Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

lunedì 30 aprile 2012

Primo Maggio Solidale a Palermo


Primo maggio per incontrarci
ed unirci

Solidarietà contro la crisi


PRIMO MAGGIO SOLIDALE
PIAZZA VERDI DALLE 16.00 ALLE 23.30
Programma: - --------------------------------------------------

ore 16 apertura spazi espositivi, artigianato, associazioni, spazio bimbi.

ore 17.00 incontri e chiacchierate a cura delle Associazioni:

Associazione 3 Febbraio - ad un anno dalla fondazione bilancio e prospettive per la solidarietà - 

Socialismo rivoluzionario: SIRIA: una lotta per la dignità e la libertà
Utopia Socialista: verso il convegno internazionale "Vita & impegno per una libera comune delle donne e degli uomini" - Collettivo Sorellanza e libertà: presentazione dell'appello "dipende da noi donne" 
 Human rights youth organization: attività Po(stiamo) bacheca interattiva 




18.30 Assemblea Aperta "Solidali contro la crisi" 

ore 20 cibo da: Senegal, Bangladesh, Costa d'avorio, Tunisia, Italia, Pakistan

20.30 Concerti e spettacoli: 
  • Siquiliah Ensemble
  • La Compagnia dei Fuocolieri
  • canti dalla Nigeria
  • gruppo capoeira Zumbì
  • Ramzi harrabi Ensemble abdallah dhouadi troupe Carovana artitica sicilia-tunisia.
(si allega scheda dettagliata della carovana contatto di Ramzi Harrabi 3337669788)

Comitato promotore primo maggio: Associazione interetnica e antirazzista 3 febbraio, Socialismo rivoluzionario, La Palermo Vegetariana, Csa Diversa-mente insieme, Csa Cannizzaro, Csa Croce, , Collettivo sorellanza e libertà, Csa Boomerang: reciprocità solidale, La Compagnia dei fuocolieri, Giovani Verdi Palermo, Ramzi Harrabi, Bakaneko shop, Human Right Youth Organization, Siquiliah Ensemble, Gianluca Perniciaro, gruppo capoeira Zumbi, Comunità del Bangladesh, Devil may craft, le treccine di Pio, Comunità del Pakistan, Associazione Senegal, Associazione Edo Club Onlus (Nigeria), Asantesana Onlus, Ass. LANAYA (Costa D'avorio).

Per info: 3282738098


Vogliamo costruire un primo maggio di incontro fra persone di diversa etnia, di diversa provenienza geografica e credo. Vogliamo realizzare una giornata di dialogo tra le diverse esperienze e realtà solidali perché si incontrino i protagonisti e possano unire ed espandere la solidarietà.


Un primo maggio per rispondere all'esigenza di unirsi per affermare e difendere le esigenze e i bisogni delle persone più colpite dalla crisi, dalle misure del governo Monti e dalla avida prepotenza padronale. Un primo maggio dove vogliamo esprimere e testimoniare la nostra solidarietà umana con il popolo siriano che sta subendo una terribile repressione e con tutti i popoli che sono in lotta per la libertà. Al tempo stesso vogliamo sia una giornata dell'accoglienza e della convivenza pacifica tra persone provenienti da diversi paesi, profughi, rifugiati per affermare i diritti umani dei fratelli e delle sorelle immigrate.
Ci riconosciamo nella nostra comune umanità contro tutti i razzismi e le discriminazioni.
Siamo per il diritto alla scelta affettiva e sessuale contro l'omofobia. Siamo per il rispetto della dignità delle donne contro le violenze che subiscono quotidianamente.



A FIANCO DEI LAVORATORI, DEI GIOVANI, DELLE DONNE PER DIFENDERE E AFFERMARE I BISOGNI COMUNI CONTRO IL GOVERNO MONTI E LA PREPOTENZA PADRONALE


ACCOGLIENZA PER TUTTI LE SORELLE E FRATELLI IMMIGRATI


DIRITTO DI ASILO PER TUTTI PROFUGHI
PERMESSO DI SOGGIORNO PER TUTTI I FRATELLI E LE SORELLE IMMIGRATI


SOLIDARIETA' CON LA LOTTA DEL POPOLO SIRIANO CONTRO IL REGIME ASSASSINO DI ASSAD E CON TUTTI I POPOLI IN LOTTA PER LA DIGNITA' E PER LA LIBERTA'


Come comitato promotore primo maggio ci rivolgiamo a tutti i gruppi solidali, alle realtà dell'associazionismo e del volontariato, alle organizzazioni, alle forze sindacali solidali, alle comunità immigrate e di luogo, alle diverse esperienze di lotta, a tutte le persone di buona volontà per aderire, preparare e costruire insieme questo primo maggio di solidarietà, di dialogo, di riflessione, di festa comune

3 maggio, Palermo: Spazio Bquadro. FRANCO BATTIATO presenta "IL CERCHIO SACRO DEI DERVISCI" mostra pittorica di F.sco Sciortino

Il Centro Culturale βιοτος

ha il piacere di invitare la S.V.

giovedì 03 maggio ore 18.00

presso

Spazio βquadro

(via XII gennaio, 2 - Palermo)


all'inaugurazione della mostra
presentata da
Franco Battiato

"Il cerchio sacro dei Dervisci"

pittorica
di
Francesco Sciortino

a cura di
Marco Pomara



Durante il vernissage verrà offerto dagli sponsor un cocktail.

La mostra, resa possibile grazie al contributo degli sponsor, sarà visitabile sino al 17 maggio,
tutti i giorni dalle ore 17 alle ore 20 (domenica, lunedì e mattine su appuntamento).
Ingresso libero


Il progetto...

La danza dei Dervisci Mevlevi rappresenta una delle forme più suggestive di danza sacra. Sicuramente una tra le più antiche e primordiali.

Viene eseguita dai Sufi in occasione delle loro cerimonie rituali, durante le quali danzano girando su se stessi al suono di una musica meditativa ed ascetica.

Sono denominati dervisci gli aderenti al Sufismo, la corrente più mistica dell'Islam, e ognuno di loro persegue l'ideale di superare la dualità che governa l'esistenza stessa dell'uomo e di tutto il creato al fine di raggiungere così la cosiddetta estinzione del sé, ovvero l'annullamento del proprio ego e, dunque, l'unione con Dio.

La mostra, che si propone di mettere in evidenza proprio queste caratteristiche, sarà costituita da 12 tele di grande e medio formato, eseguite con la tecnica dell'olio e dell'acrilico. Saranno inoltre esposte 50 stampe che riproducono il dipinto "Derwisches Tourneurs", ritoccate a pastello e firmate dall'autore, e da 15 acqueforti intitolate "Neyzen" (suonatore di flauto turco).



βιοτος Cultura & Eventi
091-323805
Facebook: Centro Biotos




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sabato 28 aprile 2012

siciliamigranti: LasciateCIEntrare - Migranti dormono davanti al CARA

siciliamigranti: LasciateCIEntrare - Migranti dormono davanti al CA...

Caltanissetta 27 aprile 2012 Arriviamo verso le 15:30 e incontriamo circa 25 rifugiati davanti al cancello di Pian del Lago, centro polifunzionale di Caltanissetta: CIE, CARA, CDA - vuol dire un centro di identificazione ed espulsione, da fine marzo di nuovo aperto con 96 posti, centro di accoglienza per i richiedenti asilo e centro di accoglienza, in totale 450 posti circa, la gestione ci referisce  che ci si trovano 442 persone. Possiamo parlare con quelli che stanno fuori, poi ci fanno entrare come rappresentanti dell’ ASGI, dello sportello per Immigrati di Caltanissetta e di Borderline Sicilia /borderline-europa anche nel CARA.
I 25 pakistani ed afghani e uno, come ci raccontano I ragazzi, del Sri Lanka, devono dormire fuori perché il ministero degli Interni deve dare via libera per farli entrare qui o in altri centri. Alcuni di loro aspettano qui fuori ormai da 10 giorni.
Alcuni migranti escono pure dal centro e ci raccontano che anche loro, quando sono arrivati, hanno dormito fuori per 5, 13, 20 giorni. Sembra normale che un richiedente asilo deve dormire in strada, con le macchine che passano ad alta velocità. Quelli che stanno dentro portano il cibo fuori, dividono quello che hanno.
La media della permanenza, ci dice la vice direttrice del centro, gestito dalla cooperative Albatros, sono 7 -8 mesi. I ragazzi ce lo confermano fuori – alcuni stanno più di 10 mesi qui ed aspettano la commissione per l’intervista (per la richiesta d’asilo). Sono stanchi di aspettare. Non c’è niente qui, per ogni cosa devono andare a piedi in città, almeno 4 chilometri. Entro mezzanotte devono tornare. Ma non tutti hanno il permesso per lasciare la gabbia del CARA che dovrebbe essere un centro aperto. A Pian del Lago sono chiusi dentro le gabbie, devono chiedere per uscire e normalmente escono. Ma alcuni hanno aspettato settimane per il permesso, un pakistano ci chiede perché da tre settimane non lo fanno uscire. “Perde sempre il permesso, e così sono I tempi di rinnovo”, ci dicono.
Ci sono pure 10 donne, due neonati. Stanno in uno dei container, il primo, accanto I container degli uimini. Non c’è lo spazio per nuclei famigliari. Le donne dormono tutte insieme, anche le mogli che sono arrivati con I mariti stanno con le donne singole. Il giorno passano insieme. Fa caldo nel container con 5 letti a castello. Alcuni degli uomini addirittura ci stanno in undici.
Ci si trova anche una famiglia che ha un permesso umanitario. Sono stati mandati da Manduria in un altro centro del sud e poi a Caltanissetta perché non si trovano posti SPRAR per loro. Invece di installare più posti di seconda accoglienza per famiglie li riportano in un CARA. E non è la prima volta, come ci conferma Albatros.
Vediamo da fuori il CIE ricostruito. 54 persone si trovano dentro. Non possiamo entrare. Ma ci dicono che nessuno rimarrà più di 6 mesi qui.
Dopo un giro all’ex CDA che ormai funziona come CARA torniamo fuori. Ci aspettano e ci raccontano altre storie. Sono stati mandati qui da altre questure, uno per esempio è arrivato qui dal confine svizzero. Ora non sa perché deve aspettare anche qui…Come tanti altri ci chiede aiuto.
“È una vergogna che stanno facendo qui con i migranti”, commenta una collaboratrice dello Sportello per Immigrati di Caltanissetta. Ci sono anche tanti che si lamentano per la mancanza di assistenza sanitaria. Uno ci fa vedere il suo braccio rotto – nessuno gli ha mai fatto la radiografia, ormai le ossa hanno creato una forma strana. Ci racconta che il medico gli ha detto che gurarisce così…
Anche la mancanza di corsi di formazione, di lingua, di lavoro, stressa molti.
È veramente una vergogna che queste persone devono vivere in questi condizioni.
Per un approfondimento vedete fra poco anche l’articolo di Fulvio Vassallo Paleologo.

Judith Gleitze, Borderline Sicilia/borderline-europe

venerdì 27 aprile 2012

La mamma di uno dei tunisini scomparsi si è data fuoco per disperazione

La mamma di uno dei tunisini scomparsi si è data fuoco per disperazione


A Palermo è nato il coordinamento Antitratta "Favour & Loveth"


di Serena Termini

A Palermo è nato il Coordinamento Antitratta “Favour & Loveth”
Vi aderiscono numerose associazioni che apportano forze e competenze diverse per lottare contro il fenomeno della tratta. Previste azioni di recupero delle donne schiavizzate, azioni di sensibilizzazione, lotta alle organizzazioni mafiose

PALERMO – Presentato ufficialmente questa mattina nella sede dell’associazione Pellegrino della Terra, il Coordinamento Antitratta “Favour & Loveth”. Raggruppa tutte quelle associazione che da anni lottano contro la tratta delle donne, italiane e straniere, costrette a prostituirsi a Palermo.

Ogni giorno, infatti, una moltitudine di giovani donne, molte delle quali minorenni, nigeriane, romene, etiopi e albanesi, sono costrette a battere i marciapiedi della città o del parco della Favorita per accontentare i loro clienti. Molte di queste giovani sono vittime di minacce, percosse, sevizie nel momento in cui manifestano la volontà di volere cambiare vita: più di 200 ragazze sono state uccise in Italia e a Palermo hanno perduto drammaticamente la vita le due ragazze nigeriane Favour e Loveth trovate morte per cause ancora da chiarire.

L’obiettivo del Coordinamento antitratta  è quello di lavorare al contrasto del fenomeno della tratta attraverso varie tipologie di interventi, analisi e studio della tratta per avviare percorsi di riflessione, confronto e prevenzione dello stesso; azioni di recupero delle donne schiavizzate; azioni di sensibilizzazione della cittadinanza; lotta alle organizzazioni mafiose.

Scopo di questi interventi è far emergere, studiare e contrastare il fenomeno della tratta legata allo sfruttamento sessuale, le cui cause sono investigate nei paesi di origine così come sul nostro territorio a partire dalle problematiche culturali, socio-economiche e politico-istituzionali del nostro territorio e in particolare del radicamento della criminalità organizzata.

Il coordinamento è composto da numerose associazioni ed enti rappresentanti diverse anime della società civile che opera sul territorio: ASGI, Associazione Amunì, Azione Cattolica, Centro Siciliano di Documentazione “Peppino Impastato”, CESIE, CISS, Comitato antirazzista migranti Cobas, Comunità Nigeriana di Palermo, DiARiA Palermo, Forum Antirazzista, Gruppo Teatro Totem, I.I.S.S. A. Volta, La Migration - Sportello migranti Lgbt - Arcigay Palermo, Laici Missionari Comboniani, Le Onde, Parrocchia Sant’Antonino, Pellegrino della Terra, Rete 1 Marzo - Giù le frontiere, Santa Chiara, Suore Missionarie Comboniane di Palermo,  UDIPALERMO.

“Sotto i nostri occhi, ogni giorno, si consumano centinaia di tragedie e di violenze – dice Vivian Wiwoloku, presidente dell’associazione Pellegrino della Terra, da 20 anni impegnato a livello nazionale nell’antitratta -. Abbiamo la ferma volontà di lavorare insieme  per aiutare tutte le donne che sono schiavizzate per la strada. Ogni associazione contribuirà in maniera diversa, a secondo delle sue competenze, per cercare di fronteggiare il fenomeno. C’è infatti chi è esperto nell’ascolto, chi nella prevenzione, chi nella ricerca e chi nel portare avanti vere e proprie campagne di sensibilizzazione. Contiamo anche di realizzare un vademecum per fare conoscere la condizione di queste donne e di attivare delle forme di collaborazione con alcuni paesi stranieri per prevenire il fenomeno”.

“Tutti insieme dobbiamo aiutare con tutti i mezzi possibili chi è vittima della strada – aggiunge Osas, una ragazza nigeriana -. Occorre soprattutto fare capire che vogliamo sostenerle nel loro bisogno di uscire dal giro della prostituzione anche trovando loro un lavoro”.

“Intendiamo altresì rivolgerci alle istituzioni e in modo particolare ai candidati sindaci perché recepiscano tra le loro priorità la lotta alle mafia locali e internazionali – sottolinea Nino Rocca del Cesie [CISS, ndr.] - attraverso iniziative significative e inserendo nel bilancio un capitolo di spesa specifico per la lotta alla tratta e per il recupero delle donne schiavizzate. Riteniamo che sia urgente un tale impegno contribuendo, con l'aiuto dell'associazionismo, ad aprire una casa famiglia per avviare le ragazze in difficoltà al lavoro”. “Solo mettendo insieme forze e competenze diverse – continua padre Giovanni D’Andrea, responsabile del centro Santa Chiara - cercheremo di ridurre il fenomeno che purtroppo cresce  a vista d’occhio”.

“Sono ragazze, spesso giovanissime che entrano violentemente in un giro spietato di sfruttamento e di possesso del loro corpo da parte dei clienti e del gruppo criminale che le tiene sotto torchio. Le ragazze ci raccontano che non vedono l’ora di uscirne – dice pure Giacinta Lilla, dell’Azione Cattolica -. Percepiamo pure tutta la loro paura e preoccupazione perché per uscire dal giro hanno bisogno di saldare un grosso debito che sappiamo sia di circa 60 mila euro”.

“Riteniamo urgente denunciare pubblicamente i diritti violati delle donne sottoposte a condizione di sfruttamento - afferma Sergio Cipolla del Ciss -, ponendo al centro la dignità della persona per costruire una rete di lavoro e studio che porti avanti percorsi di prevenzione e riflessione su questa forma di schiavitù e sfruttamento che è la tratta legata allo sfruttamento sessuale”. (set)

© Copyright Redattore Sociale

Appello per la costituzione di un Comitato in difesa dei valori universitari, dell’autonomia istituzionale, delle libertà accademiche e in sostegno alla Faculté des Lettres, des Arts et des Humanités di Manouba, Tunisia

Non possiamo e non vogliamo rimanere in silenzio:

LA LOTTA PER LA LIBERTÀ IN TUNISIA È ANCHE NOSTRA!
Tutte e tutti abbiamo salutato con soddisfazione e speranza la rivoluzione in Tunisia. Abbiamo gioito e ci siamo emozionati vedendo la forza delle mobilitazioni con cui migliaia di donne e uomini chiedevano libertà e giustizia sociale. Ciò che sembrava impossibile è diventato possibile: e il regime di Ben Ali è crollato.
Ora la Tunisia si trova di fronte alla sfida di rendere realtà sociale ciò che abbiamo letto nelle migliaia di cartelli che popolavano le manifestazioni: libertà, democrazia, laicità, uguaglianza di diritti, lavoro, tolleranza, pace, pluralismo.
Tuttavia, c'è chi vuole far regredire il paese. C'è chi vuole imporre nuove forme di totalitarismo, contrabbandate tramite discorsi religiosi oscurantisti e retrogradi.
Ormai non si possono più considerare semplici "episodi" le quotidiane aggressioni alla libertà di scelta delle donne o alla libertà di espressione. Non possiamo rimanere a guardare: le donne e gli uomini tunisini che nell'ultimo mese stanno manifestando perché non sia affossato lo spirito della rivoluzione ci chiedono di fare di più!
È quanto emerge da diverse prese di posizione della società civile tunisina, e in particolare dall'appello lanciato da esponenti del mondo accademico, intellettuali ed esponenti della società civile per la costituzione di un Comitato in difesa dei valori universitari, dell'autonomia istituzionale, delle libertà accademiche e in sostegno alla Faculté des Lettres, des Arts et des Humanités di Manouba.
Loro denunciano che dall'inizio dell'anno accademico 2011-2012, alcuni studenti "salafiti", sostenuti dai partiti islamici organizzati, hanno attaccato diversi istituti universitari con la pretesa di imporre l'utilizzo del velo integrale (niqab) durante lo svolgimento delle lezioni e degli esami e contestando i programmi stabiliti dai dipartimenti o dai consigli scientifici. Incidenti di questo tipo hanno avuto luogo in altri istituti.
Le rivendicazioni, le azioni e le motivazioni di questi gruppi stanno seminando il terrore in seno alla comunità universitaria per la pretestuosità dei loro contenuti. Perché esigere l'apertura di sale di culto all'interno delle università quando queste sono già disponibili in città? Perché non rispettare la decisione del consiglio scientifico de la facoltà di Manouba che ha ritenuto illegittimo l'utilizzo del velo integrale nelle aule universitarie e durante lo svolgimento degli esami? Altri istituti universitari hanno deliberato nello stesso modo, ma soprattutto questa decisione risponde, non ad un'imposizione ma ad una prassi sociale "sul vestiario" consolidata negli ambiti universitari, e non solo.
Di fronte a queste gravi aggressioni la reazione del governo tunisino è stata quella di non intervenire non garantendo né lo svolgimento delle lezioni, né la sicurezza di studenti e insegnanti.
Crediamo sia fondamentale sostenere questa battaglia per l'autonomia istituzionale e per la libertà accademica e di insegnamento. Ma soprattutto crediamo che questa battaglia, come dice bene l'appello delle e degli esponenti tunisini, non si limita solo a questi aspetti, ma è quella di una società civile che ha avuto la forza di liberarsi da una dittatura e che non vuole che ne arrivi un'altra!
Il nostro sostegno nasce dalla consapevolezza del fatto che la battaglia che la società civile tunisina sta conducendo per il rispetto della diversità, per l'uguaglianza dei diritti, per la libertà di scelta, di opinione, di culto delle donne e degli uomini è tutt'uno con la lotta che stiamo conducendo anche in Italia contro il razzismo, la discriminazione e la disuguaglianza dei diritti.
Difendendo le loro rivoluzioni le donne e gli uomini del Maghreb e Mashreq, stanno ribadendo il loro NO ad autoritarismi e integralismi. Insieme a loro, in primis insieme alle nostre sorelle e fratelli tunisini, vogliamo affermare che gli ideali che ci accomunano sono quelli della libertà, dei diritti, del rispetto della diversità, della costruzione di un mondo migliore.
Facciamo quindi appello alle e agli esponenti del mondo accademico italiano, alle e agli esponenti del mondo della politica, del sociale e della cultura a sottoscrivere questo appello, a diffonderlo, a sviluppare iniziative che abbiano come obiettivo il sostegno a questa importante battaglia per la libertà di tutte e tutti.

Tiziana Dal Pra (Ass. Trama di terre)
Edda Pando (Ass. Arci Todo Cambia)
Primi firmatari: Giuliana Sgrena (Giornalista), Sara Ben Guiza (ex capo lista del Polo Democratico Modernista Italia), Assunta Sarlo (Usciamo dal Silenzio), Olfa Bach Baobab (Ass. Mosaico Interculturale), Annamaria Rivera (Antropologa - Università di Bari), Medhin Paolos (Rete G2),  Kossi A. Komla-Ebri (Scrittore), Lea Melandri (Libera Università delle Donne), Randa Ghazy (Giornalista e Autrice), Giulio Cavalli (Consigliere Regionale SEL), Maryan Ismail (Adir), Nicoletta Pirotta (IFE – Italia), Ibironke Adarabiyoio (Adir), Tahar Lamri (scrittore), Barbara Romagnoli (giornalista), Francesca Koch (Casa internazionale delle donne), Cecilia Sirtori (Adir), Zahra Alasso (Adir), Kedest Mekonnen (Adir), Raffaella Chiodo, Daniele Barbieri (Giornalista), Paolo Buffoni (Ass. Università Migrante)



giovedì 26 aprile 2012

Al Festival internazionale del Giornalismo il Sole luna Festival di Palermo

Associazione Sole Luna, Un ponte tra le culture
 Corso Vittorio Emanuele I1,I45- 00186  Rome - Italy
 Tel. 3357059388 – Fax 06 +39 06 6833855
 
 
 
Comunicato Stampa
Sole Luna Festival e Il Grande Gioco
Perugia - Festival Internazionale del Giornalismo
 
 
 
"Il Grande Gioco – dall'immagine offerta in piazza all'elaborazione del pensiero multiculturale" . Questo il nome dell'evento in programma all'interno del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia e organizzato dal Festival Internazionale dei documentari Sole Luna Festival che si terrà anche quest'anno a Palermo, dal 6 al 13 giugno.  Realizzato dall'Associazione Sole Luna, Un ponte tra le culture il Festival prevede la proiezione di documentari dedicati ai paesi del Mediterraneo e non, selezionati tra i centinaia lavori che si sono iscritti al concorso. Una giuria internazionale, presieduta quest'anno dall'Ambasciatore Puri Purini, ne decreterà il vincitore.
 
Il panel organizzato da Sole Luna Festival all'interno del Festival del giornalismo si terrà il 28 aprile dalle ore 15 alle ore 16.30 presso la Sala Lippi – UniCredit e affronterà  il tema del Grande Gioco che, oggi come nell'800, muove su una grande scacchiera masse e poteri in un rincorrersi di eventi. Sole Luna porterà a Perugia le esperienze e le documentazioni raccolte in sette anni di attività sulla vita pubblica e privata di tantissimi paesi del mondo e darà la parola a Giuseppe Sottile (intellettuale e giornalista, condirettore de Il Foglio), Andrea Angeli (peacekeeper presso l'Onu) e, in diretta via Skype, a Loretta Napoleoni (economista e scrittrice) che, moderati da Marco Ferrante (giornalista e conduttore di Icone - Rai5) discuteranno sull'importanza dell'immagine, e del mezzo filmico, per preservare la memoria storica degli eventi anche nel terzo millennio, al di là dei social network.


26 aprile, Palermo: Si è svolta la conferenza stampa di presentazione del Coordinamento Antitratta "Favour & Loveth"


Giovedì 26 Aprile ore 10.30 presso l’associazione
“Pellegrino della terra” in Via Oreto 206
Si è svolta la Conferenza stampa di presentazione del
COORDINAMENTO ANTITRATTA “FAVOUR E LOVETH”

Le nuove schiavitù sono estremamente visibili anche a Palermo. Ogni giorno una moltitudine di giovani donne, molte delle quali minorenni, nigeriane, rumene, etiopi e albanesi, sono costrette a battere i marciapiedi della città o della Favorita. Minacce, percosse, sevizie sono l’alternativa alla prostituzione nella strada o in case chiuse.
Più di 200 ragazze sono state uccise in Italia e a Palermo hanno perduto drammaticamente la vita due ragazze nigeriane. Le organizzazioni mafiose si sono radicate nel nostro territorio. Le mafie nigeriane, rumene, albanesi la fanno da padrone.
Sotto i nostri occhi si consumano centinaia di tragedie e di violenze.

Alla tratta noi diciamo no!
Oggi è stata formalizzata la nascita del Coordinamento Antitratta “Favour & Loveth”. Il coordinamento è composto da numerose associazioni ed enti rappresentanti diverse anime della società civile che opera sul territorio: ASGI, Associazione Amunì, Azione Cattolica, Centro Siciliano di Documentazione “Peppino Impastato”, CESIE, CISS, Comitato antirazzista migranti Cobas, Comunità Nigeriana di Palermo, DiARiA Palermo, Forum Antirazzista, Gruppo Teatro Totem, I.I.S.S. A. Volta, La Migration - Sportello migranti Lgbt - Arcigay Palermo, Laici Missionari Comboniani, Le Onde, Parrocchia Sant’Antonino, Pellegrino della Terra, Rete 1 Marzo - Giù le frontiere, Santa Chiara, Suore Missionarie Comboniane di Palermo,  UDIPALERMO.
Esso vuole lavorare al contrasto del fenomeno della tratta attraverso varie tipologie di interventi, analisi e studio della tratta per avviare percorsi di riflessione, confronto e prevenzione dello stesso; azioni di recupero delle donne schiavizzate; azioni di sensibilizzazione della cittadinanza; lotta alle organizzazioni mafiose, solo per fare degli esempi. Scopo di questi interventi è far emergere, studiare e contrastare il fenomeno della tratta legata allo sfruttamento sessuale, le cui cause sono investigate nei paesi di origine così come sul nostro territorio a partire dalle problematiche culturali, socio-economiche e politico-istituzionali del nostro territorio e in particolare del radicamento della criminalità organizzata.

Intendiamo, altresì rivolgerci alle istituzioni e in modo particolare ai candidati sindaci perché recepiscano tra le loro priorità la lotta alle mafia locali e internazionali attraverso iniziative significative e inserendo nel bilancio un capitolo di spesa specifico per la lotta alla tratta e per il recupero delle donne schiavizzate. Riteniamo che sia urgente un tale impegno dell'A.C. contribuendo, con l'aiuto dell'associazionismo ad aprire una casa famiglia per avviare le ragazze in difficoltà al lavoro.
Riteniamo urgente e necessario denunciare pubblicamente i diritti violati delle donne sottoposte a condizione di sfruttamento, ponendo al centro la dignità della persona e costruire una rete di lavoro e studio per portare avanti percorsi di prevenzione e riflessione su questa forma di schiavitù e sfruttamento che è la tratta legata allo sfruttamento sessuale.

Per informazioni:
Segreteria Coordinamento
c/o CISS, Via Marconi, 2/A Palermo 90141
Tel: 091/6262694

martedì 24 aprile 2012

26 aprile, Palermo: Conferenza stampa di presentazione del "Coordinamento Antitratta Favour e Loveth"


C.S. - Con richiesta di diffusione
Conferenza stampa di presentazione del
COORDINAMENTO ANTITRATTA “FAVOUR E LOVETH”
Giovedì 26 Aprile ore 10.30 presso l’associazione
“Pellegrino della terra” in Via Oreto 206

Le nuove schiavitù sono estremamente visibili anche a Palermo. Ogni giorno una moltitudine di giovani donne, molte delle quali minorenni, nigeriane, rumene, etiopi e albanesi, sono costrette a battere i marciapiedi della città o della Favorita. Minacce, percosse, sevizie sono l’alternativa alla prostituzione nella strada o in case chiuse.

Più di 200 ragazze sono state uccise in Italia e a Palermo hanno perduto drammaticamente la vita due ragazze nigeriane. Le organizzazioni mafiose si sono radicate nel nostro territorio. Le mafie nigeriane, rumene, albanesi la fanno da padrone.

Sotto i nostri occhi si consumano centinaia di tragedie e di violenze.

Alla tratta noi diciamo no!

Oggi nasce il Coordinamento Antitratta “Favour & Loveth”, Associazione Amunì, Azione Cattolica, Centro Siciliano di Documentazione “Peppino Impastato”, CESIE, CISS, Comitato antirazzista migranti Cobas, Comunità Nigeriana di Palermo, DiARiA Palermo, Forum Antirazzista, Gruppo Teatro Totem, I.I.S.S. A. Volta, La Migration - Sportello migranti Lgbt - Arcigay Palermo, Laici Missionari Comboniani, Le Onde, Parrocchia Sant’Antonino, Pellegrino della Terra, Rete 1 Marzo - Giù le frontiere, Santa Chiara, Suore Missionarie Comboniane di Palermo,  UDIPALERMO.
Esso vuole lavorare al contrasto del fenomeno della tratta attraverso varie tipologie di interventi, analisi e studio della tratta per avviare percorsi di riflessione, confronto e prevenzione dello stesso; azioni di recupero delle donne schiavizzate; azioni di sensibilizzazione della cittadinanza; lotta alle organizzazioni mafiose, solo per fare degli esempi. Scopo di questi interventi è far emergere, studiare e contrastare il fenomeno della tratta legata allo sfruttamento sessuale, le cui cause sono investigate nei paesi di origine così come sul nostro territorio a partire dalle problematiche culturali, socio-economiche e politico-istituzionali del nostro territorio e in particolare del radicamento della criminalità organizzata.

Intendiamo, altresì rivolgerci alle istituzioni e in modo particolare ai candidati sindaci perché recepiscano tra le loro priorità la lotta alle mafia locali e internazionali attraverso iniziative significative e inserendo nel bilancio un capitolo di spesa specifico per la lotta alla tratta e per il recupero delle donne schiavizzate. Riteniamo che sia urgente un tale impegno dell'A.C. contribuendo, con l'aiuto dell'associazionismo ad aprire una casa famiglia per avviare le ragazze in difficoltà al lavoro.

Riteniamo urgente e necessario denunciare pubblicamente i diritti violati delle donne sottoposte a condizione di sfruttamento, ponendo al centro la dignità della persona e costruire una rete di lavoro e studio per portare avanti percorsi di prevenzione e riflessione su questa forma di schiavitù e sfruttamento che è la tratta legata allo sfruttamento sessuale.

Per informazioni:
Segreteria Coordinamento
c/o CISS, Via Marconi, 2/A Palermo 90141
Tel: 091/6262694