.00
E' presto per restare nella piazza sotto il sole ancora alto. Decidiamo di fare un giro in paese. E' duro percorrere il breve tratto che ci separa dalla piazza del Municipio: ad ogni passo, facce che conosciamo, amici che io non vedo da anni, e che sono qui oggi per ascoltare un messaggio che dice al mondo quanto sia possibile realizzare la pace; anche in questa piccola cittadina tristemente famosa per qualcosa che è tutto il contrario della pace, ma il cui nome dolcissimo evoca amore e coraggio: cuor di leone.


Portale del Municipio di Corleone: un leone tiene in mano un cuore

ore 18.30
Nella piazza antistante del Municipio, una trentina di persone convenute lì come noi, con fare discreto e in un silenzio quasi inverosimile, attendono che arrivi Prem Rawat. Intanto guardano, chiacchierano con la gente del posto, fanno conoscenza con loro.
In un punto della piazza, il busto di
Placido Rizzotto, il sindacalista corleonese ucciso dalla mafia, sembra vegliare e attendere anche lui. Incollata all'effige di bronzo, un foglietto scritto a mano dice: Dedicato a Placido Rizzotto. La mafia, usata ormai come stereotipo per tutta l'Italia sembra diventata invincibile e indistruttibile, una multinazionale del crimine. Di persone che l'hanno combattuta ce ne sono state tante, e ce l'avrebbe se fossero state aiutate dalle istituzioni ma, come dicono alcuni, è più importante la poltrona di un politico che una vita umana. Ci sono stati uomini che hanno lasciato un segno, come Placido Rizzotto. Lui ha dato la sua vita per togliere il marcio che la mafia ha lasciato passo dopo passo. Ha combattutto per i diritti dei contadini che subirono violenze dai mafiosi, perché la mafia non è un datore di lavoro onesto come molti sostengono, ma è solo una fonte di violenza contro l'onestà."


Finalmente arriva Prem Rawat:

E' la prima volta che lo vedo arrivare ad una conferenza da così vicino. L'emozione è forte, come quella che ho provato al Teatro Massimo due giorni prima, quando ha fatto ingresso nel teatro in occasione della prima delle due conferenze dallo stesso titolo, le prime in assoluto che Prem Rawat abbia mai tenuto in Sicilia e in tutto il Sud d'Italia.
Sentirlo parlare mi dà sempre una certa emozione: non ho mai sentito un altro essere umano parlare negli stessi termini in cui parla Prem Rawat, sin dal primo momento, con la stessa semplicità e, allo stesso tempo, con la stessa forza e coerenza. Aderisco pienamente ad ogni suo pensiero, non ciecamente né con spirito di emulazione: mi reputo una persona sufficientemente intelligente e capace di pensare con la mia testa per avere paura di essere daccordo con i suoi insegnamenti e il suo modo di intendere la vita. E riconosco che averlo conosciuto mi ha permesso di ri-conoscere e godere pienamente della mia esistenza.
Non nascondo che mi piacerebbe poter entrare nell'edificio insieme a lui; non nascondo che mi piacerebbe sentirlo parlare, vedere cosa succede là dentro. E, in effetti, di tanto in tanto, si sentono degli applausi. Noi, intanto, continuiamo ad aspettare... in silenzio.
Ma ecco scendere Pino Maniaci, il giornalista e fondatore di Telejato balzato recentemente agli onori della cronaca per essere stato picchiato a causa delle denunce fatte ad alcuni boss mafiosi di Partinico



Questo video su Youtube contiene un'intervista a Pino Maniaci
Questo video su Arcoiris racconta alcuni pezzi della vita di Telejato

Io non conosco Pino personalmente, ma quando lo vedo, mi avvicino immediatamente, quasi d'istinto, e gli chiedo se l'intervista al consigliere comunale di Corleone Giuseppe Cardella, andata in onda qualche minuto prima in piazza Falcone e Borsellino, sia già disponibile on-line sul sito di Telejato. Pino è molto gentile ed affabile; scambiamo velocemente quattro chiacchiere, poi mi conduce insieme a lui, sua moglie e sua figlia Letizia a prendere un caffè al bar di fronte. Io tentenno: non vorrei perdermi l'uscita di Prem Rawat. Lui, sicuro di sé, mi assicura che per adesso non verrà fuori nessuno e che, se voglio, posso salire poi insieme a loro. Questo, decisamente, non me l'aspettavo! Quasi quasi accetterei... ma non darò fastidio? Se vuoi fargli un'intervista, posso tradurre. Prem Rawat parla inglese, gli propongo io, quasi per dare a me stessa una giustificazione della mia presenza in quel luogo in cui non sono stata invitata.
Prendiamo il caffé. Gli racconto quello che faccio nella vita; lui mi chiede se so dell'iniziativa
Siamo tutti Pino Maniaci e mi chiede se non mi andrebbe di leggere anch'io un telegiornale di Telejato, come stanno già facendo tante persone - tra cui noti esponenti politici, di associazioni anti-racket come LiberoFuturo e Addiopizzo, e della società civile - per solidarietà nei suoi confronti.
Prima di andare su per le scale del Municipio, il cuore mi batte forte. So che gli amici della piazza mi stanno guardando e, forse, si stanno domandando dove diavolo io stia andando con quell'uomo... Per la verità, mi sento un pò frastornata anch'io... Sono un'intrusa...
Poi, improvvisamente, penso: Io, un'intrusa? E perché mai dovrei sentirmi un'intrusa? Sono qui nella mia terra, e forse per la prima volta nella mia vita, mi sento siciliana... Nessuno dei miei amici nella piazza, forse, conosce Pino Maniaci. Io sì, perché sono siciliana, come lui. E come lui vivo su questa terra, ne respiro l'aria ogni giorno, ne ascolto gli echi riverberare intorno a me ogni giorno... Io, un'intrusa? Per la prima volta in vita mia - giuro - mi sento siciliana. Grazie Prem Rawat, perché oggi la cittadinanza l'hai data tu a me...

ore 19.30 circa
Dopo aver tenuto un breve ma intenso discorso nella sala del consiglio comunale di Corleone allo stesso consiglio, ad atri 4-5 sindaci di cittadine limitrofe invitati per l'occasione, rappresentanti della stampa e qualche altro ospite, Prem Rawat viene accompagnato in corteo in piazza Falcone e Borsellino, dove già lo stanno aspettando in tantissimi.


Prem Rawat, cittadino onorario di Corleone, diventa siciliano (come me;-)

Alcuni estratti del discorso tenuto da Prem Rawat in piazza Falcone e Borsellino (e da me stessa appuntati)

Grazie Capitano: attendo anch'io di sentirLa parlare, Capitano, perché accenda ancora quella lampada che ha acceso al Teatro Massimo. E La ringrazio anche di aver parlato prima di tutto all'uomo Nino Jannazzo. (Antonio Jannazzo, sindaco di Corleone)

Credo che Corleone debba smettere di fare riferimento al passato e, da oggi, guardarsi come la città che ha accettato la Pace.

Che cosa praticate di più? Perché è nella cosa che praticate di più che diventerete veramente abili. Sta a voi. A noi, la scelta. Io non sono venuto qui da leader, ma come essere umano che ha la stessa vostra sete, il vostro stesso sogno. Noi, la gente, le persone, possiamo fare la differenza sulla Pace in questo mondo. Abbiamo fatto affidamento sulle istituzioni. Ma sentire la Pace dentro di noi, questa è una questione "nostra", non delle istituzioni.

La buona notizia è che nel 2008 il desiderio di Pace non è morto.

Cos'è la Pace? Assenza di guerra? A differenze delle nuvole che sono originate da qualcos'altro, le guerre, da cosa sono originate? Dagli esseri umani.

La guerra non è soltanto un uomo con la pistola... è nella mente delle persone. Si pensa che basti eliminare le armi. E invece: che cosa ci vuole? Gentilezza.

C'è un detto: se sei forte, dovresti anche essere gentile. Se sei intelligente, dovresti anche essere semplice. Se sei ricco, dovresti anche essere umile.

Guardate verso voi stessi, non soltanto per cercare delle colpe, ma anche delle risposte. Se cerchi la Pace, guarda dentro te stesso, perché essa risiede dentro di te... Semplicemente, comincia a pensare. Just start to think. L'atteggiamento che deve cambiare è: LA PACE E' POSSIBILE OPPURE NO? Io non posso rispondere per voi; io, per me, ho già deciso. Quando tornerete a casa, forse penserete: "Uhm... La Pace? Dentro di me?!?!" Rifletteteci.

Tutto ciò di cui abbiamo bisogno, ci è già stato dato. Sono coloro che credono, non coloro che non credono, che fanno la differenza. Come la luce ed il buio: l'una appare e l'altro sparisce.

Anche i prigionieri chiusi in una prigione possono sentire la Pace di cui io parlo. C'è una dimensione dentro di noi che è molto di più di ciò che appare all'esterno.

Corleone: la città che ha portato la Pace nel cuore

Per saperne di più su Prem Rawat e la Fondazione che porta il suo nome

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Una breve cronaca della manifestazione in spagnolo

Articolo su Dialogos, sezione ARCI di Corleone