Programma Educazione alla Pace presentato da Tindara Ignazzitto - Consulta per la Pace di Palermo

Programma di Educazione alla Pace - TPRF

mercoledì 26 marzo 2008

Giunta di Palermo, via libera ad un Centro Studi sulle Migrazioni

La Giunta comunale ha approvato oggi l'atto d'indirizzo per la costituzione di un centro interculturale in Vicolo della Neve all'Alloro, con l'obiettivo di facilitare l'integrazione tra le diverse culture presenti sul territorio. Responsabile del Centro studi sarà Roberto Mazzarella, rappresentante dell'Amministrazione comunale all'interno del Consiglio territoriale per l'immigrazione. Secondo quanto stabilito nel protocollo d'intesa con l'associazione sociale News, approvato dalla Giunta, sarà l'associazione stessa ad occuparsi dell'individuazione, scelta e catalogazione del materiale informativo da destinare al Centro Studi. Il Comune, invece, garantirà la cooperazione nel processo di reperimento dei dati sulle comunità presenti sul territorio comunale.

Data della notizia: 16 novembre 2007
Fonte: Ufficio Stampa del Comune di Palermo

La lingua dell'immmigrazione: a Roma tre giorni di aggiornamento e formazione per mediatori linguistico-culturali

Sono oltre 400, in maggioranza immigrati, gli interpreti e mediatori che collaborano con le sette Commissioni territoriali e la Commissione nazionale per il Diritto d'Asilo. Sono loro che, insieme ai membri delle commissioni, incontrano per primi a Roma, Milano, Gorizia, Foggia, Crotone, Trapani e Siracusa le migliaia di immigrati che sbarcano sulle coste meridionali o che attraversano i confini terrestri ed aeroportuali chiedendo asilo politico.
La loro voce - espressa in oltre 80 lingue e idiomi di tutto il mondo - è spesso il primo conforto ed orientamento per coloro che, dopo numerose peripezie, attendono la propria sorte all'interno di un Centro di Accoglienza e Identificazione.
La figura dell'interprete/mediatore ha un ruolo fondamentale nell'ambito delle Commissioni per il riconoscimento dello status di rifugiato, con funzioni non solo tecnico-linguistiche, ma come facilitatore dell'incontro tra culture. L'interprete/mediatore è indispensabile ai fini della comprensione, da parte di coloro ai quali compete la decisione di concedere l'asilo, di tutte le circostanze e condizioni riguardanti il richiedente e la relativa normativa giuridica in materia.
Gli interpreti, tutti professionisti con esperienza pluriennale, sono organizzati nel Consorzio ITC, formato da 23 soci fondatori, che dal 2005 svolge tale servizio in regime di convenzione con il Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell'Interno.
A partire da giovedì 27 marzo, per 3 giorni, gli interpreti/mediatori si riuniranno a Roma per un corso di formazione e aggiornamento professionale in cui approfondiranno con i massimi esperti gli aspetti giuridico-legali, tecnici e socio-sanitari dell'immigrazione.
Il Corso, che si svolgerà presso il Centro di formazione della Caritas diocesana di Roma (Via Aurelia, 773), verrà inaugurato con una sessione aperta al pubblico giovedì 27 marzo, alle ore 9.00, da Mario Morcone, prefetto capo del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell'Interno, Giulia Rodano, assessore alla Cultura della Regione Lazio, mons. Guerino Di Tora, direttore della Caritas diocesana di Roma, Jamil Awan, presidente del Consorzio ITC.
Nei tre giorni di formazione sono previsti gli interventi di Franco Pittau, coordinatore del Dossier Statistico Immigrazione Caritas-Migrantes, Jurgen Humburg, direttore di UNHCR Italia, Salvatore Geraci, presidente della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, Raffaele Miele, direttore di Immigrazione.it e ImmigrazioneOggi, Fausto Gianni, prefetto presidente della Commissione nazionale per il Diritto d'Asilo e numerosi esperti provenienti dal mondo accademico e dalle istituzioni nazionali ed internazionali.
I giornalisti che lo desiderano potranno assistere alle lezioni comunicando la partecipazione alla Segreteria organizzativa del convegno (tel. 06.85305564) oppure contattando l'Ufficio stampa (Alberto Colaiacomo cell. 335.1817131 - Dana Enulescu cell. 338.7617069)

giovedì 20 marzo 2008

Giornata della cultura tunisina in Italia

Sarà Reggio Calabria ad ospitare, giovedì 20 marzo 2008, la "Giornata della cultura tunisina in Italia" che si svolgerà nell'Università per Stranieri Dante Alighieri. La scelta della città calabrese dello Stretto come sede della manifestazione scaturisce dall'intesa stretta fra la Repubblica Tunisina, tramite il suo Consolato di Napoli, e l'ateneo reggino. "Questo risultato - sostiene il rettore dell'Università per Stranieri, Salvatore Berlingò - è frutto di una ormai lunga e fitta trama di rapporti intessuti dall'Università della 'Dante' con le istituzioni tunisine e, in particolare, con il polo universitario di Gafsa". "L'incontro, che si realizzerà presso la 'Dante' giovedì - sostiene ancora Berlingò - è foriero di ampi sviluppi dei rapporti già così proficui". La manifestazione prevede la proiezione di un film documentario sulla Tunisia e il saluto del rettore Berlingò. Seguiranno l'intervento del console tunisino, la testimonianza di un italiano, Pietro Romeo, presidente dell'Associazione di Amicizia tuniso-italiana, con sede a Reggio Calabria e di lettori tunisini di lingua araba presso i Corsi della "Dante". Ancora: dibattito animato da immagini della Tunisia e esposizione di fotografie artistiche, prodotti artigianali e materiale pubblicitario dell Paese Nordafricano.
(ANSA)

mercoledì 19 marzo 2008

A Palermo 300 stranieri a scuola di italiano

Più opportunità d'integrazione per chi conosce la lingua: oltre 300 iscritti in 6 mesi alla ''Scuola di lingua italiana per stranieri'' dell'Ateneo palermitano. Per 180 laureandi tirocinio con alunni immigrati nelle scuole di frontiera.

PALERMO - L’Ateneo palermitano è in prima linea per favorire l’integrazione degli studenti immigrati; sono oltre 15 mila a Palermo i cittadini di altri Paesi. La buona conoscenza della lingua italiana come primo strumento di integrazione, questo è l’obiettivo che si prefigge la nuova “Scuola di lingua italiana per stranieri” dell’Ateneo di Palermo, che nei primi sei mesi di attività ha già prodotto risultati apprezzabili. La Scuola di lingua italiana per studenti e lavoratori stranieri dell’Università di Palermo, in sei mesi, ha contato oltre 300 iscritti e ha dato la possibilità a 180 laureandi di svolgere il tirocinio con alunni immigrati nelle scuole con una presenza molto elevata di immigrati. Traccia così un bilancio positivo la Scuola per stranieri, istituita dall’Università di Palermo per aiutare studenti di altri Paesi, famiglie e lavoratori immigrati ad acquisire dimestichezza con la lingua parlata e a integrarsi più facilmente.
Nata, infatti, per essere al servizio degli studenti, delle famiglie immigrate e delle imprese, ha già stretto rapporti di collaborazione con associazioni di volontariato, scuole di frontiera, istituzioni. Esperienze, proposte e cifre sono state rese note durante una la giornata di studio, tenutasi nei giorni scorsi, sul tema “L’italiano per gli stranieri. Politiche di inclusione sociale”.


La scuola, diretta dalla docente universitaria Mari D’Agostino, è stata istituita con lo scopo di rispondere alle numerose sollecitazioni provenienti dal mondo dell’istruzione, del lavoro, degli studenti stranieri e delle Università di altri Paesi. La facoltà di Lettere e Filosofia conta il più alto numero di studenti non italiani iscritti, oltre duecento, e ha istituito uno speciale corso di laurea per l’insegnamento dell’italiano come lingua seconda.
Sono 15 mila, infatti, i cittadini stranieri che hanno la residenza a Palermo, e sempre più consistente è la presenza di alunni immigrati nelle scuole palermitane: in alcune realtà, come l’istituto comprensivo Madre Teresa di Calcutta, nel centro storico della città, raggiungono il 50 per cento degli iscritti. “Con questa scuola - ha riferito il Rettore dell’Università di Palermo Giuseppe Silvestri - vogliamo dare a tutti i giovani e gli adulti stranieri la possibilità di diventare soggetti attivi nella società, non solo nel loro interesse, ma nell’interesse di tutta la Sicilia”. “Il possesso della lingua italiana costituisce un diritto fondamentale per ogni uomo, donna e bambino che si trovi a studiare, lavorare, vivere in Italia - ha sottolineato Mari D’Agostino -. Partendo da questa convinzione, questo incontro ha l’obiettivo di mettere a confronto progetti e politiche di intervento rispetto all’integrazione linguistica degli stranieri. Chiediamo alle istituzioni locali, alla nuova Assemblea regionale e al nuovo governo, di programmare nel settore dell’insegnamento dell’italiano per stranieri interventi efficaci e durevoli, evitando sprechi”.


Inaugurata l’estate scorsa con l’obiettivo di promuovere attività didattiche, di formazione, di consulenza e di ricerca nel campo dell’insegnamento dell’italiano come lingua seconda, la Scuola dell’Ateneo organizza corsi estivi e lezioni per studenti Erasmus, giovani e adulti, promuove e collabora a progetti rivolti a bambini immigrati nelle scuole. Degli oltre trecento allievi, 250 sono gli studenti Erasmus, 50 gli adulti stranieri e 10 gli studenti egiziani iscritti a un master. Sul versante della formazione, la Scuola accoglie tirocinanti provenienti dal corso di laurea in “Traduzione, italiano L2 e interculturalità”, che possono quindi contare su un centro universitario in cui trovare anche sbocco lavorativo, passando per una fase di formazione con docenti qualificati. A questo si affianca una costante attività di ricerca fornita da dottorandi e ricercatori del dipartimento di Scienze filologiche e linguistiche. La Scuola è inoltre sede di esame per il conseguimento della Certificazione di italiano come lingua straniera (Cils), rilasciata dalla Università per stranieri di Siena.


Il contributo che in questo modo intende dare l’ateneo palermitano può considerasi importante perchè punta a un’istruzione di qualità, come è stato specificato alla facoltà di Lettere, in occasione della giornata di studio sul tema “L’italiano per gli stranieri. Politiche di inclusione sociale”. Un incontro, svoltosi nei giorni scorsi, al quale hanno partecipato, fra gli altri, il rettore Giuseppe Silvestri; il preside di Lettere, Vincenzo Guarrasi; il direttore del dipartimento di Scienze filologiche e linguistiche, Laura Auteri; il delegato del rettore per le Relazioni internazionali, Pasquale Assennato; il direttore dell’Ente regionale per il diritto allo studio universitario, Antonino Bono; il coordinatore dell’Osservatorio provinciale contro la dispersione scolastica, Maurizio Gentile; il fondatore della Scuola di lingua italiana per stranieri, Giovanni Ruffino; docenti dell’Università di Palermo, esponenti del mondo istituzionale, delle associazioni di volontariato che si occupano di immigrati, dirigenti e insegnanti di scuole con un’alta percentuale di stranieri.

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www.itastra.unipa.it

lunedì 10 marzo 2008

L'italiano per gli stranieri. Politiche di inclusione sociale. Convegno a Palermo

Scuola di Lingua italiana per Stranieri - Ateneo di Palermo

Giornata di studio "L'italiano per gli stranieri. Politiche di inclusione sociale"
14 marzo 2008 – Ore 9-13 – Aula Magna, Facoltà di Lettere e Filosofia


Un convegno, promosso dalla Scuola di lingua italiana dell'Ateneo palermitano, per fare il punto della situazione su immigrati e apprendimento della lingua, passaggio obbligato verso l'integrazione sociale e lavorativa. Un incontro tra soggetti protagonisti nell'attivazione di pratiche di inclusione, tra attori consapevoli delle cifre riguardanti la città di Palermo. Sono 15.000 i cittadini stranieri che hanno la residenza a Palermo, e sempre più consistente è la presenza di alunni immigrati nelle nostre scuole: in alcune realtà, come l'Istituto Comprensivo "Maria Teresa di Calcutta", raggiungono il 50% degli iscritti.

Il possesso della lingua italiana costituisce un diritto fondamentale per ogni uomo, donna e bambino che si trovi a studiare, lavorare, vivere in Italia. Partendo da questa convinzione, la giornata di studio ha l'obiettivo di mettere a confronto progetti e politiche di intervento dei differenti soggetti operanti a Palermo rispetto all'integrazione linguistica degli stranieri. La Scuola di lingua italiana per stranieri dell'Ateneo, il circuito scolastico pubblico, le associazioni di volontariato, i rappresentanti sociali e istituzionali, le comunità straniere si confrontano sull'offerta formativa volta all'apprendimento dell'italiano come lingua seconda nella nostra città e sulla sua reale capacità di costruire percorsi di inclusione sociale. In assenza di una Legge regionale sull'immigrazione e di fronte a interventi spesso frammentari e episodici delle diverse istituzioni locali, tale riflessione appare quanto mai opportuna al fine di individuare bisogni formativi e possibilità di lavoro comune.

Interverranno al dibattito, insieme a docenti dell'Università di Palermo, esponenti del mondo istituzionale, la coordinatrice dell'Ufficio nomadi e immigrati del Comune, il segretario generale della Cgil Sicilia, rappresentanti di Centro Astalli e Laboratorio Zeta, insegnanti dei centri Eda di Palermo, dirigenti e insegnanti degli istituti palermitani con un'alta percentuale di stranieri, il direttore del Centro culturale francese.

CONTATTI
Scuola di Lingua italiana per Stranieri
Direttore: Mari D'Agostino
Sito: http://www.itastra.unipa.it/
Email: scuolaitalianostranieri@unipa.it
Info: Facoltà di Lettere e Filosofiea– Box 1 (Piano terra)
Ufficio stampa: Marcello Amoruso
Cell.: +393402442295

SCUOLA DI LINGUA ITALIANA PER STRANIERI

Istituita nei primi mesi del 2007 con l'obiettivo di promuovere attività didattiche, di formazione, di consulenza e di ricerca nel campo dell'insegnamento dell'italiano come lingua seconda e straniera. Offre un servizio all'Ateneo di Palermo e all'intera città, in particolare al variegato e complesso mondo dell'immigrazione. Organizza una scuola estiva e corsi per studenti Erasmus, giovani in mobilità e adulti; promuove e collabora a progetti rivolti a bambini immigrati in un ampio numero di realtà scolastiche. Sul versante della formazione, la Scuola accoglie tirocinanti provenienti dal corso di Laurea in "Traduzione, italiano L2 e interculturalità", che possono quindi contare su un centro universitario in cui trovare anche sbocco lavorativo, passando per una fase di formazione con docenti d'alto profilo.

La Scuola di Lingua italiana per Stranieri si avvale di un contatto "in presa diretta" con l'evoluzione della lingua italiana e con le metodologie didattiche. Ciò grazie a una costante attività di ricerca fornita da dottorandi e ricercatori del Dipartimento di Scienze filologiche e linguistiche.

La Scuola è inoltre sede di esame per il conseguimento della Certificazione CILS, rilasciata dalla Università per Stranieri di Siena.

sabato 8 marzo 2008

L’Università italo-libica scelta a rappresentare uno degli “Otto obiettivi del Millennio”

L’iniziativa illustrata a Roma dal rettore Silvestri

L’Università italo-libica scelta come esempio rappresentativo di uno degli “Otto obiettivi del Millennio” fissati dall’Onu per il 2015. Il rettore dell’Ateneo di Palermo Giuseppe Silvestri, presidente della Fondazione universitaria italo-libica, ieri pomeriggio, nella Sala del Cenacolo della Camera dei deputati, ha illustrato il progetto, punta di diamante delle iniziative che il mondo accademico siciliano svolge per promuovere la collaborazione tra le due sponde del Mediterraneo sui temi dell'istruzione, della ricerca, della cultura e della scienza. L’iniziativa ha portato all’apertura, nell’Università libica di Bengasi, del dipartimento di Italianistica dell’Ateneo di Palermo, primo passo di un ampio progetto di scambi e collaborazioni tra i due Paesi e strategico ponte interculturale tra mondo latino e mondo arabo.
L’occasione è data dalla presentazione in Italia, dopo l’anteprima a Bruxelles, del documentario su “Gli otto obiettivi del Millennio nell’area mediterranea”, cioè gli otto traguardi fissati dall’Onu al 2015 per ridurre il divario tra Nord e Sud del mondo: dimezzare la povertà estrema; raggiungere l’istruzione primaria universale; promuovere l’uguaglianza tra uomo e donna; ridurre il tasso di mortalità infantile; ridurre il tasso di mortalità materna; invertire la tendenza di diffusione dell’Aids; assicurare la sostenibilità ambientale; sviluppare un partenariato globale per lo sviluppo attraverso politiche e azioni volte alla cooperazione. L’Università italo-libica è stata scelta come progetto rappresentativo di quest’ultimo obiettivo.
Il documentario, realizzato la scorsa estate, è il frutto del tour nel Mediterraneo organizzato dall’associazione Mediterraid in collaborazione con l’Unric (Centro regionale di informazioni delle Nazioni Unite), la presidenza della Regione Lazio e l’ufficio Relazioni internazionali del Comune di Roma. Tappe del viaggio sono state, tra le altre, Palermo e Bengasi. Il rettore Silvestri ha presentato il ruolo della Fondazione italo-libica, costituita dalle Università di Palermo, Messina Catania, Reggio Calabria e dall’Accademia libica in Italia, e le grandi opportunità formative che saranno offerte agli studenti stranieri dal Politecnico del Mediterraneo, di prossimo avvio. All’incontro sono intervenuti Antonello Fratoddi e Monica Ardizzone, rispettivamente presidente e vicepresidente di Mediterraid; Fabio Graziosi dell’United Nations regional information centre for Western Europe; Marta Guglielmetti, coordinatrice per la campagna del Millennio Italia; Tana de Zulueta, presidente della commissione Cultura e Immigrazione di EuroMed; Wilfried Baudoin, componente della Food and agriculture organization of the United Nations; Gianni Gravina, capo area Balcani e Mediterraneo della onlus Cooperazione per lo sviluppo dei Paesi emergenti (Cospe); Alessandra Pome, in rappresentanza del Wwf-Mediterranean programme office, ed Eszter Salgò, ricercatrice dell’Istituto per le relazioni tra l’Italia e i Paesi dell’Africa, America latina, Medio ed Estremo Oriente (Ipalmo).
Fonte: AteneoNews, n. 25 del 5 Marzo 2008