Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

domenica 31 luglio 2011

Raid israeliano al Freedom Theatre di Jenin: non lasciamoli soli!

Il 27 luglio, il giorno successivo al nostro rientro dal viaggio dell’Assopace guidato da Luisa Morgantini in Israele e nei Territori Occupati Palestinesi, abbiamo appreso con sgomento che all’alba di quello stesso giorno militari dell’esercito israeliano avevano fatto irruzione al Freedom Theatre che si trova nel campo profughi di Jenin. 
L’ennesima violazione, da parte di Israele, della legalità internazionale, perché Jenin, in base agli accordi di Oslo, è classificata come “area A”, a completa sovranità (anche militare) palestinese, dove quindi l’esercito israeliano non ha diritto di accesso.
C’eravamo stati sabato 23 luglio al Freedom Theatre. Ad accoglierci non c’era purtroppo Juliano Mer-Khamis, l’attore, regista e attivista “al cento per cento israeliano e al cento per cento palestinese” – come lui stesso teneva a definirsi, il quale nel 2006 ridiede vita allo “Stone Theatre” ,  raso al suolo nel campo profughi di Jenin dagli israeliani nel 2002, durante la Seconda Intifada, ribattezzandolo col nome di “Freedom Teatre”.
Lo Stone Theatre il (Teatro delle Pietre), era stato fondato dalla madre di Juliano, l’attivista ed educatrice israeliana Anna Mer, che aveva sposato il palestinese di fede cristiana Samil Khamis. Un progetto, quello del teatro, inteso come strumento di educazione alternativa per i bambini del campo profughi segnati dai traumi dell’occupazione israeliana, delle morti e della violenza durante l’intifada, e spesso carichi di rabbia e desiderio di vendetta. Juliano era diventato l’insegnante di quei ragazzi, dei quali filmerà il percorso nel documentario “Arna’s Children” (2003). 
La vita di Juliano è stata stroncata nell’aprile scorso dal proiettile di un fanatico.Un omicidio solo apparentemente senza senso: il teatro che ha coinvolto i ragazzi di Jenin ha permesso loro, attraverso la creatività, di elaborare la disperazione e i lutti subiti, trasformando la sete di vendetta in desiderio di giustizia e di liberta’ da rivendicare attraverso la pratica della culture e della nonviolenza.
La morte di Juliano non è stata però sufficiente a far serrare le porte del Freedom Theatre, perché la sua energia, i suoi ideali, i suoi sogni, erano condivisi dalle persone intorno a lui.  Tra loro Zakariya Zubeidi, ora trentacinquenne, un combattente della Seconda Intifada, l’unico superstite del gruppo di ragazi del Teastro di Arna. Zakariya che ha scelto di deporre il fucile e abbracciare la lotta pacifica. Che ha il viso segnato dai sei attentati subiti dalle unita’ speciali dell’esercito israeliano. Che dopo la morte di Juliano temeva  di essere in pericolo anche lui insieme agli altri suoi compagni nel campo di Jenin, ma che ora ha un solo desiderio: non veder morire più nessuno di morte violenta.
E allora questi ragazzi non si sono dati per vinti: sono riusciti ad ottenere nel campo la protezione della polizia palestinese (chenon li salva pero’ dall’intervento dei soldati israeliani) e con l’aiuto e la solidarietà degli internazionali stanno proseguendo il lavoro del teatro, i corsi di recitazione, l’allestimento degli spettacoli Gli studenti del primo anno sono appena tornati dall’aver portato l’ultimo spettacolo in Francia.
Li abbiamo incontrati e ascoltati nella sala del teatro, sui loro volti la luce di chi ritrova il coraggio di non abbandonare i propri sogni, la gioia che nasce dalla forza di vincere la disperazione per raccogliere l’eredità di chi non c’è più. Per non farlo morire ancora una volta, per farlo continuare a vivere. Parlando con noi hanno ribadito il loro messaggio a chi ha assassinato Juliano: “Avete ucciso lui, ma non potete uccidere le sue idee e il bisogno di liberta’”. Era palpabile la loro potenza, l’energia prorompente di chi ha scelto di combattere nutrendo l’umanità, di non uccidenderla anche dentro di sé.
Tutti noi – con un groppo in gola – abbiamo sentito che quei ragazzi possono farcela. E il raid israeliano dimostra quanto la loro determinazione e il loro lavoro culturale facciano paura – più delle armi - ad Israele.
Ma non dobbiamo lasciarli soli! Il Freedom Theatre è un patrimonio che appartiene non solamente a chi combatte per la libertà della Palestina, ma anche a tutti coloro che si battono per la giustizia attraverso azioni non violente. È un piccolo prezioso tempio di pace e di speranza in un mondo più giusto e umano, e tutta la società civile dovrebbe farsi carico della sua difesa e della libertà delle persone che gli danno vita.

NON LASCIAMOLI SOLI ! Facciamo circolare,  inviamo messaggi di solidarietà al sito www.thefreedomtheatre.org e raccogliamo i fondi per l`affitto di un anno della nuova sala per la scuola del teatro.

Occorrono 8.000 euro (ottomila). Potete versare sul
Conto intestato: Associazione per la Pace su Banca Popolare Etica
IBAN: IT 27 F 05018 03200 000000504090
Causale:  Teatro della Liberta’ – Jenin




I  partecipanti al viaggio Assopace del luglio 2011-07-29
 
 

sabato 30 luglio 2011

Rivolta anche a Lampedusa, minorenni picchiati

Notte di proteste anche al centro di accoglienza di Lampedusa, a Contrada Imbriacola, dove sono detenuti da settimane, senza nessuna convalida giudiziaria, senza colpe e senza reati, 206 prigionieri, tra i quali 34 minori non accompagnati. La rivolta è esplosa proprio tra i minorenni. Un gruppo di una decina di adolescenti tunisini sono saliti sui tetti per protesta. Si tratta degli stessi adolescenti che erano stati picchiati dalle forze dell'ordine due giorni fa. Quel giorno, i ragazzi si erano allontanati dal centro di accoglienza per fare un giro a Lampedusa e non appena rintracciati dalla polizia sono stati caricati malamente su una camionetta, all'interno della quale è avvenuto il primo pestaggio. Il secondo giro di botte invece gliele hanno date nei bagni del centro di accoglienza. Prima però li hanno fatti spogliare nudi per una perquisizione. E quindi li hanno picchiati. Uno di loro ha un labbro rotto, un altro ha una caviglia gonfia e un po' tutti sono ricoperti di lividi. L'associazione Save The Children, che a Lampedusa lavora con il ministero dell'Interno per il progetto Presidium proprio per la tutela dei minori, ha chiesto al direttore del centro d'accoglienza Cono Galipò - nel frattempo indagato per truffa aggravata continuata - di fare visitare i ragazzi dal poliambulatorio dell'isola. Ma il medico dell'ente gestore Lampedusa Accoglienza, ha ritenuto che non fosse necessario. Così i ragazzi sono rimasti nel centro, ma al contrario di Save The Children hanno preferito rompere il silenzio e protestare. Perchè non serve una laurea in pedagogia per capire che degli adolescenti non possono essere denudati e picchiati dalle forze dell'ordine. Ma dove siamo finiti?
Intanto altri 169 minori continuano a essere reclusi, contro ogni legge, nella ex base Loran dell'isola. Sui tetti non sono ancora saliti, ma per farsi sentire hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.


http://fortresseurope.blogspot.com/2011/07/rivolta-anche-lampedusa-pestati-dei.html


venerdì 29 luglio 2011

Chiudere il centro di Mineo superando una gestione ideologica e irrazionale dell'accoglienza dei rifugiati

COMUNICATO STAMPA del 28 Luglio 2011

Lo scoppio delle gravi violenze nel centro di accoglienza di Mineo avvenuto tra il 26 e il 27 luglio, ha colto le Autorità locali di sorpresa e per molte ore tutti - rifugiati, tra cui donne e minori e gli stessi operatori delle organizzazioni umanitarie - sono di fatto rimasti esposti alla violenza che si è scatenata all’interno del centro. Ciò ha evidenziato una grave impreparazione nella gestione di una situazione che era assolutamente prevedibile.
 
L’ASGI ricorda che dal momento della sua istituzione, nel marzo del corrente anno, fino a tutt’oggi, il cd. “Villaggio della solidarietà” di Mineo non ha ancora una natura giuridica chiara e, fatta salva la sistemazione alloggiativa, i servizi di informazione legale, di orientamento sociale e di presa in carico delle situazioni maggiormente vulnerabili non sono stati di fatto attivati ovvero sono gestiti attraverso interventi tampone realizzati da UNHCR e da altri pochi altri enti che chiaramente non possono (e forse neppure dovrebbero) supplire a carenze di tipo strutturale. 
 
Il Centro, nel quale mancano in particolare personale adeguatamente formato e mediatori linguistici, si configura come una sorta di non-luogo, totalmente isolato dal territorio (la struttura è priva persino di mezzi di collegamento pubblici) dove le persone conducono la loro quotidianità in una condizione di apatia e rassegnazione. Il Centro non ha alcuna interazione sociale e culturale con il territorio che lo circonda, sia per mancanza di un progetto in tal senso, ma anche per l’insanabile squilibrio tra il gigantismo del Centro stesso e un territorio che già soffre una condizione di marginalità e scarso sviluppo. 
 
In questo contesto cresce, evidentemente ed inevitabilmente, la sfiducia verso le istituzioni italiane e verso un futuro che non si intravede affatto, così che è fin troppo facile lo sviluppo di tensioni e conflitti, anche gravi, che divampano a seguito del rincorrersi di notizie vere o inventate, ovvero per il riaccendersi di rivalità e contrapposizioni tra gruppi nazionali che possono percepire l’esistenza di trattamenti differenziati, senza che le istituzioni siano in grado (o vogliano) approntare strumenti adeguati per gestire questa complessità. 
 
Non si tratta dunque di rimediare a questa o quella carenza: il centro di Mineo è oggi ed è destinato a rimanere una polveriera che va chiusa quanto prima. L’idea stessa di potere gestire delle macrostrutture ove segregare di fatto migliaia di persone per mesi o forse per anni (tali sono le attuali previsioni per la conclusione dell’esame delle domande di asilo delle quasi 2000 persone presenti) costituisce un progetto irrazionale che produce disagio, alimenta circuiti di violenza ed è fonte di spreco di denaro pubblico. 
 
L’ASGI ricorda nuovamente che l’accoglienza dei rifugiati deve avvenire secondo modalità quanto più possibile decentrate, con un rapporto congruo tra strutture di accoglienza e servizi del territorio e garantendo fin dalla prima accoglienza, i servizi di informazione, supporto e orientamento legale e sociale previsti dalla normativa comunitaria e dal diritto interno.
 
A.S.G.I. - Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazioneSegreteria Organizzativa - Udine - tel/fax +39.0432.507115 - cell. 3470091756
e-mail, info@asgi.it
Sede legale – Torino – via Gerdil 7 – tel/fax +39.0114369158
e-mail, segreteria@asgi.it

giovedì 28 luglio 2011

VI EDIZIONE DEL PREMIO MARENOSTRUM dedicato alla cultura migrante in Italia

L’Associazione Nazionale Puntocritico
e Libera.Tv

con il patrocinio della Federazione dei Media Digitali Indipendenti (FEMI)

VI EDIZIONE DEL PREMIO MARENOSTRUM
dedicato alla cultura migrante in Italia
Viareggio –Sabato 15 ottobre ore 16,00
Sezione VIDEO

Nell’ambito della VI edizione del Premio Giornalistico/Letterario Marenostrum promosso dalla Associazione Nazionale Puntocritico ONLUS, ed in collaborazione con l’Associazione LiberaRete e la testata webtv Libera.tv ed il patrocinio della Federazione dei Media Digitali Indipendenti – FEMI, è istituita una sezione speciale cortometraggi per Internet (VIDEO) allo scopo di premiare i migliori contenuti sia di carattere giornalistico che di auto rappresentazione sul tema delle migrazioni. Scopo della sezione video del premio è riconoscere il ruolo di denuncia documentazione, e promozione socio/culturale che i materiali video possono svolgere nel contrasto del razzismo, delle discriminazioni e delle fobie connesse ai fenomeni migratori che coinvolgono l’Italia. Il premio, nella sua prima edizione, è quindi aperto ad opere anche già pubblicate e distribuite o veicolate dalla rete sempre che esse mantengano un carattere di forte attualità.

Regolamento della sezione video della VI edizione 2011 del Premio“MARENOSTRUM”

1) Il presente regolamento disciplina la partecipazione alla Sezione speciale VIDEO del Premio “Marenostrum” edizione 2011, istituito a Viareggio dall’Associazione Nazionale Puntocritico ONLUS.

2) Al premio possono partecipare autori (sia italiani che di origine e di nazionalità non italiana immigrati in Italia) di opere video in lingua italiana o sottotitolate dedicate alla pubblicazione sul web che trattino i temi connessi con le problematiche dell’immigrazione, dell’integrazione, della discriminazione e dell’auto rappresentazione delle comunità di migranti in Italia.

3) La partecipazione è aperta a tutte le opere già pubblicate e visibili in rete (internet)

4) Le opere inedite realizzati ad hoc per la partecipazione al Premio saranno valutati non solo al fine della attribuzione del premio ma anche per una “menzione speciale”.

5) Le opere candidate dovranno essere caricate dagli autori a partire dal 1 luglio ed entro e non oltre la data del 5 ottobre 2011, sul sito www.libera.tv specificando nella descrizione che il video partecipa al Concorso Marenostrum. Libera.tv provvederà a collocare queste opere in un apposito canale dedicato e saranno immediatamente pubblicate e rese pienamente disponibili e visionabili in rete salvo che queste non contengano contenuti ritenuti inidonei dal comitato di gestione del premio.

6) Parteciperanno al concorso anche le opere pervenute in formato DVD, corredati dalla scheda tecnica illustrativa che giungeranno entro il 15 settembre 2011 (fa fede il timbro postale) al Comitato di Gestione del Premio Marenostrum. “Partecipazione Premio Marenostrum Edizione 2011 SEZIONE VIDEO – Associazione Nazionale PUNTOCRITICO ONLUS via San Bernardino da Siena 10 – Carpi (Mo)”. Le opere che giungeranno oltre il termine indicato non saranno tenute in considerazione .

7) Entro il 1 ottobre 2011 dovrà pervenire alla mail marenostrum@libera.tv la domanda di partecipazione al premio relativa alle opere inviate, la scheda tecnica illustrativa e la documentazione prevista. In carenza di questa documentazione le relative non saranno tenute in considerazione.

8 ) Deve essere rilasciata una liberatoria all’uso dell’opera ai fini del concorso. Gli autori si assumono ogni responsabilità sui contenuti dell’opera e devono garantire che la colonna sonora, se presente, è originale o che sono stati assolti i relativi obblighi. In ogni caso l’autore solleva l’organizzazione da tutte le perdite, danni, responsabilità, costi e oneri di qualsivoglia natura che dovessero essere sostenuti a causa del contenuto della sua opera e della sua proiezione in pubblico. Compete all’Autore l’eventuale tutela SIAE dell’opera ed il pagamento dei relativi diritti di esecuzione in caso di utilizzo di musiche di repertorio create da terzi.

9) All’opera deve essere allegata una scheda tecnica contenente: i dati completi dell’autore/autori; il titolo, una breve descrizione dell’opera, e credists completi.

10) Nel caso di partecipanti minorenni la domanda di partecipazione al premio dovrà essere compilata e sottoscritta da un genitore o chi ne fa le veci, indicando di seguito il nome e cognome del minore partecipante.

11) L’opera dovrà essere accompagnata da una breve nota biografica dell’autore e corredato degli indirizzi eletti per ricevere comunicazioni relative al premio. I partecipanti al concorso autorizzano il Comitato di gestione del premio ai sensi della legge 675/1996, al trattamento dei dati personali e ad utilizzare il loro nominativo e relativo indirizzo per gli usi connessi alla manifestazione. Il titolare dei dati personali inviati sarà l’Associazione Puntocritico Onlus. Ai sensi dell’art. 13 L. 675/96 i dati saranno a disposizione per qualsiasi correzione o modifica relativa al loro utilizzo. I dati dei candidati saranno utilizzati ai soli fini del Premio e potranno essere resi noti nell’ambito dell’attività di promozione del premio stesso.

12) L’autore (o gli autori) garantisce di essere l’unico creatore e l’esclusivo proprietario dell’opera o di averne la piena disponibilità al fine della presentazione al suddetto concorso. La documentazione relativa alle opere inviate non sarà restituita e le opere potranno essere pubblicate su organi di informazione nell’ambito del Premio.

13) La durata massima delle opere è di 20 minuti.

14) Le opere potranno essere proiettate durante la premiazione del Premio Marenostrum.

15) Le opere inviate non saranno restituite.

16) Si declina ogni responsabilità per danni o perdita delle copie.

17) Sarà assegnato UN PREMIO DI € 500,00 al primo classificato. Sono possibili premiazioni ex-aequo. La giuria potrà anche indicare opere meritevoli di “menzione”.

18) Il Comitato di Gestione si riserva la possibilità di assegnare ulteriori premi anche a seguito di altri patrocini di Enti e privati

19) L’aggiudicazione del premio verrà comunicata al vincitore tramite lettera raccomandata; la notizia sarà comunque pubblicata sul sito web: www.puntocritico.net

20) La premiazione ufficiale e la consegna del premio “Marenostrum” 2011 verrà effettuata nel corso di un evento pubblico che si terrà a Viareggio il 15 ottobre 2011.

21) Tutti gli autori conservano la proprietà dei diritti sull’opera, pur consentendo all’Associazione Puntocritico ONLUS di pubblicarla all’interno del sito dell’associazione e/o sul sito www.libera.tv.

22) Per quanto non previsto dal presente regolamento valgono le deliberazioni della Giuria e del Comitato di Gestione. La richiesta di partecipazione al premio implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento.

23) LA GIURIA
Le opere partecipanti verranno sottoposte al giudizio insindacabile di una giuria composta da:
Giampaolo Colletti Presidente della FEMI – Federazione dei Media Indipendenti
Emanuele Giordana Giornalista, Saggista, Inviato
Jacopo Venier Direttore di Libera.Tv
Filippo Del Bubba Videomaker e collaboratore del canale Babel/Sky
Lucio Racano Direttore di NTNN
IL COMITATO DI GESTIONE


Immigrazione: l'integrazione non si certifica con i crediti ma con i diritti e doveri e la cittadinanza

Comunicato Stampa
 
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Dpr che istituisce l'accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato. L'accordo prevede che gli stranieri che entrano per la prima volta in Italia, di eta' superiore ai 16 anni, possano stipulare un accordo con lo Stato. Lo straniero si impegna ad acquisire la conoscenza della lingua italiana e una sufficiente conoscenza della cultura civica e della vita civile in Italia. Lo Stato assicura allo straniero la partecipazione gratuita ad una sessione di formazione civica di durata tra le 5 e le 10 ore. Lo straniero, che frequenta i corsi, partira' con 16 crediti e dovra' arrivare alla soglia di 30 crediti. Al termine del biennio si svolgera' gratuitamente un test inerente la conoscenza della lingua e della cultura civica. Per i crediti inferiori a 30 ci sara' una proroga annuale dell'accordo. Per i crediti pari o inferiori a zero ci sara' l'espulsione dello straniero.
 
Questa un'altra notizia positiva degli ultime giorni ma a meta' ,noi siamo a favore della completa integrazione del insegnamento della lingua e cultura italiana .con il principio diritti e doveri ma senza mettere il cittadino straniero sotto esami continui faccendolo sentire immigrato per sempre o un cittadino momentaneo o di passaggio.
 
Inoltre chiediamo al ministro dell'interno quanti crediti spettano ai medici , operatori sanitari stranieri e professionisti  che a loro e' impedito di sostenere concorsi pubblici perche' non sono in posseso di cittadinanza italiana ma lavorano e pagano le tasse regolarmente .
 
Inoltre chiediamo al ministro dell'interno quanti crediti spettano ai medici stranieri che non possono fare il medico di famiglia perche' non e' cittadino italiano .
 
Inoltre quanti crediti spettano ai giovani stranieri che nonestante sono nati in Italia sono costretti a lottare tutti i giorni la doppia identita' e contro l'impedimento di acquisire la cittadinanza italiana .
 
Infine chiediamo al Governo Italiano di consentire a medici ed operatori di origine straniera che lavorano  in Italia ufficialmente da piu' di 5 anni regolarmente di potere sostenere concorsi pubblici considerando anche ultimamente si parla molto del calo dei medici italiani.
 
Il Presidente Amsi Associazione Medici Stranieri in Italia e Co-Mai Comunità del Mondo Arabo in Italia

Prof. Foad Aodi segr.amsi@libero.it
3387177238
 
 

LasciateCIEntrare: rassegna stampa del 25 luglio


 
lasciateCIEntrare Roma, Tg3 delle 19:00 del 25 luglio

LasciateCIEntrare il giorno dopo. Come è andata la mobilitazione nazionale del sindacato e dell'ordine dei giornalisti contro la censura sui Cie? Da un punto di vista mediatico, segnaliamo in questa provvisoria rassegna stampa i servizi del Tg3 nazionale, di diversi quotidiani nazionali e locali e le decine di lanci delle principali agenzie stampa. Sulle radio e sulle tv locali, al momento non siamo in grado di fornirvi la lista dei presenti. Comunque sia, milioni di italiani hanno sentito parlare, forse per la prima volta, dei Cie. Dal punto di vista politico invece, segnaliamo le situazioni più disparate. Si va dalle denunce della delegazione di Bologna alle imbarazzanti omissioni di chi ha visitato il Cie di Trapani, dalle richieste di chiudere il Cie di Bari ma solo "per motivi di sicurezza", alla "fuga" dei parlamentari dal Cie di Torino per evitare di farsi riprendere dalle telecamere davanti a una improvvisata contestazione. Il tutto passando per le performance di Livia Turco che a Ponte Galeria proponeva di tornare ai cpt perché erano "tutta un'altra cosa".
Cosa dire? Che un po' ce l'aspettavamo ma che non abbiamo tempo da perdere in polemiche. Al Senato sta per passare la legge che estende a 18 mesi la detenzione nei Cie. Una legge che avrà effetti devastanti. Che porterà repressione, violenza e sangue per chi si ribellerà. E porterà invece abissi di emarginazione per chi se ne starà buono ad aspettare la scadenza dei 18 mesi, salvo poi uscire dal Cie con forti dipendenze da psicofarmaci e senza più una casa dove dormire e un lavoro con cui mantenersi. Per questo non abbiamo tempo da perdere in polemiche. I parlamentari andranno al mare subito dopo il voto al Senato. Noi restiamo qui. Chiediamo di entrare nei Cie. Sperando che le nostre parole e le storie che tiriamo fuori da dentro servano a liberare il nostro immaginario dai mostri della caccia all'invasore, dell'espulsione del disagio, della criminalizzazione della povertà e della violenza istituzionale. E di questo 25 luglio ci teniamo le cose positive. Tanti giornalisti interessati a parlare dei Cie e alcuni parlamentari disponibili a fare interrogazioni e nuove ispezioni. Ce ne sarà bisogno finchè questi posti saranno aperti.

LasciateCIEntrare, chi ne ha parlato
 
TELEVISIONI NAZIONALI
Rai 3, Tg3 delle 19,00, Cie, aprite quelle porte

QUOTIDIANI
La Repubblica, I parlamentari nei Cie di tutta Italia:"Chiudeteli e cambiamo la Bossi-Fini"
L'Unità, Una battaglia per la nostra e la loro libertà
Terres des hommes, sui minori a Lampedusa
La Sicilia
Liberazione
Il Piccolo di Trieste
Il Messaggero Veneto
Primorski Dnevnik , quotidiano in lingua slovena di Trieste


AGENZIE STAMPA
Ansa IMMIGRAZIONE:SALATTO,MARONI APRA CIE A STAMPA,SE NO DENUNCIO
Ansa IMMIGRAZIONE: IDV, CHIEDEREMO RAPPORTO A TUTTI I CIE
Ansa IMMIGRAZIONE: BELISARIO, MARONI APRA PORTE CIE ALLA STAMPA
Ansa IMMIGRATION: ITALY; JOURNALISTS AGAINST BAN ON CIE ACCESS
Ansa IMMIGRAZIONE: DELEGAZIONE PARLAMENTARI PD VISITA CIE TORINO
Ansa IMMIGRAZIONE:PRES.COMMISSIONE SENATO,CIE PEGGIO DEL CARCERE
Ansa IMMIGRAZIONE: ORLANDO(IDV), NO A SISTEMA CARCERAZIONE IN CIE
Ansa IMMIGRAZIONE: DE MAGISTRIS, ADERISCO A 'LASCIATECIENTRARE'
Ansa IMMIGRAZIONE: ITALIA; GIORNALISTI CONTRO DIVIETO ACCESSO CIE
Ansa IMMIGRAZIONE: GIORNATA DI MOBILITAZIONE PER ACCESSO AI CIE
Ansa IMMIGRAZIONE: GIORNATA DI MOBILITAZIONE PER ACCESSO AI CIE
AnsaP IMMIGRAZIONE: VENDOLA, IN CIE POSSIBILI VIOLAZIONI DIRITTI
Ansa IMMIGRAZIONE: VENDOLA, IN CIE POSSIBILI VIOLAZIONI DIRITTI
Ansa IMMIGRAZIONE: CIE MILANO, PRESIDIO GIORNALISTI E POLITICI
AnsaP IMMIGRAZIONE: ASSOSTAMPA PUGLIA CHIEDE ACCESSO A CIE E CARA
Ansa IMMIGRAZIONE: ASSOSTAMPA PUGLIA CHIEDE ACCESSO A CIE E CARA
Ansa IMMIGRAZIONE:CENTRI SOCIALI MANIFESTANO DAVANTI A CIE TORINO
Ansa IMMIGRAZIONE: DELEGAZIONE PD VISITA CIE ELMAS


AdnKro IMMIGRATI: TOUADI (PD), I CIE ITALIANI COME GUANTANAMO
AdnKro IMMIGRATI: BELISARIO (IDV), MARONI SI ASSUMA RESPONSABILITÀ, APRA CIE
AdnKro IMMIGRATI: GALIENI (PRC), PROTESTA SU CIE NON SIA OCCASIONALE
AdnKro IMMIGRATI: DI GIOVAN PAOLO (PD), CIE MASSIMO TRENTA GIORNI
AdnKro IMMIGRATI: GINEFRA (PD) E ZAZZERA (IDV), CIE BARI ANDREBBE CHIUSO
AdnKro IMMIGRATI: ORLANDO (IDV), CIE COME CARCERI CHE VIOLANO DIRITTI 
AdnKro IMMIGRATI: SEL, STOP A NORMA CHE PROLUNGA A 18 MESI PERMANENZA CIE
AdnKro IMMIGRATI: DE MAGISTRIS ADERISCE A 'LASCIATECIENTRARÈ
AdnKro IMMIGRATI: RADICALI IN CIE TRAPANI CONTRO DIVIETO INGRESSO GIORNALISTI
AdnKro IMMIGRATI: ACLI ADERISCE A INIZIATIVA CONTRO DIVIETO GIORNALISTI CIE
AdnKro IMMIGRATI: CGIL, NO A CIE COME LUOGHI DI DETENZIONE (2)
AdnKro IMMIGRATI: CGIL, NO A CIE COME LUOGHI DI DETENZIONE


Redattore Sociale, Crotone: domande di asilo troppo lente, tensioni e risse
Redattore Sociale, Donna reclusa al Cie di Roma denuncia: “Picchiata dai finanzieri”
Redattore Sociale, Legati con lo scotch e sedati. Il lato nascosto delle espulsioni
Redattore Sociale, Quelli che per non essere espulsi si tagliano le vene
Redattore Sociale, Touadi (Pd): "Stop al reato di clandestinità"
Redattore Sociale, Bari: metà Cie inagibile, reclusi in condizioni disumane
Redattore Sociale, Cie di Trapani, "da nessun punto di vista conviene tenerlo aperto"
Redattore Sociale, Visita al Cie di via Corelli, "si sta peggio che in carcere"
Redattore Sociale, Visita con contestazione al Cie di Torino
 
 
 

LasciateCIEntrare: ricorso al Tar contro la censura

27 July 2011

LasciateCIEntrare: ricorso al Tar contro la censura

E adesso si procede per tribunali. Dopo la mobilitazione di giornalisti e parlamentari, è arrivato il turno degli avvocati.
 
L'Unione Forense per la tutela dei diritti umani, ha appena comunicato di avere impugnato dinanzi al TAR del Lazio la circolare 1305 del Ministro dell’Interno, che dal primo aprile vieta in modo assoluto e senza possibilità di deroghe, l’accesso da parte dei giornalisti ai centri di identificazione e espulsione, nonché ai centri di accoglienza per richiedenti asilo.
 
Gli avvocati Anton Giulio Lana e Andrea Saccucci difendono i giornalisti Raffaella Cosentino (free lance, collaboratrice di Repubblica e Redattore Sociale) e Stefano Liberti (Il Manifesto), che alla loro richiesta di visita ai centri si sono visti opporre un diniego da parte delle prefetture di Crotone, Roma e Catania.
 
Tali limitazioni della libertà di stampa costituiscono, secondo i legali, "un’indebita restrizione all’esercizio della libertà di stampa ed informazione, garantita dalla Costituzione e dalle norme internazionali in materia di diritti umani. Una restrizione fondata su motivazioni del tutto arbitrarie e discriminatorie".
 
Fonte: Fortress Europe


Comunicato della comunità nigeriana di Mineo

Oggi pomeriggio, davanti al Cara di Mineo, una decina di migranti nigeriani ci ha pregato di far pervenire alla stampa la loro piattaforma rivendicativa, alla base della protesta odierna.

Per tutti parla F., proviene dalla Libia e ha affrontato un lungo viaggio in cui sono morti alcuni suoi amici.

F. e i suoi connazionali hanno guardato all’Italia con speranza; il loro sogno, che adesso vedono infranto, era semplicemente un’accoglienza dignitosa in un continente, l’Europa, che negli anni ha sfruttato le risorse dei loro territori suscitando anche violenti conflitti. Oggi la loro rabbia è esplosa perché l’Europa appare loro una fortezza inespugnabile.

Intanto nel campo non è possibile vivere dignitosamente: cibo di pessima qualità, difficoltà di comunicazione, carenza di mediatori culturali, difficoltà a contattare un legale, impossibilità a raggiungere a piedi il centro abitato per chi non possiede i soldi per la navetta, maltrattamenti e insulti razzisti da parte delle forze dell’ordine e di alcuni operatori (scimmia nera), repressione violenta delle manifestazioni di protesta (molti hanno addosso i segni delle manganellate e gli occhi arrossati per i lacrimogeni).


La comunità nigeriana, la più numerosa, constatato il numero altissimo di dinieghi tra gli africani, ritiene di essere vittima di una discriminazione e chiede che venga riconosciuto lo status di rifugiato a tutti coloro che provengono dalla Libia, paese dove è in atto un conflitto che, come ogni guerra, produce profughi

Per il loro diritto alla vita continueranno a lottare.

Comunità Nigeriana di Mineo

Fonte: Messaggio di Barbara Crivelli


mercoledì 27 luglio 2011

Immigrazione, Touadi - Melis (Pd): Abolire reato immigrazione clandestina

“Ha creato spezzatino normativo irrazionale, illegale ed
inefficace”. Ddl per cancellarlo

“Fra pochi giorni compira' due anni il ‘pacchetto
sicurezza’ ma c’e' ben poco da festeggiare: con
l’introduzione nel nostro ordinamento del reato di
immigrazione clandestina, l’Italia si e' posta in palese
conflitto con la legislazione europea, dando vita ad una
politica dell’immigrazione illegale, inadeguata ed
inefficace”. Non usano mezzi termini Jean-Leonard Touadi e
Guido Melis, deputati del Partito Democratico, presentando
alla Camera una proposta di legge per l’abrogazione del
reato di immigrazione clandestina e per la modifica della
normativa in materia di Centri di identificazione ed
espulsione (CIE).
“Come e' stato piu' volte notato - continuano - il reato
di clandestinita' e' innanzitutto incostituzionale, perche'
punisce la persona non in ragione di quello che fa ma per
quello che e', per il semplice fatto di trovarsi in una
condizione personale. Inoltre, e' in conflitto con la
normativa europea sui rimpatri, che prevede
l’allontanamento dal Paese solo come estrema ratio di un
processo in tutela dei diritti della persona. In generale,
la normativa viola il diritto comunitario laddove prevede la
reclusione fino a 5 anni per mancato allontanamento,
circostanza che ha causato all’Italia una condanna della
Corte Europea di Giustizia.
Il fallimento della politica del centrodestra in materia di
immigrazione, tuttavia, non risiede solo nello spezzatino di
norme contraddittorie che la sua vessatoria irrazionalita'
ha prodotto, ma sta soprattutto nei suoi deleteri effetti
pratici: nell’inutile sovraccarico delle procure, nella
difficolta' del lavoro delle questure ma in particolar modo
nel tipo di vita cui vengono costrette migliaia di persone
detenute senza colpa in quelle isole del non-diritto che
sono i CIE. Non è garantita nessuna tutela rispetto
all’assistenza legale, ai rapporti con il mondo esterno,
alla salvaguardia dell’integrità fisica e psichica. I
CIE sono luoghi dove i diritti delle persone sono sospesi,
con l’aggravante del recente divieto d’ingresso alla
stampa che rende questi centri veri e propri buchi neri del
diritto e dell’informazione.
Tutto questo pone il governo italiano in una situazione
d’illegalita', di inadeguatezza funzionale rispetto alla
normativa europea e di inefficenza nella gestione
dell’immigrazione. E’ urgente quindi un cambiamento
radicale delle politiche sino ad oggi portate avanti dal
governo, cambiamento che deve cominciare proprio
dall’abrogazione della sua norma ‘simbolo’, il reato
di immigrazione clandestina, e dal recepimento finalmente
organico delle norme europee in materia, passaggio
imprescindibile per gettare le basi di una nuova visione
della politica italiana sull’immigrazione.

Roma, 27 luglio 2011
 
Fonte: On.Touadi - UFFICIO STAMPA


lunedì 25 luglio 2011

Consulta: gli immigrati irregolari possono sposarsi

Gli immigrati irregolari hanno diritto a sposarsi con un cittadino italiano. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che ha dichiarato parzialmente illegittimo l’articolo 116 del codice civile. La questione era stata sollevata dal tribunale di Catania a cui si era rivolto un cittadino marocchino irregolare al quale era stato negato il diritto di contrarre matrimonio perché privo di un “documento attestante la regolarità del permesso di soggiorno”, così come previsto dall’art. 116 del codice. Civile”.


La Corte Costituzionale, presieduta da Alfonso Quaranta, ha quindi dichiarato “l’illegittimità costituzionale dell’articolo 116, primo comma, del codice civile, come modificato dall’art. 1, comma 15, della legge 15 luglio 2009, n. 94 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica), limitatamente alle parole ‘nonché un documento attestante la regolarità del soggiorno nel territorio italiano’”.
 



Migranti e informazione: presidio a Lampedusa per il diritto di cronaca Terre des Hommes “Occorre fare luce sulle continue violazioni dei diritti dei bambini migranti”

Migranti e informazione
Presidio a Lampedusa per il diritto di cronaca
“Occorre fare luce sulle continue violazioni dei diritti dei bambini migranti”

Terre des Hommes, aderendo alla mobilitazione LasciateCIEentrare del 25 luglio (1), intende denunciare al grande pubblico le inaccettabili condizioni in cui sono lasciati i minori migranti a Lampedusa e chiede che venga avviato al più presto un sistema di accoglienza e protezione dei minori più efficiente e rispettoso dei loro diritti, in conformità agli impegni presi in sede internazionale dallo Stato Italiano.
E’ inaccettabile che centinaia di minori siano costretti a rimanere rinchiusi in strutture - di fatto detentive - in totale violazione delle disposizione di legge che ne prevedono l’opportuna tutela”, dichiara Federica Giannotta, Responsabile Diritti dell’Infanzia di Terre des Hommes. “Questi minori rimangono in uno stato di abbandono umano per settimane, ignari del perché sono detenuti e di cosa li attende. Durante la loro permanenza sull’isola non sono segnalati alle autorità competenti e, quindi, non sono presi in carico da nessuno fino a quando non raggiungono le comunità di accoglienza, spesso mesi dopo”. A questa situazione cerca di ovviare
Terre des Hommes con il suo progetto FARO, che offre informativa giuridica ed assistenza legale ai minori migranti sbarcati sull’isola, aiutandoli ad orientarsi tra le procedure di accoglienza vigenti in Italia e a conoscere i diritti a loro riconosciuti nel nostro Paese. FARO non è finanziato con fondi governativi. Il servizio è assolutamente gratuito grazie a una donazione della Fondazione Vodafone Italia.
Anche dal punto di vista igienico-sanitario e assistenziale le condizioni delle centinaia di ragazzi che loro malgrado restano rinchiusi per settimane sull’isola sono deprecabili”, continua Giannotta. “Il disagio e il senso di frustrazione dei ragazzi viene amplificato da questa sorta di limbo nel quale sono costretti, che li porta all’esasperazione alla frustrazione ed alla depressione. E tutto questo sfocia non di rado in atti di autolesionismo volti ad attirare l’attenzione delle autorità. E’ indispensabile quindi rendere umane le condizione di accoglienza e porre fine a queste detenzioni inaccettabili”.

Nel corso delle prime cinque settimane di attività sull’isola più di 400 persone, per la maggior parte minorenni, sono stati incontrati con colloqui individuali, informati sui loro diritti e sulle procedure giuridiche italiane. A circa il 10% è stata data assistenza diretta per problemi legali specifici. Tutti i migranti presenti nell’isola hanno ricevuto materiale informativo sui diritti e sulle procedure giuridiche.

Terre des Hommes da 50 anni è in prima linea per proteggere i bambini di tutto il mondo dalla violenza, dall’abuso e dallo sfruttamento e per assicurare a ogni bambino scuola, educazione informale, cure mediche e cibo. Attualmente è presente in 65 paesi con quasi 1.000 progetti a favore dei bambini. La Fondazione Terre des hommes Italia fa parte della Terre des Hommes International Federation, lavora in partnership con ECHO ed è accreditata presso l’Unione Europea, l’ONU e il Ministero degli Esteri italiano.
 Per informazioni: www.terredeshommes.it
Milano, 25 luglio 2011

Rossella Panuzzo
Ufficio stampa Terre des Hommes
tel. 02 28970418 – 340 3104927

(1)    Comitato promotore: FNSI, ORDINE DEI GIORNALISTI, Art. 21, ASGI, PRIMO MARZO, OPEN SOCIETY FOUNDATION, EUROPEAN ALTERNATIVES e i Parlamentari Jean Leonard Touadi, Rosa Villecco Calipari, Savino Pezzotta , Livia Turco, Fabio Granata, Giuseppe Giulietti, Furio Colombo, Francesco Pardi.

A LasciateCIEentrare aderiscono: GAD LERNER, GIAN ANTONIO STELLA, A BUON DIRITTO, ACLI, AMSI, ANSI, ARCI, CITTADINANZA ATTIVA Onlus, CGIL, CLASS ACTION PROCEDIMENTALE, COMAI, MIGREUROP, LIBERTA’ E GIUSTIZIA, FCEI, , FORUM IMMIGRAZIONE PD NAZIONALE, CIR, TERRE DES HOMMES, FRATELLI DELL’UOMO, Ass. Nazionale GIURISTI DEMOCRATICI, AVVENIRE, CORRIERE DEL MEZZOGIORNO, EUROPA, FAMIGLIA CRISTIANA, IL FATTO QUOTIDIANO, LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, LEFT, LA REPUBBLICA, LIBERAL, LIBERAZIONE, MADRE, L‘UNITA’, IL MANIFESTO, MELTING POT EUROPA, CAMPAGNA WELCOME, LA NUOVA SARDEGNA, AGENZIA STAMPA REDATTORE SOCIALE, IL RIFORMISTA, SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE, IL TEMPO Roma, LiBERACITTADINANZA, LOOKOUT.TV, JESUS, MoveOn, POPOLO VIOLA, ANTIGONE LOMBARDIA, RIFONDAZIONE COMUNISTA, SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’, Gruppo al Consiglio Regionale del Lazio della Federazione della Sinistra, Gruppo al Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia di Rifondazione Comunista, Rete Immigrati Autorganizzati Milano, Collettivo Precariamente, AceA Onlus Associazione Consumi Etici e Stili di Vita Solidali, Andrea Segre ZALAB, Marco Pacciotti, Chiara Cremonesi, Igiaba Scego, Foad Aodi Presidente Amsi e Co-mai

27 luglio, Roma: Conferenza stampa di presentazione della proposta di legge Touadi-Melis per l'Abolizione del Reato di Immigrazione Clandestina

Abolizione del reato di immigrazione clandestina”
Conferenza stampa di presentazione della proposta di legge TOUADI, MELIS
 
Mercoledì 27 luglio - h. 14.30 - Sala stampa Camera dei deputati*
 
Fra pochi giorni compirà due anni il ‘pacchetto sicurezza’ ma c’è ben poco da festeggiare: è un provvedimento che ha introdotto nel nostro ordinamento il “reato di clandestinità” e portato l’Italia a stravolgere la ratio della politica migratoria messa in atto dall’Europa. Sopprimere questo mostro giuridico non costituisce solamente un atto fortemente simbolico contro un gravissimo vulnus nel sistema dei diritti sancito dalla Costituzione, ma vuol dire anche porre le fondamenta per una legislazione nuova nel quadro di una integrazione armonica degli ingressi e di un riconoscimento pieno dei diritti dei nuovi cittadini.
 
Introduce:
Ernesto Maria Ruffini
 
Intervengono:
 
On. Jean-Léonard Touadi
On. Guido Melis
 

domenica 24 luglio 2011

LasciateCIEntrare. Il 25 luglio contro la censura. Il programma della giornata nei centri di tutta Italia

LasciateCIEntrare. Il 25 luglio contro la censura



Da Gradisca a Lampedusa. Visite parlamentari a tappeto nei centri di identificazione e espulsione (Cie) di tutta Italia per dire no alla censura imposta dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, che dal primo aprile vieta l'ingresso nei Cie alla stampa e alle associazioni. L'appuntamento è per lunedì 25 luglio alle 11,00. Davanti ai Cie di Roma, Modena, Gradisca, Torino, Milano, Bari e Trapani. Lo stesso giorno altre delegazioni visiteranno il centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Mineo (Ct) e i centri di prima accoglienza di Lampedusa, Porto Empedocle (Ag) e Cagliari, dove pure dal primo aprile la stampa non può più entrare. La visita al Cie di Bologna invece è anticipata a venerdì 22 luglio. L'iniziativa è stata promossa da sindacato e ordine dei giornalisti insieme a un gruppo di parlamentari, dopo il primo appello pubblicato due mesi fa proprio su Fortress Europe. Consultate il programma delle visite con orari e referenti.

Il gruppo dei 24 parlamentari che hanno confermato la loro partecipazione al 25 luglio è decisamente composito. Si va dal Pd all'Udc e dai Radicali all'Idv, passando per il futurista Granata. E in mezzo alla lista spunta persino il nome di Livia Turco, colei che nel 1998 firmò insieme all'attuale presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la legge che istituì i centri di identificazione e espulsione, con l'unica differenza che allora avevano un nome più ambiguo: cpt, ovvero centri di permanenza temporanea. Che Livia Turco abbia cambiato idea sull’esistenza delle sue stesse creature?

Ci piacerebbe tanto. Ma non riusciamo a dimenticare che già nel 2005 i governatori delle Regioni del centrosinistra si riunirono a Bari alla corte del neo governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, per elaborare un acrobatico documento che chiedeva il “superamento” dei Cie ma non la loro “chiusura”. Poi nel 2006 vinse Prodi, passarono dall'opposizione al governo e si scordarono tutto. Sarà così anche questa volta?

Certo che sì. I Cie non si chiudono se alla base non c'è una visione alternativa della frontiera e del diritto alla libertà di circolazione. E quella visione oggi non c'è. Ma per crearla bisogna prima creare una massa critica. E per fare questo c'è bisogno di rompere la censura su quei luoghi. E di raccontare, raccontare, raccontare.

Per questo Fortress Europe sostiene la campagna del 25 luglio, senza timore di farsi strumentalizzare dalla politica. E invita tutti a fare lo stesso e a farsi vedere davanti i Cie della propria città. E a mandarci foto e racconti della giornata. Di seguito, il comunicato stampa e le adesioni sin qui raccolte.

LasciateCIEntrare
mobilitazione del 25 luglio

CIE (Centri di Identificazione) e CARA (Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo), sono da tempo OFF LIMITS per l’informazione, luoghi interdetti alla società civile e in cui soltanto alcune organizzazioni umanitarie arbitrariamente scelte riescono ad entrare. Una circolare del Ministro dell’interno, la n. 1305 emanata il 1 aprile 2011, ha reso ancora più inaccessibili tali luoghi, fino a data da destinarsi, in nome dell’emergenza nordafricana. Giornalisti, sindacati, esponenti di associazionismo antirazzista umanitario nazionale e internazionale, presenti nel territorio in cui sono ubicati, sono considerati secondo detta circolare “un intralcio” all’operato degli enti gestori e per questo tenuti fuori. Questo si traduce di fatto in una sospensione del diritto-dovere di informazione che si va ad aggiungere alle tante violazioni già riscontrate in questi centri. Non potendo entrare diviene legittimo pensare che in essi si determinino condizioni di vita inaccettabili e ripetute violazione dei diritti. Le poche fonti reperibili di notizie diventano i video registrati da cellulari, dagli immigrati trattenuti nei centri, le lettere che riescono a partire dall’interno, le telefonate e le testimonianze rese da chi esce o fugge, e quanto arriva non è certo dimostrazione di trattamento rispettoso dei diritti umani. Il prolungamento votato nei giorni scorsi dal parlamento, che consente di trattenere le persone non identificate nei Cie fino a 18 mesi, aumenta il disagio e la sofferenza in cui si ritrovano persone che non hanno commesso alcun reato. Gravi lacune si registrano poi nell’esercizio del diritto alla difesa. A tale scopo chi opera nell’informazione ritiene fondamentale avere modo di poter far conoscere alla pubblica opinione quanto in questi luoghi avviene, le ragioni dei continui tentativi di fuga e rivolta, dell’aumento dei casi di autolesionismo che spesso sfociano nel tentativo di suicidio. L’informazione deve poterne parlare, la società ha il diritto di sapere. Così come migranti e i cittadini stranieri hanno il diritto di essere informati ed assistiti dai legali, dalle associazioni e dai sindacati.

Per questo il 25 luglio, parlamentari di numerose forze politiche, consiglieri regionali, giornalisti, sindacalisti, associazioni e attivisti della società civile saranno davanti ad alcuni CIE e CARA italiani per reclamare il diritto ad accendere i riflettori su queste strutture e sulle persone che vi sono trattenute.


Comitato promotore
FNSI, ORDINE DEI GIORNALISTI, Art. 21, ASGI, PRIMO MARZO, OPEN SOCIETY FOUNDATION, EUROPEAN ALTERNATIVES e i Parlamentari Jean Leonard Touadi, Rosa Villecco Calipari, Savino Pezzotta , Livia Turco, Fabio Granata, Giuseppe Giulietti, Furio Colombo, Francesco Pardi.

Adesione fin qui ricevute

GAD LERNER, GIAN ANTONIO STELLA, A BUON DIRITTO, ACLI, AMSI, ANSI, ARCI, CITTADINANZA ATTIVA Onlus, CGIL, CLASS ACTION PROCEDIMENTALE, COMAI, MIGREUROP, LIBERTA’ E GIUSTIZIA, FCEI, FORUM IMMIGRAZIONE PD NAZIONALE, CIR, TERRE DES HOMMES, FRATELLI DELL’UOMO, Ass. Nazionale GIURISTI DEMOCRATICI, AVVENIRE, CORRIERE DEL MEZZOGIORNO, EUROPA, FAMIGLIA CRISTIANA, IL FATTO QUOTIDIANO, LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, LEFT, LA REPUBBLICA, LIBERAL, LIBERAZIONE, MADRE, L‘UNITA’, IL MANIFESTO, MELTING POT EUROPA, CAMPAGNA WELCOME, LA NUOVA SARDEGNA, AGENZIA STAMPA REDATTORE SOCIALE, IL RIFORMISTA, SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE, IL TEMPO Roma, LiBERACITTADINANZA, LOOKOUT.TV, JESUS, MoveOn, POPOLO VIOLA, ANTIGONE LOMBARDIA, RIFONDAZIONE COMUNISTA, SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’, Gruppo al Consiglio Regionale del Lazio della Federazione della Sinistra, Gruppo al Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia di Rifondazione Comunista, Rete Immigrati Autorganizzati Milano, Collettivo Precariamente, AceA Onlus Associazione Consumi Etici e Stili di Vita Solidali, Andrea Segre ZALAB, Marco Pacciotti, Chiara Cremonesi, , Igiaba Scego, Foad Aodi Presidente Amsi e Co-mai, CGIL Modena, ARCI Modena, PRIMO Marzo Modena, CARITAS Modena, PORTA APERTA, ASSOCIAZIONE LA COLOMBA, CENTRO MISSIONARIO DIOCESANO, LIBERA ASS. NOMI E NUMERI CONTRO LE MAFIE, SEL Modena, Associazione Interculturale DAWA, Diaspora Africana Centre, i consiglieri provinciali Bergamini Serena , Baracchi Grazia, Elena Gazzotti , Fausto Cigni e i parlamentari Manuela Ghizzoni, Mariangela Bastico, Giuliano Barbolino, Ivano Miglioli

Parlamentari ad oggi confermati che parteciperanno all’iniziativa
Touadì (PD), Villecco Calipari (PD), Turco (PD), Colombo (PD), Gozi (PD), Sarubbi (PD), Pardi (IDV), Zampa (PD), Monai(IDV), Strizzolo (PD), Rossomando (PD), Marcenaro (PD), Messina (IDV), Pezzotta (UDC), Fiano (PD), Pes (PD), Di Stanislao (IDV), Perduca (RADICALI) , Orlando (IDV), Luongo (PD), Giambrone (IDV), Granata (FLI), Ginefra (PD), Ghizzoni (PD).

Presso i centri dislocati in
Roma, Bologna, Modena, Gradisca, Torino, Milano, Bari, Cagliari, Trapani, Catania, Lampedusa, Porto Empedocle. Clicca per vedere il programma nel dettaglio

Chiunque voglia partecipare o richiedere ulteriori informazioni può mettersi in contatto con:
Gabriella Guido - Rete PRIMO MARZO - ggabrielle65@yahoo.it - 329.8113338
Renzo Santelli – FNSI - renzo.santelli@fnsi.it - 335.5325534
__________________________________________________
IL PROGRAMMA DEL 25 LUGLIO
L'appuntamento è per le 11,00 davanti ai Cie della vostra città, insieme a parlamentari e giornalisti, per dire no alla censura imposta per circolare ministeriale da Maroni. E per parlare delle condizioni dei detenuti con i parlamentari che visiteranno le strutture. Perchè gli obiettivi sono due. LasciateCIEntrare, ma anche lasciateliuscire! Di seguito il programma delle visite con orario, adesioni e referenti. Per leggere l'appello e il motivo per cui Fortress Europe aderisce alla campagna, cliccate qui.

ROMA
Cie Ponte Galeria, via Cesare Chiodi, fermata "Fiera di Roma" del treno per Fiumicino aeroporto
Referente: GABRIELLA GUIDO, ggabrielle65yahoo.it, 329.8113338
Appuntamento alle ore 11:00
Hanno confermato la loro partecipazione:
ROSA VILLECCO CALIPARI (PD)
LIVIA TURCO (PD)
FURIO COLOMBO (PD)
SANDRO GOZI (PD)
ANDREA SARUBBI (PD)
PANCHO PARDI (IDV)
FLAVIA PERINA (FLI)
ROBERTO NATALE – FNSI
ENZO IACOPINO – ORDINE DEI GIORNALISTI
GABRIELLA GUIDO – PRIMO MARZO (referente per delegazione Roma)
VERA LAMONICA – CGIL
PIERO SOLDINI - CGIL
SILVIA IOLI - CGIL
PAOLO MONDANI – Report
MASSIMO MARNETTO – LeG
STEFANO GALIENI – RIFONDAZIONE e LIBERAZIONE
RAFFAELLA COSENTINO, free lance


GRADISCA
Appuntamento davanti al Cie in via Udine alle ore 11:00
Hanno confermato la loro partecipazione:
CARLO MONAI (IDV)
IVANO STRIZZOLO (PD)
GIUSEPPE GIULIETTI (Misto)


TORINO
Appuntamento davanti al Cie in via Santa Maria Mazzarello alle ore 11:30
Referente: GABRIELE DEL GRANDE, gabriele_delgrande@yahoo.it, 328.3913155
Hanno confermato la loro partecipazione:
ANNA ROSSOMANDO (PD)
PIETRO MARCENARO (PD)
MAURO MARINO (PD)
GIORGIO MERLO (PD)
MAGDA NEGRI (PD)
GABRIELE DEL GRANDE, Fortress Europe


MILANO
Appuntamento davanti al Cie in via Corelli alle ore 11:00
Referente: ILARIA SCOVAZZI, Scovazzi@arci.it, cell 328.54 73 099
Hanno confermato la loro partecipazione:
JEAN LEONARD TOUADI (PD)
SAVINO PEZZOTTA (UDC)
EMANUELE FIANO (PD)
GIUSEPPE CIVATI(Cons. Regionale PD)
ENRICO MARCORA (Cons. Regionale UDC)
LIBERTA’ E GIUSTIZIA
CHIARA CREMONESI (SEL)
ARCI Milano
ANTIGONE Lombardia


BARI 
Appuntamento davanti al Cie di Bari Palese alle 11:00
Hanno confermato la loro partecipazione:
AUGUSTO DI STANISLAO (IDV)
DARIO GINEFRA (PD)
ASSOCIAZIONE DELLA STAMPA DI PUGLIA


TRAPANI VULPITTA
Referente: Valeria Bertolino, valeria.africa@libero.it
Appuntamento alle ore 12:00 davanti al Cie Serraino Vulpitta in via Tunisi
Hanno confermato la loro partecipazione:
MARCO PERDUCA (RADICALI)
LEOLUCA ORLANDO (IDV)
FULVIO VASSALLO PALEOLOGO - ASGI
Valeria Africa – (referente per Trapani)

TRAPANI MILO
Appuntamento alle 16:00 davanti al Cie di contrada Milo
Referente: Valeria Bertolino, valeria.africa@libero.it
Hanno confermato la loro partecipazione:
LEOLUCA ORLANDO (IDV)
MARCO PERDUCA (RADICALI)
IGNAZIO MESSINA (IDV)
FULVIO VASSALLO PALEOLGO - ASGI


MODENA
Appuntamento alle 11:00 davanti al Cie in via Alessandro la Marmora
Referente: CECILE KIENGE – PRIMO MARZO, ckyenge@gmail.com, 328.5991970, 347.8854090
Hanno confermato la loro partecipazione:
MANUELA GHIZZONI (PD)
MARIANGELA BASTICO (PD)
IVANO MIGLIOLI (PD)
GIULIANO BARBOLINI (PD)
SERENA BERGAMINI - Cons. Provincia Modena (PD)
GRAZIA BARACCHI - Cons. Provincia Modena (PD)
ELENA GAZZOTTI - Cons. Provincia Modena (PD)
FAUSTO CIGNI - Cons. Provincia Modena (PD)

LAMPEDUSA
Appuntamento davanti al centro di primo soccorso e accoglienza di Contrada Imbriacola alle 11:00
Hanno confermato la loro partecipazione:
ARCI
Terre Des Hommes
Avv. Alessandra Ballarini
Chiara Tamburini – SEL Bruxelles
referente: CHIARA TAMBURINI, chiara.tamburini@europarl.europa.eu, 333.2770422


CATANIA
Appuntamento davanti al Cara di Mineo, statale Catania Gela, alle 11:00
Hanno confermato la loro partecipazione:
FABIO GIAMBRONE (IDV)
IGNAZIO MESSINA (IDV)
FABIO GRANATA (FLI)
Rete antirazzista Catania


CAGLIARI
Appuntamento davanti al centro di prima accoglienza di Elmas alle 11:00
Referente: m.chiaracugusi@gmail.com
Hanno confermato la loro partecipazione:
CATERINA PES (PD)
GIULIO CALVISI (PD)
ANGELA QUAQUERO ( Vice Pres. Provincia Cagliari)
FRANCO SIDDI - FNSI
PAOLA MEDDE (Sardegna24)


BOLOGNA
Appuntamento davanti al Cie di via Mattei, venerdì 22 luglio 2011 alle 16:00
Hanno confermato la loro partecipazione:
SANDRA ZAMPA (PD)
Referente: CECILE KIENGE, ckyenge@gmail.com, 328.5991970, 347.8854090

E ancora a Bologna, di nuovo appuntamento lunedì 25 luglio 2011 alle 11:00
Referente: CECILE KYENGE, ckyenge@gmail.com, 328.5991970, 347.8854090
Hanno confermato la loro partecipazione:
CECILE KYENGE – REFERENTE PRIMO MARZO
ANNAROSA ROSSI – CGIL BOLOGNA
DANIELE FRIGERI – PRIMO MARZO FIRENZE
OLAWALE – PRIMO MARZO IMOLA
LUCIDAMENTE – RIVISTA TELEMATICA
PIACENZA GIUSEPPE - COMUNITA PAPA GIOVANNI XXIII
FORUM IMMIGRAZIONE REGIONALE PD


CROTONE
Appuntamento alle12 davanti al Cie - ex base aeronautica S.Anna - Isola di Capo Rizzuto
NICODEMO OLIVERIO (PD)
CARMEN MESSINETTI - CGIL CROTONE Resp. Dipartimento
Immigrazione (referente per delegazione CROTONE)
FILIPPO SESTITO - Presidente Arci Provinciale Crotone
TONIA STUMPO - Segreteria Provinciale PD Crotone
PASQUALE APRIGLIANO - Segretario generale Cgil Crotone
STEFANIA TAVERNITI - Segreteria Cgil Crotone
FRANCO GRILLO - Segretario Generale FP Cgil Crotone