Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

venerdì 25 ottobre 2013

23 ottobre, Palermo: Laurea in lingua italiana per quattro studentesse vietnamite. Università di Palermo

Le neo-laureate con il prorettore Pasquale Assennato

Grazie all’accordo fra l’Università di Palermo e quella di Hanoi, quattro studentesse vietnamite si sono laureate nella facoltà di Lettere e Filosofia in Mediazione linguistica e italiano come lingua seconda. Il progetto offre la possibilità di trascorrere un intero anno accademico nell’Ateneo siciliano e di conseguire un titolo di studio che ha validità sia in Italia che in Vietnam. Le quattro  studentesse si chiamano Tue Quyen Nguyen, Nhat Anh Le, Hoang Van Ho, Thi Thuy Dung Nguyen.

Dopo avere fatto una parte del loro percorso di studio ad Hanoi, hanno scelto di venire a Palermo  e di proseguire qui il loro percorso accademico. Dopo la laurea di primo livello si sono tutte iscritte in una laurea specialistica. Presenti Pasquale Assennato, prorettore alle Relazioni internazionali e Thi Phuong Thao Dang, docente dell’Università di Hanoi, che insieme a Mari D’Agostino, docente di Linguistica italiana e direttrice della Scuola di lingua italiana per Stranieri dell’Ateneo di Palermo (Itastra), coordina il progetto di collaborazione fra le due Università. “Una delle frasi che ho riportato nella mia tesi sulla Didattica dell’Italiano - dice emozionata e felice Tue Quyen Nguyen, una delle studentesse neo-laureate - è capace di sintetizzare anche il nostro percorso: se l’ambiente lo permette chiunque può imparare tutto quello che sceglie di imparare. Palermo e la sua Università mi hanno accolto e mi hanno permesso di crescere. Di questo sarò sempre grata”.

Questo accordo – dice Mari D’Agostino - ha aperto la strada ad altre collaborazioni. Ne è stata testimonianza l’aula della facoltà di Lettere gremita di studenti vietnamiti iscritti a vari corsi di laurea dell’Ateneo. Fra loro un gruppo di una decina di studenti e dottorandi di Ingegneria elettrica che beneficiano pure di un accordo di collaborazione e scambio fra la nostra Università e quella di Hanoi”.

Un altro successo di Itastra, l’unica scuola di lingua italiana per stranieri del Sud Italia, nata nel 2008 per promuovere attività didattiche,di formazione, di consulenza e di ricerca nel campo dell’insegnamento dell’italiano come lingua seconda e straniera. Una realtà che guarda ai processi di internazionalizzazione dell’Ateneo, promuovendo corsi mirati a studenti Erasmus, studenti stranieri iscritti all’Ateneo, dottorandi stranieri, visiting scholar e visiting professori; al complesso e variegato mondo dell’immigrazione nelle sue diverse componenti (adulti, bambini e ragazzi) e tipologie (associazioni, organizzazioni, organismi pubblici); all’emigrazione siciliana all’estero e in particolare alle seconde e terze generazioni; al turismo internazionale culturale e giovanile interessato a corsi di lingua all’interno di soggiorni-studio o vacanza.

Itastra organizza corsi intensivi di lingua e cultura italiana Summer School (da luglio a settembre) e Winter School (febbraio). Durante tutto l’anno attiva corsi ordinari intensivi e semi-intensivi rivolti sia a studenti del progetto Erasmus e Marco Polo che a studenti stranieri iscritti all’Università di Palermo.

Fonte: Ateneo News


giovedì 24 ottobre 2013

Da Lampedusa - Ripartiamo da qui! Venite a scrivere la Carta di Lampedusa

Askavusa: invitiamo tutte le associazioni, i collettivi, le organizzazioni d’Italia e d’Europa ad un grande incontro sull’isola insieme al Sindaco Nicolini, ai pescatori, ai commercianti, ai soccorritori, ai migranti e a tutti i cittadini. Sono oltre 20.000 i morti (accertati) d’immigrazione che già giacciono in fondo al Mediterraneo. L’inevitabile tragedia del 3 ottobre, oltre a provocare la morte di altre centinaia di persone, ha fatto venire al pettine molti nodi. E’ emerso infatti una volta per tutte il paradosso delle politiche di chiusura delle frontiere che, se da un lato generano clandestinità utile a sostenere le fondamenta del sistema economico globale, dall’altro identificano il migrante come responsabile del fallimento di questo modello.

Nonostante ciò, politici e sedicenti difensori della democrazia e dei diritti umani hanno invocato ulteriori rafforzamenti dei dispositivi militari di Frontex e dei piani europei di controllo e protezione delle frontiere, imponendo ancora una volta il militarismo come unico modello capace di evitare le tragedie in mare. La smentita è purtroppo arrivata nel giro di pochi giorni, quando l’ennesimo naufragio al largo dell’isola ha provocato decine di morti.

Da oltre 20 anni tutti gli stati europei si sono impegnati nella creazione e nel rafforzamento delle misure di contrasto all’immigrazione clandestina facendo di queste un pilastro delle politiche migratorie nazionali ed europee. Intanto, a Lampedusa, il migrante detenuto in un centro chiuso, indegno, destinato a divenire un ingranaggio del motore del grande business, respira la stessa aria della donna di Lampedusa che non può partorire sull’isola perché non vi sono le strutture sanitarie adeguate, di chi rischierà di morire durante un disperato trasferimento in elicottero sulla terraferma per una emergenza che un ospedale avrebbe potuto benissimo affrontare, del bambino costretto in strutture scolastiche inadeguate, di un cittadino che è costretto a pagare i carburanti più cari d’Europa e che magari, essendo pescatore, è costretto a demolire la barca, perché il carburante è troppo caro.

E’ da qui, oggi, che dobbiamo ripartire. 
Non ne possiamo più di promesse di cambiamento, di slogan da campagna elettorale, di lacrime di circostanza e di cordoglio da prima serata. 
Vogliamo ritrovarci insieme a tutti coloro che credono che quelle stragi potevano essere evitate e che un cambiamento sia possibile. 
Vogliamo parlare di proposte reali, come l’apertura di un canale umanitario, l’abolizione della Bossi-Fini, il cambiamento del sistema di accoglienza, la cancellazione di quello di detenzione ed il ripensamento del regolamento di Dublino, una nuova Europa fondata sui diritti . 
Per questo invitiamo tutte le associazioni, i collettivi, le organizzazioni d’Italia e d’Europa a prendere parte a un grande incontro sull’isola insieme al Sindaco Nicolini, ai pescatori, ai commercianti, ai soccorritori, ai migranti e a tutti i cittadini di Lampedusa, per scrivere insieme la Carta di Lampedusa.

Associazione Askavusa

La prossima tappa per costruire il percorso della Carta di Lampedusa sarà l’assemblea telematica che si terrà nelle prossime settimane su www.meltingpot.org, una web-conference per discutere insieme l’incontro di Lampedusa. A breve tutte le info

Vedi anche



28 ottobre, Roma: Proiezione di "Schiavi" film inchiesta di Stefano Mencherini



'Schiavi', il nuovo film inchiesta di Stefano Mencherini (giornalista indipendente e regista Rai), documenta una realtà inaccettabile.

Decine di migliaia di migranti a cui nel nostro Paese sono negati diritti umani e civili, sfruttati ai limiti della sopravvivenza. Sono rifugiati, donne e uomini in attesa del permesso di soggiorno per ragioni umanitarie, sans papier. Nel silenzio quasi generale, a parte gli auspici del Presidente della Repubblica e le suppliche di Papa Francesco, mentre si susseguono inesorabilmente le stragi dell'immigrazione nei mari delle nostre vacanze e a Lecce è in corso l'unico processo in Europa per "riduzione in schiavitù". 

Coprodotto da Flai Cgil e da Less onlus, una piccola ma autorevole ong napoletana, il film di cui alcuni stralci sono stati presentati alle Giornate degli autori dell'ultimo Festival del Cinema di Venezia, ha il patrocinio del Ministro per l'Integrazione e non è ancora stato presentato al pubblico. 

Giovedì 24 ottobre, alle ore 17, presso la Federazione Nazionale della Stampa prima e dopo la proiezione di 'Schiavi' ne discuteranno l'autore Stefano Mencherini, Giovanni Rossi, Presidente della Fnsi, Angelo Guglielmi e altri autorevoli rappresentanti del mondo della cultura, del giornalismo, dell'associazionismo e della politica. 

Con alcune domande di fondo: il cinema della realtà fa paura alle televisioni italiane? E la Rai, con che prodotti di cinema documentario onora i suoi doveri di Servizio pubblico?

28 ottobre, Palermo: Libertà religiosa, base della convivenza civile. XII Giornata del Dialogo Cristiano-Islamico

Dodicesima Giornata del Dialogo Cristiano-Islamico

"Libertà religiosa, base della convivenza civile."
Un unico Dio, una sola umanità, diritti umani per tutti e tutte

28 ottobre 2013, ore 19.00
presso la Chiesa Anglicana ,
Via M. Stabile 118 / bis.

Relatori:
Luciana De Grazia, docente Diritto pubblico comparato,
Università di Palermo

Hamid ‘Abd al-Qadir Distefano, membro della Commissione
Affari Giuridici della CO.RE.IS. (Comunità Religiosa Islamica)

Moderatore  :
Valerio Burrascano,  responsabile  SAE di Palermo

Promuove l’incontro
Chiesa Anglicana - Chiesa Avventista del 7° Giorno
Chiesa Cattolica - Chiesa Evangelica della Riconciliazione
Chiesa Evangelica Luterana - Chiese Valdesi e Chiesa Metodista
Parrocchie Ortodosse di S. Marco di Efeso e S. Caralampo
Vicariato per la Sicilia dell’Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta

A cura del
Ufficio Pastorale per l’Ecumenismo ed il Dialogo Interreligioso
della Diocesi di Palermo

mercoledì 23 ottobre 2013

22 ottobre, Palermo: Presentato il Ghana Business Forum

Si è svolta ieri mattina presso la Sala degli Specchi di Villa Niscemi la conferenza stampa di presentazione del “Ghana Business Forum”, una manifestazione promossa dall'Ambasciata italiana del Ghana, in collaborazione con il Ghana Investment Promotion Center (agenzia governativa per la promozione degli investimenti), che si terrà il 28 ottobre presso i Cantieri Culturali della Zisa di via Paolo Gili, 4.

Il Forum rappresenta l’occasione, per la Sicilia, di allacciare relazioni di scambio e cooperazione con il Ghana e per gli imprenditori palermitani e siciliani di conoscere un mercato in forte crescita come quello del Paese Africano. Presenti, tra gli altri, il Sindaco Leoluca Orlando, l'Assessore alle Attività Produttive, Marco Di Marco, il Referente dell'Ambasciata del Ghana per la Sicilia, Francesco Campagna e Sami Ben Ablelaali, Consulente della Regione Siciliana alla cooperazione nell’ambito di agricoltura e pesca. Nel corso della conferenza stampa è stata anche ufficializzata l’apertura a Palermo del Consolato Onorario del Ghana in Sicilia. 

“E’ un’altra conferma – ha dichiarato il Sindaco Orlando - della nostra volontà politica, culturale, economica di fare di Palermo un punto di incontro e di confronto di culture ed economie diverse. Per questo è importante che apra qui un Consolato Onorario del Ghana, un’altra tessera del mosaico multiculturale della città. Questo Forum economico sicuramente porterà la possibilità per gli imprenditori siciliani, non solo palermitani, di investire in Ghana e, viceversa, per gli imprenditori ghanesi di apprezzare la realtà siciliana. Non dimentichiamoci che se il Ghana ha il petrolio, noi abbiamo un grande patrimonio che sono le innovazioni nel settore tecnologico e in quello delle energie alternative, nonché una straordinaria ricchezza di prodotti agro- alimentari – ha concluso il Sindaco Orlando - che sono la base affinché si realizzi una partnership tra l’economia del Ghana e quella siciliana”.

“L’Amministrazione comunale – ha dichiarato l’Assessore alle Attività Produttive Marco Di Marco - ha intrapreso un percorso di relazioni sia istituzionali, commerciali e culturali con diversi paesi  tra cui la Cina, la Russia, la Repubblica Ceca, la Tunisia, il Marocco, la Costa D’Avorio, ecc. Molti di questi per certi versi hanno un livello di arretratezza elevato. Quindi, lo scopo è prevalentemente quello di sfruttare le competenze che abbiamo acquisito e andare a coltivare in quei terreni lontani prodotti tipici della nostra regione, come le arance o il fico d’India, da poter poi esportare. Ed è un modo di superare la crisi sistemica che stiamo vivendo e per far sì che le imprese palermitane e siciliane possano trovare altri paesi di sbocco, in considerazione del fatto che i mercati europei sono ormai saturi. I rapporti di scambio con il Ghana  sono iniziati circa 17 mesi fa – ha continuato l’Assessore Di Marco - e ora si consolideranno con la nascita del Consolato. Tutto questo si inserisce, naturalmente, in un contesto che vede la candidatura di Palermo a “Capitale europea della Cultura nel 2019” e che si profila anche come integrazione di culture diverse rispetto a quelle del Mediterraneo”.

martedì 22 ottobre 2013

22 ottobre, Palermo: Presentazione alla stampa dei 21 eletti della Consulta delle Culture. I volti dei componenti della Consulta delle Culture di Palermo

Oggi 22 ottobre
alle ore 14.30 presso la Sala delle Carrozze di Villa Niscemi
il Sindaco Leoluca Orlando e l’Assessore alla Partecipazione Giusto Catania
incontreranno i 21 eletti alla Consulta delle Culture
per la presentazione alla stampa.

**********

I volti dei componenti della Consulta delle Culture di Palermo
di Marta Genova, 22 ottobre 2013

Sono stati 6.857 i votanti su 20.381 aventi diritto, pari al 33.60%.Palermo adesso ha la sua Consulta delle Culture, l'organo rappresentativo di tutti coloro i quali hanno una nazionalità diversa da quella italiana o che hanno acquisito la cittadinanza italiana ed è un organo consultivo e propositivo per le scelte di governo dell'amministrazione.

Ecco i volti dei 21 membri, tra cui 8 donne:


Da sx in alto: Edward Puvanendrarasa Stefano, Gamalie Dorina, Hussain Iqtidar, ArulnesanThayaraj, Boaventura Nunes Maria Delfina, Kowalczyk Beata, MD Alamin, Quinonez Sofia Elsabeth, Sastrillo Medenelia, Gul Afsar, Minkah Alexander Osei, Briki Jalel, Minion Edna, Bitrayya Rajendra, Vaynahiy Maryna, Bodoga Vasile, Abdia Nesrine, Berradi Rida, Darawsha Adham, Hossain MD Anwar, Aktar Sumi Dalia.

Gli eletti e le generalità:




lunedì 21 ottobre 2013

21 ottobre, Palermo: L'elenco dei 21 candidati eletti alla Consulta delle culture del Comune di Palermo


Ott. 21, 2013; 2:57pm

Trasmettiamo elenco dei 21 candidati eletti alla Consulta delle Culture. Durante la votazione che si è svolta ieri, in totale sono stati 6.857 i votanti su 20.381 aventi diritto, pari al 33.60%. In allegato anche elenco totale preferenze dei  45 candidati alla Consulta delle Culture e file con foto degli eletti.

ARULNESAN Thayaraj detto Thay (M) / Sri Lanka 1 / Asia Centro Meridionale / 706 voti

AKTAR Sumi Dalia (F)  / Bangladesh 1 / Asia Centro Meridionale / 609 voti

EDWARD PUVANENDRARAJAH Stefano (M) / Sri Lanka 1 / Asia Centro Meridionale / 480 voti

HOSSAIN MD Anwar  / (M)  Bangladesh 1 / Asia Centro Meridionale / 440 voti

MD Alamin / (M)  Bangladesh 1 / Asia Centro Meridionale / 436 voti

GUL Afsar / ( M)  Pakistan 1 / Asia Centro Meridionale / 41 voti

HUSSAIN Iqtidar / (M)  Pakistan 1 / Asia Centro Meridionale / 33 voti

SASTRILLO Medelenia detta Unica, detta Diding  / (F) Filippine 2 / Asia Orientale e Asia Occidentale 482 voti

MINION Edna / (F) Filippine 2 / Asia Orientale e Asia Occidentale / 264 voti

ABDIA Nesrine / (F)  Tunisia 3 / Africa Settentrionale /  82 voti

BRIKI Jalel / (M) / Tunisia 3 / Africa Settentrionale / 56 voti

BERRADI Rida / (M) / Marocco 3 / Africa Settentrionale / 35 voti

MINKAH Alexander Osei (M) / Ghana 4 / Africa Occidentale / 427 voti

BOAVENTURA NUNES  (F) / Capo verde 4  /Africa Occidentale / 77 voti

BITRAYYA Rajendra detto Mahen (M) / Mauritius 5 / Africa Orientale e Africa Centro Meridionale / 184 voti

VAYNAHIY Maryna (F) /  Ucraina 6 / Paesi membri del Consiglio d’Europa / 62 voti

BODOGA Vasile (M) /  Romania 6 / Paesi membri del Consiglio d’Europa / 53 voti

KOWALCZYK Beata Elzbieta (F) /  Polonia 6 / Paesi membri del Consiglio d’Europa / 30 voti

GAMALIE Dorina (F) /  Romania 6  / Paesi membri del Consiglio d’Europa  / 14 voti

DARAWSHA Adham (M) / Israele 6 / Paesi membri del Consiglio d’Europa / 8 voti

QUINONEZ Sofia Elisabeth (F) / Ecuador / 7 Americhe ed Oceania 90 voti


LINK_FOTO_ELETTI

http://mc.tt/63D9EUv50BY
http://mc.tt/39D9EXGrNXu
http://mc.tt/51D9EZSNAk0
http://mc.tt/66D9E138oGw
http://mc.tt/94D9E5qQYpy
http://mc.tt/e5D9E8BcMM4
http://mc.tt/1fD9EaMxz9A
http://mc.tt/3fD9Ee9faSC
http://mc.tt/a2D9EglBXe8
http://mc.tt/72D9EiwXLBE
http://mc.tt/36D9ElHiyXa
http://mc.tt/f5D9EnTElkG
http://mc.tt/c0D9ErfmW3I
http://mc.tt/8aD9EtrIJpe
http://mc.tt/0cD9EwC3xMK
http://mc.tt/0fD9EyNpk8g
http://mc.tt/81D9FCa7VRi
http://mc.tt/88D9FGxOwAk
http://mc.tt/fcD9FLTw6jm
http://mc.tt/07D9FPgeH2o
http://mc.tt/5dD9FRrzupU


link_nominativi_eletti

http://mc.tt/93D9GTLMAWS

link_ripilogo_preferenze

http://mc.tt/29D9GVW7nio

20 ottobre, Palermo: Consulta Culture. Seggi chiusi. Larghissima partecipazione al voto


Fonte: Comune di Palermo - Ufficio Informazione Istituzionale

20 ottobre 2013 20:58:36

Si sono concluse alle 20 le operazioni di voto della Consulta delle Culture, l’Istituzione cittadina per la partecipazione politica dei cittadini stranieri, extracomunitari, comunitari ed apolidi, presente per la prima volta a Palermo. Gli aventi diritto al voto erano 20.381 (10.207 donne, 10.174 uomini). Larghissima la partecipazione alla consultazione che ha permesso l'elezione dei 21 membri del parlamentino degli stranieri della città di Palermo: in cinque seggi vista ancora la presenza di votanti, si prolungherà la modalità di voto. Questo fattore, inevitabilmente ritarderà le operazioni dello scrutino. Al termine dello spoglio, i presidenti di seggio si recheranno all'Ufficio Elettorato per depositare i verbali. Domani, alle ore 9.00, la Commissione Elettorale li visionerà e alle ore 13 sarà comunicato il dato delle preferenze e il dato ufficioso degli eletti.

“Con l'elezione della Consulta delle Culture – ha detto il Sindaco Leoluca Orlando – Palermo si conferma città dell'accoglienza, dell'intercultura e della pace con 125 nazionalità diverse e 100 lingue parlate. Oggi, ho visto la grande partecipazione degli stranieri aventi diritto al voto ed il loro inequivocabile messaggio è stato quello di essere protagonisti e parte integrante della vita politica e sociale della città che da questa sera può chiamarsi con maggiore forza Capitale della Cultura. Voglio poi ringraziare i dipendenti comunali che oggi hanno esercitato il ruolo di presidente di seggio e scrutatori e il personale dell'Ufficio Anagrafe e dell'Ufficio Elettorato che in questi giorni ha sapientemente lavorato per far si che la macchina elettorale procedesse senza ostacoli, nello spirito comune di dare un nuovo importante segnale del cambiamento cittadino”.

“Da questa sera – ha detto l'Assessore alla Partecipazione Giusto Catania – gli stranieri di Palermo hanno dato vita alla quarta istituzione della città. Abbiamo vissuto un giorno di straordinaria partecipazione di varie comunità attive e impegnate nell'organizzazione politica del territorio e da questo spirito auspico che della consulta possa uscire il sindaco di Palermo del 2050, quando magari il primo cittadino sarà tamil o bengalese.

LA CONSULTA DELLE CULTURE

La Consulta delle Culture è dunque composta da 21 membri in rappresentanza di sette aree geografiche diverse con un presidente, un vicepresidente e un ufficio di presidenza. Il presidente parteciperà ai lavori del consiglio comunale, dove avrà diritto di parola ma non di voto e sarà portavoce della Consulta. Il mandato degli eletti, per questa prima volta, durerà quattro anni e l’incarico di presidente sarà rinnovato dopo due. Il prossimo mandato durerà invece cinque anni e l’incarico di presidente sarà rinnovato dopo due anni e mezzo. Questo è stato deciso per far coincidere le elezioni della consulta a quelle del prossimo consiglio comunale. Sala delle Lapidi, infatti, eleggerà tre consiglieri che rappresenteranno il consiglio all’interno della consulta e lo stesso farà la giunta scegliendo un proprio delegato, che può essere lo stesso sindaco, un assessore o una persona scelta dal primo cittadino. L’obiettivo è evitare che la Consulta sia un corpo separato dal resto dell’amministrazione ma organismo attivamente interagente con le altre istituzioni.

La nazione che ha avuto più candidature è stato il Bangladesh (otto candidati). Le candidature sono state raggruppate in sette aree geografiche e gli eletti sono stati scelti in proporzione al numero di residenti nella città di Palermo. Sono state presentate 15 candidature per Asia Centro Meridionale (7 eletti); 3 per Asia Orientale e Asia Occidentale (2 eletti); 8 per Africa Settentrionale (3 eletti); 9 per Africa Occidentale (2 eletti); 5 per l’Africa Orientale e Africa Centro Meridionale (1 eletto); 9 dei Paesi membri del Consiglio d’Europa (5 eletti), 8 per Americhe ed Oceania (1 eletto).

Le dieci più numerose comunità presenti a Palermo hanno presentato almeno una candidatura: Sri Lanka (5 candidati); Bangladesh (8); Romania (3); Ghana (5); Tunisia (4); Filippine (3); Marocco (4); Mauritius (4); Repubblica Popolare Cinese (1); Costa d'Avorio (2); Inoltre tra i candidati ci sono cittadini di Cuba (2), Brasile (2), Capo Verde (2); Pakistan (2) e un rappresentante per Israele, Russia, Belgio, Ucraina, Paraguay, Argentina, Ecuador, Gabon, Colombia, Bulgaria, Polonia.

DOVE SI E' VOTATO

I circoscrizione: scuola Valverde (via Valverde,1) 
scuola Madre Teresa di Calcutta (via Maqueda, 53)
II circoscrizione: scuola Amari (via G. F. Ingrassia, 33)
III circoscrizione: scuola F. P. Perez (piazza F. P. Perez, 1)
IV circoscrizione: scuola Montegrappa (via Gustavo Roccella, 37)
V circoscrizione: scuola De Amicis (via Nazario Sauro, 11)
VI circoscrizione: scuola Collodi (via Briuccia, 89)
VII circoscrizione: scuola S. Domenico Savio (viale della Resurrezione, 1)
VIII circoscrizione: scuola Archimede (piazza Castelnuovo, 40)
scuola Marconi (via Antonino Di Giorgio, 4)

Link_Orlando_Catania_Seggi

Vite infrante sulle muraglie della Fortezza Europa. Governo tombarolo di Pina Piccolo


Pubblicato su 21 ottobre 2013 da REDAZIONE ALMA.BLOG

Cercavo un appellativo o una metafora che potesse calzare l’iniquo operato del governo delle larghe intese in tutto l’iter degli annegamenti al largo di Lampedusa dal 3 ottobre fino alla celebrazione farsa dei funerali di Stato in absentia dei corpi degli oltre 300 annegati da respingimento (ossia giovani per lo più provenienti dal Corno d’Africa annegati a causa di leggi inique approvate da entrambe le compagini governative e che sono state oggetto di oltre 100 richiami per violazioni dei diritti umani da parte dei massimi organismi internazionali per i diritti umani). Mi sono venute in mente locuzioni bibliche del tipo “sepolcri imbiancati” per denunciarne l’ipocrisia ma alla fine ho dovuto coniare la neo-locuzione “governo tombarolo”. Per tombarolo, nel significato classico del termine, si intende un violatore di tombe, ladruncolo alla ricerca di tesori o di modesti averi che al malcapitato defunto i familiari avevano fatto indossare o messi al loro fianco per accompagnarli nel viaggio dell’aldilà. L’attività di addobbare la salma si può considerare un’attività consolatoria per chi restava nel senso che nel rito si riaffermava una certa “normalità” dello status del defunto, continuava a condividere interessi anche estetici con chi continuava invece a vivere. L’attività del tombarolo invece consisteva nella cinica, egoista raccolta dei frutti del rito.

Oggi ad Agrigento, dopo vari tentennamenti, il governo italiano, in tutte le sue compagini e colori di pelle, si presterà a un’ulteriore operazione di spogliazione dei morti, cioè cercheranno di spogliare nuovamente il corpo in absentia di oltre 300 giovani eritrei, somali e altri provenienti dal bacino mediterraneo di qualsiasi gioiello potessero ancora avere addosso. Nelle varie piazze di Italia nelle scorse settimane, si sono sentiti spesso i rappresentanti istituzionali locali rammaricarsi per il “tragico naufragio”, versare lacrime, forse anche sentite, per le vite spezzate. Ma come dice una canzone del cantautore lampedusano Giacomo Sferlazzo “Unnavi curpi u mari” (cioè il mare non ha colpe) se la barca in pericolo non è stata soccorsa da ben tre pescherecci per paura di ritorsioni da parte del sistema penale italiano. Non sono le forze della natura a respingere bensì precise forze politiche che hanno codificato sistemi iniqui per impedire la libera circolazione anche di persone in pericolo di vita, mentre si sforzano in ogni modo di fare leggi che consentano la libera circolazione di merci e capitali (questi ultimi senza controllo alcuno).

Nei media a grande diffusione si sono spese migliaia di parole e di righe di scrittura per fare ipotesi su scafisti, navi madre e non si è quasi mai sentito pronunciare il nome “Isaias Afewerki” il dittatore che in Eritrea impone il servizio militare a vita, che ha il maggior numero di giornalisti al mondo ospiti delle sue prigioni e i cui arsenali sono rimpinguati dalle armi provenienti dall’industria bellica del fiorente nord –est italiano. Il paese è stato definito dalle più importanti associazioni per i diritti umani una prigione a cielo aperto eppure a quasi a nessun giornalista viene la tentazione di fare un collegamento tra le condizioni politico-sociali economiche di quel paese e l’arrivo di tanti giovani in fuga. Non si è trovata traccia nella stampa italiana di un giornalismo d’indagine che si prenda la briga di investigare le committenze del governo eritreo per quanto riguarda industrie tessili e molti altri prodotti di imprenditori italiani. Né si è fatta alcuna illazione sul perché sia stato consentito a rappresentanti ed ufficiali eritrei di ispezionare e riconoscere le salme, proprio quelle di giovani provenienti da un paese per cui l’italia finisce per riconoscere lo status di rifugiato politico. Non si palesa nessuna contraddizione nel fatto che ai rappresentanti delle istituzioni eritree sia lecito curiosare tra i corpi dei morti e non ai parenti venuti con gran sacrificio da lontano per avere almeno la consolazione di dare l’ultimo saluto al proprio congiunto. Infatti nella fretta e furia del governo italiano di far sparire i corpi un gran numero di essi non sa neppure dove sia ubicata la tomba del proprio congiunto. E tutto questo per non parlare della sorte toccata ai sopravvissuti a cui sono state prese le impronte e che sono stati prontamente accusati del reato di clandestinità. Quindi paradossalmente per i morti si è prospettata la possibilità di garantire la cittadinanza mentre per i vivi si è proceduto a dare ben altra ospitalità nei famigerati centri di identificazione di espulsione.

Si possono in un certo senso anche scusare i sindaci, gli assessori, rappresentanti dell’italiano medio al cui “ruolo” (per usare una parola di cui ci si riempie molto la bocca in Italia) non compete la conoscenza approfondita di politica estera, ma ai massimi rappresentanti del governo italiano questo compete e come. Eppure, in questo strano rito funebre domani, dove saranno assenti i corpi degli annegati da respingimento, domani accanto alle massime rappresentanze del governo italiano siederanno non i genitori e gli amati delle persone annegate ma i rappresentanti del governo eritreo, cioè gli aguzzini dalle due sponde. In un discorso classico delle migrazioni queste “istituzioni” rappresenterebbero le forze di “push” e “pull” (cioè le forze che “spingono” a lasciare un paese e le forze che “attraggono” verso un altro paese) solo che nel caso, dell’Italia e della sua ex colonia Eritrea perfino queste incombenze sono svolte con una grande doppiezza per cui il paese che teoricamente dovrebbe “attirare” è quello che in realtà respinge (e adesso si munisce perfino di droni per farlo con maggiore efficienza) e il paese che spinge è quello che attraverso tutta una serie di sotterfugi ci guadagna dall’esodo di massa dei suoi giovani “attirando” dentro le sue casse parte dei loro magri guadagni(le ambasciate eritree dotate in tutto il mondo di una fittissima rete di informatori esigono una tassa mensile del 2 per cento sugli introiti dai loro connazionali anche se sono fuggiti all’estero come rifugiati politici).

Quindi oggi i tombaroli nostrani e quelli del regime di Afewerki pure in assenza delle salme, dopo aver creato le condizioni che hanno portato alla morte di oltre 300 persone che cercavano la vita, procederanno con le belle parole a spogliare la parte più fulgida della loro impresa. Cioè, le “istituzioni” ben lontano dal prodigarsi in un atto di cambiamento, cercheranno con una narrazione pietistica di trafugare la narrazione di fiducia nel futuro, di progetto di realizzare le proprie aspirazioni che era insita nella fuga delle persone annegate. Il loro corpo in fuga da e in arrivo a rappresentava la possibilità di una diversa narrazione, troncata appunto non dalla natura ma dalle leggi inique degli esseri umani. La maggior parte di loro, attraverso sacrifici di intere famiglie, era alla ricerca di un posto in cui la vita non fosse compressa dai voleri e dagli interessi di un regime (un desiderio di cambiamento di condiviso da milioni di giovani in tutto il Nord Africa e Medio Oriente , appunto quelli che in altre nazioni si trovano protagonisti di rivolte e rivoluzioni). Domani credo che il miglior tributo che possiamo dare alle loro speranze nel futuro è di spegnere il canale sulla dissacrazioni dei tombaroli governativi, di unirci ai fratelli e alle sorelle eritrei che venerdì prossimo organizzeranno una manifestazione a Montecitorio per far rivivere la narrazione alternativa. Ed impegnarci perché questa storia non venga dimenticata appena spente le luci dei riflettori, non solo perché quella storia merita di vivere ma anche perché non è poi una storia tanto diversa dalla nostra, è la ricerca di una diversa narrazione di quelle che possono essere le nostre vite, il nostro presente e il nostro futuro.

di Pina Piccolo

domenica 20 ottobre 2013

Tre tirocini retribuiti in grandi testate nazionali rivolti ad aspiranti giornalisti/e di origine straniera

Sei un/a giovane cittadino/a di origine straniera residente in Italia con la passione per il giornalismo? Vorresti apprendere i segreti del mondo dell’informazione lavorando gomito a gomito con esperti del settore?

ANSI offre la possibilità a tre ragazzi/e tra i 20 e i 35 anni stranieri/e e/o figli/e di migranti di svolgere un tirocinio retribuito della durata di tre mesi in redazioni di testate nazionali.

Saranno la testata web Redattore Sociale e il quotidiano la Repubblica ad accogliere i giovani selezionati da un’apposita Commissione composta dai soci ANSI. Le tre redazioni ospitanti sono dislocate in tre città italiane: Firenze, per quanto riguarda la Repubblica, Roma e Capodarco (quest’ultimo stage con modalità residenziale gratuita presso la Comunità di Capodarco di Fermo) per quanto concerne invece Redattore Sociale.

L’obiettivo è quello di offrire a giovani giornalisti/e o aspiranti tali l’opportunità di operare a contatto con professionisti dell’informazione, di conoscere da vicino il lavoro di redazione e di apprendere i processi e le modalità che caratterizzano il mondo mediatico, con una particolare attenzione al web e ai new media.

Per partecipare è necessario essere in possesso di alcuni requisiti minimi, tra cui il diploma di scuola media superiore (o titolo equipollente) e un’ottima conoscenza della lingua italiana (livello B2). Conoscenze teoriche ed esperienze pratiche nel settore della comunicazione costituiscono titolo preferenziale.

Gli stage avranno una durata trimestrale, con decorrenza dal 20 novembre 2013 al 20 febbraio 2014. Per ogni tirocinante è previsto un rimborso spese di 2000 euro lordi e una copertura assicurativa per tutto lo svolgimento dello stage.

C’è tempo fino al 2 novembre 2013 per candidarsi. Farlo è semplice: è sufficiente inviare a mezzo raccomandata a/r a ANSI (Corso Stati Uniti, 27 – 10128 Torino), oppure tramite e-mail (ansi.associazione@gmail.com) la domanda di ammissione accompagnata dalla scheda di iscrizione compilata in ogni sua parte, il proprio cv e la copia di un documento di identità.

Il nome dei prescelti sarà reso noto entro il 5 novembre 2013 sul sito di ANSI http://www.associazioneansi.org
I tirocini sono parte del progetto promosso da ANSI (Associazione Nazionale Stampa Interculturale) con il finanziamento di OSI (Open Society Institute).

Bando e scheda di iscrizione sono disponibili sul sito http://www.associazioneansi.org. Per maggiori informazioni è possibile scrivere all’indirizzo ansi.associazione@gmail.com o chiamare il numero 349 3918772.

Fonte: ALMA.blog

sabato 19 ottobre 2013

19 ottobre, Palermo: Proiezione di "Lampedusa 2011, nell'anno della Primavera araba" e Askavusa a Palermo nell'ambito di Le vie dei tesori


Ore 21 facoltà di Giurisprudenza
Via Maqueda 172
Aula Chiazzese 
Ingresso libero fino a esaurimento posti

LAMPEDUSA,
L’APPRODO DELLA SPERANZA

con Mauro Seminara e Giacomo Sferlazzo

La terra di mezzo. L’approdo della speranza. Il Checkpoint Charlie del Terzo Millennio. Ovvero Lampedusa, l’isola nel Canale di Sicilia dove sono arrivati negli ultimi dieci anni migliaia e migliaia di uomini in fuga dalla guerra, dalla violenza, dalla fame. A poche settimane dal più grande naufragio avvenuto nel Mediterraneo dal dopoguerra a oggi, con oltre 350 vittime, e mentre l’Italia e l’Europa si interrogano su come rispondere all’ondata di profughi dall’Africa e dalla Siria, un incontro con due uomini che vivono sulla frontiera Lampedusa. Il primo è il documentarista Mauro Seminara, autore di “Lampedusa 2011, nell’anno della Primavera araba”, il film che racconta contraddizioni e ipocrisie dell’accoglienza e che il sindaco Giusi Nicolini ha regalato al papa in occasione della sua visita storica sull’isola. Il secondo è il cantautore di Lampedusa Giacomo Sferlazzo, in prima linea nell’aiuto dai migranti, anima dell’associazione “Askavusa” che da anni raccoglie le fotografie e gli oggetti lasciati dai naufraghi sul mare e nei barconi. Due voci fuori dal coro per raccontare, con parole e musica, la tragedia che ogni giorno avviene sulle nostre coste. A seguire, la proiezione del documentario.

21 ottobre, Palermo > Agrigento: Sangue Nostrum al Molo San Leone

Dalla parte delle vittime. La cerimonia istituzionale è tardiva e ipocrita.

Lunedì 21 alle ore 16 al molo San Leone di Agrigento le autorità politiche di questo paese, responsabili delle leggi e delle politiche che hanno causato le stragi di migranti nel Mediterraneo parteciperanno ad una commemorazione per le vittime dell’ultimo naufragio di Lampedusa. 

La loro presenza sarà una vera e propria irrisione al lutto dei congiunti delle vittime. 

I corpi degli annegati degli ultimi naufragi sono stati dispersi nell’intero territorio siciliano e moltissimi sono già stati fatti inumare senza che i familiari e gli amici accorsi da tante parti del mondo e gli stessi sopravvissuti al naufragio potessero salutarli.

La Prefettura di Agrigento, che ha coordinato tutta l'operazione su disposizione dell’autorità governativa, ha negato anche ai parenti la semplice informazione sui luoghi di sepoltura impedendo loro di poterli raggiungere e di raccogliersi sulle tombe dei propri cari, sostenendo che si tratta di “dati sensibili”. Le autorità preposte oggi frappongono ai parenti all’identificazione dei defunti “impedimenti burocratici”.

È in atto, insieme a un letterale occultamento delle salme di centinaia di persone la cui morte grava sulle scelte italiane ed europee in materia di immigrazione e asilo, un’operazione di occultamento della memoria, individuale e collettiva, portata avanti calpestando anche quel sentimento di pietas che rende dignità agli esseri umani.

La fretta di fare scomparire quei corpi sembra accompagnata alla fretta di dimenticare, forse per paura che la parte migliore di questo paese, come ha già cominciato a fare, si rivolti finalmente contro decenni di politiche omicide che insultano le nostre coscienze, e chieda un cambiamento profondo e reale.

Ci uniamo alla denuncia del sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, rispetto alla “confusione” e ai “ritardi” con cui sta così colpevolmente avvenendo l’ultimo scempio dopo la tragedia. 

Andremo ad Agrigento per denunciare l'ipocrisia dei rappresentanti istituzionali e la gestione autoritaria delle ultime emergenze connesse al dramma vissuto dalle famiglie degli annegati e dal popolo siciliano solidale e a lutto. Per ribadire che questo è “sangue nostrum” e non “mare nostrum”, perché il mare e la terra sono di tutti, e l’umanità è una soltanto.

Andremo ad Agrigento per rinnovare la nostra promessa, unico modo di rispettare quelle bare, di continuare a combattere per la libertà, i diritti e la dignità delle persone in fuga da guerre e persecuzioni o in cerca semplicemente di un’esistenza più giusta.

Daremo voce al dolore, ma anche all’indignazione per le politiche proibizioniste e xenofobe che hanno già assassinato non meno di ventimila persone e trasformato il mare Mediterraneo in un immenso cimitero liquido. 

Daremo voce alla rabbia per lo spreco enorme di risorse per le operazioni militari “umanitarie”, in realtà finalizzate all’intimidazione dei migranti e a rendere ancora più incerto il raggiungimento della meta per chi fugge dal proprio paese nella speranza di costruirsi una vita migliore o, semplicemente, una vita."

L’appuntamento da Palermo è lunedì 21 Ottobre alle ore 13:00 alla Stazione Notarbartolo, con mezzi propri. 

Jodit Abraha (comunità eritrea-etiope Palermo)-Osservatorio contro le discriminazioni razziali Noureddine Adnane-Laici Missionari Comboniani Palermo-S.Chiara-Salesiani Palermo-Sportello immigrati COBAS-Laboratorio ZETA-Borderline Sicilia Onlus - CGIL

venerdì 18 ottobre 2013

18 ottobre, Palermo: Riscatto mediterraneo. Presentazione del libro


L'Arci, in collaborazione con la Libreria del mare, presenta il libro

Riscatto mediterraneo
di Gianluca Solera
Nuova Dimensione editore

Ne discutono insieme all'autore 
Leoluca Orlando, sindaco di Palermo
Farid Adly, giornalista
Anna Bucca, Arci Sicilia 

La Primavera araba e i movimenti degli Indignados hanno riportato il Mediterraneo al centro dei grandi cambiamenti della storia. Chi sono i protagonisti di queste ribellioni? Come si muovono, come si organizzano e in cosa sperano i giovani di questa generazione in rivolta? Che cosa hanno in comune questi movimenti che, in questi tempi di crisi, hanno tracciato il cammino di rinascita e progresso della regione "culla delle civiltà"? "Riscatto mediterraneo" è un reportage letterario che, dalla Tunisia alla Libia, dall'Egitto alla Siria, passando per Tel Aviv, Atene, Madrid o la Val di Susa, dà voce a coloro che, a costo di sfidare la morte, hanno preso in mano il proprio futuro ribellandosi all'ingiustizia. 
Prefazione di Leoluca Orlando.

18 ottobre 2013, Giornata Europea contro la tratta degli esseri umani

A Palermo CISS e Cesie presentano ROOT, un progetto finanziato dalla Commissione Europea per lo sradicamento della tratta finalizzata allo sfruttamento sessuale. 

Il progetto, che ha preso formalmente il via il 1 settembre, si prefigge nell’arco di due anni di realizzare una ricerca, attività di formazione per operatori e di sensibilizzazione nelle scuole e per la società civile sul tema della tratta legata allo sfruttamento sessuale nel mercato della prostituzione.

La tratta di esseri umani è un tema che investe drammaticamente il territorio siciliano. Il tema è interconnesso con i fenomeni migratori, il radicamento del crimine organizzato a livello transnazionale, la violenza contro le donne, la persistenza di nuove forme di riduzione in schiavitù nel mondo contemporaneo. Ma il problema si lega anche alle tematiche dello sviluppo, ai circoli viziosi innescati dalla povertà nei paesi di origine, ai meccanismi distorti di distribuzione di ricchezza.  

E’ così che il fenomeno produce la molteplice e ripetuta violazione dei diritti umani, nei paesi di origine, di transito e di destinazione: il suo sradicamento necessita di un’azione a livello locale, nazionale ed internazionale. Le vittime sono i soggetti più vulnerabili. “ROOT” si concentrerà in particolare sul fenomeno della tratta di giovani donne straniere (anche adolescenti) legata allo sfruttamento sessuale nel mercato della prostituzione. Il progetto si prefigge di colmare la carenza di dati ed analisi a livello territoriale, di aumentare la sensibilità e consapevolezza nella cittadinanza e tra gli operatori del settore della condizione di vulnerabilità e violazione di diritti sofferta dalle vittime, di creare iniziative di collegamento e cooperazione con i paesi di origine per approfondire la conoscenza del fenomeno. Obiettivo finale delle diverse attività è contribuire alla stesura di un piano transnazionale per sradicare la tratta legata allo sfruttamento sessuale in Sicilia, lavorando in una dimensione Europea.

Il primo anno di attività sarà dedicato alla realizzazione di una ricerca con il supporto di esperti internazionali, volta a produrre una conoscenza più ampia del ruolo del crimine organizzato internazionale e locale quale fattore determinante di spinta e attrazione per le vittime della tratta legata allo sfruttamento sessuale. Parallelamente alle attività di ricerca, sarà proposta una campagna di informazione e formazione sulle tematiche della tratta di esseri umani rivolta alle comunità locali per prevenire il fenomeno. La campagna si propone di coinvolgere pubblici diversi: saranno realizzati incontri e workshop tecnici con operatori specializzati (rappresentanti delle forze dell’ordine, autorità giudiziarie, operatori pubblici; sociali, sanitari, educatori, mediatori culturali, rappresentanti delle comunità immigrate; della società civile organizzata e giornalisti). Previsti, oltre a tradizionali eventi di sensibilizzazione rivolti ad un pubblico più ampio, anche kit didattici e laboratori per coinvolgere studenti e insegnanti delle scuole superiori e la creazione di un gruppo di auto aiuto con giovani donne ex vittime di tratta. Sarà creata infine una rete transnazionale tra soggetti pubblici e privati del territorio e dei paesi di transito ed origine, con l’obiettivo di supportare il costante monitoraggio del fenomeno e adottare misure di collaborazione e cooperazione volte al suo sradicamento.

Il progetto ROOT rientra in un programma più ampio di iniziative che saranno promosse dal CISS nel periodo 2013-2015 in Italia e all’estero. 

Nell’ambito del programma ISEC della Commissione Europea, si darà avvio ad un’azione internazionale denominata “CONNECT”. In collaborazione con le associazioni UMAR di Lisbona e Pro Prietania di Arad, sarà proposto un ciclo itinerante di workshop aperti ad operatori pubblici e privati con esperienza nel settore, finalizzati allo scambio di buone pratiche e procedure. Saranno coinvolti anche educatori e operatori sociali impegnati in campagne di prevenzione anti-tratta. 

Grazie al sostegno del fondo 8 per mille della Chiesa Valdese, in partenariato con l’associazione Pellegrino della Terra sarà realizzato un intervento di solidarietà in Nigeria, con lo scopo di contribuire alla prevenzione del fenomeno della tratta legato allo sfruttamento della prostituzione nelle aree rurali della Nigeria e al suo sfruttamento in Italia; rafforzare l’empowement femminile e contrastare la discriminazione di genere prevalente nella società rurale nigeriana.

Il programma di azioni integrate contro la tratta promosso dal CISS, sarà svolto in collegamento con le attività del Coordinamento anti-tratta “Favour e Loveth” e della Piattaforma europea della società civile contro la tratta, reti alle quali il CISS aderisce.  


seguici su Twitter | seguici su Facebook 
CISS - Cooperazione Internazionale Sud Sud
Via G. Marconi n. 2/a – 90141 Palermo (Italia) 
Tel. 0039.091.6262004 - 0039.091.6262694 - Fax 00.39.091347048

18 ottobre, Palermo: Lampedusa beach. Reading teatrale all'interno de Le vie dei tesori all'Archivio Storico Comunale


Lampedusa Beach

in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Palermo

di Lina Prosa, con Alida Giardina

Un reading teatrale tratto dallo spettacolo che ha portato la siciliana Lina Prosa alla Comédie-Française, prima autrice e regista italiana nella storia plurisecolare dell’istituzione teatrale più antica d’Europa.

“Lampedusa beach”, tra poesia e denuncia, ha per protagonista Shauba, migrante africana. La donna annega a pochi metri dall’arrivo e, mentre sta lentamente scendendo verso il fondo del mare, racconta un’odissea fatta di memorie personali, di convivenza con i pesci, di esperienze fisiche straordinarie. A dare voce a Shauba, a Palermo, Alida Giardina.

Archivio storico comunale, Via Maqueda 157

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Evento incluso ne Le vie dei tesori. Festival di luoghi e idee

giovedì 17 ottobre 2013

23 ottobre, Palermo: Anteprima documentario "Giuliana Saladino - come scrive una donna"




PLAYMAKER PRODUZIONI  è lieta di invitarvi all'anteprima nazionale del film documentario

 GIULIANA SALADINO - COME SCRIVE UNA DONNA
di A. Zulini, L. Schimmenti, G. Donati, M. Battaglia

INGRESSO LIBERO 

ANTEPRIMA a Palermo, Mercoledì 23 Ottobre 2013 ore 20:30 - Cinema De Seta, Cantieri Culturali alla Zisa nell'ambito della IX edizione degli Italian Doc Screenings, showcase del film documentario italiano per il mercato internazionale che si svolge quest'anno per la prima volta a Palermo dal 23 al 26 Ottobre.

Il documentario storico/biografico racconta 50 anni di storia di Palermo e della Sicilia attraverso la vita e le opere di Giuliana Saladino, brillante scrittrice e giornalista d'inchiesta (1925 - 1999). 
Attraverso i suoi articoli e i suoi romanzi in bilico tra cronaca, indagine giornalistica e letteratura autobiografica, i materiali di repertorio e le testimonianze di giornalisti, storici e intellettuali, il film offre un affresco delle complesse trasformazioni sociali e politiche degli anni del dopoguerra, illustrando i passaggi epocali che si consumarono nelle campagne e nelle città di una terra sfaccettata e contraddittoria come la Sicilia. La vita di Giuliana Saladino racconta inoltre l'assunzione di consapevolezza di una generazione di intellettuali, dalle utopie libertarie e comuniste ad un impegno civile fatto di piccoli e grandi gesti quotidiani. 

Giuliana Saladino - come scrive una donna
un film documentario di Andrea Zulini,  Laura SchimmentiGianluca DonatiMarco Battaglia
Organizzazione: Chiara Scardamaglia
Durata : 69 min. 
una produzione Playmaker realizzata in collaborazione con la Regione Siciliana. Dipartimento del Turismo, 
dello Sport e dello Spettacolo nell'ambito del programma Sensi Contemporanei Cinema
Partner del progetto: Istituto Gramsci Siciliano, Biblioteca Regionale Siciliana, Centro dell'Inventario e del Catalogo , Filmoteca Regionale. 

Ufficio stampa
Giovannella Brancato
giobrancato@gmail.com


Consulta delle culture: Candidato filippino Armando Curameng decade per vizio di forma

Comune di Palermo - Ufficio Informazione Istituzionale

Consulta culture. Candidato filippino decade per vizio di forma

Il nome di Armando Curameng, candidato di nazionalità filippina, sarà oscurato sulla scheda elettorale poiché lo stesso ha effettuato il trasferimento di residenza da Villabate presso il Comune di Palermo in ritardo rispetto ai tempi previsti dal regolamento di elezione della Consulta delle culture.

Questo è il risultato dell'ultima verifica effettuata dalla Commissione elettorale del Comune di Palermo, presieduta dal dirigente coordinatore dell'Area della Partecipazione Sergio Maneri, prima del voto di Domenica 20 ottobre.

Apprendere per vivere-Learning for living: Pubblicati su EST, Banca Dati Europea, i risultati del progetto Grundtvig della Scuola di Lingua italiana per Stranieri, Università di Palermo


Dopo due anni di attività e cinque incontri internazionali che hanno permesso a docenti e studenti della Scuola di Lingua italiana per Stranieri di condividere esperienze, materiali e idee innovative con docenti e studenti di altri tre istituti europei che si occupano di apprendimento di una lingua seconda da parte di migranti adulti, si è concluso il Partenariato di apprendimento Grundtvig “Learning for living - Apprendere per vivere” con la pubblicazione dei risultati sulla Banca Dati EST - European Shared Treasure (Tesoro Europeo Condiviso) che è possibile consultare a questo link (in inglese e italiano).

Quali sono le principali barriere all’integrazione con cui un/a migrante straniero/a deve confrontarsi all’arrivo nel Paese ospitante? Di quali servizi di supporto all’integrazione linguistica, sociale e professionale può disporre sul nuovo territorio? In particolare, quali sono i bisogni linguistici e le risorse formative e didattiche di cui può disporre un/a migrante neo-arrivato/a che non conosce la lingua e la cultura del Paese d’arrivo?

A tutte queste domande, gli studenti e i docenti dei quattro istituti coinvolti provenienti da Irlanda del Nord, Scozia, Finlandia e Italia, hanno cercato di dare risposte concrete, sia indagando nella realtà dei rispettivi Paesi di provenienza, sia formulando proposte originali soprattutto sul versante dei bisogni linguistici di base. Interessante a questo proposito è il cosiddetto “Sillabo di Palermo” elaborato in occasione dell’incontro internazionale organizzato dalla Scuola di Lingua italiana per Stranieri dell’Ateneo palermitano e che può essere consultato a questo link.


Si tratta di un programma di studio per apprendenti stranieri con nessuna conoscenza dell’italiano (A1 - Principianti assoluti) da svolgersi nell’arco delle prime dieci settimane dall’arrivo in Italia. Il sillabo riflette il punto di vista degli stessi apprendenti ed è stato, infatti, elaborato da un gruppo di studenti stranieri della Scuola di Lingua italiana per Stranieri che hanno partecipato al progetto e che hanno vissuto in prima persona l’esperienza dell’apprendimento dell’italiano come lingua seconda nella condizione di neo-arrivati.

Altro importante risultato congiunto, nato dall’elaborazione di quattro diversi sillabi prodotti dagli studenti stranieri dei quattro istituti partner del progetto, è un corso completo in otto lezioni disponibile nella versione in lingua inglese sul sito del progetto, di cui sono disponibili le due unità tematiche su Cibo e Acquisti elaborate dagli studenti di italiano del nostro Istituto. Anche in questo caso si tratta di un prodotto realizzato dagli stessi apprendenti che hanno quindi potuto esprimere il loro punto di vista sull’apprendimento di una lingua seconda sia in termini di bisogni linguistici che culturali.

Per maggiori informazioni sul progetto e sui materiali disponibili, scrivere a scuolaitalianostranieri@unipa.it



mercoledì 16 ottobre 2013

"Mare Nostrum": commenti e domande di Amnesty

COMUNICATO STAMPA - CS131-2013

OPERAZIONE 'MARE NOSTRUM':
COMMENTI E DOMANDE DI AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA

L'annuncio dell'avvio della cosiddetta operazione 'Mare Nostrum' da parte del governo italiano solleva inizialmente, secondo Amnesty International Italia, commenti e domande.

In particolare, l'organizzazione per i diritti umani ha notato che nella descrizione delle operazioni da parte del vice presidente del Consiglio Alfano e di altri esponenti istituzionali, si e' fatta menzione di due distinte funzioni: il controllo delle frontiere - con riferimento esplicito all'effetto di deterrenza - e il soccorso in mare.

E' positivo, per Amnesty International Italia, che le autorita' italiane si stiano dando in modo chiaro l'obiettivo di rafforzare il soccorso in mare, anche attraverso un piu' accurato monitoraggio dello spazio interessato.

Alla luce del fatto che e' necessario improntare ogni azione governativa al rispetto del diritto internazionale dei diritti umani, Amnesty International Italia ritiene fondamentale sapere come l'aspetto del soccorso in mare sara' conciliato con quello del controllo delle frontiere: soprattutto, occorrono maggiori dettagli sulle 'regole del gioco, ossia di cosa fare nelle diverse situazioni' da definire 'di concerto con i ministeri competenti', come dichiarato nella conferenza stampa di presentazione dell'operazione.

Un interrogativo stringente riguarda, in particolare, il luogo in cui saranno condotte le persone soccorse in alto mare, rispetto al quale il vice presidente Alfano ha fatto un chiaro riferimento all'intenzione di condurle in un 'porto sicuro' e di rispettare il diritto internazionale.

Amnesty International Italia vorrebbe avere la certezza che il governo italiano non consideri la Libia 'porto sicuro'. L'organizzazione per i diritti umani ha notato con preoccupazione che dal dibattito di questi giorni sono risultati assenti elementi di chiarimento sullo stato della collaborazione tra Italia e Libia e sulle intenzioni dell'Italia a riguardo.

A luglio Amnesty International Italia aveva scritto al presidente del Consiglio Letta, alla vigilia del suo incontro col primo ministro libico Zidan, sottolineando ancora una volta l'inopportunita' di ogni cooperazione in materia di controllo dell'immigrazione con un paese, la Libia, che viola i diritti umani di migranti, richiedenti asilo e rifugiati, sottoponendoli a detenzione sistematica, maltrattamenti e torture.

A oggi, la posizione del governo italiano sulla cooperazione con la Libia resta poco trasparente.

Ulteriori informazioni

Il 14 ottobre 2013 il governo italiano ha dato il via, in un vertice di governo, all'operazione 'Mare Nostrum', definita 'militare e umanitaria' e dichiaratamente mirata al rafforzamento dell'attivita' di sorveglianza e soccorso nel mar Mediterraneo. Gli obiettivi e le caratteristiche principali dell'operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa dal vice presidente del Consiglio e ministro dell'Interno Angelino Alfano e dal ministro della Difesa Mario Mauro, assieme al capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli e al comandante delle Capitanerie di porto, ammiraglio ispettore capo Felicio Angrisano.

FINE DEL COMUNICATO

Roma, 16 ottobre 2013

Per interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio Stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348 6974361

Solo per un mese, tutto il catalogo ALMA con lo sconto del 25%



ALMA Edizioni 
dal 16 ottobre 
al 15 novembre 
vi offre uno 
sconto SPECIALE del 25% 
SU TUTTO IL CATALOGO 
per acquisti dal nostro sito superiori ai 100 euro in un unico ordine 
...ed inoltre, per acquisti superiori ai 250 euro in un unico ordine, 
paghiamo noi l'invio dei libri ovunque tu sia


Sconto effettuato in ottemperanza 
all'art. 3 della LEGGE 27 luglio 2011, n. 128


*INVIO PER POSTA ORDINARIA. Tempi di consegna per destinazioni
extraeuropee di circa tre settimane. 
Altre modalità di spedizione (per corriere, ecc..) sono possibili,
ma il costo sarà a carico del cliente.
I costi di spedizione saranno visibili durante la procedura dell'ordine.

Offerta valida per materiale in catalogo fino ad esaurimento scorte. 



25 ottobre, Palermo: Progetto "Coltivare Valori, raccogliere responsabilità". Manifestazione conclusiva



Venerdì 25 ottobre, dalle ore 10.00, presso il Teatro Nuovo – Gregotti sito all'interno del Campus dell'Università degli studi di Palermo di viale delle Scienze si svolgerà la manifestazione conclusiva del progetto Coltivare Valori – Percorsi di legalità sulle terre liberate dalle mafie,  cofinanziato dalla Fondazione con il Sud.

Durante l'iniziativa che  si svilupperà nell'intero arco della giornata (10:00 – 20:00) verranno svolti una serie di laboratori rivolti agli studenti delle scuole medie inferiori e ai ragazzi delle comunità di migranti palermitane  sui vari temi affrontati dal progetto nell'arco dei due anni della sua durata. Educazione alla legalità, educazione alimentare, consumo critico sono solo alcuni dei temi che verranno trattati dagli operatori delle associazioni partner del progetto con le delegazioni di studenti.

Dalle ore 17:00 alle ore 19:00 a chiusura della giornata si terrà una conferenza dove i protagonisti del progetto presenteranno i risultati raggiunti dopo più di due anni di lavoro sulle terre liberate dalle mafie.


A seguire la presentazione verrà offerto un piccolo rinfresco a base di pietanze mediterranee preparato dall'Agriturismo Terre di Corleone.
________________________________

Il progetto "Coltivare Valori" ormai giunto quasi al termine del suo sviluppo ha contribuito concretamente alla crescita sociale del territorio siciliano attraverso un processo di sensibilizzazione dei giovani coinvolti: tramite il coinvolgimento dei ragazzi nei campi di volontariato, oltre che nei percorsi educativi integrati e nelle attività laboratoriali, si è offerta la possibilità di conoscere direttamente le buone pratiche, come la gestione dei patrimoni confiscati a scopo sociale. In questo percorso, si è posta particolare attenzione all'educazione, alla formazione dei giovani, all'integrazione dei coetanei immigrati e delle loro famiglie.

Si sono promossi tre tavoli tematici pianificati nell'arco della durata del progetto supportati da studio del territorio, mappatura dei beni confiscati, creazione di reti relazionali. L'ultimo atto del progetto si concretizzerà nella presentazione di una ricerca scientifica in merito ai risultati sociologici e relazionali conseguiti dallo stesso nel territorio dell'Alto Belice Corleonese.

All'interno del piano sono stati coinvolti: la Cooperativa Placido Rizzotto - Libera Terra (San Giuseppe Jato - PA) nel ruolo di soggetto responsabile, Libera - associazioni, nomi e numeri contro le mafie, il Consorzio di Comuni Sviluppo e Legalità (che coinvolge otto comuni in provincia di Palermo: Altofonte, Camporeale, Corleone, Monreale, Roccamena, Piana degli Albanesi, San Cipirello e San Giuseppe Jato), le Cooperative Pio La Torre - Libera Terra (San Giuseppe Jato - PA), Libera-Mente (Partinico - PA), Beppe Montana - Libera Terra (Lentini - SR), il Centro Internazionale delle Culture Ubuntu e l'Associazione Onlus Bayty Baytik.